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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Orlando n. 3-06740 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
FEDERICO ORLANDO. Signor Presidente, signor ministro del tesoro, lo scopo della mia interrogazione, presentata anche a nome e per conto del gruppo dei Democratici, è quello di conoscere, nella
misura possibile, le previsioni del Governo sui contenuti definitivi e sui tempi di approvazione del decreto-legge varato per combattere i cosiddetti mutui usurari delle banche, nonché di sapere se il Governo intenda accogliere, come noi auspichiamo, la proposta fatta ieri dall'onorevole Veltroni e condivisa dalla maggioranza di ritoccare in meglio il decreto-legge del Governo abbassando il tetto del tasso di rinegoziazione dei vecchi mutui dal 12,21 previsto dal decreto-legge a meno del 10 per cento.
PRESIDENTE. Il ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica ha facoltà di rispondere.
VINCENZO VISCO, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. Signor Presidente, come l'interrogante sa, il Governo è intervenuto sulla materia in discussione con lo strumento del decreto-legge, che è immediatamente operativo e adesso è all'esame del Parlamento; in quella sede potranno essere introdotte modifiche migliorative, ma non tali da modificare i commi 1 e 4 contenenti prescrizioni che il Governo considera irrinunciabili.
PRESIDENTE. L'onorevole Orlando ha facoltà di replicare.
FEDERICO ORLANDO. Signor ministro, sono abbastanza soddisfatto della sua risposta. Dico «abbastanza» perché vi è qualche tecnicalità che a me, non tecnico, sembra di troppo e scarsamente percepibile anche da parte di chi ci ascolta per televisione ed ha il diritto di capire. Comunque la ringrazio per l'annunzio che lei ha dato dell'apertura del Governo ad eventuali miglioramenti del testo da parte del Parlamento.
guardato con sospetto (e questo è compito del ministro dell'interno e delle procure della Repubblica) solo quando non ha bisogno di mutui bancari perché attinge a capitali mafiosi riciclati, magari a favore di suocere, figlie e mogli di amministratori locali e di politicanti collusi che distruggono aree archeologiche, templi greci, spiagge, fiumi, montagne e città storiche per cupidigia di arricchimento e di malgoverno clientelare.
L'onorevole Orlando ha facoltà di illustrarla.
Signor ministro del tesoro, i cittadini che pagano rate o vorrebbero contrarre mutui, l'economia nazionale e lo stesso sistema bancario sono in attesa di decisioni urgenti e definitive.
Il decreto-legge, varato dal Governo dopo aver acquisito la necessaria valutazione della Banca d'Italia, recepisce un'ipotesi elaborata al Senato d'intesa tra gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione e non approvata per mancanza di tempo.
Tale decreto persegue proprio il duplice obiettivo segnalato dall'interrogante di garantire i cittadini mutuatari senza tuttavia pregiudicare gli equilibri del sistema finanziario italiano. Ai cittadini mutuatari viene, infatti, attribuito il diritto di rinegoziare i mutui in base ad un tasso inferiore a quello precedentemente stabilito nel contratto stipulato con le banche e viene indicato altresì un tasso massimo di riferimento. Alle banche viene offerta certezza sulla non impugnabilità dei tassi fissi concordati con la clientela, poiché la definizione di tasso usurario deve intendersi riferita al momento della stipula del contratto e non al momento dei successivi pagamenti dei ratei.
Come è noto, il governatore della Banca d'Italia ha rivolto al sistema bancario l'invito ad aprire subito la rinegoziazione dei mutui e a quell'invito le banche hanno risposto positivamente. Ora deve pronunciarsi il Parlamento e, come si è detto, il Governo non ha motivo di opporsi, anzi valuterebbe positivamente eventuali modifiche migliorative che venissero concordate. Si ha, infatti, notizia di proposte che sarebbero finalizzate a prospettare modifiche, soprattutto a favore delle fasce più esposte di titolari di mutui, fermi restando i due punti citati che riguardano il momento al quale può essere riferita la definizione di mutuo usurario e l'esclusione dei tassi riconosciuti ai sottoscrittori sui titoli del debito pubblico dai limiti imposti agli interessi.
Onorevole ministro, lei sa meglio di me - ce lo insegna - che il costo eccessivo del denaro è inaccettabile e lo è innanzitutto per le famiglie.
L'ottimo Presidente Prodi proponeva che il tasso per i giovani che si sposano e vogliono farsi la casa non superasse mai il 5 per cento ma l'eccessivo costo del denaro è inaccettabile anche per l'economia, per l'edilizia, per lo sviluppo del patrimonio abitativo, sviluppo che va
Oggi già il 10 per cento, signor ministro, sarebbe un tasso usurario e perciò la richiesta dell'onorevole Veltroni di tenerlo sotto quella soglia, mentre il decreto fa riferimento al 12,21 per cento, è una richiesta moralizzatrice in un paese dove alle prevaricazioni di mafiosi e di usurai non è più possibile affiancare anche quelle di alcuni istituti di credito.
Concludo chiedendo al Governo di accogliere la richiesta della sua maggioranza parlamentare e di dare così serenità a chi ancora ha rate da pagare, a chi accederà al nuovo credito bancario e allo stesso sistema bancario che ha bisogno di certezza del diritto (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, dei Popolari e democratici-l'Ulivo e del deputato Di Capua).