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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'avvocato Luciano Serra.
Avvocato, lei è imputato o indagato in un procedimento penale?
PRESIDENTE. È stato mai interrogato da altre autorità istituzionali?
LUCIANO SERRA. Sono stato ascoltato dalla Guardia di finanza di Lucca a Viareggio nel 2000, mi sembra nei primi mesi.
PRESIDENTE. Può declinare le sue generalità?
LUCIANO SERRA. Mi chiamo Luciano Serra e sono nato a Grosseto l'8 settembre 1954; risiedo a Grosseto in via Repubblica Dominicana 87.
PRESIDENTE. Lei ha ricoperto un ruolo nelle vicende intercorse tra il signor Curio Pintus e la signora Donatella Zingone?
LUCIANO SERRA. Sì, ho ricoperto il ruolo di difensore del signor Curio Pintus, che mi fu presentato dalla signora Oriana Cerri, la quale mi riferì di una vicenda giudiziaria in cui era coinvolto il signor Curio Pintus nel luglio 1999. Mi mandò un fax: conoscevo la signora Cerri da circa un anno. Mi chiese se potevo interessarmi, dal punto di vista professionale, di una vicenda che riguardava il signor Curio Pintus. Egli era stato oggetto di un procedimento penale al termine del quale era stata richiesta l'archiviazione; nel frattempo però non gli erano stati restituiti certi documenti e dei titoli azionari.
GIAMPAOLO ZANCAN. Presidente, vorrei sapere se il signor Pintus ha sciolto l'avvocato dal segreto professionale.
PRESIDENTE. Ci troviamo ancora nella fase descrittiva; quando entreremo nel merito, glielo dovrò chiedere. Prosegua, avvocato.
LUCIANO SERRA. Ho un fax del luglio 1999 in cui la signora Oriana Cerri mi chiedeva se potevo valutare la posizione del signor Curio Pintus, il quale in seguito mi conferì un incarico professionale che poi ho seguito fino ad ottobre-novembre 1999. Poi, per una serie di vicissitudini ed anche di rapporti che intercorrevano tra il signor Curio Pintus e la signora Donatella Pasquali, vi fu un'interruzione, chiamiamola così, perché avevo svolto il mio compito professionale e non volevo interessarmi ad altri rapporti. Dovevamo iniziare una causa civile ma successivamente, nei primi mesi del 2000, il signor Curio Pintus mi richiese i documenti che avevo nel mio studio; restituii il fascicolo, dopo di che non ho più saputo che cosa sia successo di quei titoli azionari.
PRESIDENTE. Incardinata la parte descrittiva, devo dirle che l'unico segreto su cui noi non possiamo indagare è quello professionale. Quindi, rispondendo di volta in volta alle mie domande, lei potrà opporre, se lo ritiene necessario, tale segreto; qualora non fosse così, lei è tenuto a rispondere con la lealtà che si deve soprattutto da parte di un professionista che esercita l'attività di avvocato: non lo dico perché gli avvocati siano più professionisti di altri, ma perché sono più a contatto con le aule giudiziarie e quindi consapevole della delicatezza di certe deposizioni.
Lei ha detto di conoscere Curio Pintus e ha fornito i motivi.
LUCIANO SERRA. La stessa domanda mi fu posta dalla Guardia di finanza di Lucca.
PRESIDENTE. Dimentichi la Guardia di finanza di Lucca: noi abbiamo una curiosità diversa, più costruttiva.
Conosce Lauretti Oreste Dante?
LUCIANO SERRA. Lo conosco perché nel gennaio 2000 dalla signora Oriana Cerri mi fu chiesto di intervenire perché si erano verificate situazioni estremamente complicate, di conflitto fra la signora Donatella Pasquali, il signor Lauretti ed il signor Pintus. Ho agli atti alcuni documenti - di cui la Commissione può prendere visione - mediante i quali mi tiravo fuori da qualsiasi trattativa tra il signor Curio Pintus e la signora Donatella Pasquali, dato che non avevo interesse, voglia e soprattutto il carattere per seguire questo tipo di trattative. Il signor Lauretti l'ho incontrato il 13 gennaio 2000 - ricordo la data perché è il compleanno di mio figlio - per chiedergli di fare un passo indietro e dimettersi da amministratore, carica alla quale era stato nominato. In quell'occasione redassi un verbale della consegna da parte del Lauretti di un libretto di assegni; presi questi documenti, li portai allo studio e comunicai il tutto alla proprietà della Sidema. Pochissimi giorni dopo ho subito una perquisizione per un sequestro di questo fascicolo.
PRESIDENTE. Conosce il signor Mastropasqua?
LUCIANO SERRA. Quando andavo a la Spezia ad assistere il signor Curio Pintus il signor Mastropasqua era il titolare di una società a responsabilità limitata nei cui uffici lavorava anche il signor Curio Pintus.
PRESIDENTE. Quindi Curio Pintus lavorava per il signor Mastropasqua?
LUCIANO SERRA. No, lavorava negli uffici.
PRESIDENTE. Cosa era, un locatore?
LUCIANO SERRA. Non posso sapere se fosse un locatore o altro.
PRESIDENTE. Comunque, il signor Curio Pintus non era un avventore del locale del signor Mastropasqua: c'era un rapporto diverso.
LUCIANO SERRA. C'era sicuramente un rapporto diverso: non so che tipo di relazione giuridica o contrattuale potessero avere, ma certamente il signor Curio Pintus si muoveva all'interno degli uffici del signor Mastropasqua con libertà, nel senso che telefonava, inviava fax, eccetera.
PRESIDENTE. Che lei sappia, c'è qualche persona, parente o altro, che abbia lo stesso cognome del signor Mastropasqua?
LUCIANO SERRA. Ha un figlio, mi pare.
LUCIANO SERRA. Non lo ricordo.
PRESIDENTE. Posso sollecitarla: Roberto Mastropasqua?
LUCIANO SERRA. Non ricordo il nome: ho visto questo ragazzo, il figlio di Mastropasqua, lo stesso giorno in cui incontrai Lauretti in autostrada, a Livorno.
PRESIDENTE. Roberto Mastropasqua, che era il figlio, era interessato alle vicende di Pintus?
LUCIANO SERRA. Credo che la famiglia Mastropasqua potesse essere interessata alle vicende di Pintus perché potevano avere dei rapporti di lavoro, di cointeressenza, ma non ho mai approfondito questo aspetto.
PRESIDENTE. Quindi entrambi i Mastropasqua erano interessati - lei non sa fino a quale punto - alle vicende del signor Curio Pintus.
PRESIDENTE. Che lei sappia il signor Pintus si dava del tu o del lei con la signora Dini?
LUCIANO SERRA. Non ho mai assistito ad incontri tra il signor Pintus e la signora Dini; non posso quindi dire di sapere se si dessero del tu o del lei.
PRESIDENTE. Conosce il signor Valacca Romasso Oliviero?
LUCIANO SERRA. Onestamente non posso dire di conoscerlo: nella mia attività professionale di persone ne ho conosciute tante...
PRESIDENTE. Non è un delitto né un peccato! Può conoscerlo senza aver avuto rapporti.
Conosce il signor Mari Italo?
LUCIANO SERRA. Conosco Mariani, ma non Mari.
PRESIDENTE. Dall'esame della documentazione in nostro possesso risulta che la signora Zingone si trovasse in una pesante situazione debitoria e che si fosse rivolta, a cavallo fra il 1999 e il 2000, al signor Curio Pintus per il reperimento di capitali: lei è a conoscenza di ciò?
LUCIANO SERRA. So che alcune società che facevano capo alla signora Donatella Pasquali avevano una situazione debitoria perché ho svolto una consulenza anche su questo aspetto; dopodiché, non sono a conoscenza di tutti i passaggi relativi ai rapporti tra il signor Curio Pintus e Donatella Pasquali per quanto riguarda il concretizzarsi di questo aspetto. Sapevo che volevano vendere a Curio Pintus un immobile, mi sembra. Su questo ho espresso la mia posizione e ho la relativa documentazione: ero difensore di Curio Pintus e non volevo assolutamente confondere il mio operato con il loro. L'unica cosa che ho fatto è stata inviare questo documento, che se permette leggo: «Come già anticipato alla signora Cerri nella mia comunicazione dell'8 novembre, che allego in copia, confermo la mia indisponibilità a partecipare a qualsiasi tipo di trattativa inerente l'acquisto o il finanziamento della società Sidema srl. Tuttavia ritengo doveroso invitare il signor Curio Pintus ad esprimere immediatamente al suo interlocutore le proprie volontà, in modo da permettere alla società suindicata di compiere le opportune scelte».
PRESIDENTE. Perché prese le distanze da questa società?
LUCIANO SERRA. Perché a livello professionale mi piace gestire le cose in modo chiaro. Se gestisco sono responsabile; se devo essere una persona che può essere utilizzata in modo trasversale o comunque in mio nome, per piccolo o grande che sia... Mi è stato chiesto di svolgere una attività professionale e ho cercato di farlo nel migliore dei modi. Nel momento in cui pensavo di ottenere un ritorno professionale perché ero riuscito a sbloccare documenti e titoli azionari e credevo di attivare una causa civile - forse si sarebbe trattato di una delle cause più importanti della mia vita - mi è stata tolta.
PRESIDENTE. Mi faccia capire. Ad un certo punto lei si interessa a questa vicenda; vede che non le aggrada più, perché lei ama le cose chiare e trasparenti, come ha detto...
LUCIANO SERRA. Vede, non è che non mi aggrada più; non devo avere il piacere di svolgere un compito...
PRESIDENTE. Il gradimento, diciamo.
LUCIANO SERRA. Il problema è questo. Curio Pintus per me è un cliente e lo tratto come tale; mi incarica di svolgere una azione ed io la eseguo al massimo delle possibilità. Però c'erano 50 milioni di titoli azionari che potevano essere sbloccati, titoli americani con scadenza non ricordo se 2014 o 2020; potevano essere utilizzati per altri fini, per comprare o vendere queste società. Si trattava di una cosa estremamente delicata e, se mi permette, si parlava di una persona di un certo rilievo a livello nazionale...
LUCIANO SERRA. Non credo che Donatella Pasquali Dini fosse una persona....
PRESIDENTE. Ci interessa per il verbale.
LUCIANO SERRA. Non potevo certo coinvolgere una persona o essere coinvolto nell'ambito di un rapporto che mi poteva anche mettere in difficoltà. A dimostrazione di ciò, quando la Guardia di finanza mi ha interrogato, la prima cosa che mi ha detto è stata: lei ha presentato Curio Pintus alla signora Dini. Meno male che, essendo un pignolo della vergine, avevo il fax di Oriana Cerri che mi chiedeva di occuparmi di Pintus, altrimenti non avrei avuto una prova materiale.
GIAMPAOLO ZANCAN. Signor presidente, debbo insistere perché l'audito sta riferendo cose ricadenti all'interno del rapporto professionale. Poiché non è lui il padrone del segreto, ma il signor Curio
Pintus, vorrei sapere se quest'ultimo l'ha liberato dal segreto, altrimenti l'avvocato Serra sta commettendo un reato.
GIUSEPPE CONSOLO. Mi sembra che l'avvocato correttamente abbia premesso che avrebbe risposto solo alle domande che non avessero messo in discussione il segreto professionale. L'avvocato ha premesso che, qualora fosse stata posta una domanda riguardante il segreto professionale, si sarebbe correttamente astenuto dal rispondere. Se alla domanda «come ha conosciuto la signora Dini Pasquali» risponde «attraverso un fax», dov'è la violazione del segreto professionale credo lo sappia solo il senatore Zancan.
PRESIDENTE. Avvocato, scusi l'espressione, lei non può essere reticente o omertoso per cautelare questo o quell'altro, lei però può opporre legittimamente il segreto professionale ove ne ravvisi la necessità. Ci siamo? Proseguiamo.
Il carnet di assegni è stato recuperato da lei o da Mastropasqua?
LUCIANO SERRA. L'ho recuperato io con questo verbale, l'ho allegato e ho mandato un fax alla Sidema dicendo che era a sua disposizione presso il mio ufficio.
PRESIDENTE. Mastropasqua si è inserito in questo recupero?
LUCIANO SERRA. In che senso presidente?
PRESIDENTE. Ha lavorato, si è attivato?
LUCIANO SERRA. Mi sembra che avesse un problema ad un gamba, credo che guidasse il giovane Mastropasqua. Sicuramente si è attivato perché si è trovato in questo ciclone.
PRESIDENTE. Abbiamo chiarito un punto che sembrava oscuro. Conosce o ha sentito parlare della società inglese Nat West?
LUCIANO SERRA. Non mi ricordo il nome. Quando mi fecero il decreto di perquisizione... posso guardare?
PRESIDENTE. Certo, controlli pure.
LUCIANO SERRA. Signor presidente, non ricordo.
PRESIDENTE. Le rammento le circostanze. Il problema attiene ad un inserimento di questa società inglese, che avrebbe acquistato un credito vantato su un albergo di proprietà della signora Zingone, residente in Roma. La circostanza le ricorda qualcosa?
LUCIANO SERRA. Non mi ricordo.
PRESIDENTE. La Italfondiaria le ricorda qualcosa?
PRESIDENTE. C'è stata una cessione di credito?
PRESIDENTE. Lei non sa se questa cessione era pro solvendo o pro soluto?
LUCIANO SERRA. Non sono in condizioni di dirlo.
PRESIDENTE. Quale sviluppo ebbe il rapporto professionale tra il Pintus e la Zingone?
LUCIANO SERRA. Signor presidente, lo sviluppo professionale lo vidi quando mi fecero il sequestro e la perquisizione di casa e dello studio. In questa vicenda ho passato dei momenti abbastanza tesi; è un brutto ricordo.
PRESIDENTE. Le contesto una circostanza particolare. La vicenda risale al 1999-2000 quando la signora Pasquali Zingone si rivolge a Pintus per risolvere alcuni problemi di natura finanziaria. In sostanza, per risolvere tali problemi sarebbe
stato raggiunto un accordo in base al quale la signora Pasquali Zingone - leggo testualmente - «avrebbe ceduto a costo zero le azioni della Sidema e della Solaris a Pintus, che si sarebbe accollato l'intera posizione debitoria. In aggiunta, fideiussioni personali emesse dalla stessa signora Zingone per circa 3 miliardi di lire». Se lo ricorda questo passaggio?
LUCIANO SERRA. I particolari non li ricordo, so solamente che tutte le volte che il signor Curio Pintus, su questa vicenda, mi voleva coinvolgere, io facevo un fax con il quale gli dicevo che non volevo essere inserito e non volevo saperne nulla. Poiché il signor Pintus scriveva alla Sidema e all'avvocato Luciano Serra, poiché l'ultimo della vicenda ero io, mandavo fax dicendo che non volevo saperne nulla. Non volevo saperne nulla non perché sono scemo, ma perché non volevo partecipare a questa cosa.
PRESIDENTE. Non voleva partecipare perché considerava la cosa in che modo?
LUCIANO SERRA. Non la posso commentare, signor presidente.
PRESIDENTE. Diciamo che era negativa?
LUCIANO SERRA. Non voglio fare commenti.
PRESIDENTE. Le contesto una intercettazione, non un'opinione. Risulta che Curio Pintus avesse avuto una documentazione compromettente dalla signora Pasquali Zingone e che quest'ultima volesse recuperarla.
LUCIANO SERRA. Nel decreto di sequestro il PM, procuratore della Repubblica di Lucca, ordina il sequestro dei documenti che potevano mettere in difficoltà la signora Zingone, dicendo di cercarli a casa di Mastropasqua, nel mio studio, a casa mia ed a casa di Pintus.
PRESIDENTE. Le leggo l'intercettazione per aiutarla nel ricordo. Pintus riferisce all'avvocato Serra di avere consegnato «i documenti relativi alla signora Dini ad una persona, perciò che si aspetti una qualunque cosa».
LUCIANO SERRA. Dato che non sono abituato a questo tipo di atteggiamenti, come uomo ho cercato di ripudiare questi comportamenti. So per certo che nelle intercettazioni telefoniche ho fatto delle litigate paurose con Pintus e con la signora Dini dicendo quello che pensavo della vicenda.
PRESIDENTE. Scusi, questa è un'intercettazione precisa, sono le sue parole...
LUCIANO SERRA. Sono le parole di Pintus, non le mie!
PRESIDENTE. Certo, sono le parole di Pintus rivolte a lei. Ora le leggerò un elenco di persone; se le conosce risponderà affermativamente e ne spiegherà i motivi, in caso contrario risponda negativamente senza spiegare alcunché: Igor Marini.
LUCIANO SERRA. Mi faccia conoscere anche Igor Marini... e siamo a posto!
PRESIDENTE. Non è un peccato mortale conoscere Igor Marini.
LUCIANO SERRA. Prima ho letto il mio nome sul giornale, poi mi è arrivata la vostra comunicazione. Venendo da Grosseto sono abbastanza perplesso.
PRESIDENTE. Si è creato una notorietà.
LUCIANO SERRA. La notorietà spetta al presidente della Commissione, non all'avvocato Serra.
PRESIDENTE. Insomma, Igor Marini non lo conosce?
PRESIDENTE. L'avvocato Fabrizio Paoletti?
LUCIANO SERRA. Presidente, non lo conosco e non ho avuto rapporti. Non posso dire di non averlo incontrato...
PRESIDENTE. Non sto parlando di incontri avuti per strada, né la Commissione è il casellario giudiziario. Nell'elenco ci sono persone che hanno il massimo riguardo da parte nostra. Quindi Auteri non lo conosce. Conosce Stefano Formica?
LUCIANO SERRA. No, signor presidente. Con la signora Cerri - con la quale avevo rapporti da circa un anno - avevo un rapporto di lavoro perché un mio cliente aveva necessità di vendere un complesso immobiliare. La signora Cerri è una immobiliarista di Milano e mi ha presentato... Ho ricercato tutti i fascicoli per ritrovare i nomi, ma non ho trovato nomi che risultano...
PRESIDENTE. Insomma, di questi nomi non ha ricordo. Proseguiamo.
Le risulta che, allo scopo di reperire capitali, il signor Pintus e la signora Zingone si fossero incontrati a Milano con persone gravitanti nell'ambito finanziario?
PRESIDENTE. Le risulta che la signora Zingone avesse interessi economico-finanziari in paesi diversi dall'Italia?
LUCIANO SERRA. In Costa Rica ci andava spesso. Mi ricordo che nell'ottobre-novembre 1999 andò in Costa Rica.
PRESIDENTE. I paesi che ora le indicherò potrebbero avere riferimento con gli interessi finanziari della signora Dini; il Libano?
LUCIANO SERRA. Non ne sono al corrente.
LUCIANO SERRA. Il procuratore parla di una Blackburn & Company con sede in Cipro e di un'altra con sede nelle Cayman Island, ma io non so nulla.
PRESIDENTE. Queste cose le conosce per averle apprese dalla documentazione giudiziaria, è così?
PRESIDENTE. Sa qualcosa di rapporti con SIM di San Marino?
PRESIDENTE. Mares, società lussemburghese?
LUCIANO SERRA. Non mi ricordo. Non ho avuto mai rapporti con queste società; ho fatto consulenza su questo piano, ma rapporti con queste società...
PRESIDENTE. Il signor Pintus le ha mai parlato durante le vostre conversazioni, nella maniera più innocente o più intrigante possibile, di Telekom-Serbia?
LUCIANO SERRA. No assolutamente.
PRESIDENTE. Zoran Persen e Tom Tomic sono personaggi dei fumetti o le ricordano qualcosa?
LUCIANO SERRA. Per me devono rimanere personaggi dei fumetti. Non li ho mai sentiti.
PRESIDENTE. Sa se il signor Pintus aveva rapporti bancari con istituti di San Marino?
LUCIANO SERRA. No, a me diceva che dopo un acconto mi avrebbe saldato; parlava di istituti ma non ho mai sentito San Marino.
PRESIDENTE. Di quali istituti parlava?
LUCIANO SERRA. Parlava della Deutsche Bank, che tutti conoscono.
PRESIDENTE. Ha mai parlato di istituti di credito statunitensi?
LUCIANO SERRA. No. Nella sentenza si parlava di azioni dissequestrate e si capiva che erano statunitensi.
PRESIDENTE. Il nome del notaio svizzero Gianluca Boscaro le dice qualcosa?
PRESIDENTE. Conosce la società Jundor Trading, con sede a Tortola nelle Virgin Islands?
PRESIDENTE. Gianfrancesco Vitali e Dimitrijevic Srdja sono personaggi dei romanzi o della vita reale?
LUCIANO SERRA. Non sono della mia vita.
PRESIDENTE. Ha mai ricoperto incarichi di console onorario?
LUCIANO SERRA. Sì, sono scaduto il 28 maggio di quest'anno.
PRESIDENTE. Dove si trova Saint Lucia?
LUCIANO SERRA. Nelle Piccole Antille.
PRESIDENTE. Quale diplomatico onorario si è recato a Saint Lucia?
PRESIDENTE. L'isola è distante o vicina alle Virgin Islands o alle Cayman?
LUCIANO SERRA. Non sono mai stato alle Isole Vergini.
PRESIDENTE. Non le ho chiesto se c'è mai stato ...
LUCIANO SERRA. Non so se siano lontane o vicine; sono stato a Saint Lucia perché richiesto come console da quel Governo dato che per un cliente di Gaeta andavo a comprare la frutta laggiù.
PRESIDENTE. Ho terminato e do la parola al senatore Consolo.
GIUSEPPE CONSOLO. Alla domanda del presidente circa l'esistenza di documenti scottanti o imbarazzanti - non ricordo esattamente il termine utilizzato - l'avvocato Serra, richiamando l'azione della Guardia di finanza, ha risposto che si dovevano cercare a casa di Pintus, da Mastropasqua e via dicendo. Ciò ha suscitato in me una domanda che le pongo: perché sarebbe stato logico andare a cercare dal Mastropasqua i documenti della signora Dini? Che lei sappia, che rapporti aveva la signora Dini con i due Mastropasqua, junior e senior?
LUCIANO SERRA. Quando la Guardia di finanza mi ha sentito per sei ore ha ricostruito tutta la situazione e mi hanno fatto le domande in base alle registrazioni. C'è un passaggio sul Mastropasqua secondo cui...
GIUSEPPE CONSOLO. Non voglio sapere quello che c'è scritto, le domando: che lei sappia, che rapporti esistevano?
LUCIANO SERRA. Sul piano concreto non so che rapporti avessero il Mastropasqua e il figlio con la signora Dini. Mastropasqua mi ha detto di aver avuto due o tre telefonate perché cercava Pintus, ma non ho avuto cognizione completa.
GIUSEPPE CONSOLO. Aveva avuto qualche telefonata, perché...?
LUCIANO SERRA. Quando cercava Pintus nei momenti più eclatanti.
GIUSEPPE CONSOLO. Da chi aveva avuto queste telefonate?
LUCIANO SERRA. La signora Dini chiamava l'ufficio di Mastropasqua - Mastropasqua era lì, Pintus era lì - ; mi disse che due volte aveva telefonato direttamente la signora Dini.
GIUSEPPE CONSOLO. Ho capito bene se le preciso che il Pintus le avrebbe detto che il Mastropasqua ricevette...
LUCIANO SERRA. No, Mastropasqua mi ha detto di aver ricevuto una o due telefonate dalla signora Donatella Pasquali che cercava il signor Pintus.
GIUSEPPE CONSOLO. Poiché Mastropasqua non l'ha detto alla Commissione, ritengo sia importante acquisire questo passaggio.
PRESIDENTE. Lo faremo. La parola al senatore Zancan.
GIAMPAOLO ZANCAN. Lei è amico del signor Pintus?
LUCIANO SERRA. Io amicizie ne ho pochissime.
GIAMPAOLO ZANCAN. La mia domanda ha un preciso significato. Lei è diventato amico?
GIAMPAOLO ZANCAN. Andava a cena fuori?
GIAMPAOLO ZANCAN. Mi lasci finire, per cortesia. Aveva, dunque, soltanto un rapporto professionale con il signor Pintus?
LUCIANO SERRA. Come avvocato, sono anche andato a pranzo fuori insieme a Pintus e a Mastropasqua, ma questo non significa che io sia amico di Pintus.
GIUSEPPE CONSOLO. Buon conoscente.
LUCIANO SERRA. Ma che buon conoscente! Io sono l'avvocato Luciano Serra e quello è un cliente. I buon conoscenti io li divido tra amici e...
GIAMPAOLO ZANCAN. Se vuole proprio la spiegazione, con il consenso del presidente le dico che questa è la dimostrazione che tutto ciò che lei sa deriva dal suo rapporto professionale con il signor Pintus. Ha compreso, avvocato?
LUCIANO SERRA. Certo, altrimenti non mi sarei trovato in questa situazione.
GIAMPAOLO ZANCAN. Ma essendo notizie che lei ha avuto da rapporto professionale, è molto grave che ne abbia riferito alla Commissione.
PRESIDENTE. Scusate, abbiamo detto di non fare apprezzamenti. È una scelta sua...
LUCIANO SERRA. Posso rispondere?
LUCIANO SERRA. Questa critica io non l'accetto, come uomo e come professionista, perché io non ho riferito alcun tipo di fatto inerente a rapporti professionali. Io ho riferito solo cose che escludono il mio intervento professionale. Siccome questa vicenda mi ha fatto soffrire e ha fatto soffrire la mia famiglia, quando dice cose gravi lei si assume le sue responsabilità,
anche come parlamentare: io non l'accetto, perché io sono stato una persona talmente corretta...
GIAMPAOLO ZANCAN. Io me le assumo sempre tutte, come parlamentare e anche come non parlamentare.
PRESIDENTE. Senatore Zancan, abbiamo detto che gli apprezzamenti sono estranei al contesto. Dopo di che, questa sarà materia di dibattito nella relazione. L'avvocato, che è stato, non avvertito né ammonito, ma informato - anche se non ne aveva bisogno, perché egli sa il suo mestiere -, ha detto di trovarsi nelle condizioni di riferire senza violare alcun obbligo deontologico; quindi, il problema su questo si chiude.
GIAMPAOLO ZANCAN. Passo alle ultime due domande, brevissime. Lei ha detto, avvocato, di aver fatto una consulenza sulle possidenze della società Sidema: per incarico di chi l'ha fatto?
LUCIANO SERRA. Cosa intende per possidenze?
GIAMPAOLO ZANCAN. Non ho compreso su cosa lei abbia fatto la sua consulenza ed ho usato questo termine.
LUCIANO SERRA. Per incarico della signora Donatella Pasquali Dini, ma era una consulenza che era separata. Cioè, mi chiese un parere come professionista per risolvere una certa situazione debitoria e lì io espressi il mio parere. Non era collegato ad altro, era per questa vicenda.
GIAMPAOLO ZANCAN. Ho compreso quello che non avevo capito prima, la ringrazio.
Ultima domanda. Quando, rispondendo al presidente, lei ha detto «forse ho agli atti» un certo documento, cosa intendeva dire con questa espressione generica?
LUCIANO SERRA. «Agli atti» nel senso «nei miei fascicoli». Nel fascicolo che mi è stato sequestrato mi sembra siano...
GIAMPAOLO ZANCAN. Fascicolo di chi? Della signora Dini, del signor Pintus?
LUCIANO SERRA. Hanno fatto un sequestro che riguardava della corrispondenza tra la signora Dini e il sottoscritto e anche che riguardava quella lettera che ho letto, nell'ambito dei rapporti tra Pintus e la signora Dini. Però, onestamente, non mi ricordo, perché erano...
PRESIDENTE. Ma abbiamo agli atti la descrizione di questo sequestro.
La parola all'onorevole Vito.
ALFREDO VITO. Lei ci ha detto che si è prestato, presso lo studio della signora Cerri o, comunque, su richiesta della signora Cerri, a fare un incontro tra Oreste Lauretti, Dini e Pintus...
LUCIANO SERRA. No, non ho detto questo, mi scusi.
ALFREDO VITO. Dica. Voglio capire meglio.
LUCIANO SERRA. Io ho detto che il signor Pintus mi è stato presentato dalla signora Cerri Oriana e da un suo amico e collaboratore, un certo Mariano. La signora Cerri mi mandò un fax chiedendomi se potevo interessarmi professionalmente di questo caso e mi mandò una sentenza di archiviazione, un articolo di giornale in cui si diceva che Pintus era stato prosciolto e un elenco di titoli, chiedendo se esistessero, eccetera. Questo è il mio contatto. Io non ho mai... Lei ha detto che io ho promosso un incontro tra Pintus, Dini e... non è così.
ALFREDO VITO. È successo un contenzioso tra la signora Dini e Pintus in ordine alla necessità di dover rimuovere il signor Lauretti da un incarico di consigliere d'amministrazione.
ALFREDO VITO. Mi pare di aver capito, dalla sua deposizione, che ad un certo momento lei ha cercato di trovare una soluzione...
LUCIANO SERRA. Non ho cercato, fui contattato....
ALFREDO VITO. Ecco: fu contattato. Io le sono grato, avvocato, perché ha reso una testimonianza valida e seria; vorrei comprendere se riuscì a capire, in quel momento, da chi il signor Lauretti fosse stato proposto come consigliere d'amministrazione.
LUCIANO SERRA. Lo dice bene l'intercettazione che «la Zingone, con l'ausilio e la mediazione della Cerri, sua consulente immobiliare, ha posto in essere attività diretta ad occultare sia la sua qualità di proprietaria che quella di amministratrice, inoltre costei, tramite il Pintus, ha contattato il Lauretti, persona pluripregiudicata per reati contro il patrimonio e priva di ogni conoscenza in materia societaria». Quindi il rapporto lo aveva Pintus.
PRESIDENTE. Questo è già agli atti.
ALFREDO VITO. Quindi è il Pintus che, direttamente o indirettamente, ha presentato il Lauretti.
ALFREDO VITO. Sono state queste preoccupazioni che l'hanno potata a volersi allontanare?
LUCIANO SERRA. La mia preoccupazione era precedente.
ALFREDO VITO. Erano comunque preoccupazioni legate a questioni di malavita organizzata, diciamo?
LUCIANO SERRA. Io non volevo avere rapporti.
ALFREDO VITO. Va bene, d'accordo. Volevo farglielo dire.
PRESIDENTE. Mi scusi, solo per curiosità le chiedo se questo Lauretti fosse chiamato «il corsaro».
LUCIANO SERRA. Io ricordo solo che il signor Lauretti mi disse: «le consegno questi documenti...
PRESIDENTE. Avvocato, non è importante. Era solo una curiosità di riscontro: lo chiamavano «il corsaro», che lei sappia?
LUCIANO SERRA. Non lo ricordo.
PRESIDENTE. Sta bene, non lo sa. Non è importante. La ringrazio, a nome della Commissione e mio personale, e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 16,30.
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