Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 844 del 24/1/2001
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(Dismissione di immobili degli enti previdenziali e dei comuni)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Taradash n. 3-06826 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
L'onorevole Taradash ha facoltà di illustrarla.

MARCO TARADASH. Signor ministro, l'interrogazione riguarda l'imbroglio della vendita degli immobili degli enti pubblici. Lei ricorderà che, dopo lo scandalo cosiddetto di «Affittopoli», cioè degli affitti a prezzi stracciati a uomini dell'apparato, che colpì soprattutto il suo partito e i DS, il Governo si era impegnato in un'opera di moralizzazione per la vendita degli immobili a coloro che attualmente sono affittuari. Lo strumento individuato era il seguente: gli immobili di pregio sarebbero stati venduti a prezzo di mercato e senza alcuno sconto. Purtroppo, fatta la legge trovato l'inganno, si è scoperto, grazie ad un'inchiesta de L'Espresso di questa settimana, che l'ufficio del territorio delle finanze, che stabilisce i prezzi di vendita, ha fatto in modo di attribuire agli immobili attualmente affittati ad esponenti del mondo politico, della magistratura, del giornalismo prezzi al di sotto di quelli di mercato, per cui non risultano immobili di pregio. Si sta andando verso Acquistopoli e vorrei sapere quale sia la posizione del Governo in merito.

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale ha facoltà di rispondere.

CESARE SALVI, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, il tema posto dall'onorevole interrogante mi consente di fornire chiarimenti su una questione che, giustamente, interessa il Parlamento, l'opinione pubblica e la libera stampa. Negli anni scorsi il legislatore ha approvato alcune norme che, oggi, dopo una lunga fase di inerzia, il Ministero che ho l'onore di dirigere sta attuando, credo, con scrupolo e attenzione.
L'obiettivo della vendita è chiaro: gli enti previdenziali non devono essere più agenti immobiliari, ma dedicarsi esclusivamente alla loro vera missione: tutelare i diritti previdenziali dei cittadini. Solo così, infatti, è possibile stroncare alla radice la malapianta di «Affittopoli» e naturalmente evitare, come occorre fare attualmente, che magari si riproduca come i camaleonti sotto mutate vesti.
Per quanto riguarda il punto specifico giustamente sottolineato nell'interrogazione, vale a dire la definizione di immobili di pregio, una volta assunto l'incarico ministeriale, sottoposi la questione al Parlamento, che diede la sua risposta in sede di approvazione della legge finanziaria per il 2000. Assunsi tale decisione dopo avere bloccato la vendita degli immobili di pregio, al fine di evitare il rischio di privilegi ad inquilini eccellenti. Secondo la norma del Parlamento, gli immobili di pregio sono quelli che hanno un valore superiore al 70 per cento del prezzo medio degli appartamenti rilevato sull'intero territorio comunale. Naturalmente l'individuazione di questi immobili è importante perché ad essi non si applica lo sconto del 30 per cento che è previsto per gli inquilini delle sole abitazioni non di pregio. L'operazione richiede che siano precisati due aspetti: il prezzo medio per ciascun comune, in generale, e per ogni singolo immobile se superi o meno del 70 per cento quel valore medio. Quindi, occorre un criterio generale sul territorio comunale da rapportare specificamente ai singoli immobili. Questo è quello che dice la legge.
Per quanto riguarda il primo aspetto, proprio perché la legge pone come riferimento il valore di mercato medio rilevato sull'intero territorio comunale, per l'applicazione esiste un'unica fonte pubblica, peraltro autorevole e apprezzata nel campo della rilevazione dei prezzi degli immobili, che opera anche con altri fini e funzioni. Si tratta dei valori pubblicati periodicamente dall'osservatorio sui valori immobiliari del dipartimento del territorio del Ministero delle finanze. Tali prezzi svolgono la funzione di riferimento per gli


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operatori pubblici e privati, quindi una funzione generale e non solo finalizzata specificamente all'applicazione di questa legge. Il secondo aspetto, vale a dire la necessità di verificare immobile per immobile se esista, rispetto al valore medio così definito, un valore superiore o meno a quella percentuale. Tale valutazione, secondo la legge, è affidata all'autonomia decisionale degli enti previdenziali, ma l'osservatorio sul patrimonio immobiliare presso il Ministero del lavoro ha il compito di monitorare le dismissioni, quindi anche questi aspetti, in collaborazione con gli enti. Questi sono i meccanismi previsti dalla legge e da me applicati per evitare ingiustificati privilegi.
La questione, sollevata anche dalla stampa, è se per caso in concreto vi sia un'attuazione diversa da quella qui esposta: questo è il punto sul quale occorre concentrare l'attenzione. Anche per questo, come ho detto, siamo impegnati in questo monitoraggio che presenta aspetti tecnici non semplicissimi, come chiunque potrà comprendere.
In questa opera di monitoraggio saremo e sarò particolarmente attento ad evitare che possano configurarsi situazioni come quelle segnalate dalla stampa, in cui vi possa essere di fatto una mancata corrispondenza tra valori di mercato e prezzi di vendita, perché ciò contrasterebbe con la volontà chiaramente espressa dal legislatore.
Qualora, a seguito dei nostri controlli, emergesse tale divergenza, sarà mia cura intervenire per evitare che ciò accada, come ho già fatto nell'estate del 1999 bloccando la vendita degli immobili di pregio per evitare che, come qualcuno ha detto, «Affittopoli» diventi «Svendopoli» a vantaggio di qualche privilegiato. Tutto ciò naturalmente senza mettere in discussione i diritti degli inquilini che nella stragrande maggioranza non sono vip e, quindi, non devono vedere messe in discussione le loro legittime aspettative.

PRESIDENTE. L'onorevole Taradash ha facoltà di replicare.

MARCO TARADASH. Signor ministro, lei ha detto che dobbiamo fidarci del Governo. Fatto sta che fino a questo momento le valutazioni che sono state fatte dall'ufficio del Ministero delle finanze sono in contrasto con il parere dell'osservatorio istituito nell'ambito del Ministero del lavoro, che dichiara che i criteri adottati dall'ufficio tecnico sono sbagliati e, sulla base di quei criteri, vi è una disparità enorme tra i prezzi di mercato reali e i prezzi che vengono segnalati come valore di quelle abitazioni in cui risiedono segretari di partito ed esponenti politici, guarda caso al 99 per cento del centrosinistra (fatti vostri!) Vorrei anche sapere come si entri in quelle case, perché anche questo è un grande mistero.
Detto questo, ora ci troviamo di fronte al rischio reale che le persone che sono entrate in quelle case possano acquistarle ad un prezzo scontato del 30 per cento; abbiamo dati di fatto, cioè valutazioni fatte da persone che evidentemente non hanno mai cercato una casa a Roma, altrimenti per quei quartieri non avrebbero potuto indicare il valore che è scritto in quella documentazione e, di fronte a questo, c'è la sua garanzia personale.
Mi auguro che lei sia in grado di contrastare gli interessi che evidentemente sono in gioco, ma il Parlamento cercherà di fare la sua parte per vigilare ed eventualmente sostenerla nel suo ingrato compito (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e della Lega nord Padania).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.
Sospendo brevemente la seduta, che riprenderà con immediate votazioni.

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