(Sezione 5 - Obbligo registrazione contratti agrari di affitto)
E)
RASI e MARTINAT. - Ai Ministri delle finanze e delle politiche agricole. - Per sapere, premesso che:
la norma inserita nella legge collegata alla finanziaria 1998, articolo 21, in riferimento all'obbligo di registrazione di tutti i contratti di affitto agrari (anche di natura verbale) con canone inferiore a 2,5 milioni annui, sta creando allarme e malessere nel mondo agricolo, in particolare in quello piemontese;
tale obbligo comporta il pagamento di un importo minimo per imposta di registrazione pari a lire 100.000 (più lire 20.000 per ogni contratto) per cui, in una regione come il Piemonte in cui il maggior
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numero dei contratti agrari è di natura verbale e riguardante, a causa della storica frammentazione fondiaria, appezzamenti estremamente esigui, quasi sempre l'importo dell'imposta di registrazione supera il canone d'affitto stesso;
tutto questo avrà effetti negativi sulla gestione delle aziende agricole, in quanto il peso economico dell'adempimento e l'aumento degli oneri burocratici creeranno tensioni tra piccoli conduttori e piccoli affittuari:
quali misure si intendano prendere e, in particolare, se non sia il caso di abolire l'imposta di registrazione per l'affitto di piccoli appezzamenti, oppure definire una quota di esenzione per la registrazione. (3-02022)
(25 febbraio 1998).