TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 417 di Martedì 3 febbraio 2004

INTERPELLANZA ED INTERROGAZIONI

A) Interpellanza

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
la delibera Cipe 3 dicembre 1997 prevedeva la realizzazione di programmi sperimentali per raggiungere risultati generalizzabili per le grandi città italiane, comprendenti iniziative specifiche volte ad incrementare l'efficienza energetica con lo scopo di ridurre le emissioni di traffico e le loro conseguenze sul livello di inquinamento;
in data 5 novembre 1999 l'amministrazione comunale di Bologna fece richiesta di accesso ai finanziamenti di cui alla citata delibera Cipe con diversi progetti, uno dei quali è stato denominato «Valutazione dell'esposizione della popolazione agli effetti sulla salute di alcuni inquinanti atmosferici», quali benzene ed altri composti chimici organici volatili, redatto unitamente al dipartimento di medicina clinica e biotecnologia applicata all'Università degli studi di Bologna e all'azienda ospedaliera di Bologna, policlinico Sant'Orsola Malpighi;
con decreto del direttore generale 505/99SIAR, l'allora Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, ritenuti i progetti presentati coerenti con l'obiettivo fissato dal Cipe, ha ammesso gli stessi a finanziamento per l'importo complessivo di 2.900.000.000 di vecchie lire, di cui 1.250.000.000 di vecchie lire per il progetto «Valutazione dell'esposizione della popolazione agli effetti sulla salute di alcuni inquinanti atmosferici»;
in data 15 novembre 1999 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, il comune di Bologna e l'Università degli studi per la realizzazione di un programma sperimentale per la valutazione dell'efficienza energetica e delle emissioni nel sistema traffico, con interventi coordinati ed integrati;
in data 5 agosto 2000 la giunta del comune di Bologna ha deliberato l'approvazione della convenzione tra il comune di Bologna, il dipartimento di medicina chimica e biotecnologia applicata dell'Università degli studi di Bologna e l'azienda ospedaliera di Bologna, policlinico Sant'Orsola Malpighi, per la realizzazione di un programma sperimentale per l'effettuazione dell'efficienza energetica e delle emissioni da traffico, per una spesa complessiva di 1.050.000.000 di vecchie lire;
il progetto di cui alla convenzione citata è suddiviso in più parti e ha l'obiettivo esplicito di valutare come varia l'esposizione di gruppi di popolazione ad alcuni inquinanti, considerati importanti per gli effetti sulla salute e sull'ambiente;
il progetto presenta due diversi sottoprogetti, uno relativo alla valutazione dell'esposizione e uno relativo alla valutazione degli effetti sulla popolazione a questa eventualmente riconducibili;
il termine ultimo per la realizzazione era stato fissato nel 30 giugno 2001, slittato poi al 30 giugno 2002;
a tutt'oggi, nonostante i numerosi solleciti da parte dei comitati antismog, sono stati resi pubblici soltanto i dati rilevati tramite i vigili ed accertatori della sosta, ma il lavoro finale non è ancora stato comunicato alla cittadinanza, in palese violazione di legge e in spregio al fondamentale diritto della cittadinanza all'informazione sull'inquinamento ambientale ed i suoi effetti, nonché sulle misure per ridurlo;
nel corso dell'acceso confronto con i comitati antismog, l'assessore competente del comune di Bologna e la giunta nel suo complesso hanno tentato di affermare che, in realtà, non era previsto uno studio dei dati ed una loro validazione in termine di ricaduta sulla salute pubblica, affermazione assolutamente non conforme al progetto finanziato, alla delibera della giunta e alla convenzione stipulata, oltre che smentita da precedenti comunicazioni, inviate dallo stesso assessore ai comitati;
in data 20 febbraio 2003 sono apparse sui giornali locali dichiarazioni del dottor Violante, responsabile della ricerca, secondo le quali i dati sarebbero a disposizione: basterebbe semplicemente elaborarli, ma la giunta non si è mai dimostrata particolarmente interessata a indagare ulteriormente su quanto benzene e quante polveri respirano i cittadini di Bologna;
lo studio dei dati relativi alla ricaduta sulla salute pubblica risulta, quindi, non realizzato, con violazione del progetto finanziato dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e dei criteri stessi previsti dalla delibera Cipe 3 dicembre 1997 -:
se lo studio realizzato sia conforme al progetto approvato e finanziato con decreto del direttore generale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 505/99SIAR e pervenuto al comune di Bologna in base alla delibera Cipe 3 dicembre 1997;
se siano stati tenuti celati alla popolazione dati preoccupanti circa l'esposizione dei cittadini allo smog;
se il Ministro interpellato intenda intervenire sul comune di Bologna affinché rispetti il progetto approvato e, quindi, completi la ricerca finanziata;
se, in caso contrario, non si renda necessaria una revoca del finanziamento ministeriale.
(2-00683) «Zanotti, Grignaffini, Grandi, Grillini».
(20 marzo 2003)

B) Interrogazioni

GIUSEPPE GIANNI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
da oltre dieci anni l'area di Priolo-Melilli-Augusta-Floridia-Solarino-Siracusa è stata riconosciuta area ad alto rischio ambientale;
per la suddetta zona è stato formulato un piano di risanamento ambientale, finanziato anche dal Governo con una prima tranche di cento miliardi di vecchie lire, piano che tuttavia non è mai stato avviato;
l'ambiente continua ad essere inquinato con grave nocumento per la salute di coloro che abitano e lavorano in quell'area -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno nominare un commissario straordinario, affinché si proceda rapidamente ad avviare i lavori per il risanamento ambientale di quella zona industriale.
(3-00804)
(18 marzo 2002)

GIUSEPPE GIANNI. - Ai Ministri dell'ambiente e tutela del territorio e dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
da oltre dieci anni l'area di Priolo-Melilli-Augusta-Floridia-Solarino-Siracusa è stata riconosciuta area ad alto rischio ambientale;
per la suddetta zona è stato formulato un piano di risanamento ambientale, fermo da almeno nove anni, finanziato anche dal Governo con una prima tranche di cento miliardi di vecchie lire, per l'attuazione del quale il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha nominato un prefetto-commissario;
l'avvio del piano di risanamento ambientale è legato all'accredito delle relative somme disponibili nel bilancio della Regione siciliana -:
se i Ministri interrogati non ritengano opportuno intervenire affinché vengano al più presto accreditati alle casse della prefettura gli stanziamenti messi a disposizione dalla regione, per dare rapidamente attuazione al risanamento ambientale di quella zona industriale che da anni continua ad essere inquinata, con grave nocumento per la salute di coloro che abitano e lavorano in quell'area.
(3-00943)
(9 maggio 2002)

MEREU e GIUSEPPE GIANNI. - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e della salute. - Per sapere - premesso che:
da oltre dieci anni l'area industriale di Priolo-Melilli-Augusta-Floridia-Solarino-Siracusa è stata riconosciuta area ad alto rischio ambientale;
per la suddetta area è stato formulato un piano di risanamento, fermo da almeno nove anni, finanziato anche dal Governo con una prima trance di cento miliardi di vecchie lire;
l'ambiente continua ad essere inquinato con grave nocumento per la salute di coloro che abitano e lavorano in quella zona;
infatti, nei comuni del triangolo industriale Priolo-Augusta-Melilli si è registrata un'alta percentuale di malformazioni congenite e mortalità per tumori, nonché di patologie legate alla presenza di sostanze inquinanti nell'atmosfera e nell'acqua dei medesimi comuni;
già negli anni ottanta fu aperto un processo per inquinamento atmosferico della zona e fu dimostrato che la mortalità per cancro nel triangolo industriale sfiorava il 33 per cento e che la percentuale dei nati malformati in quell'area era di gran lunga superiore alla soglia di allarme stabilita dall'Organizzazione mondiale della sanità -:
a che punto sia il piano di risanamento ambientale della suddetta zona industriale;
se non sia opportuno nominare un commissario straordinario per procedere più rapidamente nei lavori di risanamento e consentire lo sviluppo economico ed occupazionale dell'area;
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dell'alta percentuale di malformazioni congenite, di mortalità per tumori e di altre patologie che si sono registrate negli ultimi anni nel triangolo industriale e, più in generale, in tutta la provincia di Siracusa;
se non ritengano opportuno lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie alla costruzione nella provincia di un ospedale per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori e delle patologie inerenti la zona industriale.
(3-01442)
(8 ottobre 2002)

C) Interrogazione

ALBERTA DE SIMONE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
la Global Energy, società a responsabilità limitata di Nocera Inferiore, ha comunicato in data 25 luglio 2003 la richiesta di installazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato della potenza di 400 megawatt nella Valle Caudina, precisamente nel comune di Cervinara;
il territorio di Cervinara è per il 75 per cento ad elevato rischio idrogeologico, come si evince dalla carta del rischio, di cui all'articolo 1, comma primo, dell'ordinanza ministeriale 3036/2000 dell'autorità di bacino Liri-Garigliano-Volturno;
la zona si trova nel Parco naturale del Partenio e confina con il Parco naturale del Taburno;
il comune di Cervinara è ad elevato rischio sismico;
sul territorio è presente un elettrodotto, un ripetitore Tim ed un centro di vagliatura rifiuti;
la zona è fortemente popolata, essendovi residenti 60 mila abitanti dislocati in un raggio di 5 chilometri;
il clima della Valle Caudina è già fortemente alterato da sostanze tossiche non monitorate provenienti da insediamenti industriali;
lo studio preliminare effettuato dalla Global Service è manchevole di valutazione di impatto ambientale e di valutazione degli effetti relativi alle situazioni innanzi elencate;
la regione Campania non ha ancora un proprio piano energetico e la provincia di Avellino, in assenza di tale piano regionale, ha espresso parere negativo all'installazione della suddetta centrale;
i comuni della Valle Caudina hanno espresso netta contrarietà con delibere votate dalle assemblee consiliari all'unanimità: il comune di Cervinara, oltre a deliberare in modo analogo, ha anche negato la disponibilità del suolo;
grande è la preoccupazione dei cittadini e di tutte le organizzazioni sociali e politiche sugli effetti negativi di tale centrale, anche perché la realtà territoriale è a forte vocazione agricola ed è inserita nel programma Leader gal Partenio -:
quali iniziative voglia prendere per garantire la salute dei cittadini e la salvaguardia di un territorio già così gravemente colpito da calamità naturali (sisma del 23 novembre 1980; eventi franosi ed alluvionali del 15 dicembre 1999);
in che modo voglia agire per bloccare una decisione, che, ad avviso dell'interrogante, presenta le caratteristiche di arbitrarietà.
(3-02636)
(15 settembre 2003)

D) Interrogazione

GERARDO BIANCO, ANNUNZIATA, GAMBALE, IANNUZZI, MACCANICO, SQUEGLIA, TUCCILLO e VILLARI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. Per sapere - premesso che:
le forti piogge di martedì 9 dicembre 2003 hanno causato allagamenti, crolli e forti disagi in tutta la regione Campania;
nel capoluogo partenopeo, in particolare, le fogne sono saltate, strade e negozi sono stati inondati e molti quartieri sono rimasti senza corrente elettrica;
un uomo di 40 anni è deceduto, dopo essere stato travolto da una enorme massa d'acqua in via Salvator Rosa;
il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, ha dichiarato: «i danni che provocò l'alluvione del 2001 sono stati quantizzati in 350 miliardi delle vecchie lire, a tutt'oggi ne sono arrivati solo 25» (Il Mattino, mercoledì 10 settembre 2003);
è evidente che se fossero arrivati in tempo i fondi necessari per gli interventi urgenti sarebbero stati evitati alla città danni così ingenti -:
quali risorse finanziarie siano disponibili per la città di Napoli;
se, in ogni caso, non ritengano opportuno avviare un tavolo di confronto con gli enti regionali e gli amministratori locali sulla questione del dissesto idrogeologico, come proposto dal sindaco di Napoli.
(3-02642)
(15 settembre 2003)

E) Interrogazione

DI VIRGILIO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
il territorio elbano si va rinaturalizzando, ogni anno di più. Le specie della macchia, che tra i vari tipi di bosco è il più odoroso e colorato, riconquistano spazi un tempo sottratti dall'uomo per seminativi, orti, vigneti;
basta «penetrare» nel territorio, nei boschi per lo più abbandonati, negli ex coltivi riconquistati dalla macchia mediterranea, per rendersi conto che un ambiente già fortemente antropizzato, come quello elbano, oggi presenta motivi relativamente nuovi di pericolo, ogni giorno più manifesto, drammaticamente incombente, cioè la presenza sempre più massiccia, preoccupante, invasiva e distruttiva di un animale: il cinghiale, reintrodotto sul territorio dell'isola, per motivi legati all'attività venatoria, tra il 1958 e il 1963;
tale reintroduzione ha scatenato problematiche ecologiche, anche soprattutto dal punto di vista idrogeologico e genetico;
vi è stata una crescita straordinaria della popolazione di questo animale, onnivoro, che nell'ambiente elbano si è trovato particolarmente bene;
congiuntamente, l'attività venatoria si è giovata della presenza di questo mammifero, la cui prolificità è peraltro ben nota;
è da rilevare, però, che il prelievo venatorio è sempre stato nettamente inferiore all'incremento della popolazione del selvatico;
il risultato è stato uno squilibrio considerevole, con ripercussioni particolarmente negative sui delicati equilibri di un territorio nel quale la presenza progressivamente crescente di questo animale ha causato allarmanti fenomeni;
gli elbani, che ancora a tempo pieno o saltuariamente si dedicano ad attività agricole, conoscono bene il regime di conflittualità quotidiana instauratasi con i cinghiali;
le incursioni dei cinghiali, sempre più frequenti anche in prossimità dei centri abitati, sono ormai particolarmente manifeste;
una sovrappopolazione dei cinghiali rappresenta una vera e propria calamità per l'ecosistema bosco, ma anche per le garighe, per le praterie in quota, insomma per tutti gli ambienti che è solito frequentare durante la sua attività, che è soprattutto crepuscolare-notturna;
la sua dieta è onnivora e così si nutre di frutti selvatici del bosco, di ghiande, di castagne, di more e poi dei frutti degli alberi coltivati, dell'uva e poi dei tuberi, bulbi, radici delle piante spontanee, di funghi, di nidiotti, di altri piccoli animali;
la flora elbana è minacciata per alcune componenti rare e preziose. È da temere la scomparsa dello stupendo giglio rosso, ma anche quella di crochi e di scille;
ciò è ben poca cosa rispetto alle vere e proprie frane provocate da questi animali o rispetto ai chilometri di muri a secco «barati» o al sommovimento del prezioso humus, tesoro del bosco ed espressione di fertilità naturale, che verrà poi distrutto o dilavato;
dagli studi commissionati dall'ente Parco nazionale arcipelago toscano al dipartimento di etologia, ecologia ed evoluzione dell'Università degli studi di Pisa è risultata una popolazione complessiva di cinghiali, al 1998, di circa 2.000-2.500 capi e, quindi, è stato consigliato un prelievo annuo nell'ordine dei 1.000-1.500 capi -:
quali iniziative intenda intraprendere presso l'ente parco perché si ristabilisca una giusta ma equilibrata presenza dei cinghiali nell'Isola d'Elba, con il conseguente ripristino di un equilibrio utile sia all'uomo che all'ambiente elbano.
(3-02749)
(8 ottobre 2003)



MOZIONI SULLE INIZIATIVE PER CONTRASTARE L'ANTISEMITISMO

La Camera,
premesso che:
negli ultimi anni si è registrato in molti Paesi europei un significativo e preoccupante aumento di fenomeni di antisemitismo e di ostilità verso i componenti delle comunità ebraiche;
dal rapporto commissionato dall'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e di xenofobia di Vienna emerge che dopo l'inizio della seconda Intifada si sono moltiplicati gli atti antisemiti, alimentati e promossi dall'opera congiunta di gruppi di estrema sinistra e di fondamentalisti islamici;
i tragici eventi del passato dimostrano che il virus dell'antisemitismo può portare a conseguenze drammatiche in tutte le società democratiche;
la sempre crescente diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare di internet, fa sì che le attività di gruppi isolati razzisti non siano più confinate all'interno di un singolo Paese, rendendo accessibile materiale antisemita e di negazione dell'Olocausto a un pubblico potenzialmente vastissimo e senza alcun controllo;
dai risultati di un sondaggio del novembre 2003 risulta che la maggioranza assoluta degli italiani ritiene che gli ebrei, oltre ad avere una religione diversa, «hanno in comune caratteristiche sociali, culturali e politiche che li distinguono dal resto degli italiani», mentre il 20 per cento pensa che gli ebrei «non sono dei veri italiani»;
da un altro sondaggio, pubblicato nel gennaio 2004, emerge che l'11 per cento degli italiani non crede che la Shoah abbia provocato effettivamente sei milioni di vittime e il 3 per cento nega addirittura che l'Olocausto sia effettivamente avvenuto;
questi dati dimostrano che anche nel nostro Paese determinati pregiudizi e stereotipi contro gli ebrei non appartengono a un periodo storico ormai lontano, ma sono ancora attuali;
autorevoli rappresentanti della comunità ebraica italiana hanno espresso un senso di disagio dettato dalla consapevolezza che molti italiani percepiscono l'ebreo come soggetto estraneo alla realtà nazionale;
la distinzione tra gli ebrei e gli altri cittadini italiani costituisce un pregiudizio diffuso, ma privo di qualsiasi fondamento storico, in quanto gli ebrei italiani hanno un'identità nazionale italiana molto radicata, come dimostra, in particolare, il ruolo di primo piano assunto da cittadini di cultura e fede ebraiche nella storia del nostro Paese;
la lotta all'antisemitismo non è stata ancora vinta, ma costituisce una priorità all'interno di numerosi Paesi della comunità internazionale;
i risultati delle ricerche sopra citate dimostrano che la propaganda xenofoba è oggi particolarmente diffusa in frange radicali ed estremistiche dell'Islam, che sono presenti con una certa consistenza anche in Europa e che utilizzano l'antisemitismo come un vero e proprio strumento di lotta politica contro lo Stato di Israele e le democrazie occidentali;
la violenza contro gli ebrei e le manifestazioni di xenofobia in tutte le forme pregiudicano la democrazia, il pluralismo e la pace in Europa e nel mondo;
l'assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha dimostrato una costante attenzione verso il tema e ha espresso più volte la propria preoccupazione in merito al ripetersi dei fenomeni antisemiti, considerandoli come una minaccia non per i soli ebrei, ma per lo sviluppo armonioso e stabile della società nel suo complesso;
l'assemblea parlamentare Osce ha invitato ripetutamente i Paesi membri ad avviare un'azione comune e coordinata di lotta contro l'antisemitismo e a promuovere sforzi congiunti da parte dei Governi, degli educatori e dei media per combattere il razzismo xenofobo e per promuovere all'interno dei rispettivi Parlamenti nazionali l'adozione di una serie di misure specifiche di contrasto, tra cui l'adozione di risoluzioni per condannare esplicitamente ogni forma di antisemitismo;
sono da condannare ogni forma di antisemitismo e l'allarmante intensificazione delle manifestazioni di ostilità e intolleranza verso gli ebrei recentemente avvenuti in Italia e in altri Paesi europei;

impegna il Governo:

ad accentuare la lotta all'antisemitismo, adottando misure efficaci per la prevenzione di tale esecrabile fenomeno;
a promuovere nelle scuole medie inferiori e superiori, in coincidenza con la Giornata della memoria, l'approfondimento da un lato dell'antisemitismo contemporaneo e dall'altro del contributo fornito dagli ebrei italiani alla storia nazionale, con specifico riferimento alla lotta al fascismo e alla costruzione della Repubblica.
(1-00308) «Pacini, Zacchera, Azzolini, Ricciotti, Rizzi, Muratori, Michelini, Rivolta, Cristaldi, Burani Procaccini, Palumbo, Naro, Paoletti Tangheroni, Orsini, Garagnani».
(21 gennaio 2004)

La Camera,
premesso che:
a 59 anni dalla liberazione dei sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz, data assunta come simbolo della tragedia dello sterminio del popolo ebraico e di altre minoranze etniche, culturali, politiche e religiose, la malapianta dell'antisemitismo, del razzismo e dell'odio xenofobo non solo non risulta definitivamente estirpata nelle società europee, ma sembra - come dimostrano i risultati delle indagini demoscopiche svolte sia a livello europeo che nazionale - ancora ampiamente diffusa e radicata nella coscienza di vasti settori della popolazione;
gli episodi di intolleranza e di vera e propria violenza nei confronti di rappresentanti delle comunità ebraiche si susseguono con frequenza crescente in diversi Paesi dell'Unione europea: anche in Italia non mancano casi di intimidazione ed oltraggio sia verso le persone che verso i simboli della memoria, della religione e della cultura ebraica;
desta viva preoccupazione la presenza e la diffusione nel nostro Paese di «gruppuscoli» e movimenti che si rifanno alle deliranti tesi del nazi-fascismo e dell'odio antisemita e xenofobo, che attraverso volantini, siti internet e scritte ingiuriose sui muri delle città e negli stadi, tentano di fare opera di proselitismo, soprattutto tra i giovani;
le lodevoli iniziative assunte a livello legislativo, con la celebrazione della Giornata della memoria e l'istituzione del Museo nazionale della Shoah, rappresentano importanti strumenti per la conoscenza e la divulgazione della tragedia che ha segnato la storia del ventesimo secolo in Europa e di lotta a tutte le forme di discriminazione, purché siano accompagnate da una costante iniziativa e impegno da parte di tutte le amministrazioni, sia a livello statale che locale;
nonostante la dovuta approvazione fin dai primi anni cinquanta da parte del nostro Parlamento di leggi finalizzate al riconoscimento alle vittime delle leggi razziali di vitalizi e del diritto al risarcimento dei danni subiti, a tutt'oggi un'ottusa applicazione burocratica ne ha, nella gran parte dei casi, vanificato gli effetti;
anche in sede europea il rilievo di tali tematiche ha determinato l'assunzione di più provvedimenti in materia di lotta alla discriminazione razziale e alla xenofobia, tra cui un'importante proposta di decisione quadro finalizzata a potenziare le misure di diritto penale volte a ravvicinare le disposizioni legislative degli Stati membri in materia di delitti razzisti e xenofobi, nonché ad agevolare ed incentivare la cooperazione tra Stati membri per contrastare tali reati;
tuttavia, proprio la radicale opposizione espressa - con gravi argomentazioni - dal Ministro della giustizia, senatore Roberto Castelli, nel febbraio 2003, ha fatto sì che tale proposta di decisione quadro non sia ancora stata approvata, privando così i cittadini europei di un indispensabile strumento nella lotta contro l'antisemitismo e l'intolleranza razziale;
appare, infine, di cruciale importanza, nel contesto generale, il delicato ruolo di tutti gli organi di informazione, chiamati non solo a svolgere un'opera di denuncia e testimonianza degli orrori del passato, ma anche a favorire una costante sensibilizzazione su tali tematiche, al fine di contribuire ad arginare il rischio di nuove e pericolose forme e di violenza antisemita e xenofoba -:

impegna il Governo

a promuovere e sostenere, anche avvalendosi della collaborazione di istituzioni pubbliche e private operanti in tali attività, iniziative volte a diffondere la conoscenza e la memoria della Shoah, al fine di rafforzare ed arricchire costantemente la cultura della tolleranza e dell'integrazione tra i popoli, già a partire dalle giovani generazioni, attraverso l'individuazione e la realizzazione di specifici strumenti didattici per tutti i gradi della formazione scolastica, nonché per favorire visione diretta dei luoghi della tragedia dello sterminio;
a promuovere specifiche campagne di informazione, in primo luogo attraverso la concessionaria pubblica di emittenza radiotelevisiva, volte a contrastare ogni forma di antisemitismo e di intolleranza culturale, religiosa, sociale e sessuale;
a rivedere, prontamente, l'orientamento che ha sin qui impedito che in sede europea si potesse varare una disciplina penale più rigorosa in materia di condanna e contrasto dei delitti razzisti e xenofobi;
a potenziare l'opera investigativa volta al monitoraggio e alla prevenzione dell'azione dei gruppi che si rifanno all'ideologia nazi-fascista e ad ogni forma di antisemitismo ed odio razziale;
a dare, finalmente, tempestiva e definitiva risposta alle attese di risarcimento delle vittime delle infamanti leggi razziali e, in particolare, degli espropri subiti nei periodi 1938-43 e 1943-45.
(1-00313) «Violante, Agostini, Bogi, Innocenti, Montecchi, Calzolaio, Magnolfi, Nicola Rossi, Ruzzante, Leoni, Grignaffini, Chiaromonte, Caldarola».
(29 gennaio 2004)

La Camera,
premesso che:
l'incontro sempre più frequente e intenso tra uomini, idee e culture differenti è un portato della globalizzazione da considerare vera e propria risorsa del futuro, opportunità di arricchimento attraverso il confronto tra diversità, nella costruzione di una giusta «convivialità delle differenze»;
tuttavia, questa evoluzione porta con sé e risveglia paure, diffidenze e preconcetti sullo «straniero» e sull'«altro» profondamente radicati nella cultura europea, che hanno già nel passato dato vita a azioni mostruose ed inumane e a convinzioni politiche e culturali false e ignobili;
in questi giorni le manifestazioni che hanno accompagnato la Giornata della memoria dell'Olocausto hanno fatto avvertire tutto il peso di un passato che non è ancora del tutto alle nostre spalle, visto che inchieste giornalistiche, sondaggi di opinione, ripetuti episodi di violenza e intimidazione hanno fatto luce su un perdurante antisemitismo strisciante, a volte non esplicito e quindi più pericoloso, che continua a riguardare una percentuale significativa di europei e di italiani;
oltre il 23 per cento degli intervistati in recenti indagini non ritiene gli ebrei veri cittadini del nostro Paese e addirittura l'80 per cento degli immigrati dell'Est europeo in Italia, secondo una ricerca della Comunità di S. Egidio, non conosce il numero di vittime dell'Olocausto, tendendo a minimizzarne la portata;
la situazione è aggravata dal cortocircuito tra la legittima critica politica alla condotta di Governi e leader nazionali nell'ambito della lunga crisi israelo-palestinese, da una parte, e l'esistenza di una cultura velatamente antisemita, fatta di diffidenze e pregiudizi, che nulla hanno a che fare con valutazioni politiche di attualità, ma che finiscono per permeare e inquinare il dibattito, dall'altra parte;
in tutta Europa il tema sta richiedendo risposte normative forti ed efficaci ed in questo senso è necessario accelerare l'approvazione della decisione quadro volta a inasprire le pene per contrastare i reati di matrice razzista e xenofoba, ravvicinando le legislazioni nazionali, non ancora approvata paradossalmente a causa dell'opposizione del Governo italiano;
il dibattito politico e culturale nel nostro Paese, al contrario, ha registrato un sempre più vasto e convinto sostegno alla lotta contro l'antisemitismo, anche a seguito di significative affermazioni di leader ed esponenti politici, con cui si sono prese le distanze da culture politiche ancora insufficientemente liberate dai virus della xenofobia, del razzismo e dell'antisemitismo;
nonostante tutto, rimane fondamentale da una parte mantenere alto il livello di allarme sul fenomeno e, dall'altra, raddoppiare gli sforzi per costruire una cultura dell'accoglienza, dell'apertura e del rispetto delle minoranze, consapevoli che «la memoria non va coltivata un solo giorno» - come hanno ricordato Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, e Tullia Zevi - e che «l'esercizio del ricordare va coltivato nell'interesse non solo degli ebrei ma di tutti»;
il vero orizzonte della sfida ai pregiudizi, all'antisemitismo e alla xenofobia è nelle aule scolastiche e nei luoghi di educazione e di comunicazione sociale, primo fra tutti sulla rete informale e incontrollabile di internet, in cui pregiudizi, intolleranze e falsi miti vengono tramandati e appresi dalle nuove generazioni;

impegna il Governo:

a monitorare in modo sistematico e approfondito i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo nel Paese, ad aumentare l'attenzione verso le espressioni di apologia o di incitazione a sentimenti di intolleranza, in specie quando questo avviene in occasione di eventi sportivi, pubblici, di spettacolo ovvero con strumenti di grande diffusione e fruizione da parte delle giovani generazioni, rendendo, altresì, più efficace l'azione di prevenzione dei reati cui troppo di sovente si assiste in questi frangenti;
in questa prospettiva, ad operare perché si addivenga velocemente ad una normativa quadro europea che rafforzi le sanzioni penali per reati legati a motivazioni razziste o xenofobe;
ad adottare iniziative per sostenere finanziariamente e organizzativamente ogni progetto educativo volto alla promozione di una cultura dell'accoglienza, della tolleranza e del rispetto reciproco, nonché ad assicurare una conoscenza più diffusa della storia della Shoah;
a superare ogni difficoltà sorta per arrivare all'effettivo risarcimento delle vittime di sequestri, confische e furti avvenuti negli anni 1938-1945 per motivi razziali.
(1-00314) «Castagnetti, Loiero, Lusetti, Monaco, Molinari, Boccia, Banti, Carbonella, Ciani, Mantini, Rocchi, Rusconi, Santagata, Squeglia, Stradiotto, Tanoni».
(2 febbraio 2004)