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La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,35.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Marzano 2.1.
GIANLUIGI SCALTRITTI. Signor Presidente, vorrei difendere l'emendamento in esame, che prende atto di quanto si è verificato alcuni giorni fa: mi riferisco alla contestazione del presidente della conferenza Stato-regioni in merito all'articolo 2 della proposta di legge in esame. Martedì mattina vi è stata una audizione, nella quale sembrava esserci un'apertura, da parte della maggioranza, nel prendere atto di certe anomalie contenute nell'articolo 2 in esame e circa la possibilità di modificarlo. A ciò, però, non è stato dato seguito.
dell'ANCI e dell'UPI: ciò significa ancora entrare nel merito dei rapporti esistenti tra regioni ed enti locali in materia.
GIANFRANCO SARACA, Presidente della X Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO SARACA, Presidente della X Commissione. Signor Presidente, come è a conoscenza dell'Assemblea, ieri in ufficio di presidenza sono stati ascoltati i rappresentanti della conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome che, d'altra parte, erano già stati ascoltati in altre occasioni. Nel periodo in cui il provvedimento è stato all'esame dell'Assemblea (tra l'inizio della discussione generale in giugno ed il 20 dicembre) essi non avevano dato alcuna comunicazione. In ogni caso, il Comitato dei nove, che si è riunito successivamente, non ha ritenuto di poter adottare suggerimenti o indicazioni, anche perché, per la maggior parte, tali indicazioni riguardano parti del testo non modificate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Chiappori. Ne ha facoltà.
GIACOMO CHIAPPORI. Signor Presidente, a precisazione di quanto affermato ora dal presidente della X Commissione, vorrei sottolineare che il problema non riguarda la Camera dei deputati; il problema, infatti, riguardava il Senato, dove i rappresentanti delle regioni sono stati - in base a quanto detto dal loro presidente - cacciati dalla Commissione. Era lì che bisognava intervenire e sarebbe bastata una modifica limitata a pochi punti dell'articolo 2. Ma non lo si è voluto fare. Evidentemente qui alla Camera noi non potevamo più procedere in questa direzione, per mancanza di tempo. Voglio quindi precisare che la vergogna non si è verificata qui, ma nell'altro ramo del Parlamento: il Senato ha tenuto il provvedimento all'esame per un mese e mezzo, ma i rappresentati delle regioni non sono stati convocati e oggi ci troviamo di fronte ad una possibile impugnazione del testo davanti alla Corte costituzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manzini. Ne ha facoltà.
PAOLA MANZINI. Signor Presidente, in effetti le regioni ci hanno prospettato una posizione (non so se in queste ore sia stata ufficializzata ai Presidenti di Camera e Senato) già espressa in un testo concordato tra i presidenti delle regioni: si preannuncia il ricorso davanti alla Corte costituzionale per conflitto di competenza sull'articolo 2, in modo particolare sulle linee guida in esso contenute.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro chiusa la votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scaltritti. Ne ha facoltà.
Nella discussione generale che si è tenuta lunedì scorso, la relatrice ha ritenuto che io avessi voluto fare una contestazione, nel sottolineare il conflitto costituzionale sollevato dalle regioni, che intendono fare ricorso alla Corte costituzionale nel caso in cui la proposta di legge sia approvata. Nel sottolineare la necessità di svolgere l'audizione, non sostenevo che le linee guida citate nell'articolo 2 rappresentano un limite o una barriera alla possibilità di sviluppo turistico federale, come voluto dalla Costituzione agli articoli 117 e 118. Al contrario, volevo specificare che, entrando nel merito della potestà legislativa delle regioni (nei termini sollevati dal presidente della conferenza Stato-regioni), l'articolo potrebbe creare interferenze pericolose. Volevo, dunque, semplicemente sottoporre tale considerazione al Comitato dei nove, affinché si potesse risolvere il problema. Allo stesso tempo, mi è sembrato grave quanto sostenuto dalla relatrice in merito alle affermazioni
Signor Presidente, l'emendamento Marzano 2.1 si muove nella direzione che ci è consentita: essendo il provvedimento in terza lettura, possiamo operare solo su ciò che è stato modificato dal Senato: pertanto, intendiamo rafforzare la validità dell'applicazione dell'articolo 44 del decreto legislativo 31 marzo 1988, n. 112: in base a tale normativa, è necessario innanzitutto definire, in accordo con le regioni, i principi e gli obiettivi delle linee guida; pertanto, deve essere prima redatto un documento elaborato d'intesa con la conferenza Stato-regioni, al contrario di quel che si propone con l'articolo in esame: in esso, infatti, si interferisce con i compiti e con la potestà legislativa ed amministrativa delle regioni stesse.
In conclusione, l'approvazione dell'emendamento Marzano 2.1 compenserebbe in parte tale conflitto costituzionale e consentirebbe di rasserenare i rapporti con le regioni.
Ci troviamo alla conclusione di un iter molto lungo e spiace che alla vigilia del voto finale di un provvedimento che è stato più volte sollecitato dagli operatori del settore e dalle stesse istituzioni si presenti un problema irrisolto di grande importanza, concernente il rapporto tra Stato e regioni, peraltro all'indomani di un importante voto della Camera sul federalismo.
Il nostro gruppo, pur considerando per alcuni versi fondate le questioni prospettate dalle regioni, ritiene tuttavia opportuno giungere alla votazione finale del provvedimento, tenuto conto del fatto che l'esame nell'altro ramo del Parlamento ha effettivamente consentito un confronto ed ha anche portato nell'approvazione di una serie di emendamenti (prima in Commissione e poi in Assemblea), mentre nell'occasione non si è pervenuti ad alcuna modifica della parte che le regioni criticano in maniera così rilevante.
Per questi motivi, signor Presidente, voteremo contro l'emendamento Marzano 2.1, pur considerando con grande attenzione le questioni che sono state prospettate.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzano 2.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 303
Votanti 294
Astenuti 9
Maggioranza 148
Hanno votato sì 136
Hanno votato no 158
Sono in missione 71 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 312
Votanti 305
Astenuti 7
Maggioranza 153
Hanno votato sì 166
Hanno votato no 139).