Seduta comune n. 19 di martedì 14 dicembre 2004
La seduta comincia alle 13,05.
(Primo scrutinio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale.
Ciascun parlamentare riceverà una scheda sulla quale potrà indicare non più di due nominativi. Le schede recanti più di due nominativi saranno dichiarate nulle.
L'invalidazione del voto riguardante uno dei due nominativi indicati non comporterà automaticamente l'invalidazione del voto riguardante l'altro nominativo.
Ricordo che, trattandosi del primo scrutinio, è necessaria per l'elezione, a norma dell'articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2, la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea.
Passiamo alla votazione per schede.
Avverto che, per dare ordine all'affluenza alle urne, i deputati segretari procederanno all'appello nominale prima dei deputati e poi dei senatori.
Ricordo altresì che le operazioni di scrutinio saranno effettuate dai segretari di Presidenza della Camera.
Prima di procedere alla chiama, avverto che la Presidenza ha autorizzato a votare per primi alcuni deputati e senatori che ne hanno fatto espressa e motivata richiesta con congruo anticipo rispetto all'inizio dell'appello nominale.
Invito i deputati segretari a dare inizio alla chiama cominciando dai deputati Amoruso, Aracu, Emerenzio Barbieri, Biondi, Boato, Bono, Borriello, Di Luca, Duilio, Ferro, Floresta, Gasperoni, Giordano, Lezza, Lo Presti, Migliori, Paolone, Parodi, Potenza, Luigi Pepe, Sanza, Scarpa Bonazza Buora, Taormina, Testoni, Tolotti, Verdini, Vietti e Zanetta e dai senatori Borea, Carrara, Comincioli, Fabbri, Fisichella, Gruosso, Mulas, Pizzinato, Treu e Vanzo.
Saranno quindi chiamati prima i deputati e, successivamente, i senatori.
Indìco la votazione per schede.
(Segue la votazione - Al momento della chiama del deputato Buffo, il deputato Bricolo esibisce un foglio recante la scritta: «Papalia razzista» - Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana).
PRESIDENTE. Scusate (I commessi rimuovono il cartello esposto dal deputato Bricolo)...
DARIO GALLI. Calma!
ANDREA GIBELLI. Calma!
PRESIDENTE. Si dia una calmata lei (Commenti del deputato Dario Galli)! Si dia una calmata lei...
Prego il collega di uscire fuori...
ANDREA GIBELLI. Ci sono modi e modi!
PRESIDENTE. I modi sono quelli del rispetto delle istituzioni; dopodiché, il resto...
ANDREA GIBELLI. Deve guardare quello che fanno i commessi. Se mi mettono le mani addosso, vengo su...
PRESIDENTE. I commessi fanno il loro dovere (Commenti del deputato Dario Galli)! Hanno il dovere di fare ciò che fanno... Andiamo avanti!
ALESSANDRO CÈ. Le mani addosso non le mettono... Siamo parlamentari! Questa è un'espressione...
PRESIDENTE. Onorevole Cè, la libertà di espressione può essere manifestata in tanti modi. Questa è certamente irrituale.
LUIGINO VASCON. Dipende da chi lo fa! Deve essere lei a chiedere l'intervento!
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la invito a proseguire nella chiama.
TEODORO BUONTEMPO, Segretario, prosegue la chiama.
(Segue la votazione - Al momento della chiama del deputato Castellani, il deputato Caparini esibisce un foglio recante la scritta: «Papalia razzista (nazista)» - Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana).
PRESIDENTE. Prego i commessi di intervenire (I commessi ottemperano all'invito del Presidente - Proteste di deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana). Onorevole Caparini, la escludo dall'aula!
Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 14,40.
PRESIDENTE. Avverto che ho riferito al Presidente della Camera il grave episodio verificatosi, sul quale interverrà l'Ufficio di Presidenza.
Riprendiamo la votazione per schede.
TEODORO BUONTEMPO, Segretario, riprende la chiama.
(Segue la votazione - Al momento della chiama del deputato Russo Spena, il deputato Guido Giuseppe Rossi esibisce un foglio recante la scritta: «La legge Mancino è contro la Costituzione»).
PRESIDENTE. Onorevole Guido Rossi... Prego i commessi di rimuovere il cartello (I commessi ottemperano all'invito del Presidente).
Onorevole Vascon, la prego (Commenti dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana)... I commessi fanno il loro dovere!
Prego, onorevole Buontempo, prosegua pure nella chiama.
TEODORO BUONTEMPO, Segretario, prosegue la chiama.
(Segue la votazione).
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione e invito i deputati segretari a procedere, nella sala dei ministri, allo spoglio delle schede.
Sospendo la seduta, che sarà ripresa per la lettura del risultato della votazione, una volta ultimate le operazioni di scrutinio.
La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,50.
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale (primo scrutinio):
Presenti e votanti 584
Maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea 624
Hanno ottenuto voti: Saponara 92; Armosino 35; Soda 21; Mancuso 16; Zancan 13; Bruno 11.
Voti dispersi 72
Schede bianche 324
Schede nulle 32
Poiché nessun candidato ha raggiunto la maggioranza prescritta dall'articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2, si dovrà procedere ad un secondo scrutinio, che avrà luogo domani, mercoledì 15 dicembre 2004, alle 13.
Hanno preso parte alla votazione:
Senatori:
Acciarini Maria Chiara
Asciutti Franco
Baio Dossi Emanuela
Balboni Alberto
Baratella Fabio
Basile Filadelfio Guido
Basso Marcello
Bastianoni Stefano
Battaglia Antonio
Bergamo Ugo
Betta Mauro
Bettamio Giampaolo
Bettoni Brandani Monica
Bianconi Laura
Biscardini Roberto
Bobbio Luigi
Bongiorno Giuseppe
Borea Leonzio
Boscetto Gabriele
Brignone Guido
Brunale Giovanni
Callegaro Luciano
Camber Giulio
Cambursano Renato
Carrara Valerio
Caruso Antonino
Castagnetti Guglielmo
Cavallaro Mario
Centaro Roberto
Chincarini Umberto
Chirilli Francesco
Ciccanti Amedeo
Cicolani Angelo Maria
Comincioli Romano
Compagna Luigi
Consolo Giuseppe
Contestabile Domenico
Cortiana Fiorello
Costa Rosario Giorgio
Coviello Romualdo
Cozzolino Carmine
Cursi Cesare
Curto Euprepio
D'Amico Natale
Danieli Franco
Del Pennino Antonio
Demasi Vincenzo
De Rigo Walter
Di Girolamo Leopoldo
D'Ippolito Ida
Di Siena Piero
Donati Anna
Eufemi Maurizio
Fabbri Luigi
Falcier Luciano
Falomi Antonio
Fasolino Gaetano
Federici Pasqualino Lorenzo
Ferrara Mario Francesco
Filippelli Nicodemo Francesco
Fisichella Domenico
Flammia Angelo
Florino Michele
Forlani Alessandro
Forte Michele
Gaburro Giuseppe
Gaglione Antonio
Gentile Antonio
Girfatti Antonio
Giuliano Pasquale
Grillo Luigi
Gruosso Vito
Gubetti Furio
Guzzanti Paolo
Iannuzzi Raffaele
Iervolino Antonio
Ioannucci Maria Claudia
Iovene Antonio
Izzo Cosimo
Kappler Domenico
Legnini Giovanni
Liguori Ettore
Longhi Aleandro
Maffioli Graziano
Malan Lucio
Sono in missione:
Senatori:
Antonione Roberto
Baldini Massimo
Bosi Francesco
Calderoli Roberto
Casillo Tommaso
Castelli Roberto
Cutrufo Mauro
D'Alì Antonio
De Zulueta Cayetana
Giovanelli Fausto
Gubert Renzo
La Loggia Enrico
Mantica Alfredo
Morselli Stefano
Sestini Grazia
Siliquini Maria Grazia
Turroni Sauro
Vegas Giuseppe
Ventucci Cosimo
Hanno preso parte alla votazione:
Deputati:
Acquarone Lorenzo
Adduce Salvatore
Adornato Ferdinando
Agostini Mauro
Airaghi Marco
Albonetti Gabriele
Alboni Roberto
Alfano Ciro
Alfano Gioacchino
Amato Giuseppe
Amici Sesa
Amoruso Francesco Maria
Anedda Gian Franco
Angioni Franco
Sono in missione:
Deputati:
Alemanno Giovanni
Aprea Valentina
Baccini Mario
Berlusconi Silvio
Bonaiuti Paolo
Calzolaio Valerio
Castagnetti Pierluigi
Cicu Salvatore
Contento Manlio
Cordoni Elena Emma
Delfino Teresio
Dozzo Gianpaolo
Fini Gianfranco
Fiori Publio
Franz Daniele
Gasparri Maurizio
Giorgetti Giancarlo
Giovanardi Carlo
Maroni Roberto
Martinat Ugo
Martino Antonio
Martusciello Antonio
Marzano Antonio
Mastella Mario Clemente
Matteoli Altero
Miccichè Gianfranco
Molgora Daniele
Moroni Chiara
Mussi Fabio
Paroli Adriano
Pecoraro Scanio Alfonso
Pescante Mario
Pisanu Beppe
Possa Guido
Prestigiacomo Stefania
Rotondi Gianfranco
Santelli Jole
Scajola Claudio
Sgobio Cosimo Giuseppe
Sospiri Nino
Tortoli Roberto
Trupia Lalla
Urbani Giuliano
Urso Adolfo
Valentino Giuseppe
Viespoli Pasquale
Vietti Michele Giuseppe
Violante Luciano
PRESIDENTE. Colleghi, durante l'odierna riunione del Parlamento in seduta comune, convocato in qualità di seggio elettorale, hanno avuto luogo alcuni gravi episodi, consistenti nell'esposizione di cartelli, al momento della votazione, da parte di alcuni deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana. Si è trattato di episodi estremamente gravi, sia per la particolare natura di questa riunione (il Parlamento in seduta comune), sia per le frasi gravemente oltraggiose rivolte nei confronti di un magistrato della Repubblica. L'evento è di per sé ingiustificabile.
Nel riservarmi di convocare l'Ufficio di Presidenza, al fine di approfondire quanto avvenuto e per assumere le conseguenti deliberazioni, desidero sin da ora esprimere il mio pieno consenso al comportamento tenuto dal Presidente di turno, onorevole Mastella, che impeccabilmente ha ritenuto di non esprimere immediatamente la condanna per i gravi episodi accaduti, dato il carattere di collegio elettorale che rivestiva in quel momento il Parlamento in seduta comune.
Su questa comunicazione non concederò la parola ad alcuno, trattandosi, come ho già detto, di riunione del Parlamento in seduta comune, convocato quale seggio elettorale.
ALESSANDRO CÈ. Grazie, Presidente! È molto buono!
PRESIDENTE. Si dia lettura del processo verbale della seduta.
GIOVANNI BIANCHI, Segretario, legge il processo verbale della seduta.
MARCO BOATO. Chiedo di parlare sul processo verbale.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, ho ascoltato attentamente la lettura che il segretario ha fatto del processo verbale, assieme alle comunicazioni che lei ha dato in precedenza. Non intervengo sulle comunicazioni, perché lei ha detto che non intende dare la parola su di esse, ma sul processo verbale, sollevando una questione che lei valuterà, se lo ritiene opportuno.
Credo che ciò che è avvenuto nel corso della seduta odierna non abbia precedenti in tutta la storia del Parlamento. Per ciò che conosco della storia del Parlamento, non è mai successo che nel corso di una seduta comune dei due rami del Parlamento stesso si siano svolte manifestazioni inaccettabili quali quelle verificatesi oggi e che hanno provocato la sospensione della seduta.
Ciò che è avvenuto - al di là delle migliori intenzioni del Presidente di turno - getta un sospetto anche sul corretto andamento delle votazioni effettuate. Non è mai successo che, nel corso di una votazione a scrutinio segreto - con le urne sui banchi, perché vi erano le urne aperte, ovviamente - vi sia stata un'interruzione della seduta provocata da componenti di un gruppo che hanno compiuto gli atti che lei ha stigmatizzato nel suo intervento e che sono resocontati nel processo verbale. Non vi è un'altra sede per porre tale questione, se non questa: ossia in sede di approvazione del processo verbale e prima della chiusura della seduta comune. Dal punto di vista procedurale, è - a mio avviso - gravissimo ciò che è accaduto, non solo per il merito, ma anche perché ciò inficia, almeno in ipotesi - e dico in ipotesi per rispetto a lei, signor Presidente, quale Presidente della seduta comune -, anche la validità della votazione che abbiamo effettuato.
PRESIDENTE. Onorevole Boato, le voglio assicurare che la regolarità delle votazioni è stata garantita dal Presidente di turno. Per quanto riguarda il merito della questione da lei sollevata, evidentemente essa merita una valutazione approfondita, ma non in questa sede. Il Presidente si riserva, dunque, di valutarla in altra sede.
Onorevoli colleghi, darò ora la parola a coloro che la chiedono sul processo verbale, ma applicherò rigorosamente l'articolo 32 del regolamento della Camera (come noto, infatti, in caso di seduta comune, si applica il regolamento della Camera dei deputati).
ALESSANDRO CÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, il processo verbale ha minuziosamente descritto quanto è avvenuto in quest'aula. Mi permetto di aggiungere che non si tratta di un fatto così grave, al contrario di quanto lei ha sottolineato, ma solamente di un'espressione non verbale di un sentimento che dovrebbe essere diffuso tra tutti i deputati che amano la libertà di espressione. In questo paese, infatti, la libertà di espressione è quotidianamente conculcata. Siccome sono state rappresentate le scritte «Papalia razzista», «Papalia nazista» e «La legge Mancino è contro la Costituzione», invito tutti i parlamentari che amano rispettare la Costituzione e la libertà di espressione...
PRESIDENTE. Onorevole Cè, venga al problema.
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, le voglio segnalare un dato che non è stato descritto: per la prima volta - il mio intervento non vuole colpevolizzare nessuno, tanto meno chi è intervenuto, in particolar modo i commessi - è avvenuto un fatto molto strano, in quest'aula. Un deputato che mostrava un cartello - e può essere, per questo fatto, ripreso - è stato aggredito da un commesso, senza che il Presidente della Camera abbia detto allo stesso commesso di intervenire, senza che il Presidente abbia richiamato il deputato in questione e senza che il Presidente abbia detto allo stesso che doveva allontanarsi dall'aula.
PRESIDENTE. Onorevole Cè, ciò che è avvenuto venti giorni fa si è svolto in altra sede. Stiamo parlando del Parlamento in seduta comune, per cui, se lei vuole concludere, bene, altrimenti le tolgo la parola.
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, poiché siamo abituati anche a farci togliere la parola, la prego di farmi concludere.
In quest'aula si sono manifestati fenomeni molto particolari. Non abbiamo mai assistito a sanzioni equamente distribuite e, guarda caso, il gruppo della Lega nord è sempre quello più pesantemente sanzionato. Per il gruppo dei Verdi non è stato adottato alcun provvedimento. L'onorevole Caparini...
PRESIDENTE. Onorevole Cè, lei sta sollevando...
ALESSANDRO CÈ. L'onorevole Caparini è stato espulso solo perché ha espresso non verbalmente un'opinione.
PRESIDENTE. Onorevole Cè, sta proponendo delle analogie per questioni diverse. Stiamo parlando con riferimento al Parlamento in seduta comune.
PIERO RUZZANTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, intendo associarmi alle considerazioni espresse dal collega Boato e, pertanto, mi atterrò al processo verbale. Ritengo che le parole del collega Boato debbano essere sottoscritte in pieno, perché è la prima volta che un episodio di questo tipo avviene nel momento in cui il Parlamento è riunito in seduta comune (la Camera è riunita come seggio elettorale insieme al Senato), come lei stesso ha rilevato.
Credo vada stigmatizzato il contenuto di quei manifesti (signor Presidente, ai sensi dell'articolo 32 del regolamento della Camera si può intervenire sul processo verbale per cinque minuti e, quindi, non mi metta fretta), perché si attribuisce ad un magistrato della Repubblica l'appellativo di razzista e nazista, e credo che ciò sia di una gravità tale da dover essere stigmatizzato in quest'aula.
NINO STRANO. Nazista è un insulto?
PIERO RUZZANTE. Mi auguro che la Presidenza della Camera tenga ben presente il contenuto di quei manifesti, con riferimento al momento e al luogo in cui si è accesa questa polemica.
Intendo intervenire sul processo verbale, signor Presidente, non solo per stigmatizzare quanto è avvenuto e per porre un problema di regolarità di quel seggio elettorale, ma anche per sollevare una questione con riferimento alla lettura del processo verbale.
Se non erro, nella lettura del processo verbale è stato chiaramente esplicitato che i deputati che hanno esposto i cartelli sono stati tre: i colleghi Guido Giuseppe Rossi, Bricolo e Caparini. Ora, poiché l'atto che è stato compiuto è esattamente identico e l'azione portata dai singoli deputati...
FEDERICO BRICOLO. Spione! Infame! Testa (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)... !
PRESIDENTE. Onorevole Bricolo, la richiamo all'ordine!
FEDERICO BRICOLO. È un infame!
PRESIDENTE. Onorevole Bricolo, l'onorevole Ruzzante sta svolgendo impeccabilmente il suo intervento. La richiamo all'ordine per la prima volta!
PIERO RUZZANTE. È la seconda, Presidente!
PRESIDENTE. Onorevole Bricolo... Prego, onorevole Ruzzante.
PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, nel processo verbale, che non ho redatto io (lo spiego al collega Bricolo ed agli altri colleghi del gruppo della Lega, che sembra non lo abbiano capito), ma la Presidenza, si esplicita che i tre deputati della Lega hanno tenuto lo stesso identico atteggiamento, e mi riferisco ai colleghi Guido Giuseppe Rossi, Bricolo e Caparini.
MAURIZIO SAIA. Non può togliere la parola a lui... Il tempo!
PIERO RUZZANTE. Le chiederei di far valere quanto è stato precedentemente applicato in situazioni analoghe e di fare in modo che non siano presenti in aula deputati che hanno arrecato un disonore a tutti noi, anche per il ruolo che ciascun deputato è chiamato a svolgere. Tale ruolo non comporta la possibilità di offendere chicchessia, tanto meno un magistrato della Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-L'Ulivo e Misto-Comunisti italiani - Commenti dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale e della Lega Nord Federazione Padana)!
ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, è già stato detto tutto dai colleghi Boato e Ruzzante. Considerata la particolare circostanza, mi permetto di chiederle di applicare il comma 2 dell'articolo 32 del regolamento della Camera, perché mi pare che lo stesso possa aiutare la Presidenza della Camera a sanare un'eventuale incompletezza del processo verbale.
PRESIDENTE. Onorevole Boccia, ho seguito attentamente il suo intervento e ho ben compreso quanto da lei chiesto.
La seduta termina alle 17,10.
Vorrei, in primo luogo, sapere perché è stato espulso solo uno di questi tre deputati dall'aula e, in secondo luogo, se l'espulsione decisa dalla Presidenza vale per la giornata odierna.
Tuttavia, signor Presidente, oltre a chiederle di dare seguito alla richiesta formale avanzata poc'anzi, vorrei aggiungere la seguente valutazione. I parlamentari di Camera e Senato erano riuniti in un seggio elettorale. Pertanto, quanto è avvenuto non va ricondotto ad una seduta ordinaria, bensì ad un seggio elettorale.
Credo inoltre che non vi siano precedenti di interruzioni durante una seduta comune di Camera e Senato in sede elettorale. Non credo di avere ascoltato nell'esposizione del processo verbale le modalità con cui è stato custodito durante la sospensione il risultato delle votazioni effettuate fino a quel momento. Tale omissione apre un vuoto nell'iter di svolgimento della votazione, perché il seggio elettorale per un certo periodo è risultato incompleto, mancando il Presidente della Camera e i componenti dell'Ufficio di Presidenza. Pertanto, credo che vada anche valutata tale situazione ai fini della validità della votazione stessa.
Vorrei stigmatizzare il comportamento dei colleghi della Lega che hanno effettuato una protesta molto sopra le righe. Tuttavia, mi preoccupo anche che il Presidente della Camera valuti la validità della votazione, in relazione ai fatti da me segnalati.
Signor Presidente, forse nella prima parte del mio intervento la Presidenza è stata presa da altri...
Onorevoli colleghi, naturalmente la regolarità della votazione è stata assicurata dalle disposizioni che il Presidente di turno ha impartito agli uffici della Camera, come sempre avviene quando l'urna delle votazioni viene portata fuori dall'aula per procedere allo spoglio delle schede.
Vorrei ora fare riferimento al problema sollevato dai colleghi in ordine alle
sanzioni. Visto che si fa riferimento ad una seduta particolare, quale quella del Parlamento in seduta comune, annuncio che convoco fin da ora per domani mattina la Giunta per il regolamento, al fine di esaminare tale aspetto, che presenta profili procedurali particolarmente delicati. Accolgo, altresì, la richiesta formulata dall'onorevole Boccia.
Pongo in votazione per alzata di mano il processo verbale della seduta, del quale il segretario di Presidenza onorevole Giovanni Bianchi ha poc'anzi dato lettura.
(È approvato).