CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia

SOMMARIO

Mercoledì 3 dicembre 2003


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMMISSIONE PLENARIA:

Comunicazioni del presidente ... 183

Seguito della discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie ... 184

Sull'ordine dei lavori ... 188


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia - Resoconto di mercoledì 3 dicembre 2003


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 3 dicembre 2003.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.45.

COMMISSIONE PLENARIA

Mercoledì 3 dicembre 2003. - Presidenza del presidente Enzo TRANTINO indi del vicepresidente Enrico NAN.

La seduta comincia 13.50.

Comunicazioni del presidente.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha acquisito il seguente atto riservato:
uno scritto del dottor Antonio Volpe, acquisito agli atti in data 2 dicembre 2003.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha altresì acquisito i seguenti atti liberi:
una memoria del signor Igor Marini, consegnata alla Commissione in data 2 dicembre 2003 dall'avvocato Luciano Randazzo;
una nota del Ministero della giustizia, acquisita agli atti in data 2 dicembre 2003, di trasmissione di copia di una nota con la quale il Ministero degli affari esteri riporta le notizie acquisite dall'Ambasciata d'Italia a Cipro in merito alla rogatoria della Commissione.
una lettera - di cui dà lettura - dell'on. Taormina, pervenuta in data odierna, in cui per motivi personali chiede il rinvio ad altra seduta della votazione sulla questione di una nuova audizione del Marini.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione deliberi di inviare alla procura della


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Repubblica presso il tribunale di Roma - che ne ha fatto richiesta, nell'ambito del procedimento penale per diffamazione avviato a seguito di querela sporta da Augusto Fantozzi - copia del resoconto stenografico dell'audizione dell'avvocato Raffaele Gambardella, svoltasi nella seduta del 15 ottobre 2003.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la programmazione dei lavori per i mesi di gennaio e febbraio 2004 sarà definita, in una prossima riunione, dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sulla base degli orientamenti che la Commissione adotterà in esito all'odierna discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, ritiene che sia pregiudiziale allo svolgimento degli altri adempimenti che la Commissione si pronunci sulla richiesta di rinvio pervenuta per lettera da parte dell'onorevole Taormina in quanto, se tale richiesta fosse accolta, la Commissione non potrebbe procedere oggi nei propri lavori.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U) ritiene che la richiesta di rinvio del voto sull'eventualità di riascoltare in audizione il Marini non possa essere accolta, che quindi la Commissione abbia il diritto-dovere di procedere e che il voto richiesto dall'onorevole Taormina non possa essere considerato avulso dalla discussione sulle future attività istruttorie che la Commissione sta per avviare, trattandosi di uno snodo essenziale per il futuro della Commissione stessa.

Dopo che il senatore Giuseppe CONSOLO (AN) ha osservato che la memoria pervenuta ieri dal signor Marini a suo avviso risolve il problema, in quanto va semplicemente inviata alla magistratura e non pone la necessità di una nuova audizione del Marini, Enzo TRANTINO, presidente, constata che, ad avviso della Commissione, non vi sono motivi per accedere alla richiesta dell'onorevole Taormina e ritiene quindi che la Commissione possa procedere nell'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

Seguito della discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie.

Enzo TRANTINO, presidente, propone che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

(Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito).

Il senatore Giampiero CANTONI (FI) rileva di aver chiesto per primo la parola per pronunciarsi su quanto nei giorni scorsi è apparso sulla stampa relativamente ad una polemica tra il presidente ed il gruppo di Forza Italia. In proposito dichiara che non vi è alcuna discordanza e che la sua è stata una dichiarazione riguardante il problema di metodo. Quindi, ritiene superata quella situazione e pensa che di Igor Marini verrà fatta una adeguata analisi in tempi successivi. Non è un capitolo chiuso, ma è importante chiarire che non vi sono fratture all'interno della Casa delle Libertà e con la sua dichiarazione ha inteso ribadire la piena fiducia nel presidente.

Dopo che Enzo TRANTINO, presidente, ha ringraziato il senatore Cantoni per l'attestazione di piena fiducia, che lo onora e lo conforta, il senatore Giuseppe CONSOLO (AN) dichiara di concordare con il capogruppo di Forza Italia il quale ha sgombrato il campo da polemiche pretestuose e crede che anche i gruppi della Lega e dell'UDC, nonché una parte dell'opposizione, si associno a questo clima di ritrovata serenità.
Dichiara, inoltre, di concordare sulla richiesta del senatore Zancan di rimettere


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alla magistratura la memoria inviata dal Marini, in modo che sarà essa ad indagare sui contenuti della stessa, non trattandosi di una funzione che spetta alla Commissione svolgere. All'esito di queste indagini, si deciderà come procedere. Conclude manifestando l'auspicio, che si augura venga accolto dai colleghi, anche a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza, che la Commissione proceda nella attività istruttoria, sempre nell'ottica di raggiungere gli obiettivi fissati dall'articolo 1 della legge istitutiva.

Il senatore Guido CALVI (DS-U) prende atto della circostanza che oggi si può tornare a discutere con serenità ed anticipa di essere d'accordo su alcune delle proposte che sono state avanzate. Relativamente alla memoria pervenuta ieri dal Marini, ritiene che essa vada inviata non soltanto ai magistrati di Torino in quanto, a suo avviso, in essa sono contenute espressioni che possono essere lesive di diritti di terzi. Concorda anche sulla opportunità di andare oltre e di delineare la futura attività istruttoria per raggiungere gli obiettivi che alla Commissione sono stati assegnati dalla legge istitutiva.
Crede, tuttavia, che occorra esplicitare maggiormente questo passaggio nei lavori della Commissione e che non sia possibile coprire con un velo di ipocrisia quanto è accaduto. Concorda con il senatore Consolo sul fatto che si tratta di un problema non di maggioranza e di opposizione, ma di carattere politico-istituzionale e ritiene che questo sia un passaggio particolarmente delicato che va affrontato con l'equilibrio e la prudenza che il presidente ha indicato. Per procedere oltre è necessario prendere atto dell'inattendibilità del Marini.

Enzo TRANTINO, presidente, ritiene opportuno precisare di aver parlato, esprimendo una valutazione personale, di inconducenza ai fini istituzionali del Marini, nel senso che le sue affermazioni non possono essere giudicate dalla Commissione attendibili o inattendibili e che quindi non debbono esservi interferenze con le attività future della Commissione sulla base della legge istitutiva.

Il senatore Guido CALVI (DS-U) sottolinea di aver inteso il termine «inconducente» nel senso che seguire le dichiarazioni di Marini non porterà la Commissione a raggiungere gli obiettivi che la legge istitutiva le assegna. Se le cose non stessero in questi termini, ritiene che bisognerebbe tornare su Marini, non essendo accettabile che si giochi una partita con carte truccate. Allo stato, è necessario esprimere una valutazione chiara, dopodiché, se il Marini dirà cose più concludenti, verrà riascoltato.
Una volta superata questa fase, ritiene che la Commissione abbia il dovere di ascoltare i politici coinvolti dalle dichiarazioni del Marini. Per far questo, ritiene che si possa chiudere questa fase sottolineando che, ascoltate le valutazioni contenute nelle comunicazioni del presidente, la Commissione decide di non accedere alla richiesta di ulteriore audizione del Marini e di andare oltre nello svolgimento delle attività che essa stessa vorrà individuare.

Ad Enzo TRANTINO, presidente, il quale, dopo aver letto le dichiarazioni rese nella seduta del 26 novembre scorso, ritiene che vi sia un equivoco di fondo, in quanto nessuno finora ha chiesto una nuova audizione del Marini, il senatore Guido CALVI (DS-U) ricorda che tale richiesta è stata avanzata dall'onorevole Taormina.

Il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U) chiede che il documento calunnioso fatto pervenire dal Marini alla Commissione sia inviato alla magistratura, in quanto esso contiene accuse gravissime nei confronti della magistratura svizzera, di quella di Torino e dei carabinieri, oltre ad essere un documento lesivo anche della dignità della Commissione, perché chiama velatamente in causa alcuni suoi componenti. Dichiara di essere profondamente deluso di fronte all'atteggiamento della maggioranza che ondeggia tra interpretazioni,


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sfumature, riposizionamenti e riesumazioni e ritiene che, prima di tracciare il quadro delle future attività istruttorie della Commissione, sia necessario chiarire cosa si intenda fare di questo personaggio su cui per diversi mesi ambienti del centrodestra si sono accaniti. Se l'intenzione è quella di riesumarlo, dichiara di non avere alcun problema, in quanto ciò comporterebbe la necessità di procedere all'audizione dei faccendieri, degli amici dei faccendieri e di altri che finora sono stati nell'ombra.
Vi è bisogno di chiarezza, altrimenti non si va avanti: il tempo dei giochetti e degli equilibrismi è finito, così come è finito quello della propaganda e della calunnia.

Il senatore Giampiero CANTONI (FI) fa presente al senatore Lauria che egli deve smettere una buona volta di parlare di faccendieri e di fare velate minacce in quanto il centrodestra non ha paura di nulla, essendosi i suoi esponenti comportati in questa vicenda in maniera estremamente trasparente. Rispetto a quanto dichiarato nella seduta precedente, non può fare altro che ribadire integralmente quelle dichiarazioni, anche allo scopo di fugare strumentalizzazioni che al riguardo sono state fatte. Personalmente non riteneva e non ritiene inconducente il teste Marini e pensa che le sue dichiarazioni debbano essere valutate dalla Commissione solo sulla base delle conclusioni cui perverrà la magistratura, con ciò dimostrando estremo garantismo e rispetto per la Commissione. Dichiara, quindi, di associarsi alla richiesta del senatore Consolo di inviare la memoria pervenuta dal Marini alla procura della Repubblica di Torino e chiede che venga disposta la desegretazione della prima audizione dei magistrati di Torino, trattandosi di un punto fondamentale per andare avanti.

Il senatore Giampaolo ZANCAN (Verdi-U) chiede che la memoria inviata ieri dal Marini sia inviata non alla procura di Torino, che non potrà mai essere competente essendo parte offesa, ma a quella di Roma, la quale potrà valutare in ordine alla commissione del reato di calunnia nei confronti del procuratore della Repubblica svizzera, della procura della Repubblica di Torino e dell'Arma dei carabinieri. Ritiene, inoltre, che non si debba attendere il giudizio della magistratura, in quanto la Commissione ha una propria autonomia al riguardo e quindi, se non prenderà una posizione sull'attendibilità o meno del Marini, assumerà un atteggiamento pilatesco. Conclude auspicando che la Commissione espunga quanto prima il Marini dal proprio ambito, in quanto persona che fa perdere tempo alla Commissione stessa.

Dopo che Enzo TRANTINO, presidente, ha ribadito con forza che la Commissione non ha alcun potere per valutare l'attendibilità di Marini, il senatore Giampaolo ZANCAN (Verdi-U) precisa di non concordare con il presidente, in quanto non si tratta di valutare una prova incerta, ma una persona che in una pluralità di occasioni ha dimostrato una serie di inattendibilità ontologiche. Da ciò la Commissione non può esimersi in primo luogo per tutelare la sua stessa dignità offesa dal Marini, in secondo luogo la dignità dei parlamentari dell'opposizione chiamati in causa. Una volta che sia stata detta una parola certa su questo punto, che è assolutamente preliminare, si potrà pensare ad ascoltare i politici chiamati in causa. Inoltre, vi è la necessità di accertare se qualcuno, successivamente alla prima audizione del Marini, si sia attivato per avallare le calunnie da questi pronunciate, in tal modo deviando il campo d'azione della Commissione. Una volta che si sia liberata da questo impedimento, la Commissione potrà procedere tranquillamente.

Il deputato Giovanni RUSSO SPENA (RC) ritiene che ci si trovi in un momento di svolta dei lavori della Commissione, e che dalla soluzione di esso dipenda la possibilità stessa che tali lavori proseguano. Per fare questo è necessario sgombrare il campo da schermaglie oratorie e talvolta demagogiche. Non crede, ad esempio, che abbia ragione il senatore Consolo


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quando afferma che vi è stata una polemica pretestuosa, perché in realtà all'interno della maggioranza una polemica vi è stata ed ha riguardato le dichiarazioni del presidente pronunciate nella scorsa seduta. Ritiene, altresì, che vada detto con chiarezza che il percorso che sul tema delle dichiarazioni del Marini svolgerà la magistratura non potrà sovrapporsi a quello della Commissione, in primo luogo per una ragione temporale, essendo del tutto evidente che la magistratura non terminerà i propri adempimenti entro il mese di giugno del prossimo anno. Di contro, questa Commissione, per concludere i propri lavori nel mese di giugno, dovrà aver terminato le audizioni entro la fine di aprile; pensa che il presidente con le proprie dichiarazioni volesse intendere che la Commissione deve proseguire i suoi lavori non esprimendo alcun giudizio su Marini, ma affermando semplicemente che egli non è utile ai lavori della Commissione. Tuttavia, pensa che dal Marini non sia possibile prescindere: Marini è esistito forse più sui giornali che in questa Commissione e nessuno può rimanere in una situazione di incertezza soprattutto nel momento in cui si approssima la scadenza elettorale del giugno 2004. Esprime, insomma, il timore che il Marini venga lasciato in sospeso, salvo poi essere riportato in vita nel momento in cui ciò risultasse necessario. Ritiene, inoltre, che il ruolo del Marini non sia stato affatto inconcludente, ma che egli abbia al contrario inferto un grave colpo all'attività della Commissione e per questo ritiene che tale capitolo vada chiuso, altrimenti l'inchiesta non potrà procedere.
Pertanto, è dell'avviso che non solo il personaggio vada dichiarato inconducente, ma che si debba anche specificare che egli non ha dato nessun contributo alla Commissione, pur avendone assorbito per alcuni mesi l'attività. In buona sostanza, oltre a dichiarare che il Marini non è stato utile, bisogna riconoscere che egli è stato dannoso.

Il deputato Alfredo VITO (FI) dichiara di concordare con il proprio capogruppo sul fatto che in questo momento non vi è ragione per ascoltare nuovamente il Marini e che degli ulteriori elementi che egli ha inviato per iscritto alla Commissione va investita l'autorità giudiziaria di Torino - non quella di Roma -, che è l'interfaccia della Commissione. Ritiene, inoltre, che le affermazioni rese dai senatori Calvi e Cantoni non siano molto distanti tra loro e che quindi, una volta deciso di non ascoltare in questa fase nuovamente il Marini, si possa procedere. Se poi si vuole un giudizio politico, questo potrà essere formulato solo a conclusione dei lavori della Commissione.
Per quanto lo riguarda, rispetto alla vicenda che lo ha visto più volte chiamato in causa dai colleghi, ribadisce di non avere alcuna difficoltà sul piano personale a rispondere anche alle domande della Commissione, a patto che analogo trattamento venga riservato ad altri commissari che sono incorsi in responsabilità ben più gravi delle sue.

Enzo TRANTINO, presidente, ritiene opportuno sospendere brevemente la seduta per consentire ai capigruppo di concordare un documento che auspicabilmente raccolga il maggior numero di consensi, restando inteso che, alla ripresa dei lavori, si proseguirà con gli interventi dei commissari ancora iscritti a parlare.

Il deputato Giuseppe FANFANI (Margh-DL-U) ritiene che, prima di riunirsi, i capigruppo debbano ascoltare le argomentazioni di tutti coloro che si sono iscritti a parlare.

Dopo che i senatori Francesco CHIRILLI (FI) e Roberto CALDEROLI (LNP) ed i deputati Giovanni KESSLER (DS-U) e Enrico NAN (FI) hanno dichiarato di concordare sulla sospensione, Enzo TRANTINO, presidente, chiarisce che essa è destinata a semplificare i lavori.

Il deputato Giuseppe FANFANI (Margh-DL-U) ritiene che su un tema così delicato non sia opportuno ascoltare solo il parere dei capigruppo e non anche


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quello degli altri commissari. Intervenendo nel merito, ricorda che il presidente, nel definire inconducenti sotto il profilo istituzionale le dichiarazioni del Marini, ha sostanzialmente rilevato che esse non possono produrre effetti sull'attività della Commissione, precisando inoltre che essa non ha il compito di accertare la veridicità di quelle affermazioni, ma deve raggiungere gli obiettivi che la legge istitutiva le ha assegnato. Se così è, chiede che gli si spieghi il motivo per il quale per lungo tempo si è dato spazio a personaggi come Marini e Volpe per stabilire se, nell'ambito dell'affare Telekom-Serbia, vi siano stati elementi di altissimo inquinamento istituzionale e se alcune personalità di rilievo abbiano da tale affare ricavato guadagni. Nel riconfermare la propria stima personale e istituzionale nei confronti del presidente, dichiara tuttavia di non concordare assolutamente sulle conclusioni cui egli è pervenuto: non pensa, cioè, che si possa uscire dalla situazione conseguente all'aver dato credito alle dichiarazioni del Marini come se nulla fosse accaduto e ritiene che, se si conclude che di ciò dovrà occuparsi la magistratura, si abdichi al compito fondamentale di accertare la verità. Rispetto alla magistratura, infatti, quest'organo ha compiti totalmente diversi. In primo luogo, deve tutelare la propria dignità; inoltre, deve difendere la dignità del Parlamento e poi accertare la verità di quanto è accaduto. Nel fare ciò, non si può assolutamente consentire che, attraverso questa Commissione, il Parlamento sia preso in giro. Infine, si deve tutelare la dignità del popolo italiano, cui in ultima analisi un organo parlamentare risponde.
Chi ha dato eccessivo spazio alle dichiarazioni di Marini e di Volpe ha sbagliato, ma personalmente non ritiene di addossare responsabilità a nessuno, imputandole alla Commissione nel suo insieme; piuttosto, avverte il dovere di uscire da questo pantano morale ed istituzionale, cosa che può avvenire presentando eventualmente una relazione parziale. Solo a questa condizione, a suo avviso, è possibile andare avanti; altrimenti, se si vuole subordinare la dignità propria e del Parlamento agli accertamenti condotti dalla magistratura, lo si può fare ma egli se ne chiamerà fuori.

Enzo TRANTINO, presidente, dopo aver ricordato ancora una volta che di settanta sedute della Commissione solo tre sono state dedicate al Marini e che nessuno ha mai attribuito a quest'ultimo una patente di credibilità, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.25, è ripresa alle 15.55.

Sull'ordine dei lavori.

Dopo che il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U) ha chiesto che si sospenda questa discussione per riprenderla la prossima settimana ed il senatore Guido ZICCONE (FI) ha chiesto che in tale prossima seduta intervengano solo i colleghi che non lo hanno fatto oggi, Enzo TRANTINO, presidente, precisa che gli iscritti a parlare che oggi non sono intervenuti sono i commissari Petrini, Kessler, Ziccone, Nan, Calderoli e Brutti.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN), dopo essersi dichiarato d'accordo con la proposta formulata dal senatore Lauria, raccomanda che nella prossima seduta si definisca finalmente il quadro delle attività istruttorie della Commissione.

Enzo TRANTINO, presidente, nel dichiarare conclusa la seduta, rinvia a mercoledì 10 dicembre 2003 il seguito della discussione.

La seduta termina alle 16.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.