CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia

SOMMARIO

Mercoledì 17 luglio 2002


Comunicazioni del Presidente ... 284

UFFICIO DI PRESIDENZA


Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia - Resoconto di mercoledì 17 luglio 2002


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Comunicazioni del Presidente

Mercoledì 17 luglio 2002. - Presidenza del presidente Enzo TRANTINO.

La seduta comincia alle 14.30.

Enzo TRANTINO, presidente, informa che, con il consenso di tutti i gruppi, i cui rappresentanti sono stati avvertiti, si è addivenuti alla determinazione di utilizzare l'odierna seduta per la presentazione della mappa operativa dei lavori della Commissione, un contenitore che potrà nel tempo essere riempito, ridotto, comunque modificato. Avverte, altresì, che la prossima seduta sarà dedicata all'esame della bozza di regolamento interno - che verrà sottoposto in via preliminare ai rappresentanti dei gruppi in Ufficio di presidenza - alla quale, entro le ore 14 di lunedì 22 luglio, potranno essere presentate proposte di modifica e osservazioni. Una volta adottato il regolamento, saranno formalizzati tutti gli adempimenti di competenza che consentiranno alla Commissione di iniziare i propri lavori.
Espone quindi una relazione di massima relativa, su un piano esclusivamente metodologico, ai profili problematici che l'inchiesta parlamentare sarà chiamata ad indagare, fermo restando che l'attività della Commissione sarà definita in sede di programmazione dei lavori.
Ritiene che compito principale della Commissione sia quello di accertare cosa sia stato effettivamente l'affare Telekom-Serbia, auspicando uno spirito di attiva e serena collaborazione tra le forze politiche nei lavori della Commissione, la cui azione si ispirerà principalmente a due valori di riferimento: prudenza e rigore.

Il senatore Maurizio CALVI (DS-U), dopo aver espresso apprezzamento sulla relazione di massima svolta dal Presidente con cui egli ha inteso tracciare una cornice di carattere generale, osserva che, laddove più volte nella relazione medesima si fa riferimento a Telecom Italia, evidentemente ci si riferisce anche alla STET. Inoltre, non condivide il fatto che aspetto centrale dell'inchiesta sia quello finalizzato ad accertare se ed in quali termini della trattativa fosse informato il Governo italiano, essendosi escluso in sede di discussione della legge istitutiva che l'indagine dovesse riguardare un determinato


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Governo, fatto che non troverebbe condivisibile.

Il senatore Giuseppe CONSOLO (AN) manifesta a sua volta apprezzamento per la relazione di massima del Presidente e in merito ad un'osservazione svolta dal senatore Calvi ritiene di poter senz'altro affermare che, laddove il Presidente parla di Telecom Italia, intende evidentemente riferirsi anche a STET ed a STET International, cioè alle tre società che facevano parte del gruppo.
In relazione alla seconda osservazione svolta dal collega Calvi, fermo restando che l'attività di questa Commissione non dovrà mai sovrapporsi a quella della magistratura, osserva come illeciti penalmente irrilevanti talvolta possano non essere tali sotto il profilo politico.
In merito alla predisposizione del regolamento, ritiene opportuno che sia il Presidente, con la sua autorevolezza e con la conoscenza dei fatti già dimostrata, a proporre eventuali emendamenti. Infine, raccomanda di convocare la Commissione in giorni ed orari che non coincidano con i lavori delle Camere, cosa che purtroppo accade nella giornata di mercoledì.

Il deputato Giuseppe DETOMAS (Misto-Min.linguist.) ritiene condivisibile l'indicazione del ruolo avuto dal Governo italiano nell'ambito di questa vicenda, ma quando si indica questo come l'aspetto centrale si dà un indirizzo all'attività della Commissione su cui non è d'accordo.

Enzo TRANTINO, presidente, avverte che la sua relazione dovrà intendersi modificata nella parte richiamata dal senatore Calvi e dal deputato Detomas.

Il deputato Italo BOCCHINO (AN) ringrazia innanzitutto il presidente per la relazione nella quale ha indicato un percorso che dovrebbe garantire di lavorare in modo sereno, anche se il compito che attende la Commissione non è certamente semplice. Ricorda, inoltre, che l'originario progetto di legge, diventato la legge istitutiva di quest'organo, era molto diverso da quello poi approvato dal Parlamento anche nel titolo e si poneva il duplice obiettivo di indagare sull'affare economico-finanziario di cui trattasi nonché sulle scelte di politica estera del Governo. Su questo secondo aspetto il Parlamento si è espresso negando l'opportunità di una simile indagine. Piuttosto, ci si deve concentrare sulla circostanza che quello sottoposto all'indagine parlamentare è stato un cattivo affare e parallelamente bisogna approfondire gli aspetti politici della vicenda, senza ovviamente fare strumentalizzazioni politiche.

Il deputato Enrico NAN (FI) esprime apprezzamento per l'impostazione della relazione del presidente basata sostanzialmente su una ricostruzione cronologica dei fatti e raccomanda di indagare anche in direzione del procedimento penale che è in corso al riguardo presso il tribunale di Belgrado. Infine, non pensa che possano crearsi equivoci sull'ambito di azione della Commissione la quale ha ricevuto dal Parlamento il mandato preciso di condurre un'indagine a 360 gradi sui fatti e sui protagonisti degli stessi e quindi di approfondire anche quegli aspetti che non sono toccati dall'indagine giudiziaria.

Il senatore Michele LAURIA (MAR-DL-U) apprezza la volontà, manifestata dal presidente, di modificare la relazione nella parte in cui si indica come aspetto centrale dell'inchiesta quello relativo al ruolo del Governo dell'epoca, prende atto che entro le ore 14 di lunedì 22 luglio debbono essere presentati gli emendamenti al regolamento e si dichiara ampiamente soddisfatto dello spirito con cui si sono avviati i lavori di questa Commissione.

Il senatore Maurizio EUFEMI (UDC) condivide la proposta del senatore Consolo di rimettere al presidente la formulazione di eventuali emendamenti al regolamento, nonché la sollecitazione ad individuare spazi di lavoro più agevoli e che non si


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accavallino a quelli dei lavori delle Assemblee parlamentari. Nel merito del lavoro da svolgere, ritiene che la Commissione avrà bisogno di avvalersi di consulenze esterne, per esempio di esperti di diritto societario quando si tratterà di leggere i bilanci. Conclude esprimendo apprezzamento per il carattere neutrale della relazione svolta dal presidente.

Il deputato Ramon MANTOVANI (RC) ritiene che non si debba commettere l'errore di collocare la vicenda della privatizzazione di Telekom-Serbia in un contesto distorto dal punto di vista politico e giudica pertanto indispensabile prevedere opportuni approfondimenti sul contesto politico-diplomatico che regolava i rapporti tra l'occidente, con le sue alleanze politico-militari, e la Serbia.

Il deputato Carlo TAORMINA (FI) esprime a sua volta compiacimento per le modalità in cui si sta svolgendo la seduta odierna e manifesta apprezzamento per la relazione del presidente. Intende indicare tre campi di indagine che a suo avviso sono particolarmente importanti. In primo luogo, rappresenta l'esigenza di acquisire dalla magistratura tutti gli atti in suo possesso. In secondo luogo, è dell'avviso che dovranno essere acquisiti i bilanci della Telecom in quanto, in assenza di ciò, l'indagine risulterebbe monca. Infine, ritiene che all'avvio dei propri lavori la Commissione debba ascoltare i protagonisti della vicenda quali saranno individuati dall'ufficio di presidenza.

Il deputato Cesare RIZZI (LNP), osservato che l'istituzione di questa Commissione è stata voluta da tutti i gruppi della Camera e del Senato, si dichiara convinto che essa debba indagare a 360 gradi, pur senza ovviamente sostituirsi alla magistratura. Si appella, inoltre, al presidente, perché ponga in essere tutto quanto in suo potere per evitare che questa Commissione concluda i propri lavori senza aver dato risposte precise.

Il senatore Giampiero CANTONI (FI), dopo aver espresso a sua volta il proprio compiacimento per la relazione del presidente, dichiara di condividere l'indicazione del collega Taormina di acquisire i bilanci di Telecom e, come esperto della materia, suggerisce che oltre ai bilanci, che sono mere appostazioni ragionieristiche, si acquisiscano anche le valutazioni di coloro che hanno avuto la responsabilità di un'operazione che successivamente si è dimostrata fallimentare.

Il deputato Renzo LUSETTI (MARGH-U) in merito alle osservazioni dell'onorevole Rizzi, il quale teme che la Commissione sia destinata a fallire, fa presente che la partecipazione dei deputati del suo gruppo in questa sede testimonia che da parte della Margherita vi è la volontà di andare fino in fondo e non certamente quella di affossare la Commissione. Infine, suggerisce di inserire anche gli istituti bancari tra i soggetti da ascoltare.

Enzo TRANTINO, presidente, osserva che il fatto che il presidente di questa Commissione venga scelto dai Presidenti delle Camere ne esalta il ruolo e, nello stesso tempo, lo rende libero da condizionamenti, non dovendo egli ringraziare nessuno per la sua nomina.
In merito alle osservazioni svolte dai colleghi, osserva innanzitutto come il primo avvio dei lavori sia stato di alta qualità, cosa nei confronti della quale esprime il proprio compiacimento. L'importante è che sia chiaro che la Commissione deve arrivare a stabilire delle certezze. Per sgombrare il campo dalle perplessità suscitate da una espressione presente nella sua relazione introduttiva, fa presente che nella sua relazione l'espressione «aspetto centrale dell'inchiesta» deve intendersi sostituita con l'espressione «aspetto rilevante dell'inchiesta» e con ciò ritiene di aver risposto all'osservazione svolta in proposito per primo dal senatore Calvi. Esprime inoltre apprezzamento per il fatto che l'onorevole Bocchino abbia ricordato l'iter della legge istitutiva della Commissione; ringrazia il senatore Cantoni per i suggerimenti dati e per l'ausilio che, da esperto della materia, potrà assicurare


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alla Commissione. Manifesta inoltre l'intenzione di interpellare i Presidenti di Camera e Senato sulla possibilità che i parlamentari che siano presenti alle sedute della Commissione possano essere considerati in missione, in modo da svolgere i lavori con minore affanno. Comprende il rischio paventato dall'onorevole Rizzi, ma ha l'ambizione di guidare una Commissione che realizzerà dei risultati affidandosi sempre ai due principi fondamentali che ha precedentemente indicato: rigore e prudenza.
Nel ringraziare tutti i colleghi che sono intervenuti, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 15.45.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.