CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia

SOMMARIO

Mercoledì 25 giugno 2003


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMMISSIONE PLENARIA:

Comunicazioni del presidente ... 142

Audizione del colonnello Renato Maria Russo (Svolgimento e conclusione) ... 144

Esame di una proposta di rogatoria in Grecia ... 144

Audizione del dottor Massimo Masini (Svolgimento e rinvio) ... 145


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia - Resoconto di mercoledì 25 giugno 2003


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 25 giugno 2003.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 14.05.

COMMISSIONE PLENARIA

Mercoledì 25 giugno 2003. - Presidenza del presidente Enzo TRANTINO.

La seduta comincia alle 14.05.

Comunicazioni del presidente.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica che la Commissione ha acquisito i seguenti atti riservati:
copia del verbale sommario, redatto dalle autorità elvetiche, dell'interrogatorio del signor Igor Marini svolto a Berna il 19 giugno 2003 in esecuzione della rogatoria della Commissione;
il resoconto stenografico dell'interrogatorio del signor Igor Marini svolto a Berna il 19 giugno 2003, con relative audiocassette.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, comunica la Commissione ha altresì acquisito il seguente atto libero:
una lettera del presidente di Telecom Italia, pervenuta in data 23 giugno 2003, nella quale si comunica che «non risultano documenti inerenti ad accertamenti focalizzati sull'operazione Telekom-Serbia che siano stati compiuti dal dott. Gianni Stella o da altri soggetti» nel periodo aprile-maggio 1999 ovvero in epoche differenti.

La Commissione prende atto.


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Enzo TRANTINO, presidente, propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione, preso atto di quanto affermato dal dottor Marcello Maddalena nella sua lettera del 13 giugno 2003, deliberi di presentare una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Roma per violazione del segreto d'ufficio, in relazione all'avvenuta parziale pubblicazione sul quotidiano La Repubblica del 30 maggio 2003 della lettera del procuratore della Repubblica di Torino, dottor Marcello Maddalena, del 21 maggio 2003, indirizzata, oltre che al sottoscritto, al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e al CSM.

Il senatore Guido CALVI (DS-U) manifesta forti perplessità circa la sussistenza di tutti gli elementi, soggettivi ed oggettivi, per configurare il reato di cui all'articolo 326 del codice penale. Una prima considerazione attiene alla possibilità di ritenere la lettera del dottor Maddalena atto soggetto a segreto. In relazione a ciò è facile osservare che il regime di segretezza eventualmente imposto dalla Commissione sarebbe stato successivo alla pubblicazione della lettera e, quindi, all'eventuale commissione del reato. Si tratta di problema che, peraltro, la giurisprudenza ha già esaminato e risolto nel senso che, se tutto ciò che attiene alla pubblica amministrazione fosse coperto da segreto, vi sarebbe una massa infinita di elementi sussunti nel reato di cui al citato articolo 326. La Corte di cassazione ha indicato quello del danno come elemento essenziale del reato, che sussiste solo se dalla violazione del segreto sia derivato o possa derivare un danno per la pubblica amministrazione e non crede che si possa configurare un danno per la Commissione in conseguenza della pubblicazione della lettera.
A suo avviso, il reato in oggetto nel caso di specie non esiste ed auspica che la Commissione non prosegua nell'attitudine alle continue denunce.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN), rilevato che effettivamente la Suprema Corte, commentando l'articolo 326 del codice penale, ha osservato che è essenziale che vi sia un danno che sia derivato o possa derivare alla pubblica amministrazione, ritiene che la discussione debba spostarsi sull'accertamento del danno, anche potenziale, che la Commissione possa aver subìto. Per parte sua, ritiene che tale danno vi sia stato.
Al senatore Calvi che ha parlato di attitudine alla denuncia da parte della Commissione fa presente che così non è poiché, a quanto gli risulta, è la prima volta che ciò accade.
Infine, lo conforta il fatto che il presidente abbia parlato di una denuncia da presentare alla procura della Repubblica di Roma che, com'è noto, non è l'ufficio giudiziario competente per eventuali reati commessi dalla procura della Repubblica di Torino, il che sgombra il campo dal sospetto che si tratti di un esposto avente come destinatario occulto la procura della Repubblica di Torino.

Il deputato Giovanni KESSLER (DS-U) insiste perché non si presenti alcuna denuncia, atto che reputa inutile, inopportuno e provocatorio. Inutile perché nessuna norma prescrive che lettere di questo tipo debbano essere segrete; è evidente che è stato inopportuno pubblicarla, ma certamente non è atto coperto da segreto in base a norme di legge o di regolamenti. Inutile perché non dà alcun contributo di conoscenza alla procura di Roma che, come quella di Torino, sa già dell'eventuale esistenza del reato in oggetto e notoriamente è tenuta all'osservanza del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale.

A Enzo TRANTINO, presidente, il quale osserva che l'onorevole Kessler sta proteggendo la procura di Torino, ma non la Commissione, Giovanni KESSLER (DS-U) risponde di non avere l'intenzione di proteggere nessuno. Conclude osservando come la denuncia sia anche un atto provocatorio in quanto non ha un valore tecnico-giuridico, non aggiunge nulla a ciò che le due procure erano già in grado di sapere autonomamente, ma manda un


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segnale inutilmente provocatorio ad autorità dello Stato.

Il senatore Roberto CALDEROLI (LNP) dichiara di non riconoscersi nelle argomentazioni portate dall'onorevole Kessler in quanto spetta alla magistratura accertare l'eventuale sussistenza di un reato.

Enzo TRANTINO, presidente, dopo che il senatore Calvi ha insistito perché si proceda a votare sul punto, pone in votazione la proposta di presentare tale denuncia alla procura della Repubblica di Roma.

La Commissione approva.

Enzo TRANTINO, presidente, propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione, accogliendo la richiesta rinnovata dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, dottor Marcello Maddalena, deliberi di inviare alla procura di Torino, sulla base del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, copia degli anonimi - classificati segreti - dai quali sono originate le audizioni di Fabrizio Paoletti e Igor Marini.
Prende atto che non vi sono obiezioni e che, pertanto, la Commissione concorda su tale invio di atti alla Procura della Repubblica di Torino.
Propone, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione deliberi di richiedere, ai sensi dell'articolo 688 del codice di procedura penale, all'Ufficio centrale del Casellario giudiziale il certificato del casellario giudiziale e quello dei carichi pendenti di Marini Igor, nato a Roma il 19 marzo 1963.
Prende atto che non vi sono obiezioni e che, pertanto, la Commissione concorda su tale richiesta documentale.
Ricorda che, dopo la seduta odierna, la Commissione, come comunicato nella seduta dell'11 giugno 2003, sarà nuovamente convocata mercoledì 2 luglio 2003 per procedere alle audizioni del dottor Vittorio Nola e del dottor Massimo Gentili.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte, infine, che per prima avrà luogo l'audizione del colonnello Russo (avendo questi rappresentato un'esigenza in tal senso), cui seguirà quella del dottor Masini.

La Commissione prende atto.

Audizione del colonnello Renato Maria Russo.
(Svolgimento e conclusione).

Enzo TRANTINO, presidente, propone che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
(Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito).

Alle domande di Enzo TRANTINO, presidente, dei deputati Enrico NAN (FI), Alfredo VITO (FI) (per le cui domande il deputato Kessler ed i senatori Calvi e Lauria lamentano una non attinenza con l'oggetto dell'inchiesta della Commissione) e Giovanni KESSLER (DS-U) e dei senatori Michele LAURIA (Margh-DL-U), Guido CALVI (DS-U) e Giuseppe CONSOLO (AN) risponde Renato Maria RUSSO.

Enzo TRANTINO, presidente, ringrazia il colonnello Russo, i colleghi intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

Esame di una proposta di rogatoria in Grecia.

Enzo TRANTINO, presidente, ricorda che la Commissione è oggi convocata per l'esame di una proposta di rogatoria in Grecia.
Avverte che i magistrati consulenti a tempo pieno della Commissione dottoressa Caprara, dottor Principato e dottor Sbrizzi hanno elaborato una proposta di rogatoria in Grecia - il cui testo è in distribuzione - volta a richiedere alle autorità elleniche la trasmissione, in copia conforme all'originale,


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della documentazione bancaria connessa all'affare Telekom-Serbia, già inviata al Procuratore presso il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia e, comunque, di ogni altra documentazione riconducibile alla vicenda.

La Commissione prende atto.

Enzo TRANTINO, presidente, passa all'esame della proposta di rogatoria. Non essendovi richieste di intervento, pone ai voti la proposta di rogatoria in esame.

La Commissione approva.

Enzo TRANTINO, presidente, chiede che la presidenza della Commissione sia autorizzata ad apportare al testo della rogatoria approvata le correzioni di mera forma che si rendessero necessarie.

La Commissione concorda.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte, infine, che la rogatoria sarà trasmessa al Ministero della giustizia, con allegata la traduzione in lingua greca, ai fini dell'inoltro all'autorità rogata.

La Commissione prende atto.

Audizione del dottor Massimo Masini.
(Svolgimento e rinvio).

Enzo TRANTINO, presidente, propone che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
(Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito).

Alle domande di Enzo TRANTINO, presidente, risponde Massimo MASINI.

Enzo TRANTINO, presidente, rinvia il seguito dell'audizione del dottor Masini (dopo averne acquisito la disponibilità) alla seduta di mercoledì 2 luglio 2003 e dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 16.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.