V Commissione - Resoconto di venerd́ 17 dicembre 2004


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Venerdì 17 dicembre 2004.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.20 alle 10.15

SEDE REFERENTE

Venerdì 17 dicembre 2004. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 10.15.

Decreto-legge 282/2004: Disposizioni urgenti in materia fiscale e di finanza pubblica.
C. 5485 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, il 16 dicembre 2004.


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Il sottosegretario Daniele MOLGORA rileva che il vincolo di restituzione, nel limite massimo di dieci rate annuali delle anticipazioni fatte dai concessionari della riscossione di cui all'articolo 2 non determina effetti finanziari negativi in quanto tale rateizzazione consente di far fronte agevolmente all'obbligo di restituzione delle somme in questione. Conferma inoltre che risultano interamente disponibili, per l'anno 2004, le risorse di cui all'autorizzazione di spesa relativa all'articolo 59 comma 4 bis del decreto legislativo n. 112 del 1999. Fa inoltre presente che, non essendo strumentale al disegno di legge finanziaria per il 2005 la soppressione, dell'autorizzazione di spesa per tale anno non è stata considerata nella nota di variazione al bilancio, ma sarà effettuata con decreto ministeriale agli inizi del 2005. Osserva inoltre che l'articolo 59, comma 4-bis, del decreto legislativo n. 112 del 1999 costituisce fonte di autorizzazione di spesa. La formulazione dell'articolo risulta pertanto appropriata poiché il precedente articolo 2, comma 1, non sopprime la disposizione sopra ricordata, ma si limita a modificarla ed a sopprimere l'autorizzazione di spesa relativa agli anni 2004-2005 che, a seguito della modifica recata dal comma 1 articolo 2 non ha più motivo di esistere. Sottolinea inoltre che la disposizione di cui all'articolo 3 del decreto-legge deve essere interpretata nel senso che risulta differita di un anno, dal periodo di imposta 2004 al periodo di imposta 2005 l'applicazione di tutte le disposizioni di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 168 del 2004, ivi compreso l'obbligo di commisurare l'acconto ai nuovi criteri sulla determinazione della base imponibile IRAP. Risulta pertanto corretta la quantificazione contenuta nella relazione tecnica. Con riferimento all'articolo 4 chiarisce che i dati utilizzati per il calcolo dell'ammontare dell'imposta liquidata sono gli ultimi forniti dall'osservatorio dell'entrate ovvero quelli relativi all'intero anno 2003 e ai mesi disponibili del 2004 e che tutte le rate sono di importo uguale tranne quella relativa al mese di febbraio, che include il saldo relativo all'anno precedente. Al fine di ottenere la stima recata dalla relazione tecnica si è utilizzato un dato medio all'interno dei due anni considerati 2003-2004. Chiarisce che per valutare gli effetti di gettito dell'articolo 6 la relazione tecnica ha preso in esame i dati rilevati dall'osservatorio dell'entrate per i codici tributo 527T e 528T relativi rispettivamente all'imposta di assicurazioni e all'aumento dell'aliquota di tale imposta. Non è stato invece considerato il dato relativo all'assicurazioni contro la responsabilità civile che non rientrano tra quelle prese in considerazione dalla norma. Con riferimento all'articolo 9 rileva che la quantificazione degli oneri stimati in 400.000 euro risulta ispirata a criteri di prudenzialità e che tale onere è sostenibile nell'ambito del finanziamento già previsto dall'articolo 50, comma 12, del decreto legge n. 269 del 2003. Osserva infine, con riferimento, all'articolo 11, che l'importo di quaranta milioni di euro previsto al comma 2 costituisce un limite massimo di spesa entro il quale possono essere realizzati gli interventi di cui al comma 1. Non risulta pertanto necessaria l'introduzione di una clausola di salvaguardia.

La seduta termina alle 10.35.

SEDE LEGISLATIVA

Venerdì 17 dicembre 2004. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono il ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 10.45.

Incremento del Fondo nazionale per la montagna per l'anno 2004.
C. 5427 Governo, approvato dalla 5a Commissione del Senato.
(Discussione e approvazione).

La Commissione inizia la discussione.


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Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che la proposta di legge, recante l'incremento del Fondo nazionale per la montagna per l'anno 2004, approvata, in sede deliberante, dalla 5a Commissione del Senato della repubblica è stata già esaminata dalla Commissione in sede referente. Successivamente è stato richiesto il trasferimento alla sede legislativa. Comunica che, in data odierna, l'Assemblea ha approvato il trasferimento alla sede legislativa del provvedimento nel testo trasmesso dal Senato. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali e chiede al ministro La Loggia, che ringrazia per la sua presenza, se intende intervenire.

Il ministro Enrico LA LOGGIA ringrazia il presidente per lo sforzo compiuto per garantire una rapida approvazione del provvedimento. La sua approvazione prima della conclusione dell'anno in corso consente infatti l'utilizzo di risorse per la montagna, che altrimenti andrebbero perse. Sottolinea poi che l'articolo 2 innova la normativa vigente in materia di ripartizione del Fondo per la montagna tra le regioni e le province autonome, attribuendo un potere di proposta al ministro per gli affari regionali, in coerenza con le competenze in materia che spettano al dipartimento per gli affari regionali. In considerazione di tali competenze, risultava infatti paradossale che il dipartimento risultasse escluso dalla procedura decisionale sulla ripartizione del fondo.

Michele VENTURA (DS-U) ritira gli emendamenti di cui è firmatario (vedi allegato 1).

Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione approva, con distinte votazioni, gli articoli 1, 2, e 3.
Nessuno chiedendo di intervenire per dichiarazione di voto, la Commissione procede quindi alla votazione nominale finale del progetto di legge n. 5427, che risulta approvato.

La seduta termina alle 11.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Venerdì 17 dicembre 2004. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 14.20.

Decreto-legge 282/2004: Disposizioni urgenti in materia fiscale e di finanza pubblica.
C. 5485 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, il 16 dicembre 2004.

Eugenio RICCIO (AN), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime la sua personale soddisfazione per l'approvazione nella giornata odierna in sede legislativa del disegno di legge, che rifinanzia il Fondo nazionale per la montagna per l'anno 2004, e si rammarica per non avere avuto la possibilità di partecipare alla votazione per precedenti impegni.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA precisa, con riferimento all'articolo 2, integrando gli elementi già forniti nella seduta antimeridiana, che il differimento nel tempo della restituzione alle società concessionarie delle somme anticipate in favore dello Stato non può determinare oneri per interessi passivi a carico dell'erario né pericolo di contenziosi in quanto, in base alla normativa vigente, il concessionario ha diritto al rimborso senza interessi delle somme e la circostanza che il differimento sia disposto con norme di rango primario eviterà il rischio di controversie.


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Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede ai colleghi se ci sono interventi in sede di esame preliminare del disegno di legge in esame.

Arnaldo MARIOTTI (DS-U) ricorda che la manovra correttiva emanata nel mese di luglio con il decreto-legge n. 168 del 2004 prevedeva complessivi interventi per 5,5 miliardi di euro. Erano, altresì, necessari ulteriori 2 miliardi di euro, da reperire con l'emanazione di provvedimenti amministrativi, per riportare il deficit pubblico sotto la soglia del 3 per cento. Rileva che il decreto-legge in esame prevede una serie di interventi, che hanno effetti finanziari limitati nel 2004, trattandosi soprattutto di misure aventi un impatto nell'esercizio finanziario 2005, in gran parte connesse alla proroga dei termini per il versamento delle rate del condono edilizio. Il rischio è che si determini una situazione di squilibrio nei conti pubblici. Si augura che il sottosegretario i fornisca necessari elementi di informazione. A suo avviso, è necessario innanzitutto che il Governo fornisca i dati sul numero di domande di condono edilizio, finora sono state fornite unicamente le stime e i dati previsionali, ma adesso è stato versato l'acconto e quindi il quadro è certo; anche il relatore ha posto una richiesta in tal senso. In base al numero di domande presentate è possibile quantificare gli introiti e quindi valutare l'idoneità della copertura del disegno di legge finanziaria per il 2005. Ricorda poi la sentenza della Corte costituzionale n. 196 del 2004 che, intervenendo in materia di condono edilizio, ha precisato che il legislatore statale deve tenere conto della riforma del Titolo V della Costituzione. In tale sentenza si riconosce l'esigenza che il legislatore nazionale fissi un termine alle regioni affinché possano emendare la normativa di dettaglio nell'ambito della disciplina del condono, ivi inclusa la determinazione del quantum della sanzione. In questo contesto, prorogare i termini del condono dall'esercizio in corso al prossimo anno si traduce in un differimento dell'incertezza delle entrate all'esercizio 2005 compromettendo, pertanto, il quadro di copertura della legge finanziaria. Passando poi all'esame delle singole disposizioni del decreto-legge, rileva che il rappresentante del Governo non ha fornito alcun elemento che chiarisca gli effetti dell'articolo 1, che proroga di un anno i termini relativi alla comunicazione di inesigibilità da parte dei concessionari della riscossione. La relazione tecnica afferma che da tale proroga non derivano oneri di cassa per il bilancio dello Stato. Rileva però che c'è il rischio di un contenzioso in quanto esistono dei contratti, che si basano su termini più ristretti per tale comunicazione, termini che vengono prorogati di un anno da una norma primaria. È impossibile che in tale materia non sorga un contenzioso. Quanto all'articolo 2, che modifica i termini di restituzione ai concessionari del servizio nazionale della riscossione degli importi da essi anticipati in forza dell'obbligo del non riscosso come riscosso, rileva che nella fissazione al 2006 dell'inizio di tale restituzione e nella rateizzazione decennale non vengono previsti neanche gli interessi passivi. Segnala poi la situazione di incertezza e confusione motivata dalla soppressione dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 2 dell'articolo 2. Sottolinea che l'articolo 3 è suscettibile di produrre effetti di minor gettito di cassa per il 2004 e per il 2005. L'articolo 5 invece rischia di mettere in dubbio la redditività che deve essere garantita dalla Cassa depositi e prestiti alle fondazioni bancarie, ormai entrate a far parte del capitale della stessa.
Fa notare quindi che sul decreto-legge in esame sono molte le questioni aperte alle quali non è stata data risposta. Per tali ragioni, l'opposizione ha richiesto la presenza del Ministro Siniscalco affinché chiarisca il rapporto tra il decreto-legge in esame e la manovra di finanza pubblica per il 2005. Si succedono, peraltro, notizie di stampa che non sono corrispondenti al contenuto dei documenti governativi. Esprime il suo disappunto per quanto sta accadendo e dichiara che l'opposizione


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non può rassegnarsi passivamente a una situazione nella quale sono state stravolte le regole istituzionali.

Gianfranco MORGANDO (MARGH-U) ritiene di avere poche cose da aggiungere all'ottimo intervento del collega Mariotti. Ricorda che la richiesta, che aveva avanzato in precedenza, di un intervento del ministro Siniscalco ai lavori della Commissione risulta ampiamente giustificata dall'estrema complessità della situazione venutasi a creare. La prima domanda alla quale il ministro dovrebbe rispondere è quella se il presente decreto-legge costituisca lo strumento con il quale si intendono reperire i due miliardi di euro necessari a garantire il rispetto dei vincoli europei che la manovra correttiva di luglio affidava ad imprecisate misure amministrative. Rileva che, in tal caso, permangono alcuni dubbi in ordine all'effettiva capacità delle misure adottate a garantire il raggiungimento dell'obiettivo. Un ulteriore profilo problematico consiste nell'utilizzo delle misure contenute nel decreto come copertura della finanziaria per il 2005. In particolare, fermi restando i rilievi critici avanzati su singole disposizioni del provvedimento dal collega Mariotti, osserva che l'aspetto più preoccupante del decreto-legge è costituito dalla proroga al 2005 del pagamento delle rate del condono. Le risorse derivanti dalla proroga dovrebbero essere utilizzate a copertura della riforma fiscale. Sottolinea però che si tratta di entrate una tantum che non possono in alcun modo essere utilizzate per coprire interventi di carattere strutturale e permanente quali quelli previsti dalla riforma fiscale. Ricorda infine che per il mese di gennaio è prevista la presentazione del provvedimento sulla competitività. Al riguardo, ritiene urgenti chiarimenti in ordine alle modalità di copertura di tale provvedimento.

Pietro MAURANDI (DS-U) ribadisce, in primo, luogo l'esigenza di fare chiarezza sull'articolo 10 in quanto il rappresentante del Governo non ha fornito alcun elemento valutativo e la quantificazione si basa sulle previsioni di gettito contenute nella relazione tecnica allegata al testo originario del decreto-legge n. 269 del 2003 senza tenere conto dei provvedimenti successivi e della sentenza della Consulta. È evidente che le previsioni del gettito 2004 si basano sui versamenti relativi agli abusi minori e a quelli maggiori. È necessario disporre di dati certi ed è inaccettabile che il Governo non li fornisca considerato che il versamento della prima rata è scaduto il 10 dicembre del 2004; tali dati, seppur non definitivi, sarebbero certamente più realistici di quelli sui quali si fonda la relazione tecnica. Segnala che il sottosegretario Vegas ha parlato di 100.000 domande di condono prima della chiusura dei termini; se anche tale numero risultasse raddoppiato alla scadenza dei termini il gettito derivante dalla sanatoria edilizia non sarebbe in linea con le previsioni del Governo
Rileva poi che non si comprendono le ragioni per le quali le disposizioni contenute nel decreto-legge in esame non siano contenute nel disegno di legge finanziaria visto che le stesse provvedono alla sua copertura. Proprio riguardo alla copertura della manovra di finanza pubblica, rileva che il disegno di legge finanziaria per il 2005, come approvato dall'altro ramo del Parlamento, contiene disposizioni inique in quanto si tradurranno in un aumento dell'imposizione sui ceti con redditi più bassi. La riforma fiscale recentemente varata determinerà una riduzione pari a circa 6,5 milioni di euro, per la copertura della manovra di finanza pubblica si ricorrerà a misure che nel complesso genereranno una maggiore imposizione pari a circa 8.800 milioni di euro, considerando in questa cifra il gettito previsionale derivante dalla proroga del condono edilizio. Ci sarebbe quindi un margine positivo di circa 2.200 milioni di euro. Considerato che, nel caso del condono, non si tratta di vere e proprie misure fiscali allora la differenza tra maggiore imposizione e minori tasse legate alla riforma sarebbe di circa 4.500 milioni di euro. A ciò deve aggiungersi un probabile aumento dell'imposizione a livello regionale e locale e le


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misure già varate dalla manovra correttiva di luglio. A suo avviso, pertanto, la manovra di finanza pubblica per il 2005 non si traduce in una riduzione fiscale, bensì in un aumento dell'imposizione a detrimento delle categorie più deboli. Analoghe considerazioni valgono per il decreto-legge in esame in quanto aumentano i vantaggi per l'Erario ponendo a carico del cittadino ulteriori oneri che graveranno sui ceti meno abbienti. Pur non volendo commentare le strategie e le scelte di politica economica fatte dall'attuale Governo ritiene che il quadro complessivo della manovra e dei provvedimento connessi si basi su logiche assolutamente incoerenti e non condivisibili. C'è un problema di copertura. Esprime le sue perplessità anche sul piano formale. Fa presente che il testo trasmesso dal Senato, composto da un unico articolo e poco meno di 600 commi, è illeggibile. Ribadisce, pertanto, la sua richiesta di un riordino del testo i cui commi dovrebbero essere almeno raggruppati per tematiche. Ricorda, al riguardo, che il Capo dello Stato, nel messaggio di rinvio alle Camere della riforma dell'ordinamento giudiziario, ha lamentato l'eccessivo numero di commi raggruppati in pochi articoli.
Da ultimo, desidera richiamare l'attenzione dei colleghi sulla questione del rapporto Governo-Parlamento, della quale né l'opposizione né la maggioranza possono ritenersi soddisfatti. Una questione che ha penalizzato particolarmente i deputati della maggioranza visto quello che è successo nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria. Evidenzia la gravità di tale fatto in considerazione del fatto che la legge finanziaria è ormai immodificabile in quanto quasi certamente verrà posta la questione di fiducia. La legge finanziaria è stata scritta dal Governo e dal Senato, mentre la Camera non è riuscita a inserire nessuna modifica di rilievo. Ritiene che su questo punto si debba riflettere perché si tratta di un fatto grave.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il disegno di legge finanziaria licenziato in prima lettura dalla Camera non conteneva interventi microsettoriali incompatibili con il contenuto proprio del provvedimento.

Laura Maria PENNACCHI (DS-U) condivide le osservazioni già svolte in ordine all'esigenza di avere puntuali elementi di risposta da parte del Governo sul gettito del condono edilizio. Rispetto poi alle condizioni indicate dalla prima relazione trimestrale di cassa presentata a maggio al fine di garantire il rispetto per il 2004 dei parametri europei, continuano a mancare informazioni in ordine alla possibilità di considerare l'ANAS come «impresa market» ed ai proventi derivanti dalle cartolarizzazioni. Ritiene poi che a questo andranno aggiunti i problemi derivanti dall'esigenza di copertura della riforma fiscale, riforma che, peraltro, non produrrà alcun effetto positivo per la ripresa dell'economia. Con riferimento alle molte misure di carattere microsettoriale inserite nel testo del disegno di legge finanziaria durante l'esame al Senato, ritiene che sia merito della Commissione e del suo presidente avere impedito che simili misure fossero introdotte già durante l'esame in prima lettura alla Camera. A maggior ragione risulta quindi indispensabile procedere, nel rispetto del principio del bicameralismo perfetto previsto dalla Costituzione, ad una terza lettura non meramente formale da parte della Camera.

Michele VENTURA (DS-U) ricorda che, a seguito del rinvio alle Camere del disegno di legge di riforma dell'ordinamento giudiziario, in merito al quale il Presidente della Repubblica ha anche rilevato l'eccessiva lunghezza e l'eccessivo numero di commi dell'articolo 2, il presidente del Consiglio ha criticato i parlamentari della maggioranza per la loro incapacità nella redazione dei testi legislativi. Una simile critica andrebbe però rivolta anche al Governo, che ha presentato un maxiemendamento al disegno di legge finanziaria che consta di un solo articolo con oltre cinquecento commi! Condivide le critiche dei colleghi Mariotti e Maurandi alla proroga del pagamento delle rate del condono


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disposta dall'articolo 10 del provvedimento e ritiene del tutto insufficiente, al riguardo, gli elementi forniti dal Governo. Richiama poi le osservazioni del collega Maurandi in ordine al valore del tutto irrealistico che dovrebbero assumere gli importi delle rate del condono per garantire il gettito previsto nella relazione tecnica. Rileva che molte altre misure del provvedimento, quale ad esempio quella relativa alle assicurazioni di cui all'articolo 6, consistono in mere anticipazioni di pagamenti che comporteranno ripercussioni sul gettito futuro. Ritiene infine estremamente preoccupante la carenza nella predisposizione di elementi di informazione da parte del Governo, che impedisce un accurato esame da parte della Commissione.

Gaspare GIUDICE (FI), relatore, nel ringraziare i colleghi intervenuti, sottolinea che la proroga all'anno 2005 riguarda il versamento della seconda e della terza rata del condono e non risulta pertanto possibile, al momento, determinare la percentuale di incidenza nel complesso. Per tale motivo è stato indicato, in modo previsionale, il dato contabile presente nella relazione tecnica. I dati contabili relativi agli incassi derivanti dal condono per l'anno 2004 risultano anch'essi ancora di tipo previsionale in quanto la scadenza del termine era prevista per il 10 dicembre e risulta pertanto necessario attendere i tempi tecnici per la contabilizzazione. Precisa infine che l'ammontare complessivo dell'entrate indicate dall'articolo 10, comma 5 confluirà nel fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Alla luce degli elementi forniti dal rappresentante del Governo, ritiene invece corrette le quantificazioni degli effetti finanziari derivanti dall'articolo 3, in materia di applicazione alle banche della disciplina IRAP, dall'articolo 4, in materia di acconto dell'imposta di bollo pagata in modo virtuale, e dalle altre disposizioni per le quali aveva avanzato, nella sua relazione introduttiva, alcune richieste di chiarimento. Si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame sulle valutazioni di carattere politico compiute dagli esponenti dell'opposizione.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA concorda con il relatore e ribadisce che non risultano ancora disponibili i dati relativi al gettito del condono.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, non essendoci altre richieste di intervento, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento. Comunica che sono state presentate ventiquattro proposte emendative riferite al testo del decreto-legge n. 282 del 2004 ed una riferita al disegno di legge di conversione (vedi allegato 2). Avverte che alcune proposte emendative risultano inammissibili per estraneità di materia, in quanto non riconducibili alle materie disciplinate dal provvedimento in esame. Si tratta dell'articolo aggiuntivo Dis. 1.01 Leo, in base al quale i titoli e gli strumenti finanziari delle imprese assicurative che esercitano congiuntamente l'attività nei rami vita e nei rami danni devono essere valutati separatamente con riferimento ai due rami di attività, ai fini fiscali; dell'emendamento 2.1, che dispone, nel caso di trasformazione degli enti fieristici in S.p.A., che i conferimenti sono soggetti ad un'unica imposta di registro fissa in luogo di tutte le imposte dirette e indirette applicabili; degli identici emendamenti 10.1 Vigni e 10.4 Giordano, che dispongono l'abrogazione integrale del decreto-legge n. 269 del 2003, mentre il provvedimento in esame interviene limitatamente alle disposizioni recate dal medesimo decreto in materia di definizione degli illeciti edilizi; dell'articolo aggiuntivo 10.01 Bianchi Clerici, che esclude dall'applicazione dell'articolo 3, comma 114, della legge n. 662 del 1996 le operazioni di permuta per l'acquisizione di beni immobili da destinarsi ad uso governativo o per servizi di carattere nazionale governativo; dell'articolo aggiuntivo 10.02 Crosetto, che prevede la devoluzione dei premi non richiesti o non assegnati nei concorsi a premi ai comuni, anziché alle ONLUS come previsto a legislazione vigente; dell'emendamento 11.1 Giordano, recante disposizioni


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volte al contrasto dell'evasione fiscale da parte dei comuni; dell'articolo aggiuntivo 11.01 Stradella, che autorizza la spesa di 6 milioni di euro per l'anno 2005 da destinare ai soggetti privati, danneggiati dalle alluvioni verificatesi in Piemonte nel 1994; dell'articolo aggiuntivo Bianchi Clerici 12.02, che reca la proroga di regimi agevolativi in materia di disciplina pensionistica dei lavoratori frontalieri; degli articoli aggiuntivi 12.03 e 12.04 Bianchi Clerici, che intervengono in materia di trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri e dell'articolo aggiuntivo 12.05 Savo, che dispone interventi in favore di alcune università. Invita, infine, i presentatori degli emendamenti al ritiro, ai fini di una loro ripresentazione in Assemblea.

Benito SAVO (FI) ricorda che l'articolo aggiuntivo 12.05 di cui è primo firmatario prevede importanti interventi per lo sviluppo di nuove realtà universitarie. Ritiene che mostrarsi insensibili alle esigenze del mondo universitario potrà avere conseguenze negative per il Governo e per la maggioranza che lo sostiene, oltre che per i cittadini che non potranno fruire di un servizio importante come quello dell'istruzione universitaria.

Giovanni RUSSO SPENA (RC) non comprende le ragioni dell'inammissibilità degli emendamenti 10.4 e 11.1, dei quali è firmatario insieme al collega Giordano. Osserva infatti che il primo emendamento propone l'abrogazione del decreto-legge n. 269 del 2003, tra le cui misure rientra il condono edilizio sui cui il decreto-legge in esame interviene in modo sostanziale. Rileva poi che l'emendamento 11.1 Giordano predispone misure per contrastare l'evasione fiscale che potrebbero risultare, ove applicate, molto più efficaci di quelle previste dal provvedimento in esame all'articolo 11.

Benito SAVO (FI) ricorda che, in una precedente occasione, un emendamento dal contenuto analogo all'articolo aggiuntivo di cui è primo firmatario era stato giudicato ammissibile dalla presidenza della Commissione, anche se successivamente, per ragioni di difficile comprensione, non aveva superato il vaglio di ammissibilità della Presidenza della Camera. Accetta comunque di ritirare il proprio articolo aggiuntivo, come suggerito dal presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce le proprie valutazioni in ordine all'inammissibilità delle proposte emendative ricordate.

Giovanni RUSSO SPENA (RC) torna a ricordare che l'emendamento 11.1 interviene in tema di lotta all'evasione fiscale con misure più efficaci dell'aggiornamento e della reingegnerizzazione dei processi produttivi dell'Agenzia delle entrate previsti dall'articolo 11 del provvedimento. Ritira comunque gli emendamenti 10.4 ed 11.1, come suggerito dal presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende quindi la seduta, che riprenderà al termine della riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La seduta, sospesa alle 16.05, riprende alle 16.20.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Leo Dis 1.01, Sanza 2.1, Vigni 10.1, Bianchi Clerici 10.01, Di Luca 10.02, Stradella 11.01, Bianchi Clerici 12.02, 12.03, 12.04. Avverte poi che si procederà alla votazione degli emendamenti che non sono stati ritirati.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Giordano 3.1 e 3.2, gli identici emendamenti Benvenuto 5.1 e Giordano 5.2, Benvenuto 6.1 e Giordano 6.2, gli identici emendamenti Pagliarini 8.1 e Giordano 8.3; Pagliarini 8.2, Giordano 9.1, Zanella 10.3, Vigni 10.2, Ventura 10.5.


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Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, pone quindi in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

La Commissione approva la proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

La seduta termina alle 16.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Venerdì 17 dicembre 2004.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.20.

SEDE REFERENTE

Venerdì 17 dicembre 2004. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 16.40.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005).
C. 5310-bis-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2005 e bilancio pluriennale 2005-2007.
C. 5311-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

Seconda nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2005 ed al bilancio pluriennale 2005-2007.
C. 5311-ter Governo, approvata dal Senato
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi si è convenuto di procedere nella seduta odierna alla relazione introduttiva sul disegno di legge di bilancio e domani, a partire dalle ore 9, alla relazione introduttiva sul disegno di legge finanziaria e all'avvio dell'esame preliminare congiunto sui due provvedimenti. Avverte inoltre che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato stabilito per le ore 12 di lunedì 20 dicembre.

Daniela GARNERO SANTANCHÈ (AN), relatore per il disegno di legge di bilancio, ricorda che, a seguito dell'approvazione della seconda nota di variazioni, nel bilancio sono stati trasposti tutti gli effetti delle disposizioni introdotte nel disegno di legge finanziaria durante l'esame presso il Senato. Nel corso dell'esame dei documenti di bilancio presso il Senato il livello massimo del saldo netto da finanziare per il 2005, in termini di competenza, al netto delle regolazioni debitorie, è stato aumentato passando da 49.138 milioni di euro, previsti dal testo approvato dalla Camera dei deputati, a 50.000 milioni di euro. In tal modo, il livello massimo del saldo netto da finanziare è stato rideterminato nella misura prevista nel disegno di legge presentato inizialmente dal Governo. Rileva che nel corso dell'esame in Commissione bilancio presso il Senato sono stati approvati due emendamenti: il primo volto a modificare lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di adeguarne la struttura contabile alla recente riorganizzazione del Ministero del lavoro, prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 244 del 2004; il secondo, volto a sopprimere il comma 4 dell'articolo 18 che prevedeva che per gli allievi del Corpo della guardia di finanza, del Corpo di polizia penitenziaria, degli agenti della Polizia di Stato, del Corpo delle capitanerie di porto, del Corpo forestale dello Stato, la composizione della razione viveri in natura e le integrazioni di vitto e di generi di conforto per i militari dei Corpi medesimi nonché per il personale


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della Polizia di Stato in speciali condizioni di servizio, sono determinate, per l'anno finanziario 2005, in conformità delle tabelle allegate al decreto del Ministro della difesa adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ai sensi dell'articolo 14, comma 4, della legge 28 luglio 1999, n. 266. Propone, pertanto, di esprimere una valutazione favorevole sul disegno di legge di bilancio in esame.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ricorda che al disegno di legge di bilancio non sono state apportate durante l'esame al Senato significative variazioni, fatte salve quelle riportate dalla nota di variazioni. Ritiene pertanto di non dover aggiungere nulla alle considerazioni già svolte dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.