Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 822 del 7/12/2000
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(Ritiro del film Placido Rizzotto dalle sale cinematografiche siciliane)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Dalla Chiesa n. 2-02686 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
L'onorevole Dalla Chiesa ha facoltà di illustrarla.

NANDO DALLA CHIESA. Presidente, mi limito solo a sottolineare che sono intervenuti fatti successivi alla pubblicazione dell'interpellanza: il film è stato reinserito nel circuito in tempi rapidi. Rimangono però gli interrogativi di fondo che ho posto al Governo nella mia interpellanza, che riguardano non solo il film Placido Rizzotto ma anche il film I cento passi. Entrambi i film sono relativi alle vicende di mafia, rispettivamente nella Sicilia degli anni quaranta e settanta; inoltre tutti e due hanno avuto un largo successo di critica e commerciale: I cento passi è addirittura candidato all'Oscar.
Occorrerebbe comprendere quali sono le ragioni che hanno determinato una circolazione così ristretta del film in Sicilia, al punto tale che in una specifica settimana tutte le sale cinematografiche siciliane erano sprovviste della programmazione del film.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ha facoltà di rispondere.

GIAMPAOLO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, onorevoli deputati, si risponde all'interpellanza in questione anche per conto del Ministero dell'interno.
Non appena avuto notizia dei fatti enunciati con l'interpellanza, che è stata presentata il 31 ottobre (ciò spiega il successivo intervento di fatti che hanno modificato la situazione di partenza), il Ministero per i beni e le attività culturali e quello dell'interno si sono immediatamente attivati per acquisire informazioni sulla programmazione del film Placido Rizzotto in Sicilia.


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Il film di Pasquale Scimeca è uscito il 6 ottobre a Catania con diciannove giorni di programmazione, a Palermo con ventuno giorni di programmazione ed a Siracusa, al cinema Aurora, con dodici giorni di programmazione.
In seguito il film è uscito a Sciacca (multisala Campidoglio, sette giorni di programmazione), Trapani (cinema Royal, sette giorni di programmazione), Porto Empedocle (multisala Mezzano, sei giorni di programmazione), Caltanissetta (sette giorni di programmazione). La programmazione in queste sale è proseguita fino al 25 o 26 ottobre.
Gli incassi del film, come è noto, sono stati significativi nelle grandi città, Catania e soprattutto Palermo; in quest'ultima città il film ha incassato 88 milioni nei primi ventuno giorni (dal 6 al 26 ottobre).
L'inconveniente lamentato dall'onorevole Dalla Chiesa fa riferimento specifico alla decisione di interruzione della programmazione da parte dell'esercente del cinema Jolly, che ha confermato a più riprese ed in più sedi che lo smontaggio del film è stato dovuto unicamente a motivi contrattuali, per aver cioè stipulato con anticipo con un altro distributore un contratto che prevedeva a quella data la programmazione di un altro film. Placido Rizzotto aveva terminato la tenitura prevista dal contratto e la cessazione della programmazione era stata concordata con il distributore regionale.
L'esercente di Palermo ha, come promesso, ripreso la programmazione di Placido Rizzotto dal 1o novembre allo stesso cinema Jolly. Parallelamente, la programmazione del film è ripresa il 2 novembre a Catania, al cinema Alfieri 2. La prefettura di Palermo, in data 22 novembre, ha confermato quanto sopra ed ha comunicato che alla stessa data il film risultava in distribuzione presso una sala cinematografica del capoluogo siciliano.
Da ulteriori accertamenti disposti anche dal dipartimento della pubblica sicurezza non sono emersi ulteriori elementi informativi.
D'altra parte, lo stesso regista Pasquale Scimeca, in un articolo apparso su uno dei maggiori quotidiani nazionali il 4 novembre, ha riconosciuto che «probabilmente, quello che è successo frutto di una serie di coincidenze» riconducibili - aggiungo - casomai alle anomalie strutturali della distribuzione cinematografica, che sono peraltro oggetto di una iniziativa legislativa in esame presso la Commissione cultura.
In ogni caso, l'invito rivolto dall'onorevole Dalla Chiesa di tener conto della specificità delle problematiche trattate da questi film e, quindi, della loro libera distribuzione è tenuto in debito conto dal Governo e dal Ministero, che sta esercitando la dovuta vigilanza affinché non si verifichino casi di distorsione di altra natura nelle regole di distribuzione dei film.

PRESIDENTE. L'onorevole Dalla Chiesa ha facoltà di replicare.

NANDO DALLA CHIESA. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto per la risposta ricevuta, anche perché i comportamenti successivamente tenuti dai gestori delle sale cinematografiche mi portano a valutare in maniera diversa le decisioni che erano state assunte. Mi sembra di capire che non via siano stati episodi di intimidazione che hanno portato alla soppressione della programmazione del film.
A questo punto, mi sembra vi siano aspetti che interessano maggiormente l'azione del Ministero per i beni e le attività culturali, perché film destinati ad un largo successo sono invece ritenuti privi di attrazione da parte del pubblico tanto che i gestori delle sale cinematografiche sono spinti ad anticipare la programmazione dei film successivi, ritenendo che, comunque, l'affluenza del pubblico sarà scarsa.
A me sembra che, come vi è stata lungimiranza da parte del Ministero nel finanziare questi film, debba essere fatta un'azione altrettanto lungimirante volta a sensibilizzare l'interesse del grande pubblico, che, in questa occasione, è stato sottostimato sia nel caso di Placido Rizzotto sia in quello de I cento passi, da


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parte di coloro che, professionalmente, dovrebbero avere il polso delle preferenze del pubblico in generale e di quello cinematografico in particolare.
Ritengo che questa sia la questione da sottoporre all'attenzione del Ministero per i beni e le attività culturali, stante la veridicità delle risposte fornite in questa sede.

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