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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame testimoniale di Candida Curzi. Avverto la teste che ha l'obbligo di rispondere alle domande della Commissione e di dire la verità; inoltre, la prego di declinare le proprie generalità.
CANDIDA CURZI. Sono Candida Curzi, nata a Roma il 3 gennaio 1955 ed ivi residente, in via Arno n. 5.
PRESIDENTE. Il 20 marzo 1994 lei ha redatto il lancio di agenzia delle ore 18.14, che ora le mostro (Mostra un documento). Il testo inizia con questa frase: « Mamma, sono arrivata a Mogadiscio. Questa volta è quasi una vacanza». Ilaria Alpi - prosegue lei - aveva telefonato ai genitori nella tarda mattinata e, proprio per fare quella telefonata ed un'altra in redazione, al TG3, era andata all'albergo Hamana a Mogadiscio Nord. Stava tornando, assieme all'operatore Miran Hrovatin e ai due somali che li accompagnavano, dall'altra parte della città al suo albergo. A riferire questa ricostruzione e l'ultima telefonata della giovane giornalista ai genitori è il direttore del TG3 Andrea Giubilo. Piangendo, seduto alla sua scrivania a Saxa Rubra, racconta che quando è arrivata in redazione la notizia dell'agguato mortale si è attaccato al telefono per dare la notizia alla famiglia Alpi: «Il telefono era sempre occupato e intanto ho visto un telegiornale che dava la notizia senza nemmeno preoccuparsi di chiedere se la famiglia era stata avvertita. Odio questo modo di fare informazione! Non mi riconosco più! Poi» - racconta Giubilo - «sono riuscito a parlare con i familiari. Li aveva chiamati un amico che gli aveva detto che aveva sentito qualcosa, forse un incidente». Il direttore del TG3 è andato a casa Alpi, al quartiere Vigna Clara: «Che devo dire? Una cosa terribile! Ora ci saranno le commemorazioni. Ilaria le detestava, mi hanno detto i genitori, e ci siamo messi d'accordo di fare una cosa semplice il più possibile».
Lei ricorda questo lancio di agenzia?
CANDIDA CURZI. Francamente non lo ricordo, ma...
PRESIDENTE. Però vi si riconosce?
CANDIDA CURZI. Sì, naturalmente. Inoltre, vedo che - per fortuna, come è nostra abitudine - citiamo la fonte che nel caso specifico è il collega Giubilo; quindi, deduco di aver parlato con lui.
PRESIDENTE. È stato Giubilo a riferirle la frase: « Mamma, sono arrivata a Mogadiscio. Questa volta è quasi una vacanza»?
CANDIDA CURZI. Le ripeto, non ricordo quella giornata ma certamente - visto che l'unica fonte qui citata è Giubilo - debbo dedurre che me l'abbia riferita lui.
PRESIDENTE. Secondo il comunicato da lei redatto, Giubilo riferisce questa affermazione fatta da Ilaria Alpi alla mamma. Secondo la sua ricostruzione, Giubilo è venuto a conoscenza di questa frase perché lo ha saputo dalla mamma della Alpi oppure in qualche altro modo?
CANDIDA CURZI. Essendo passato molto tempo non ho memoria della cosa; però mi sembra evidente, dalle modalità con cui è scritta la notizia, che Giubilo sia la fonte e, quindi, che abbia certamente avuto questa notizia dalla famiglia.
PRESIDENTE. Che significato hanno queste virgolette che lei mette tra le parole «mamma» e «vacanza»? Vuol dire che è la frase precisa che le ha riferito Giubilo?
CANDIDA CURZI. È la frase testuale.
PRESIDENTE. Lei chiese quando, come e da chi era pervenuta al TG3 la notizia sull'accaduto?
CANDIDA CURZI. Onestamente non lo ricordo proprio.
PRESIDENTE. Giubilo le riferì da chi e quando era stato informato personalmente?
CANDIDA CURZI. Può darsi che me l'abbia detto, ma sinceramente non lo ricordo.
PRESIDENTE. Risulta che egli sia stato portato prima a conoscenza dei fatti e che abbia disapprovato il fatto che la notizia sia stata data prima, attraverso il TG3,
piuttosto che dopo aver avvisato i genitori di Ilaria Alpi: lei non ha modo di ricordarlo?
CANDIDA CURZI. Non ho assolutamente memoria di ciò.
PRESIDENTE. Giubilo le parlò anche della chiamata fatta dalla Alpi alla redazione del TG3?
CANDIDA CURZI. Non lo ricordo proprio.
PRESIDENTE. Ricorda se le parlò di Flavio Fusi come della persona che ricevette la telefonata fatta da Ilaria Alpi alla redazione del TG3 prima di essere uccisa?
CANDIDA CURZI. No, non lo ricordo assolutamente.
PRESIDENTE. Le venne riferito che Ilaria Alpi aveva telefonato anche alla redazione del TG3?
CANDIDA CURZI. Signor presidente, mi dispiace ma più che confermarle ...
PRESIDENTE. Qui c'è scritto: « Ilaria Alpi aveva telefonato ai genitori nella tarda mattinata e proprio per fare quella telefonata ed un'altra in redazione, al TG3, era andata all'albergo Hamana a Mogadiscio nord».
CANDIDA CURZI. Io posso solo confermare, come atto di fiducia in me stessa, quello che ho scritto in questa notizia perché, francamente, non ho proprio alcuna memoria di quella giornata; mi dispiace di non poter essere più precisa.
PRESIDENTE. Su questa interlocuzione che è avvenuta - come risulta dal comunicato - tra Giubilo e la famiglia Alpi, lei non è in grado di rammentare altro?
CANDIDA CURZI. No, assolutamente.
PRESIDENTE. Ricorda se Giubilo le disse di aver incontrato altre persone quando si recò a trovare i genitori di Ilaria Alpi?
CANDIDA CURZI. Non lo ricordo.
PRESIDENTE. Lei non è in grado di dirci se Giubilo fornì altri particolari?
PRESIDENTE. Lei, quel giorno, parlò con la famiglia Alpi?
CANDIDA CURZI. Ho parlato diverse volte con la famiglia Alpi; sinceramente, però, non ricordo quando ma probabilmente non quel giorno. Immagino che la cosa sia avvenuta solo successivamente; altrimenti, se il giorno dell'omicidio mi fosse stata riferita dai familiari solo una mezza parola, ne avrei certamente dato notizia; invece, non c'è notizia, per cui escluderei di averci parlato quel giorno.
PRESIDENTE. Quando ha avuto occasione di sentire i signori Alpi, ha parlato di ciò che era successo e di come poteva essere accaduto? Ha avuto modo di avere qualche informazione aggiuntiva rispetto a quanto aveva potuto affermare con il comunicato, sulla base delle indicazioni provenienti da Andrea Giubilo?
CANDIDA CURZI. Io mi sono occupata pochissimo e in modo assolutamente marginale della vicenda Alpi; credo, infatti, di non aver avuto mai una conversazione approfondita con i genitori, ma solo telefonate che non sono più in grado di individuare nel periodo e nei contenuti. Sono stati, comunque, colloqui molto brevi in cui chiedevo conferma di una qualche loro presa di posizione, ma certamente non ho mai parlato a lungo con loro dell'accaduto.
PRESIDENTE. Seppe mai dai genitori per quale motivo Ilaria Alpi era andata all'Hotel Hamana?
CANDIDA CURZI. No, lo escludo.
PRESIDENTE. Il 18 marzo 1994, due giorni prima dell'uccisione di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, il quotidiano la Repubblica pubblicò un servizio di Vladimiro Odinzoff in cui si dava conto del grave deterioramento della situazione a Mogadiscio; in particolare, in questo articolo si parlava di una riunione di capi clan che sarebbe servita appunto per decidere il compimento di una azione eclatante nei confronti di italiani. Lei ricorda questo particolare? Ne ha parlato con qualcuno, a cominciare da Andrea Giubilo fino agli stessi genitori di Ilaria Alpi?
CANDIDA CURZI. No, escludo che sia Giubilo sia la famiglia Alpi abbiano fatto riferimento a ciò o che l'abbia fatto io.
PRESIDENTE. È la prima volta che sente parlare di questa circostanza oppure ne era già a conoscenza?
CANDIDA CURZI. Ora che lei me la cita ne ho un vaghissimo ricordo, anche se non avrei saputo collocarla così esattamente a due giorni prima dell'accaduto; In seguito, negli articoli di giornale la cosa è stata riportata e quindi, probabilmente per questo motivo, la ricordo.
ELETTRA DEIANA. Prendo atto che lei non può fornirci ulteriori informazioni, anche perché è logico che non ci si possa ricordare di particolari così specifici a 12 anni di distanza.
Le faccio una domanda relativa alla sua professione: in occasione di eventi così coinvolgenti sul piano personale per dei professionisti dell'informazione, l'attenzione che solitamente un giornalista deve dare alle fonti e alle precisazioni - chi ha detto e che cosa, quando, come e dove - può subire degli elementi di depotenziamento perché le notizie si accavallano? Le ricostruzioni della prima ora - su che cosa è stato detto, su che cosa ha detto la vittima e quant'altro - possono essere frutto di una cattiva gestione? Succede anche ai giornalisti che le notizie si accavallino senza un'immediata ricerca di precisazioni? Non so se la mia domanda sia chiara.
CANDIDA CURZI. Sì, abbastanza.
Purtroppo, non ricordo quasi nulla di questa vicenda; anzi, credo di aver redatto pochissimi altri comunicati sull'omicidio Alpi. Posso solo tentare di darle una risposta molto generale che, sostanzialmente, prescinde dal caso specifico di cui - lo ripeto - mi sono occupata in modo del tutto casuale e marginale.
Nel 1994, di vicende particolarmente difficili da raccontare per i giornalisti ce ne sono state tante; personalmente, facendo questo mestiere dal 1976, a quell'epoca ne avevo accumulate già una quantità tale che - almeno per quel che mi riguarda - non era difficile mantenere freddezza nel gestire tecnicamente la vicenda.
In particolare, l'agenzia Ansa - penso, comunque, che la cosa valga anche per i quotidiani e i telegiornali più importanti - ha adottato sempre regole molto precise sul controllo delle notizie e sull'indicazione delle fonti; infatti, anche quando le fonti delle nostre notizie devono essere mantenute segrete, facciamo in modo da indicare - in modo generico - la loro provenienza. Anche nel lancio di agenzia in esame, che tutto sommato non era niente di particolarmente delicato, c'è l'indicazione precisa della fonte.
PRESIDENTE. Se non vi sono altre domande, ringrazio la signora Curzi per la disponibilità e dichiaro concluso l'esame testimoniale.
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