le aziende agricole sarde sono state colpite da gravi eventi calamitosi, che hanno aggravato una situazione che aveva già i caratteri dell'emergenza e che, in mancanza di interventi rapidi, rischia di portare al collasso interi comparti dell'agricoltura sarda;
la zootecnia, in particolare gli allevamenti ovi-caprini e bovini, ha pagato duramente siccità prolungate e blue tongue, che, anche alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi del 2003, è ben lungi dall'essere debellata. Sempre più urgente è la necessità, pertanto, di un intervento organico di lotta integrata all'insetto vettore, di prevenzione e di controllo costanti della malattia, oltre che delle necessarie misure di profilassi e cura -:
quali interventi il Governo intenda adottare in favore dell'agricoltura e della zootecnia della Sardegna, in particolare al fine di sostenere economicamente e finanziariamente le aziende del settore.
(3-03042)
(10 febbraio 2004)
risulta agli interroganti che in data 26 giugno 2003, alle ore 13,55, il sindaco di Surano veniva raggiunto telefonicamente da un'emittente televisiva locale, con sede in Lecce, per un primo commento sull'avviso di garanzia n. 12942/00RG destinato a lui e ad altri quarantasette imprenditori, di cui nessuno dei presunti imputati era a conoscenza ma che era capillarmente divulgato nelle redazioni degli organi di informazione pugliesi;
solo in data 30 giugno 2003, alle ore 13,30, veniva notificato al sindaco di Surano l'avviso di garanzia, che l'ultimo dei coimputati riceveva circa quindici giorni dopo;
sulla stampa del 27 giugno 2003 erano già riportate le generalità di tutti gli interessati;
in data 2 febbraio 2004, alle ore 18,00, il sindaco di Surano veniva contattato, con le stesse modalità, dalla medesima emittente di Lecce, che come tutti gli altri organi di informazione era compiutamente informata, per una sua dichiarazione sulla richiesta da parte dei pubblici ministeri di rinvio a giudizio sulla stessa vicenda del 26 giugno 2003, senza che, come in precedenza, il sindaco di Surano ne sapesse nulla;
infatti, ancora in data odierna, nessun provvedimento è stato notificato al sindaco di Surano, che, nel contempo, dal 2 febbraio 2004, è ogni giorno sugli organi di informazione, pur in presenza di ipotesi di reato trascurabili e non tali da ledere la dignità e il decoro di un esponente politico;
per la profonda stima ed il doveroso rispetto verso il procuratore della Repubblica e la magistratura di Lecce si ritiene, e sarebbe mostruoso se ciò non fosse vero, che nulla trapeli dagli uffici dei magistrati -:
quali provvedimenti intenda adottare nei confronti di chi o di coloro che, nel più totale disprezzo delle leggi vigenti e della dignità delle persone, si rendono responsabili di tali ignobili comportamenti e per porre fine a tale perdurante malcostume.
(3-03043)
(10 febbraio 2004)
il giorno 9 febbraio 2004 tutti i 42 sindacati del settore sanitario hanno indetto e attuato uno sciopero nazionale di 24 ore che ha visto una mobilitazione senza precedenti, con oltre l'80 per cento di adesione del personale (130 mila medici, più di 25 mila specializzandi), a difesa non solo della giusta rivendicazione del rinnovo del contratto nazionale scaduto da due anni, ma anche del diritto alla salute e del servizio sanitario nazionale;
si tratta di un segnale inequivocabile della sfiducia di tutto il mondo sanitario verso le politiche del Governo, che stanno portando al declino del servizio sanitario nazionale attraverso processi di privatizzazione -:
come intenda concretamente rispondere alle richieste della piattaforma su cui è stato indetto lo sciopero dei medici e, in particolare, cosa intenda fare per ovviare al cronico sottofinanziamento del fondo sanitario nazionale e contro il progetto, secondo l'interrogante, distruttivo della sanità, che prevede la frantumazione in 21 servizi sanitari regionali diversi, mettendo in discussione il diritto alla salute garantito a ogni cittadino.
(3-03044)
(10 febbraio 2004)
il servizio di protezione civile del comune di Palermo ha realizzato uno studio sul rischio idrogeologico del Monte Pellegrino;
le conclusioni cui sono pervenuti i tecnici comunali delineano un quadro preoccupante, che evidenzia l'instabilità di tutto il perimetro della montagna, con il rischio di crolli di blocchi lapidei che mettono in serio pericolo le aree urbane;
lo studio effettuato dal comune dà anche contezza di una serie allarmante di crolli che si sono verificati nell'arco di appena diciotto mesi, che rafforzano ulteriormente l'ipotesi che gli eventi in questione potrebbero presentarsi con sempre maggiore frequenza e con livelli di pericolosità sempre più elevata;
l'amministrazione comunale di Palermo ha chiesto, tramite il Governo regionale, al dipartimento nazionale della protezione civile la deliberazione dello stato di emergenza che avrebbe consentito l'erogazione dei fondi necessari alla realizzazione degli interventi di consolidamento, stimati in 55.000.000 di euro;
la protezione civile ha, però, respinto l'istanza, rilevando che «non sono accaduti eventi nuovi che richiedono mezzi e poteri straordinari», facendo probabilmente riferimento ad un precedente finanziamento di 7.000.000 di euro, concesso nel luglio del 1997 per consolidare un tratto di costone ubicato in via Bonanno, che era crollato in più punti;
probabilmente, la protezione civile attende «eventi nuovi», che potrebbero costare in termini di vite umane, per cambiare linguaggio e atteggiamento verso un problema che non ammette rinvii o tergiversazioni -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per risolvere il problema del consolidamento dei costoni del Monte Pellegrino di Palermo e tutelare l'incolumità della popolazione interessata dal fenomeno.
(3-03045)
(10 febbraio 2004)
le risorse pubbliche trasferite nel Mezzogiorno a soggetti produttivi per incrementare investimenti e occupazione devono, attraverso il rispetto degli impegni dei beneficiari, stabilmente determinare questo effetto;
l'Atitech (gruppo Alitalia), a fronte di un investimento complessivo di circa 29.000.000 di euro, ha ottenuto nel 1999, per il tramite di Sviluppo Italia (a suo tempo Spi), le provvidenze previste dalle leggi n. 181 del 1989 e n. 513 del 1993, cosiddetta «reindustrializzazione» (40 per cento in conto capitale, 30 per cento in conto interesse, 1 per cento in partecipazione azionaria), per avviare a Grottaglie (Taranto) uno stabilimento di manutenzioni aeronautiche pesanti;
con l'ottenimento delle agevolazioni pubbliche, la stessa Atitech si è impegnata a realizzare, nel medesimo stabilimento di Grottaglie, un'occupazione aggiuntiva a regime di 151 addetti full time, ricalcolata poi in 227 unità part time;
a cominciare dal 2000, l'Atitech, dopo il rifiuto della regione Puglia di finanziare e attivare appositi corsi di formazione e addestramento finalizzati all'occupazione, ha proceduto all'assunzione di 89 operai, in buona parte specializzati e certificati Enac a completo onere aziendale;
nel 2002, dopo un secondo rifiuto della regione Puglia di intervenire nell'attività corsale con appena il 10 per cento dei costi (per il 90 per cento coperti dal decreto interministeriale n. 465/V/2000), Formatemp (ente paritetico istituito con la legge n. 196 del 1997), raggiunta la prevista intesa tra l'azienda, i sindacati e l'agenzia Adecco, ha finanziato, con un contributo di vecchie lire 2,2 miliardi circa di vecchie lire, 7 corsi di pre-assunzione, da cui sono usciti 128 neo manutentori, pronti a essere inseriti nello stabilimento di Grottaglie con contratto di formazione e lavoro, successivamente a cinque mesi di prestazioni interinale;
attualmente i 128 neo manutentori, alla fine del processo sopra descritto, sono completamente fuori dall'azienda, in violazione degli impegni precedentemente assunti;
attualmente Sviluppo Italia, con nota prot. n. 42917 del 13 novembre 2003, ha comunicato al sindacato di Grottaglie che l'Atitech pospone l'inserimento dei suddetti al 30 giugno 2004, inserimento che deve essere effettuato, pena la revoca delle agevolazioni concesse -:
se non ritenga urgente e indispensabile la convocazione di un tavolo in cui siano presenti tutte le parti interessate (sindaco di Grottaglie, Atitech, Sviluppo Italia, organizzazioni dei lavoratori) per verificare e controllare il rispetto dell'impegno all'assunzione di 128 manutentori entro il 30 giugno 2004.
(3-03046)
(10 febbraio 2004)
oltre 450.000 risparmiatori italiani sono stati coinvolti nell'insolvenza della Repubblica argentina, per quanto riguarda i titoli di Stato emessi sul mercato internazionale;
il caso argentino rappresenta, forse, il caso più eclatante di insolvenza da parte di uno Stato sovrano mai verificatosi fino ad oggi;
la quota di titoli pubblici argentini da parte di risparmiatori italiani rappresenta la ragguardevole percentuale del 15 per cento rispetto al totale del debito argentino contratto nei confronti di investitori stranieri: è da ricordare come tale quota rappresenti in valore assoluto oltre 14 miliardi di euro (1,5 per cento del prodotto interno lordo dell'Italia);
i rapporti di vicinanza culturale e storica tra l'Italia e l'Argentina hanno portato centinaia di migliaia di cittadini italiani a investire nel corso degli anni '90 con fiducia, puntando sullo sviluppo dello Stato sudamericano;
il caso Argentina è stato sostanzialmente oscurato dai mass media e forse sottovalutato sul fronte delle relazioni diplomatiche tra Italia e Argentina;
il monito alla Repubblica argentina da parte del G7, riunitosi questa settimana in Florida, è stato formulato affinché lo Stato debitore negozi in buona fede con i creditori privati -:
quali iniziative il Governo intenda adottare nei confronti della Repubblica argentina al fine di tutelare i legittimi diritti dei risparmiatori.
(3-03047)
(10 febbraio 2004)
durante una pubblica riunione avvenuta all'Angelicum di Milano nell'ottobre 2002, prima che si discutesse la legge finanziaria per il 2003, presenti il Presidente del Consiglio dei ministri, 7 Ministri e 48 parlamentari, tra deputati e senatori, vennero promessi finanziamenti per complessivi 192 milioni di euro per il comune di Milano. Tali somme sarebbero dovute pervenire all'amministrazione ambrosiana, in parte nel 2003 e in parte nel 2004. L'inspiegabile ritardo sta mettendo in difficoltà il comune, che su tali finanziamenti ha fatto affidamento per investimenti in importanti ed indispensabili infrastrutture -:
quando si preveda che saranno effettivamente erogati i finanziamenti previsti per il comune di Milano.
(3-03048)
(10 febbraio 2004)
lo stabilimento industriale propellenti di Fontana Liri, transitato alle dipendenze dell'agenzia industrie difesa, ha rappresentato nel tempo un opificio moderno, efficiente e di qualità;
nonostante ciò, lo stabilimento fontanese sembrerebbe oggetto di una profonda ristrutturazione che sta generando forti apprensioni ed incertezze tra il personale dipendente dello stabilimento militare, così come tra le persone che vedono la loro attività inscindibilmente legata all'indotto generato dallo stesso;
il territorio sul quale ricade lo stabilimento militare è stato già in un recente passato oggetto di crisi occupazionali ed un eventuale ridimensionamento anche dell'opificio in questione rappresenterebbe, di fatto, un colpo mortale per i livelli occupazionali per questa parte della ciociaria;
in particolare, sembrerebbe che gran parte del personale sia destinato ad essere trasferito dal ministero della difesa in strutture della pubblica amministrazione di Roma -:
atteso che si tratta di personale ormai prossimo alla pensione, con un'età media oltre i cinquanta anni, se non ritenga opportuno verificare la possibilità di una distribuzione di tale personale presso enti locali, aziende pubbliche o miste pubbliche-private, consorzi o altri enti insistenti sul territorio o quantomeno della provincia, al fine di evitare uno stravolgimento della vita di queste maestranze, costrette, alla soglia della pensione, ad un forzoso trasferimento che comporterebbe elevati costi economici e disagi di varia natura.
(3-03049)
(10 febbraio 2004)