XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 432




        Onorevoli Colleghi! - Negli ultimi anni si sono enormemente sviluppati nel nostro Paese nuovi e crudeli spettacoli che hanno come protagonisti cani addestrati ad uccidere, per il florido mercato dell'illecito legato alle scommesse clandestine. I combattimenti tra cani, ma anche le corse clandestine di cavalli e le arene per i galli, arrivate in Europa dall'America latina, sono sicuramente incentivati dal grave vuoto legislativo che il provvedimento intende colmare. La preoccupazione per il devastante dilagare di questi fenomeni era, del resto, stata recepita nelle scorse legislature, come testimoniato dalle numerose proposte di legge presentate. La previsione di adeguate pene per i soggetti che a vario titolo sono coinvolti in questi combattimenti, e la possibilità di privarli degli animali sequestrati o confiscati, sono gli elementi fondamentali della presente proposta.
        Ogni anno oltre 5.000 cani, dopo aver subito un crudele addestramento, soccombono ai morsi letali dell'avversario. Il fenomeno consente alla criminalità oltre 1.500 miliardi di lire all'anno.
        Per compiere l'addestramento, i cani, fin dai primi mesi di vita, sono chiusi all'interno di sacchi e bastonati ripetutamente. Il cane che verrà fatto loro vedere all'apertura del sacco, sarà così associato alla fonte del dolore inflitto. Chiuso in stanze buie e tenuto a digiuno per giorni interi, al futuro lottatore sono forniti come cibo altri cani e gatti con ferite sanguinolente. L'animale è poi costretto a correre fino a dieci ore al giorno legato a grossi pneumatici, con lo scopo di esaltarne la prestanza fisica.
        Non esistono cani tendenzialmente cattivi, bensì animali in tal senso forgiati dal lungo e criminale addestramento. Per questo motivo la proposta di legge in esame non reca articolo alcuno relativo all'estinzione o comunque alla penalizzazione di razze, provvedimento del resto inutile, considerata la continua selezione di nuove tipologie di cani. Oggi buona parte dei cani lottatori sono incroci difficilmente riferibili a specifiche razze.
        Tutte le regioni del nostro Paese sono macchiate da questo drammatico fenomeno; mentre più localizzate, ma non per questo minoritarie per il grado di coinvolgimento criminale, sono le manifestazioni non autorizzate, come le corse clandestine di cavalli che si svolgono nelle strade, cittadine o di collegamento, di molte città del sud Italia. Decine di bellissimi animali, in genere non più utili all'utilizzo negli ippodromi, vengono fatti correre direttamente sull'asfalto con frequenti incidenti mortali. Comune è poi l'uso di droghe, in genere anfetamine, utili ad esaltare le prestazioni dei cavalli e, ancora più emblematico, il coinvolgimento dei minori. Numerosi operatori scolastici hanno infatti in questi anni fatto pervenire segnalazioni sulla costante presenza di minori, penalmente non perseguibili, nella raccolta delle scommesse ed in operazioni complementari all'addestramento dei cani da lotta, quali il furto di altri cani per gli allenamenti e la raccolta di cuccioli per il pasto dei lottatori.
        Tali manifestazioni rappresentano di fatto uno degli aspetti più impressionanti della realtà criminale del nostro Paese. La loro ulteriore degenerazione evolverà inevitabilmente in tutta la sua drammaticità fintanto che non si provvederà ad approvare un adeguato strumento legislativo.




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