III Commissione - Resoconto di mercoledì 14 luglio 2004

TESTO AGGIORNATO AL 15 LUGLIO 2004


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 14 luglio 2004.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.45 alle 8.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 14 luglio 2004. - Presidenza del presidente Gustavo SELVA. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Mario Baccini.

La seduta comincia alle 9.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2003.
(C. 5094 Governo).

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2004.
(C. 5095 Governo).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l'anno finanziario 2004.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione - Relazione favorevole sul disegno di legge C. 5094 e relazione favorevole con condizione sul disegno di legge C. 5095).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI), relatore, illustra anzitutto il disegno di legge C. 5094, contenente il rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 2003 e comprendente il conto del bilancio, il conto del patrimonio e i conti consuntivi allegati di alcune amministrazioni autonome.
Fa presente che nel corso del 2003 l'economia mondiale ha mostrato un netto miglioramento, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti e il Giappone, e che


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l'area dell'euro non ha seguito purtroppo i ritmi di ripresa di tali Paesi. Per quanto riguarda l'Italia, il tasso di crescita del PIL ha conosciuto una flessione rispetto all'anno precedente poiché dallo 0,4 per cento si è passati allo 0,3 per cento.
Per quanto attiene il settore degli Affari esteri, in particolare, rileva che le risorse finanziarie messe a disposizione del Ministero degli Affari esteri per l'esercizio 2003 sono state di 2.447 milioni di euro. Di tale somma il 94 per cento (pari a 2.315 milioni di euro) è stato effettivamente utilizzato per le attività istituzionali del Ministero e per il raggiungimento degli obiettivi che il Ministro ha stabilito per ciascun centro di responsabilità amministrativa. A tale riguardo, ricorda che i centri di responsabilità amministrativa costituiscono gli uffici di livello dirigenziale generale cui sono attribuite, nell'ambito di ciascuno stato di previsione, le risorse finanziarie individuate da un insieme di Unità previsionali di base (UPB).
Osserva che lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l'anno finanziario 2003 presentava le previsioni iniziali di euro 2.130.432.317, per quanto riguarda la competenza, e di euro 2.137.510.707, per quanto riguarda la cassa. Nel corso dell'esercizio finanziario 2003, le citate previsioni hanno registrato incrementi pari a circa il 14,8 per cento in termini di competenza e a circa 17,4 per cento in termini di cassa, pari a euro 316.851.561,63 per la competenza ed euro 372.526.491,99 per la cassa. A seguito delle variazioni disposte in virtù della legislazione vigente, le previsioni definitive sono risultate di euro 2.447.283.878,63, in termini di competenza, e di euro 2.510.037.198,99, in termini di cassa.
Rispetto alle indicate previsioni definitive, i dati del bilancio consuntivo pongono in evidenza i seguenti risultati di gestione: in termini di competenza, alle previsioni definitive di euro 2.447.283.878,63 corrispondono impegni per euro 2.315.173.713,14 ed economie per euro 132.110.155,49; in termini di cassa, alle autorizzazioni definitive per euro 2.510.037.198,99 corrispondono pagamenti per euro 2.215.341.856,26 ed economie per 294.695.342,73.
Rispetto ai venti centri di responsabilità in cui si articola lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, le più importanti variazioni interessano il Centro di responsabilità n. 6 - Direzione generale per gli affari amministrativi, di bilancio e il patrimonio, che ha visto un aumento di 95,1 milioni di euro, ascrivibile per 82,1 milioni alle spese correnti, e per 12,9 milioni alle spese in conto capitale. In particolare, fra le UPB di parte corrente si segnala, con un aumento di 58,4 milioni, la UPB 6.1.1.1 - Uffici centrali. Sempre nella parte corrente, la UPB 6.1.1.2 - Uffici all'estero, ha fatto registrare un incremento di 40,1 milioni di euro. Segnala inoltre, sempre nella parte corrente, una decurtazione di 16 milioni di euro alla UPB 6.1.5.4 - Fondo di riserva per consumi intermedi. Per quanto concerne il conto capitale, l'incremento di 12,9 milioni di euro va ascritto interamente alla UPB 6.2.3.3 - Edilizia di servizio, e segnatamente al capitolo 7245 di essa (acquisto, costruzione o ristrutturazione di immobili all'estero destinati a sedi di rappresentanze diplomatiche e consolari).
Anche il Centro di responsabilità n. 17 - Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, ha registrato un notevole incremento degli stanziamenti, pari a 54,4 milioni, quasi tutti concentrati nella UPB 17.1.2.3 - Solidarietà internazionale (+50,4 milioni, dei quali 33,3 milioni ascrivibili al capitolo 4242 - Contributi nel quadro della partecipazione italiana a iniziative di pace e umanitarie).
Ricorda inoltre che il Centro di responsabilità n. 11 - Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie ha registrato un incremento nella sola parte corrente di 41,5 milioni, ascrivibili in buona parte alla UPB 11.1.2.2 - Collettività italiana all'estero.
Infine, il Centro di responsabilità n. 9 - Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo ha visto nell'interno esercizio finanziario 2003 un aumento di 32,5 milioni, tutti di parte corrente. L'incremento


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è ascrivibile in buona parte (20,6 milioni) alla UPB 9.1.2.2 - Paesi in via di sviluppo, e risulta essenzialmente dalla compensazione tra i capitoli 2180 - Contributi volontari a organizzazioni internazionali, nonché a banche e fondi di sviluppo (- 47,8 milioni), 2181 - Contributi alle ONG riconosciute idonee (+16,2 milioni), 2182 - Finanziamenti gratuiti per studi e assistenza tecnica volti tra l'altro ad ostacolare la produzione della droga (+41,9 milioni).
Illustra poi le variazioni relative agli altri Centri di responsabilità nel corso dell'esercizio finanziario 2003.
Per quanto riguarda in particolare la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppoi, ricorda che il Ministero degli Affari esteri, tramite la menzionata Direzione generale, è responsabile della promozione e del coordinamento delle iniziative italiane di cooperazione di sviluppo, ma gestisce direttamente soltanto un terzo dei finanziamenti destinati dall'Italia all'aiuto allo sviluppo (APS), sotto forma di doni, crediti ed aiuti alimentari. I restanti due terzi sono costituiti dai trasferimenti dell'Unione europea, dalle ricostituzioni di capitale di banche e fondi di sviluppo, gestite dal Ministero dell'Economia e delle finanze, e dalle ristrutturazioni e cancellazioni del debito dei Paesi in via di sviluppo. Linee di bilancio minori sono gestite da altri Ministeri (Ambiente, Interni, Salute, eccetera), nonché dalle Regioni e dagli enti locali. La Direzione generale per la ooperazione allo sviluppo cura anche la concessione di finanziamenti agevolati alle imprese italiane che partecipano con capitale di rischio alla costituzione di imprese miste nei Paesi in via di sviluppo, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 49 del 1987. Fa presente che questi finanziamenti non costituiscono aiuto pubblico allo sviluppo.
Per quanto concerne il conseguimento, nel corso del 2003, degli obiettivi strategici internazionali assegnati alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, fa presente che tale Direzione ha organizzato, congiuntamente al Ministero dell'economia e delle finanze, all'OCSE e alla Banca mondiale, un «Forum al alto livello sull'armonizzazione»; ha inoltre proseguito l'impegno finanziario e la partecipazione attiva alle riunioni del GFTAM (Fondo globale per la lotta all'AIDS, la tubercolosi e la malaria). Ricorda che il Fast Track Initiative (FTI) della Banca mondiale, che persegue l'obiettivo dell'educazione di base per tutti entro il 2015, ha ricevuto dalla cooperazione italiana nel corso del 2003 un contributo di 2 milioni di euro.
Sempre in merito agli obiettivi perseguiti dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, fa presente che l'Italia ha contribuito con 2 milioni di euro all'iniziativa denominata «Global Compact» basata sulla scelta volontaria delle imprese coinvolte di aderire e applicare i principi fondamentali relativi alla tutela dei diritti umani, del lavoro e dell'ambiente, nel quadro della promozione di uno sviluppo sostenibile, a seguito dell'appello lanciato dal Segretario generale delle Nazioni Unite alle imprese di tutto il mondo.
Nel secondo semestre del 2003, inoltre, la Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo, nell'ambito della presidenza italiana dell'Unione europea, ha coordinato le attività del Consiglio relative ai vari aspetti della cooperazione allo sviluppo: aiuti ordinari, aiuti umanitari ed aiuti alimentari a favore di tutti i paesi terzi. In particolare, in collaborazione con la Commissione europea, è stata approvata la creazione di una «Peace Facility», volta a finanziare operazioni di pace in Africa da parte di istituzioni regionali, a seguito dell'appello lanciato dall'Unione africana nel corso del vertice di Maputo del luglio 2003. È stato poi approvato un documento volto a promuovere il principio della good governance presso i Paesi partner dell'Unione europea, il quale prevede una serie di strumenti operativi che l'Unione europea deve utilizzare in realtà politiche fragili e delicate quali quelle di tali paesi.
È stato poi redatto il Rapporto annuale sull'assistenza fornita dalla Comunità europea ai Paesi terzi nel corso del 2002, che rappresenta un utile strumento per verificare


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lo stato di attuazione degli aiuti comunitari. È stato quindi approvato un documento con il quale l'Unione europea ha riconosciuto la gravità della crisi che colpisce alcuni prodotti di base nei paesi africani.
Per quanto riguarda i rapporti con istituzioni finanziarie internazionali, ricorda che l'Italia ha sottoscritto accordi volti ad espandere la collaborazione con la Banca mondiale e le istituzioni collegate e con le banche regionali di sviluppo. A causa della riduzione dei fondi a disposizione, nel corso del 2003, è stato possibile deliberare un solo fondo fiduciario relativo all'iniziativa «North Africa Enterprise Development Facility» (NAED), a sostegno delle piccole e medie imprese. Oltre alla suddetta iniziativa sono stati erogati contributi volontari per 14 milioni di euro destinati a rifinanziare fondi fiduciari già in essere: tra questi segnala in particolare l'attività di un Consorzio istituito nell'ambito della Banca mondiale e operante attraverso lo strumento del micro credito.
Per quanto riguarda il volume degli aiuti e delle attività gestite dalla Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo, ricorda che in occasione del consiglio europeo di Barcellona l'Italia ha sottoscritto l'impegno dell'Unione europea a perseguire il raggiungimento di un APS pari allo 0,33 per cento del PIL entro il 2006. La Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo ed il Dipartimento dell'economia e delle finanze hanno predisposto, a tale riguardo, un piano di aumento degli aiuti italiani fondamentali per perseguire l'obiettivo prefissato. Dall'ultimo prospetto dell'OCSE/DAC risulta infatti che le erogazioni necessarie per raggiungere lo 0,33 per cento dovrebbero essere, nel 2006, pari a 4.195 milioni di dollari, il che comporta un incremento del 75 per cento rispetto al 2003: è evidente perciò che non vi potrà essere nessun incremento delle erogazioni qualora non vengano effettuati sostanziosi incrementi degli stanziamenti.
Per quanto concerne la ripartizione geografica degli aiuti, fa presente che per i crediti di aiuto nel 2003 sono state effettuate erogazioni complessive pari a 116,7 milioni di euro circa, che hanno riguardato, tra l'altro, i seguenti Paesi (in milioni di euro): Albania 4.978.180,64; Algeria 15.563.384,06; Cina 15.867.556,92; Egitto 1.278.137,20; Giordania 2.468.526,40; Marocco 29.754.938,52; Siria 1.456.352,97; Tunisia 25.493.160,30. Ciò risponde in particolare al perseguimento degli obiettivi collegati ad una coerente politica mediterranea.
In ordine alla cooperazione con l'Africa sub-Sahariana, le erogazioni della Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo per il 2003 sono state volte a contrastare la povertà ed aiutare lo sviluppo dei paesi più poveri, in linea con i «Poverty Reduction Strategy Papers», previsti dal piano G8 per l'Africa. Per quanto attiene all'Asia e all'America Latina, ricorda l'iniziativa di conversione parziale del debito derivante da crediti di aiuto, di cui è beneficiario il Perù; l'impegno italiano per la ricostruzione dell'Afghanistan, concentrato, in particolare, nel sostegno alla nuova amministrazione afghana, nonché nella fornitura di aiuti di emergenza alla popolazione. A tale proposito, ricorda che l'Italia ha erogato nel 2003 per l'Afghanistan 48,5 milioni di euro.
Propone, in conclusione, di riferire favorevolmente sul disegno di legge C. 5094.
Relativamente al disegno di legge C. 5095, in considerazione di quanto illustrato a proposito delle attività gestite dalla Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo, ritiene che i tagli di 250 milioni di euro apportati in particolare ai capitoli 2180 e 2181 della UPB 9.1.2.2 abbiano ricadute particolarmente negative, poiché incidono sull'impegno del nostro Paese a favore degli interventi umanitari e delle emergenze. Per queste ragioni, presenta alla Commissione una proposta di relazione favorevole, con una osservazione volta a raccomandare che i 250 milioni di euro siano tagliati su voci di spesa non riconducibili ad impegni assunti nell'ambito degli stanziamenti del Ministero degli Affari esteri relativi alla cooperazione allo sviluppo.


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Si riserva di presentare in Assemblea un ordine del giorno volto a recepire le indicazioni testé evidenziate.

Il sottosegretario Mario BACCINI osserva preliminarmente che il Ministero dell'Economia e delle finanze ha notevolmente ridotto gli stanziamenti richiesti dal Ministero degli Affari esteri. In particolare, il disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato ha operato una decurtazione di cassa di 250 milioni di euro sui capitoli 2180 - Contributi volontari a organizzazioni internazionali, nonché a banche e fondi di sviluppo, 2181 - Contributi alle ONG riconosciute idonee, e 2182 - Finanziamenti gratuiti per studi e assistenza tecnica. Tali decurtazioni corrispondono al 40 per cento del totale dei fondi disponibili.
Il ministero degli Affari esteri, nel formulare le richieste finanziarie per l'assestamento del bilancio dello Stato per il 2004, aveva cercato di tenere nella massima considerazione le indicazioni della Ragioneria generale dello Stato, consapevole della situazione generale della finanza pubblica, ma anche della necessità di garantire la funzionalità delle strutture preposte all'attuazione della politica estera del Paese. Sulla base di tali premesse, la richiesta di aumento per l'assestamento 2004 era di euro 21.423.550, pari allo 0.97 per cento del bilancio per il 2004: tuttavia le richieste del Ministero degli Affari esteri sono state accolte solo molto parzialmente, per quanto riguarda la competenza (per soli 850.987 euro); per quanto riguarda la cassa, invece, ed in particolare la cooperazione allo sviluppo, il taglio apportato dal Ministero dell'Economia e delle finanze ammonta ai 250 milioni di euro citati.
Fa notare come tale cifra rappresenti più del 40 per cento dei fondi della cooperazione allo sviluppo ed un'importante percentuale dell'intera disponibilità del Ministero degli Affari esteri: qualora tale decurtazione venisse confermata, le attività di cooperazione allo sviluppo subirebbero serie ripercussioni.
A suo giudizio, non è opportuno decurtare del 40 per cento i fondi destinati alla cooperazione e allo sviluppo, lasciando invariate le risorse destinate a trasferimenti all'Unione europea e ad organismi internazionali, nonché a ricostituzioni del capitale di banche e fondi di sviluppo, gestite dal Ministero dell'Economia e delle finanze.

Gustavo SELVA, presidente, condivide il giudizio espresso dal rappresentante del Governo sulla inopportunità di decurtare esclusivamente le risorse destinate alla cooperazione bilaterale, lasciando invariati i fondi stanziati per i trasferimenti all'Unione europea, finalizzati alla cooperazione multilaterale. Fa poi presente che la politica estera del nostro Paese si fonda su due linee direttrici costituite da un lato dal finanziamento di operazioni di peace keeping internazionale, dall'altro proprio dall'asse portante della cooperazione allo sviluppo, compromettendo la quale si rischia di paralizzare l'incisività dell'intera politica estera italiana.
Trova pertanto condivisibile la relazione sul disegno di legge C. 5095, ritenendo più opportuna una condizione che raccolga la raccomandazione della relatrice.

Alberto MICHELINI (FI), esprimendo il proprio apprezzamento per l'approfondita relazione svolta, si associa alla proposta del Presidente Selva in merito all'opportunità di inserire una condizione. Ricorda poi che il Ministro Frattini si era impegnato a riequilibrare l'entità dei fondi destinati alla cooperazione bilaterale e a quella multilaterale. In particolare, in ordine a quest'ultima, ritiene che le risorse ad essa destinate, anche per garantire un' efficace rappresentanza del nostro paese all'interno di organismi finanziari internazionali, non abbiano finora sortito risultati apprezzabili. È molto più importante perciò, a suo avviso, far fronte agli impegni già presi dal nostro paese sul fronte della cooperazione bilaterale: a tale proposito, ricorda in particolare l'impegno dichiarato dal Presidente del Consiglio di versare 100


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milioni di euro annui a favore del Fondo globale della salute. Tali impegni risulteranno inadempiuti nel caso in cui si confermassero i tagli di spesa previsti dal disegno di legge C. 5095.

Giuseppe NARO (UDC) apprezza la relazione svolta dalla relatrice e condivide le preoccupazioni emerse dal dibattito odierno e l'opportunità di tradurle in una condizione alla relazione sul disegno di legge C. 5095.

Valdo SPINI (DS-U) dichiara il proprio voto contrario sui disegni di legge in esame, ritenendo che gli stanziamenti sottratti al bilancio del Ministero degli Affari esteri, pur essendo di per sé limitati, colpiscano impegni internazionali qualificanti presi dal nostro paese, come quelli concernenti il citato capitolo 2180, relativo ai contributi volontari a organizzazioni internazionali, nonché a banche e fondi di sviluppo.

La Commissione delibera quindi di riferire favorevolmente sul disegno di legge C. 5094 e di riferire favorevolmente con una condizione sul disegno di legge C. 5095 (vedi allegato).

La seduta termina alle 10.10.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI STRANIERI

Mercoledì 14 luglio 2004.

Incontro con una delegazione parlamentare della Commissione sui diritti umani del Parlamento della Turchia.

L'incontro si è svolto dalle 14.10 alle 15.25.