CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia

SOMMARIO

Mercoledì 12 novembre 2003


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMMISSIONE PLENARIA:

Sull'attacco alla base militare italiana in Iraq ... 34

Comunicazioni del Presidente ... 34

Sui lavori della Commissione ... 36

Audizione del dottor Tomaso Tommasi di Vignano (Svolgimento e rinvio) ... 36

Sull'ordine dei lavori ... 37


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia - Resoconto di mercoledì 12 novembre 2003


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 12 novembre 2003.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.55.

COMMISSIONE PLENARIA

Mercoledì 12 novembre 2003. - Presidenza del presidente Enzo TRANTINO.

La seduta comincia alle 13.55.

Sull'attacco alla base militare italiana in Iraq.

Enzo TRANTINO, presidente (Restando in piedi - i membri della Commissione si levano in piedi) vista la tragedia che ha colpito l'Italia, le famiglie e l'Arma dei carabinieri, ritiene che la sensibilità di ognuno dei componenti di questa Commissione, al di là delle appartenenze politiche, imponga di osservare un momento di silenzio, non certo come atto formale ma come il più intenso modo di partecipazione che ognuno può offrire con il suo cuore e la sua testa (la Commissione osserva un minuto di silenzio).

Comunicazioni del Presidente.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha acquisito il seguente atto riservato:
l'elenco delle persone che hanno avuto contatti (incontri) con il detenuto Igor Aldo Marini, trasmesso dal direttore della casa circondariale «Le Vallette» di Torino, dottor Pietro Buffa, e acquisito agli atti in data 11 novembre 2003.

La Commissione prende atto.


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Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha altresì acquisito il seguente atto libero:
una nota dell'avvocato Luciano Randazzo, difensore di fiducia del signor Igor Marini, acquisita agli atti in data 11 novembre 2003, in cui l'avvocato Randazzo chiede «in nome e per conto del proprio assistito e dallo stesso autorizzato che venga sentito in Commissione anche in ordine all'esame dei documenti inviati dalla Procura Federale Elvetica ed, in particolare, sulle circostanze inerenti i documenti attualmente mancanti».

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che, con lettera dell'11 novembre 2003, il magistrato dottor Salvatore Curcio - della cui nomina a consulente a tempo parziale della Commissione aveva dato comunicazione nella seduta del 5 novembre 2003 - ha successivamente comunicato che, per sopraggiunti impedimenti di carattere familiare, non gli è possibile aderire alla proposta di collaborazione a tempo parziale.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto, nella riunione odierna, che la Commissione possa avvalersi, quale ulteriore collaboratore a tempo parziale, dell'avvocato Nunzio Raimondi.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che - non sussistendo le condizioni per una nuova audizione del signor Igor Marini, richiesta dall'avvocato Luciano Randazzo - la Commissione non acceda alla richiesta di nuova audizione del signor Igor Marini. Questi potrà comunque, se lo riterrà, far pervenire alla Commissione una sua nota scritta, come è diritto di ogni cittadino.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, propone che, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, alle richieste di informazioni formulate dal Governo del Principato del Liechtenstein nella nota trasmessa dal Ministero della giustizia, di cui ha dato comunicazione nella seduta del 5 novembre 2003 e che è in distribuzione, la Commissione risponda nei termini che dà per illustrati, evidenziando come la legge n. 20 del 1962 sia stata superata da successive normative e comunque non attenga alla disciplina delle Commissioni parlamentari di inchiesta e come la rogatoria richiesta non sia stata presentata nell'ambito di un procedimento penale, non essendo compito della Commissione procedere all'accertamento di reati ed avendo essa solo finalità istruttorie.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte che le risposte di cui sopra saranno trasmesse, per il tramite del Ministero della Giustizia e con allegata una traduzione in tedesco, alle Autorità del Principato del Liechtenstein.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, ricorda che, dopo la seduta odierna, la Commissione sarà nuovamente convocata domani, giovedì 13 novembre 2003, alle ore 14, per il seguito dell'audizione del signor Antonio Volpe, con eventuale prosecuzione al termine delle votazioni pomeridiane nelle Assemblee di Camera e Senato. Ricorda, inoltre, che l'audizione dell'ingegner Giuseppe Gerarduzzi sarà convocata per mercoledì 19 novembre 2003, alle ore 14, con eventuale seguito nella seduta di giovedì 20 novembre, e che nelle giornate di mercoledì 26 e giovedì 27 novembre 2003 sono,


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rispettivamente, previsti il seguito della discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie e il seguito dell'esame testimoniale del signor Giovanni Garau.

La Commissione prende atto.

Sui lavori della Commissione.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI), preso atto della decisione dell'ufficio di presidenza in relazione ad una nuova audizione del signor Marini, desidera manifestare il proprio dissenso rispetto ad essa. Tale dissenso è motivato dal fatto che il 7 agosto scorso, quando il signor Marini per l'ultima volta fu ascoltato dalla Commissione, essa non era ancora entrata in possesso della documentazione proveniente dalla Svizzera, alla luce della quale potrebbe risultare utile ascoltare nuovamente il signor Marini. Peraltro, questi è stato ascoltato da diverse autorità: dalla procura della Repubblica di Torino in Italia ed all'estero, dalla Commissione in Italia ed all'estero ed anche a suo tempo dal pubblico ministero della procura di Roma. A tutte queste istituzioni il signor Marini ha reso una mole di dichiarazioni che forse meriterebbero un'ulteriore riflessione. Dichiara quindi di non condividere affatto l'idea, emersa nelle precedenti sedute della Commissione secondo la quale il motivo principale per cui non si dovrebbe più ascoltare il signor Marini risiede nel fatto che di tale vicenda dovrebbe occuparsi la procura di Torino, quasi che la Commissione non abbia la possibilità e, a suo avviso, il dovere di stabilire se e come dar seguito alle dichiarazioni rese dal Marini, per valutare, in particolare, se esse siano o meno degne di fede. Per questo chiede che nelle sedi competenti - l'ufficio di presidenza integrato con i rappresentanti dei gruppi, ma anche la Commissione plenaria che sul punto potrebbe sviluppare un dibattito - si discuta se riascoltare o no il signor Marini.

Enzo TRANTINO, presidente, non essendovi interventi adesivi alla richiesta testé formulata dall'onorevole Taormina, ricorda che sul punto vi è una delibera dell'ufficio di presidenza, integrato con i rappresentanti dei gruppi, che comunque si farà carico di esaminare tale istanza.

La Commissione prende atto.

Audizione del dottor Tomaso Tommasi di Vignano.
(Svolgimento e rinvio).

Enzo TRANTINO, presidente, dopo aver avvertito che il dottor Tommasi di Vignano è accompagnato dai difensori di fiducia, avvocati Cesare Zaccone e Marcello Melandri, propone che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

(Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito).

Enzo TRANTINO, presidente, avverte il dottor Tomaso TOMMASI di VIGNANO che la Commissione lo ha convocato nella forma dell'audizione libera e che pertanto egli può avvalersi della facoltà di non rispondere o chiedere ai propri avvocati un giudizio sull'opportunità di rispondere o meno alle domande che gli verranno rivolte.

La Commissione prende atto.

Ad alcune domande di Enzo TRANTINO, presidente, riguardanti, in particolare, le dichiarazioni rese in un'intervista rilasciata a L'Espresso, risponde il dottor Tomaso TOMMASI di VIGNANO confermando tali dichiarazioni e manifestando successivamente l'intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Enzo TRANTINO, presidente, prega il dottor Tommasi di Vignano di dichiarare di volta in volta, ad ogni domanda che gli


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verrà rivolta, se intenda avvalersi di tale facoltà.

Sull'ordine dei lavori.

Enzo TRANTINO, presidente, precisa in modo che chi interverrà sull'ordine dei lavori ne tenga conto che l'audizione libera non è assimilabile all'interrogatorio o all'esame di una persona indagata o imputata, con le connesse conseguenze processuali, cosa che si desume dalla mancata prescrizione dell'obbligatorietà della difesa tecnica. Conformemente a tali principi costituzionali possono invece essere adottate modalità di espletamento dell'audizione libera di soggetti indagati o imputati, nel caso di volontà di non rispondere, che contemperino il diritto di difesa dell'audito con le esigenze di informazione della Commissione. In particolare, si ha il diritto da parte del presidente di avvertire la persona audita della sua facoltà di non rispondere, ma che tale facoltà, poiché l'audizione libera è finalizzata ad accertamenti di carattere esclusivamente politico-istituzionale, dovrà essere eventualmente esercitata volta per volta, solo dopo la formulazione della domanda. In tal modo, con una siffatta disciplina, rimarrebbe integro il diritto di difesa della persona audita di non rispondere ad alcune delle domande formulate dal presidente e dai commissari e, allo stesso tempo, non verrebbe esclusa la possibilità di acquisire informazioni, qualora l'audito ritenesse che la risposta a qualcuna delle domande non gli procuri pregiudizi giudiziari o addirittura sia utile alla sua strategia difensiva nel procedimento penale. Conclusivamente, rivendica da parte della Commissione il diritto di rispettare le sue scelte, ma nello stesso tempo le prerogative proprie della Commissione di porre domande ai fini dell'accertamento della verità.

Il senatore Guido CALVI (DS-U) non desidera entrare nel merito della questione procedurale ed invita piuttosto il presidente a valutare una questione di opportunità. Evidentemente l'audizione del dottor Tommasi di Vignano riveste per la Commissione il massimo interesse e quindi è auspicabile che il procedimento che lo riguarda, pendente di fronte ai magistrati di Torino, si concluda in tempo utile perché quest'organo possa procedere nell'accertamento della verità. Ciò premesso, si domanda però se sia opportuno anticipare oggi le domande consentendo in tal modo al dottor Tommasi di conoscerle con anticipo rispetto al momento in cui risponderà ad esse.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI), dopo aver precisato di parlare a titolo personale, osserva che le argomentazioni di carattere politico possono prevalere solo fino ad un certo punto su quelle tecniche e ritiene che quanto testé esposto dal presidente in ordine ad una distinzione tra audizione libera ed esame testimoniale non sia assolutamente condivisibile. Certamente si troverà il modo per raggiungere l'obiettivo, da tutti perseguito, di accertare la verità, ma bisogna farlo osservando la legge. Ciò significa che vanno rispettate le norme secondo le quali chiunque, anche nella forma di audizione libera, renda proprie dichiarazioni deve essere posto nella condizione di poter tutelare il proprio interesse e quindi da ciò deriva la cessazione della attività di acquisizione delle dichiarazioni in oggetto. Si tratta di un diritto costituzionalmente sancito dall'articolo 24, comma 2, della Costituzione. Manifesta, quindi, la propria indisponibilità a continuare questa audizione con le caratteristiche che ad essa si vorrebbero imprimere.

Il deputato Giuseppe FANFANI (Margh-DL-U) dichiara di concordare sostanzialmente con le osservazioni dell'onorevole Taormina e ritiene che, se l'audito dichiara l'intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere, non gli si debbano più rivolgere domande, anche perché ciò aprirebbe un ulteriore problema in quanto ognuno avrebbe diritto ad un controesame e ciò darebbe luogo ad una situazione pesante. Ritiene, quindi, che l'audizione del dottor Tommasi vada interrotta.


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Il senatore Pierluigi PETRINI (Marg-DL-U), dopo aver dichiarato di condividere le motivazioni di carattere giuridico esposte dai colleghi che lo hanno preceduto, si limita a sottolineare che tutti i componenti di questa Commissione hanno interesse ad ascoltare le dichiarazioni dello dottor Tommasi, il quale, com'è noto, ha reso affermazioni tese a rappresentare l'assoluta validità dell'operazione di acquisizione di Telekom-Serbia. Ciò premesso, ritiene però che la Commissione debba rispettare la volontà del dottor Tommasi di avvalersi della facoltà di non rispondere nella presunzione che ciò possa nuocere alla sua posizione giudiziaria. Inoltre, una audizione svolta in questa situazione rischierebbe di essere assolutamente insufficiente a soddisfare le esigenze della Commissione, in quanto frammentata e quindi, in definitiva, controproducente per la funzione della Commissione. Per tali motivi chiede che l'audizione venga sospesa.

Il senatore Michele LAURIA (Margh-DL-U) si dichiara d'accordo con le argomentazioni giuridiche svolte dai colleghi che lo hanno preceduto e si appella alla ben nota correttezza del presidente perché venga rispettata la volontà del dottor Tommasi, che si è espresso chiaramente. Ritiene, quindi, di segnalare l'opportunità che l'audizione venga sospesa.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN), intervenendo non solo come capogruppo di Alleanza nazionale in Commissione, ma anche a nome dei gruppi di Forza Italia, dell'UDC e della Lega, richiama l'articolo 3 della legge istitutiva della Commissione, nonché l'articolo 13, comma 3, del regolamento interno secondo cui le persone sottoposte ad indagini o imputate in procedimenti penali sono sentite liberamente ed hanno facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia. Inoltre, ricorda che, se vige il precetto costituzionale del diritto alla difesa, vige anche quello dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge: in questa Commissione sono stati ascoltati la signora Donatella Dini ed il signor Curio Pintus, anch'essi indagati in procedimenti connessi, i quali hanno deciso di volta in volta se rispondere alle domande.

Il senatore Giampaolo ZANCAN (Verdi-U) non ritiene opportuno soffermarsi sulle questioni procedurali essendo completamente d'accordo con l'onorevole Taormina e preferisce porre due questioni di sostanza. Si chiede, cioè, che valore probatorio avrebbe l'audizione odierna e quale atto si andrebbe a formare, essendo esso composto solo di domande e risposte silenti. Per quanto lo riguarda, si tratterebbe di un atto senza alcun valore e che quindi non avrebbe utilità per la Commissione.

Dopo che il dottor Tomaso TOMMASI di VIGNANO ha chiesto che la sua audizione sia sospesa, Enzo TRANTINO, presidente, risponde ai rilievi formulati da vari colleghi che gli sembrano soltanto suggestivi in quanto il dottor Tommasi, autonomamente o grazie all'assistenza dei propri avvocati, è nelle condizioni di esercitare la facoltà di non rispondere. Ricorda, altresì, che di tale diritto si è avvalsa la signora Dini riguardo ad alcune domande senza che ciò abbia suscitato scandalo alcuno. Ora vi sono due fatti nuovi di cui intende tener conto: in primo luogo, il dottor Tommasi ha chiesto una sospensione dell'audizione ed è dovere del presidente accedere a tale richiesta; in secondo luogo, gli viene segnalato dal senatore Petrini che alle ore 15 nell'aula del Senato il ministro Martino riferirà sul grave episodio verificatosi alla base militare italiana in Iraq.

Il senatore Giampiero CANTONI (FI) dopo aver precisato che sarà il Presidente del Consiglio ad intervenire in Senato, dichiara di ritenere vergognoso quanto sta accadendo poiché l'opposizione, in particolare, dovrebbe avere interesse ad ascoltare le dichiarazioni dell'amministratore delegato di STET che siglò il contratto per l'acquisizione di Telekom-Serbia e che potrebbe dare un importante contributo per stabilire la verità dei fatti. Ritiene estremamente importante che il dottor


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Tommasi, assistito da due valentissimi avvocati, risponda alle domande che gli verranno poste, avvalendosi quando lo ritiene della facoltà di non rispondere, anche perché sul punto egli ha reso due interviste estremamente importanti. Si sorprende che anche questa volta l'opposizione non colga lo spirito che deve guidare l'attività della Commissione, che deve far luce e verità su quella vicenda. Pertanto, nel ringraziare il dottor Tommasi della disponibilità manifestata, giudica assolutamente non accettabile la posizione assunta dai gruppi di minoranza. Tenuto conto, tuttavia, della tragedia che ha colpito l'Italia, ritiene opportuno che la seduta venga sospesa, anche per consentire a tutti di ascoltare le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio renderà al Senato.

Enzo TRANTINO, presidente, preso atto dell'eccezionalità dell'evento ed apprezzate le circostanze, rinvia ad una nuova determinazione dell'ufficio di presidenza, integrato con i rappresentanti dei gruppi, la fissazione del seguito dell'audizione odierna.

La seduta termina alle 14.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.