CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia

SOMMARIO

Mercoledì 19 novembre 2003


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMMISSIONE PLENARIA:

Sui lavori della Commissione ... 65

Rinvio dell'audizione dell'ingegner Giuseppe Gerarduzzi ... 66

Comunicazioni del Presidente ... 67


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia - Resoconto di mercoledì 19 novembre 2003


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 19 novembre 2003.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 14.05.

COMMISSIONE PLENARIA

Mercoledì 19 novembre 2003. - Presidenza del presidente Enzo TRANTINO.

La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della Commissione.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte di aver ricevuto sollecitazione di non dar corso all'audizione dell'ingegner Gerarduzzi in quanto, a partire dalle ore 15, avrà luogo alla Camera il dibattito sulla fiducia posta dal Governo. Nello stesso tempo, il vicepresidente Calvi ha avanzato analoga richiesta non potendo essere presente all'audizione odierna.
Se la Commissione è d'accordo, intende pertanto far entrare nell'aula l'ingegner Gerarduzzi ed avvertirlo che sarà riconvocato in altra data.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI) rileva che da notizie di stampa si è appreso che probabilmente l'ingegner Gerarduzzi si avvarrà della facoltà di non rispondere. Quindi, propone di interpellarlo sul punto in quanto, se dovesse confermare tale intenzione, sarebbe inutile riconvocarlo.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U), dopo aver ricordato che il suo gruppo è tra quelli che hanno sollecitato la presidenza della Commissione a far sì che i deputati dalle 15 potessero essere presenti alla Camera, ritiene che debba essere la Commissione a decidere se iniziare nella seduta odierna l'audizione prevista, tenuto conto che vi è la possibilità, anzi, la probabilità che per decisione dell'audito l'audizione non abbia luogo.

Enzo TRANTINO, presidente, fa presente che, quale che sarà la decisione dell'ingegner Gerarduzzi, per un avvio di


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discussione di ordine tecnico-giuridico svoltosi nella passata seduta tale decisione dovrebbe avere un seguito in un dibattito tra chi è favorevole e chi è contrario ad una certa linea, e ciò non sarebbe positivo per l'immagine della Commissione. Pertanto, apprezzate queste condizioni, ritiene opportuno informare l'ingegner Gerarduzzi del fatto che verrà nuovamente convocato in data da stabilirsi.
Dispone, pertanto, che venga introdotto nell'aula della Commissione l'ingegner Gerarduzzi, il quale è accompagnato dal proprio difensore di fiducia, avvocato Giorgio Fornasiero.

Rinvio dell'audizione dell'ingegner Giuseppe Gerarduzzi.

Enzo TRANTINO, presidente, in considerazione del fatto che alle ore 15 inizia il dibattito sulla fiducia alla Camera, cosa che ovviamente non permetterebbe un utile avvio dell'audizione dell'ingegner Gerarduzzi, informa quest'ultimo che la Commissione lo convocherà nuovamente in una data che verrà successivamente stabilita.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI) ritiene opportuno che si interpelli l'ingegner Gerarduzzi sul fatto se, come risulta da comunicati stampa, intenda avvalersi della facoltà di non rispondere. In caso affermativo, infatti, sarebbe inutile una sua nuova convocazione. Infine, chiede che la sua istanza venga posta ai voti.

Il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U), pur rendendosi conto delle perplessità in merito del presidente, ritiene di concordare con la richiesta avanzata dall'onorevole Taormina.

Enzo TRANTINO, presidente, fa presente, come i colleghi sanno, di essere di diverso avviso, ma non crede che nel breve tempo oggi disponibile sia opportuno dar luogo ad una discussione in merito e per questo ribadisce che la Commissione convocherà nuovamente in altra data l'ingegner Gerarduzzi.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U) propone che quanto meno si chieda all'ingegner Gerarduzzi di manifestare le proprie intenzioni e, qualora egli si volesse avvalere della facoltà di non rispondere, si sarebbe intanto acquisito un dato di fatto per avviare una discussione che oggi non vi è il tempo per concludere.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI), rilevato che vi è il presidente, ma anche la Commissione e che in questo caso vanno evitati atti di autorità, ribadisce la richiesta che si discuta e si ponga in votazione la sua istanza.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN), manifestando il massimo rispetto per l'ingegner Gerarduzzi e per il suo avvocato, chiede al presidente di poter svolgere il proprio intervento non alla loro presenza e quindi di pregarli di accomodarsi fuori dall'aula della Commissione.

Dopo che Enzo TRANTINO, presidente, ha pregato l'ingegner Gerarduzzi e l'avvocato Fornasiero di accomodarsi fuori dall'aula della Commissione, il senatore Giuseppe CONSOLO (AN) osserva che l'unico collega che sta su questo punto dimostrando coerenza è l'onorevole Taormina, il quale nella passata seduta, in dissenso anche dal suo gruppo, sostenne che, nel momento in cui gli auditi si avvalgono della facoltà di non rispondere, possono esercitarla anche quando vengano loro richieste le generalità o possono farlo a corrente alternata. Non crede che sia opportuno iniziare oggi una discussione di così grande spessore, tanto meno in presenza del soggetto da sottoporre ad audizione. Inoltre, ritiene che sul punto ci si debba attenere alla linea adottata con il signor Pintus, con la signora Donatella Dini, con il dottor Tommasi ed infine col dottor Volpe. La conclusione è, a suo giudizio, che coloro che risultano indagati in procedimento connesso possono avvalersi o meno della facoltà di non rispondere


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in ragione della domanda che viene loro posta.

Il senatore Giampaolo ZANCAN (Verdi-U) ritiene che ci si può avvalere della facoltà di non rispondere in via generale o, di volta in volta, a seconda delle domande. Nel primo caso, come ha già avuto modo di rilevare, si creerebbe una strana situazione per cui si darebbe vita ad un verbale senza significato che potrebbe essere utilizzato negativamente. In proposito il presidente ha espresso il proprio avviso ed in modo altrettanto argomentato hanno fatto vari colleghi; l'importante è che la questione venga discussa e che si assuma una decisione.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U) ribadisce e chiede che sia messa ai volti la sua proposta di interpellare l'ingegner Gerarduzzi e, nel caso in cui manifestasse l'intenzione di avvalersi integralmente della facoltà di non rispondere, di evitare una nuova convocazione dello stesso.

Enzo TRANTINO, presidente, chiede all'onorevole Kessler come possa pensare che il presidente, che è il garante del regolamento, faccia svolgere una votazione su un principio.

Il deputato Enrico NAN (FI), essendo un garantista, condivide la tesi esposta sul punto dall'onorevole Taormina, ma gli sembra che il nodo da sciogliere sia relativo al fatto che le norme del codice di procedura penale possano essere applicate sic et simpliciter alla Commissione. Su questo riterrebbe utile svolgere una discussione approfondita. Inoltre, ricorda che, in occasione dell'audizione del dottor Tommasi, questi non manifestò preliminarmente l'intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere, giungendo anche a confermare il contenuto di un'intervista rilasciata ad un settimanale.

Il senatore Maurizio EUFEMI (UDC) ritiene che la discussione stia scivolando su un terreno squisitamente procedurale e non crede che si debba votare così come richiesto da alcuni colleghi in quanto è senz'altro preferibile richiamarsi alla prassi già adottata in casi analoghi.

Il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U) chiede al presidente di dar corso alla richiesta dell'onorevole Kessler e di sottoporre quindi a votazione l'istanza da lui proposta.

Il senatore Giampiero CANTONI (FI) dichiara di non concordare sulla richiesta dell'onorevole Kessler in quanto non ritiene che si possa sottoporre a votazione un principio. Chiede quindi che si rinvii ad una prossima seduta l'audizione dell'ingegner Gerarduzzi.

Enzo TRANTINO, presidente, giudica suo dovere primario quello di rendere alla Commissione plenaria le comunicazioni delle determinazioni adottate dall'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Successivamente, una volta esaurite le comunicazioni e gli eventuali interventi, si riprenderà la discussione in corso.

Dopo che il deputato Giovanni KESSLER (DS-U) ed il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U) hanno ricordato che l'ingegner Gerarduzzi ed il suo avvocato sono stati pregati di uscire dall'aula della Commissione per consentire che questa discussione si svolgesse liberamente, Enzo TRANTINO, presidente, precisa che, in realtà, l'audizione non è mai iniziata e che l'ingegner Gerarduzzi è stato chiamato solo a titolo di cortesia. Passa, quindi, a rendere le comunicazioni.

Comunicazioni del Presidente.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha acquisito i seguenti atti segreti:
una lettera dell'avvocato Renato Borzone, difensore del dottor Francesco Pazienza,


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acquisita agli atti in data 17 novembre 2003, con allegata una lettera del dottor Pazienza e altri documenti;
una lettera di precisazione del dottor Guido Nicolò Longo, consulente della Commissione, indirizzata al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino e, per conoscenza, al presidente della Commissione, acquisita agli atti in data 18 novembre 2003.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha altresì acquisito i seguenti atti liberi:
tre note della dott.ssa Emma D'Ortona, direttore dell'ufficio II della Direzione generale della giustizia penale del Ministero della giustizia, acquisite agli atti il 14 novembre e il 17 novembre 2003, concernenti aggiornamenti del Ministero degli affari esteri in merito alle rogatorie della Commissione in Regno Unito, Cipro e Serbia elaborati sulla base delle notizie raccolte dalle rappresentanze diplomatiche presso i singoli Stati interessati;
una lettera dell'on. Clemente Mastella, acquisita agli atti in data 18 novembre 2003, in cui l'on. Mastella chiede di essere ascoltato dalla Commissione;
un elaborato, con allegato elenco, delle dottoresse Nicotra e Caprara, magistrati consulenti della Commissione, acquisito agli atti in data 18 novembre 2003, concernente gli atti suscettibili di desegretazione;
un elaborato, con allegati, dei tenenti colonnelli Nucci e Menichetti, consulenti della Commissione, acquisito agli atti in data 18 novembre 2003, concernente «valutazione delle relazioni giuridico-diplomatiche intrattenute dalla Comunità internazionale con Slobodan Milosevic negli anni 1996-1997»;
copia dell'articolo de L'espresso del 23 ottobre 2003 riportante l'intervista al dottor Tomaso Tommasi di Vignano.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica, con riferimento alla rogatoria in Serbia, che l'Ambasciata a Belgrado sollecita la Commissione ad inviare un elenco delle informazioni e dei provvedimenti di cui è ancora in attesa. Comunica, pertanto, che, se non vi sono obiezioni, invierà una lettera all'Ambasciatore d'Italia a Belgrado (e, per conoscenza, al Ministro degli affari esteri e al competente ufficio del Ministero della giustizia) in cui riepilogherà quali delle richieste istruttorie avanzate dalla Commissione (sia quelle originariamente contenute nella rogatoria, sia quelle formulate direttamente dalle delegazioni della Commissione durante lo svolgimento delle audizioni a Belgrado, tra cui anche la richiesta di audizione di Milan Beko) non risultano, allo stato, essere state ancora eseguite e per le quali, pertanto, l'Ambasciata d'Italia potrà intervenire per gli opportuni solleciti presso le Autorità rogate.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, informa che il signor Giovanni Garau ha proposto, ai sensi dell'articolo 15, comma 3, del regolamento interno della Commissione, talune richieste di rettifica al testo del resoconto stenografico del suo esame testimoniale, svolto lo scorso 5 novembre 2003 e il cui seguito è previsto per il 27 novembre. Di tali richieste di rettifica è fatta menzione in calce al resoconto stenografico della seduta del 5 novembre 2003.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione, sulla base del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, deliberi di inviare alla procura della Repubblica presso il tribunale di Torino - che ne ha fatto richiesta con le lettere del procuratore della Repubblica, dottor Marcello Maddalena, e del procuratore aggiunto, dottor Bruno Tinti, pervenute il


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12 novembre 2003 - i seguenti atti e documenti:
copia del resoconto stenografico, classificato segreto, dell'audizione della dottoressa Maria Bice Barborini, svoltasi in seduta segreta il 12 febbraio 2003;
copia del resoconto stenografico, classificato segreto, dell'audizione del colonnello Alberto Manenti, svoltasi in seduta segreta il 16 luglio 2003;
copia dell'atto notarile, classificato segreto, del notaio François Diederik Rosendaal, che avrebbe attestato a Rotterdam, in data 9 giugno 1997, l'autenticità della firma di De Sario in assenza dello stesso;
copia del telefax del 20 agosto 2003, classificato segreto, con il quale il Ministero della giustizia cipriota, in riferimento alla rogatoria della Commissione, ha trasmesso un self/explanatory Police Report datato 30 luglio 2003;
copia di una lettera della Beogradska Banka, classificata segreta, trasmessa con nota del Ministero della giustizia del 22 agosto 2003;
copia dello scritto anonimo pervenuto in data 10 settembre 2003 e classificato segreto;
copia del verbale, classificato segreto, dell'audizione di Othmar Wyss svolta dal Ministero pubblico della Confederazione Elvetica in esecuzione di una rogatoria della Commissione, trasmesso dal Ministero della giustizia italiano con nota del 9 settembre 2003;
copia dei verbali sommari redatti dalle autorità serbe, classificati riservati, delle audizioni testimoniali svoltesi a Belgrado dal 26 settembre al 2 ottobre 2003 in esecuzione della rogatoria della Commissione, e copia di altri atti prodotti dall'autorità serba in occasione delle predette audizioni, con le relative traduzioni in italiano;
copia dei resoconti stenografici, classificati riservati, delle audizioni di Borka Vucic, Boris Tadic, Radmila Andjelkovic, Marija Raseta-Vukosavljevic, Danko Djunic, Ratko Markovic, Mirko Marjanovic, Nebojsa Maljkovic, Mladjan Dinkic e Ljubisa Ristic, svoltesi a Belgrado dal 26 settembre al 2 ottobre 2003 in esecuzione della rogatoria della Commissione;
copia della lettera, classificata riservata, del dottor Francesco Pazienza, acquisita agli atti in data 13 ottobre 2003;
copia del documento, classificato riservato, trasmesso da WIND e acquisito agli atti in data 2 settembre 2003, relativo al nominativo dell'intestatario di una utenza di telefonia cellulare;
copia dei documenti, trasmessi da TIM, acquisiti agli atti il 16 luglio e il 6 agosto 2003, concernenti rispettivamente il tabulato delle chiamate telefoniche in entrata su un'utenza del signor Igor Marini e l'elenco dei soggetti che, nel tempo, sono stati intestatari di una utenza di telefonia cellulare;
copia dei resoconti stenografici delle sedute del 22 e del 29 ottobre 2003, dedicate all'audizione del signor Antonio Volpe, ivi incluse le parti segretate;
copia della lettera del dottor Francesco Pazienza, con allegata documentazione, acquisita agli atti in data 27 ottobre 2003 e classificata segreta;
copia della documentazione inviata dal signor Pio Maria Deiana, acquisita agli atti in data 29 ottobre 2003 e classificata riservata;
copia del resoconto stenografico, classificato segreto, del seguito dell'esame testimoniale del maresciallo Giuseppe Quaresima, svoltosi in seduta segreta il 29 ottobre 2003.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte, infine, che, se non vi sono obiezioni, nella sua lettera di trasmissione degli atti al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino farà presente - in


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risposta alla richiesta di acquisire copia dell'appunto redatto nel dicembre 2002 dal dottor Longo - che gli appunti informali rilevano solo in quanto il rispettivo contenuto sia recepito come relazione nel corso dei lavori della Commissione e gli appunti stessi confluiscano nella documentazione formalmente acquisita agli atti della Commissione; acquisizione agli atti che, invece, non ha avuto luogo nel caso di specie, non essendovi le condizioni, data la prassi sopra specificata.

(Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito).

Ricorda che, dopo la seduta odierna, la Commissione sarà nuovamente convocata mercoledì 26 novembre 2003, alle ore 14, per il seguito della discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie, iniziata nella seduta del 6 novembre, e, per giovedì 27 novembre 2003, alle ore 14, per il seguito dell'esame testimoniale del signor Giovanni Garau, iniziato nella seduta del 5 novembre.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, informa che, con il consenso della Commissione, intende comunicare all'onorevole Mastella che egli non verrà convocato perché mai il suo nome è stato evocato da qualcuno in questa sede ed egli risulta, pertanto, completamente estraneo ai fatti oggetto dell'inchiesta parlamentare.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, quanto al problema posto nella passata seduta dal senatore Montalbano relativamente al fatto che si fosse deciso di far intervenire per primi i capigruppo a porre domande, avverte che, su proposta dell'onorevole Kessler condivisa dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è stabilito che possa intervenire, in luogo del capogruppo, un commissario da questi designato.

Il senatore Accursio MONTALBANO (DS-U) ribadisce quanto sottolineato nella precedente seduta, essendo evidente che i lavori della Commissione si svolgono in modo squilibrato tra ufficio di presidenza e Commissione plenaria, nel senso che il primo assomma in sé numerose funzioni sulle quali la Commissione plenaria non può intervenire. Ribadisce, quindi, la propria opinione e chiede che l'organizzazione degli interventi prefigurata venga in futuro adottata solo in casi eccezionali, non nelle sedute di routine, nelle quali i commissari possono intervenire secondo l'ordine di iscrizione a parlare, fermo restando il principio dell'alternanza tra esponenti di maggioranza e di opposizione. Quanto alla soluzione prefigurata, ritiene che non sia competenza dell'ufficio di presidenza ma attenga all'autonomia di ciascun gruppo politico il fatto di designare un proprio esponente ad intervenire in luogo del capogruppo.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal senatore Montalbano, si permette di vantare una primogenitura nell'aver posto tale problema. Ricorda che l'articolo 7 del regolamento interno della Commissione affida all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, solo la predisposizione del programma e del calendario dei lavori e ritiene che tutto ciò che riguarda l'attività di rilievo probatori o ed istruttorio di pertinenza della Commissione da questa debba essere delibato, esulando dalle competenze dell'ufficio di presidenza. Ricorda, altresì, che quando nella precedente occasione chiese che si votasse sul punto, ciò non avvenne: reitera, quindi, adesso la sua richiesta di votazione, fermo restando che si atterrà alle determinazioni della maggioranza.

Enzo TRANTINO, presidente, ricorda all'onorevole Taormina che egli ha sempre avuto tutto lo spazio richiesto, al punto che è accaduto di dover rinviare un'audizione per consentirgli di terminare le proprie domande.


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Dopo che il deputato Carlo TAORMINA (FI) ha precisato di non farne una questione personale, Enzo TRANTINO, presidente, gli fa presente che la votazione invocata riguarderebbe una modifica regolamentare.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI) ritiene che si tratti di un problema di interpretazione del regolamento, segnatamente del già ricordato articolo 7, in quanto una cosa è, ad esempio, protocollare il materiale documentale che perviene alla Commissione, altra cosa è decidere chi debba essere ascoltato e quando.

Enzo TRANTINO, presidente, ritiene che più compiutamente questa discussione potrà essere svolta nella seduta del 26 novembre prossimo, quando si stabilirà l'agenda dei futuri lavori della Commissione.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN), pur giudicando fondate alcune considerazioni dell'onorevole Taormina, ritiene che esse siano estranee al tema che all'unanimità l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, su proposta dell'onorevole Kessler, aveva accolto. Per garantire le minoranze, il presidente, con l'accordo unanime dell'ufficio di presidenza, aveva stabilito che intervenissero i capigruppo.
Quanto alle altre questioni poste dall'onorevole Taormina, crede che mai l'ufficio di presidenza abbia inteso assumere determinazioni scavalcando la Commissione e quindi che vi sia stato un malinteso, ma di certo nessuno ha voluto violare il regolamento. Invita, quindi, a riprendere la discussione in termini più pacati nella prossima seduta.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U), approssimandosi l'ora di inizio della seduta della Camera, rinnova la richiesta di concludere i lavori della Commissione e manifesta la propria viva protesta per il modo in cui oggi il presidente ha condotto i lavori della Commissione, modificandoli surrettiziamente: l'ingegner Gerarduzzi è ancora in attesa di una parola da parte della Commissione, alla quale è stato impedito di esprimersi con un voto, così come era stato formalmente richiesto.

Enzo TRANTINO, presidente, stante l'imminenza della seduta della Camera, rinvia ad altra seduta l'audizione dell'ingegner Gerarduzzi.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.