Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 810 del 14/11/2000
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(Esame dell'articolo 74 - A.C. 7328-bis)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 74, nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti, subemendamento ed articolo aggiuntivo ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 7328-bis sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. A nome della Commissione, esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Bono 74.1 e Formenti 74.2. Sull'emendamento Radice 74.7 la Commissione esprime parere contrario essenzialmente perché questo ed altri emendamenti richiedono la sostituzione del comma 1 dell'articolo 74. La Commissione intende proporre all'Assemblea l'approvazione di un emendamento che interviene sugli ammortamenti, senza la soppressione del comma 1. Si intende contrario in quanto sostituisce il comma.

PRESIDENTE. L'emendamento Radice 74.7 sostituisce l'intero articolo.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Esatto.

PRESIDENTE. Lei chiede che sia formulato in modo tale da essere aggiuntivo.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Ci sono degli emendamenti che sono aggiuntivi.
Per gli identici emendamenti Contento 74.8, Foti 74.9, Pezzoli 74.10 e Giancarlo Giorgetti 74.11 il parere è contrario per le ragioni poc'anzi esposte. La Commissione esprime inoltre parere contrario sull'emendamento Radice 74.12, con la stessa motivazione, nonché sugli emendamenti Radice 74.13 e 74.14, Formenti 74.6 e 74.15 e Chincarini 74.16. Per quanto l'emendamento Caparini 74.17, si tratta di una specificazione, quindi si intende assorbito nella disposizione generale.


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PRESIDENTE. Sull'emendamento Chincarini 74.16, non si insiste per la votazione.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Anche sull'emendamento Caparini 74.17.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Cordoni 74.18 se l'onorevole Cordoni accetta che sia soppressa l'espressione «di marmo», in modo tale che rimanga la generica definizione di «cave» e accetta che l'onere relativo sia di cinque miliardi per il primo anno, dieci miliardi per il secondo e dieci miliardi per il terzo.

PRESIDENTE. Onorevole Cordoni, accetta la riformulazione del suo emendamento 74.18?

ELENA EMMA CORDONI. Sì, signor Presidente.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. L'emendamento Casinelli 74.31, è simile, forse persino identico all'emendamento Zagatti 74.30. Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Possa 74.03, questo dovrebbe essere collocato come comma aggiuntivo dell'articolo 74.

PRESIDENTE. È d'accordo onorevole Possa?

GUIDO POSSA. Sì, signor Presidente.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo inoltre una particolare attenzione al Governo su questo punto, in particolare al professor Giarda. La Commissione chiede di assumere l'articolo aggiuntivo Possa 74.03 che si limita a stabilire che l'accantonamento per gli oneri per realizzare determinati interventi costituisce un onere pluriennale da ammortizzare ai soli fini civilistici in un periodo non superiore ai dieci anni. Quindi, non si interviene dal punto di vista della rilevanza fiscale. Così formulato l'articolo aggiuntivo Possa 74.03 non reca oneri. Chiedo quindi se gli onorevoli Casinelli e l'onorevole Zagatti siano d'accordo con la formulazione che la Commissione propone.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole relatore, mi faccia capire bene. L'articolo aggiuntivo Possa 74.03 lei propone che sia un comma aggiuntivo all'articolo. È così?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Sì, è esatto.

PRESIDENTE. È d'accordo onorevole Possa?

GUIDO POSSA. Sì.

PRESIDENTE. In questo caso andrebbe spostato e andrebbe votato dopo l'emendamento Cordoni 74.18.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Lo metterei prima dell'emendamento Cordoni 74.18 che riguarda una questione specifica.

PRESIDENTE. Sta bene. Quindi si aggiunge alla fine.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Sì, è esatto. Si intendono assorbiti gli emendamenti Casinelli 74.31 e Zagatti 74.30.
L'emendamento De Benetti 74.23 ha un contenuto normativo identico a quello degli emendamenti Contento 74.19, Giancarlo Giorgetti 74.20, Possa 74.21 e Pezzoli 74.22: la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento De Benetti 74.23 e chiede il ritiro dei precedenti emendamenti, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. I presentatori degli emendamenti accettano il ritiro?

MANLIO CONTENTO. Sì, signor Presidente.

GIANCARLO GIORGETTI. Lo ritiro, signor Presidente.


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GUIDO POSSA. Anch'io, signor Presidente.

MARIO PEZZOLI. Lo ritiro, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Pezzoli 74.24, Contento 74.25, Possa 74.26 e Giancarlo Giorgetti 74.27. La Commissione invita al ritiro degli identici emendamenti Turroni 74.28 e Cambursano 74.29, altrimenti il parere è contrario.
La Commissione esprime parere favorevole sul subemendamento Turroni 0.74.50.1; il parere è altresì favorevole sul subemendamento Dozzo 0.74.51.1 se la spesa viene determinata in due miliardi.

PRESIDENTE. Onorevole Dozzo è d'accordo?

GIANPAOLO DOZZO. Sì, signor Presidente.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Il parere è ovviamente favorevole sugli emendamenti della Commissione 74.50, 74.51 e 74.52. La Commissione esprime parere contrario sul subemendamento Giancarlo Giorgetti 0.74.52.1, mentre il parere è favorevole sul subemendamento Turroni 0.74.52.2.
Per quanto riguarda gli articoli aggiuntivi, la Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bonato 74.01, invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Giordano 74.02, altrimenti il parere è contrario, e contrario a quello Radice 74.04.

PRESIDENTE. Il Governo?

BRUNO SOLAROLI, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.

GIANCARLO GIORGETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, vorrei segnalare, a proposito del comma 4, dell'emendamento 74.52 della Commissione, un punto che non mi convince. Esso recita così: «Con regolamento da emanarsi ai sensi della legge n. 400 (...), viene dettata la disciplina - anche modificando l'articolo 1, commi da 5 a 12, del decreto-legge 20 settembre 1986, n. 486, convertito con modificazione dalla legge 18 novembre 1996, n. 582 (...)». Mi chiedo come un regolamento possa modificare un decreto-legge convertito in legge. Non sono un esperto, ma le sottopongo questo problema.

PRESIDENTE. La risposta potrebbe essere che la fonte è la legge, la fonte è questa.

NICOLA BONO. Ma la legge deve essere precisa!

GIANCARLO GIORGETTI. È una delega assoluta!

PRESIDENTE. Ne riparleremo quando esamineremo l'emendamento.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Bono 74.1 e Formenti 74.2, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 449
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato
190
Hanno votato
no 259).


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Passiamo alla votazione dell'emendamento Radice 74.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Radice. Ne ha facoltà.

ROBERTO MARIA RADICE. Signor Presidente, vorrei che fosse fatta un po' di chiarezza perché, nell'esprimere il parere sul mio emendamento 74.7 e su ed una serie di emendamenti successivi, non è risultata ben chiara la linea del Governo né tantomeno quella del relatore.
Vorrei ricordare che nella discussione sulla conversione del decreto-legge n. 160 del 2000 (recante il differimento del termine per gli interventi di bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati) abbiamo affrontato, insieme al differimento dei termini, anche il problema di fondo delle bonifiche e del ripristino dei siti inquinati. Tale problema è stato discusso ampiamente anche in Commissione. Il ministro Bordon, che poco fa ho visto ai banchi del Governo, ma che in questo momento non è presente, aveva dato ampie assicurazioni e garanzie da parte dell'esecutivo. Egli ha affermato che se il Parlamento avesse prospettato linee chiare e corrette di intervento, il Governo sarebbe stato favorevole.
Successivamente, sono state depositate due proposte di legge: una a firma degli onorevoli Stradella e Leone, ed un'altra a firma degli onorevoli Vigni, Casinelli, Galdelli, Gerardini, Testa, Treu, Turroni e Zagatti (praticamente, tutto il fronte della maggioranza). Con quelle proposte di legge si vuole andare al cuore del problema: infatti, il differimento dei termini, senza il coraggio di affrontare il problema specifico della bonifica e del ripristino dei siti inquinati, vorrebbe dire solo lanciare la palla per trovarsi di nuovo, tra qualche mese, con le stesse problematiche.
Signor Presidente, la legge finanziaria avrebbe potuto essere l'occasione più corretta per trovare una soluzione alle questioni indicate in quei disegni di legge. A questo punto, mi rivolgo ai firmatari della proposta di legge Vigni ed altri, con i quali a lungo ci siamo soffermati a studiare il problema che ha varie implicazioni (fiscali, civilistiche e penali). Ebbene, negli emendamenti da noi presentati, si proponeva di trasferire nel disegno di legge finanziaria i concetti sui quali avevamo dibattuto e sui quali, in Commissione, si era trovato l'accordo con un Governo che - nelle parole del ministro - aveva dato la sua disponibilità. A questo punto, non riesco a capire l'atteggiamento del relatore e, soprattutto, dei sottosegretari, visto che il ministro si è - come si suol dire - squagliato come neve al sole; non riesco a capire come si intenda affrontare in maniera trasparente e corretta un problema così grave per il paese. Vogliamo una risposta chiara e trasparente: qui si vuole giocare con le palle e non dare una risposta!

PRESIDENTE. Onorevole relatore?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Mi scusi, onorevole Radice, ma qui nessuno gioca con le palle. Con il suo emendamento, lei propone di sopprimere il danno ambientale, ma non siamo d'accordo: è giusto che le imprese paghino il danno ambientale e che tali entrate siano acquisite per finanziare le opere di ripristino (Applausi dei deputati dei gruppi dei Popolari e democratici-l'Ulivo, Comunista e misto-Rifondazione comunista progressisti)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Radice 74.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 440
Astenuti 6
Maggioranza 221
Hanno votato
180
Hanno votato
no 260).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Contento 74.8, Foti 74.9, Pezzoli 74.10 e Giancarlo Giorgetti 74.11, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 453
Astenuti 2
Maggioranza 227
Hanno votato
195
Hanno votato
no 258).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Formenti 74.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 444
Astenuti 1
Maggioranza 223
Hanno votato
190
Hanno votato
no 254).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Formenti 74.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 457
Votanti 456
Astenuti 1
Maggioranza 229
Hanno votato
198
Hanno votato
no 258).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caparini 74.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 449
Astenuti 9
Maggioranza 225
Hanno votato
199
Hanno votato
no 250).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Possa 74.03, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 453
Astenuti 5
Maggioranza 227
Hanno votato
434
Hanno votato
no 19).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Cordoni 74.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Capua. Ne ha facoltà.

FABIO DI CAPUA. Signor Presidente, ho chiesto di intervenire anche per richiedere un ulteriore chiarimento sul senso dell'emendamento. Ho sentito che il parere favorevole del relatore è condizionato all'eliminazione dell'espressione cave «di marmo», però ho l'impressione che nel testo dell'emendamento siano contenute specificazioni che consentono individuazioni localistiche eccessive, che finiscono con lo snaturare l'obiettivo positivo e


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condivisibile dell'emendamento stesso. Là dove il dislivello dei 300 metri, ad esempio, non è raggiunto, ma si ha magari un dislivello di 250 metri, è impensabile che le cave non siano ugualmente giudicate pericolose, per tanti aspetti. Quindi, introdurre l'indicazione di queste caratteristiche mi sembra che equivalga a scrivere il nome del luogo in cui questi progetti miliardari devono essere realizzati.
Vorrei pertanto richiamare ad un poco di coerenza: se si tratta di un emendamento per le cave di Carrara e delle Alpi apuane - con tutto il rispetto per i problemi che vi sono -, lo capisco, ma allora lo si dica e lo si scriva. Se, invece, si tratta di un discorso generale, è necessario sfrondare l'emendamento di queste specificazioni così selettive e riduttive, che non rendono giustizia al rischio nel lavoro che è presente in tutte le cave di questo paese.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cordoni 74.18, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 450
Astenuti 11
Maggioranza 226
Hanno votato
438
Hanno votato
no 12).

FABIO DI CAPUA. Grazie per la spiegazione!

PRESIDENTE. Avverto che gli emendamenti Casinelli 74.21 e Zagatti 74.30 sono assorbiti a seguito della votazione dell'emendamento Possa 74.03.
Gli emendamenti Contento 74.19, Giancarlo Giorgetti 74.20, Possa 74.21 e Pezzoli 74.22 sono stati ritirati.
Passiamo alla votazione dell'emendamento De Benetti 74.23.

ELIO VELTRI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VELTRI. Signor Presidente, avevo chiesto già prima la parola perché volevo dare una risposta all'onorevole Fabio Di Capua, ma considerata la rapidità con cui lei procede non solo non ho potuto parlare, ma non sono neppure riuscito a votare: poiché condivido l'emendamento Cordoni 74.18, volevo votare a favore.
Se mi consente, vorrei dire all'onorevole Di Capua che noi avevamo presentato sull'argomento una proposta di legge, perché la problematica ha una sua specificità e la zona di cui parliamo è leader nel mondo nel settore e negli ultimi tempi gli incidenti gravi vi si sono succeduti in maniera impressionante. Questa è la ragione per cui è stato presentato l'emendamento, che ha lo scopo di surrogare una proposta di legge che giace da molto tempo. Voglio ribadire che sono d'accordo, ma non ho potuto neanche votare, Presidente, perché stavo chiedendo la parola e lei è stato rapidissimo nel procedere alla votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Benetti 74.23, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 468
Astenuti 4
Maggioranza 235
Hanno votato
457
Hanno votato
no 11).

Colleghi, vi prego di seguire, anche se mi rendo conto che è difficile.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pezzoli 74.24, Contento 74.25, Possa 74.26 e Giancarlo Giorgetti 74.27, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 473
Maggioranza 237
Hanno votato
211
Hanno votato
no 262).

I presentatori accolgono l'invito a ritirare gli identici emendamenti Turroni 74.28 e Cambursano 74.29?

SAURO TURRONI. Lo ritiro, Presidente.

RENATO CAMBURSANO. Lo ritiro, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Turroni 0.74.50.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 469
Astenuti 3
Maggioranza 235
Hanno votato
330
Hanno votato
no 139).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 74.50 della Commissione.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo che, alla fine dell'emendamento 74.50 della Commissione, siano aggiunte le seguenti parola: «e dagli enti locali».

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
Onorevole Tassone, ha un minuto a sua disposizione.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, siamo contrari all'emendamento 74.50 della Commissione: mi dispiace che non sia presente in questo momento in aula il professor Giarda, perché stiamo esaminando un emendamento a carattere locale, non posso definirlo diversamente. Chiedo al professor Giarda, che è stato presidente della commissione sulla spesa pubblica, se, in coscienza, valuta positivamente questo emendamento che assegna un finanziamento a carattere locale. Abbiamo sostenuto da sempre che impostazioni di questo tipo avrebbero dovuto essere eliminati dalla legge finanziaria. Il professor Giarda ha affermato che la legge finanziaria rappresenta una mediazione: vorrei sapere se è possibile mediare anche con la propria coscienza e con il diverso comportamento che si è tenuto in un altro settore.
Ribadisco la nostra contrarietà all'emendamento 74.50 della Commissione: leggendolo si capirà perché siamo contrari a interventi a carattere locale e certamente di tipo elettorale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 74.50 della Commissione, nel testo riformulato, come subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 465


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Astenuti 5
Maggioranza 233
Hanno votato
417
Hanno votato
no 48).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Dozzo 0.74.51.1, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 469
Votanti 457
Astenuti 12
Maggioranza 229
Hanno votato
450
Hanno votato
no 7).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 74.51 della Commissione.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo, anche in questo caso, che alla fine dell'emendamento, siano aggiunte le seguenti parole: «e dagli enti locali».

PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 74.51 della Commissione, nel testo riformulato, come subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 457
Astenuti 9
Maggioranza 229
Hanno votato
445
Hanno votato
no 12).

Passiamo alla votazione del subemendamento Giancarlo Giorgetti 0.74.52.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.

GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, il gruppo della Lega nord Padania è contrario, in generale, all'emendamento 74.52 della Commissione, che interviene nella triste vicenda dell'area industriale di Bagnoli - è il quinto anno che ce ne occupiamo -, stanziando ulteriori 150 miliardi, per il periodo 2001-2003, per la bonifica e l'acquisizione delle aree da parte del comune di Napoli.
Voteremo contro questo emendamento in riferimento al comma 4, di cui proponiamo la soppressione, perché con questa norma diamo mano libera al Governo di intervenire, con regolamento, per modificare a suo piacimento quanto previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 486 del 1986. Noi non riteniamo giusto togliere al Parlamento la possibilità di intervenire in questo settore: per questo chiediamo di sopprimere il comma 4. Non vogliamo che sia data al Governo la possibilità di modificare il decreto-legge n. 486 del 1986 senza che sia prevista neanche la possibilità di esprimere un parere da parte del Parlamento. Annuncio altresì la nostra contrarietà all'ulteriore stanziamento di 180 miliardi di lire - che si ottengono sommando gli stanziamenti del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e del Ministero dell'ambiente - per l'infinita bonifica dell'area industriale di Bagnoli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, anche noi nutriamo alcune perplessità su come è stata gestita finora la vicenda del


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recupero dell'area di Bagnoli, dove sono sorte pesanti polemiche sulle modalità di esecuzione e vi sono state accuse di speculazione. Si tratta di un'area che, nonostante gli anni trascorsi e i notevoli fondi stanziati, non è stata ancora recuperata.
Con il comma 4 si introduce una novità legislativa inedita sulla quale le chiedo, Presidente, un suo pronunciamento - perché la questione è sicuramente di sua competenza - sulla compatibilità tra la norma prevista al comma 4 e gli obiettivi che tutti noi vorremmo raggiungere.
La norma prevede che con regolamento da emanarsi ai sensi della legge n. 400 del 1998, sentito il parere delle Commissioni parlamentari - questa è chiaramente una foglia di fico alla vergogna! - viene dettata la disciplina per l'acquisizione delle aree oggetto di risanamento ambientale, anche modificando l'articolo 1, commi 5 e 12, del decreto-legge 20 settembre 1986, n. 486, convertito in legge.
Una cosa è certa: un regolamento non può cambiare una legge! Poc'anzi lei ha affermato che se la legge che contiene il rinvio al regolamento lo prevede, quest'ultimo può cambiare la legge. Ma allora non ci troviamo più dinanzi ad un regolamento ma, in buona sostanza, ad una legge delega! Se è così allora essa deve rispondere ai requisiti previsti dalla legge delega, ossia si deve avere la perimetrazione dell'oggetto, la fissazione dei termini all'interno dei quali intervenire, i termini entro cui bisogna esercitare la delega. Il che mi lascerebbe ugualmente perplesso, ma avrebbe almeno una dignità.
Può esserci un'altra scuola di pensiero, quella, ad esempio, secondo la quale ci troviamo dinanzi ad un'ipotesi di delegificazione, con il passaggio ad una legislazione regolamentare. Ma in questo caso la delegificazione può riguardare soltanto un argomento per così dire geograficamente delimitato (il recupero dell'area di Bagnoli)? Non dovrebbe - se proprio dobbiamo delegificare - riguardare l'intero tema del recupero ambientale? Si potrebbe infatti stabilire che d'ora in avanti il Governo ha la potestà di intervenire con regolamento su questa materia. Limitare infatti l'intervento all'area di Bagnoli significa sottrarre al controllo del Parlamento una norma che evidentemente non ha funzionato.
Premesso che l'ipotesi di delegificazione - ammesso che sia questa la risposta - mi lascerebbe alquanto perplesso per le modalità con cui viene introdotta questa norma e che l'ipotesi di legge delega sarebbe invece impropria e anomala, in entrambi i casi una cosa è certa: con questo provvedimento si tenta di sottrarre al Parlamento la possibilità di intervenire su una modifica di legge.
Ma allora perché la stiamo facendo così complicata? Il Governo ci venga a dire cosa non ha funzionato di questo benedetto decreto-legge n. 486 del 1986, e lo modifichiamo! Perché dobbiamo ricorrere a questo giro vizioso di passaggi, a queste scatole cinesi di rinvio di responsabilità e di competenze a vari livelli di intervento?
C'è una norma che non ha funzionato? Si sa quali sono i nodi che ne hanno impedito il funzionamento? Ebbene, si faccia una proposta e nella norma si preveda che i commi in questione di quel decreto vengono modificati in un certo modo, senza rinviare il problema a provvedimenti che non hanno alcuna valenza giuridica e che soprattutto introducono dei precedenti preoccupanti e pericolosi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cerulli Irelli. Ne ha facoltà.

VINCENZO CERULLI IRELLI. Come il collega Bono ha ricordato al termine del suo intervento, ci troviamo dinanzi ad una ipotesi di regolamento di delegificazione. I colleghi sanno che ultimamente di questi regolamenti ne abbiamo previsti alcune centinaia. Un'ultima serie è stata prevista con la cosiddetta legge di semplificazione approvata alcune settimane fa. Si tratta di casi in cui la legge individua uno o più procedimenti che vengono assoggettati alla disciplina regolamentare che, una volta


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entrata in vigore, abroga le norme di legge che precedentemente disciplinavano la materia.
In questo caso, le norme di legge sono espressamente indicate dal testo. Sul merito, ovviamente, si può non essere d'accordo ma, dal punto di vista formale, si tratta di un istituto che abbiamo utilizzato moltissime volte, soprattutto a partire dalle leggi n. 59 del 1997 e n. 50 del 1998. Il vantaggio è anche quello di far sì che la norma primaria, cioè la norma legislativa, non entri immediatamente in una disciplina di specie, principalmente tecnica, lasciando alla fonte regolamentare questo compito, con il vantaggio, oltretutto, che la disciplina viene ad essere di fonte regolamentare e, quindi, più facilmente adattabile alle modifiche rese necessarie dalla situazione. D'altra parte, il parere delle Commissioni parlamentari che è stato inserito consente - come abbiamo fatto in molteplici casi - al Parlamento di pronunciarsi sulla disciplina che si va ad introdurre.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Giancarlo Giorgetti 0.74.52.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 433
Astenuti 1
Maggioranza 217
Hanno votato
183
Hanno votato
no 250).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Turroni 0.74.52.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 436
Astenuti 4
Maggioranza 219
Hanno votato
395
Hanno votato
no 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 74.52 della Commissione, come subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 396
Astenuti 50
Maggioranza 199
Hanno votato
360
Hanno votato
no 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 74, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 427
Astenuti 11
Maggioranza 214
Hanno votato
248
Hanno votato
no 179).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Bonato 74.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Cesaris. Ne ha facoltà.


Pag. 133

WALTER DE CESARIS. Presidente, intervengo congiuntamente sugli articoli aggiuntivi Bonato 74.01 e Giordano 74.02.
Noi di Rifondazione comunista siamo tutti convinti che la difesa del suolo e la messa in sicurezza del territorio rappresentino la principale opera di ammodernamento infrastrutturale di cui il nostro paese ha bisogno. Sappiamo anche che oltre il 90 per cento delle risorse molto ingenti stanziate e spese in questi anni in materia di calamità naturali sono state destinate al riparo dei danni e meno del 10 per cento alla prevenzione.
Con questi due articoli aggiuntivi proponiamo uno stanziamento pluriennale, attraverso la previsione di una specifica unità di base, per il tema della prevenzione e della messa in sicurezza. Oltre a ciò, proponiamo un grande piano per il lavoro in questi settori.
Pensiamo che il piano nazionale per la bonifica e la messa in sicurezza e il fondo pluriennale per la prevenzione, con l'apposita creazione di un'unità di base e di previsione di spesa, insieme al piano per i lavori nel settore della difesa del suolo, della cura e rinaturazione del territorio rappresentino un intervento unitario. Sono queste le proposte avanzate da Rifondazione comunista negli articoli aggiuntivi al nostro esame; riteniamo che questo sia un tema fondamentale e strategico per il nostro paese.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Bonato 74.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 429
Astenuti 4
Maggioranza 215
Hanno votato
78
Hanno votato
no 351).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giordano 74.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 444
Astenuti 5
Maggioranza 223
Hanno votato
23
Hanno votato
no 421).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Radice 74.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 452
Astenuti 4
Maggioranza 227
Hanno votato
175
Hanno votato
no 277).

Onorevole relatore per la maggioranza, come propone di proseguire i nostri lavori?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, chiedo scusa all'Assemblea per il procedere un po' erratico, ma faccio appello alla comprensione dei colleghi e propongo di riprendere l'esame degli articoli 25, 26 e 27, che riguardano l'argomento dei giochi.

NICOLA BONO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


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NICOLA BONO. Signor Presidente, il Comitato dei nove finora non ha avuto modo di riesaminare gli articoli 25, 26 e 27, mentre ha lavorato sugli articoli 2, 3 e 5, cioè sugli articoli per i quali ancora permangono nodi probabilmente irrisolti all'interno della maggioranza. Signor Presidente, le pongo allora il seguente problema: possiamo procedere nei nostri lavori esaminando articoli sui quali il Comitato dei nove non ha lavorato? La prego pertanto di sospendere la seduta, in modo che il Comitato dei nove si possa riunire ed esaminare gli articoli sui quali il relatore propone di proseguire il lavoro in Assemblea. Rimane ferma, comunque, la nostra critica sul modo di operare, poiché avevamo svolto un certo lavoro in Commissione in quanto vi era l'intesa di arrivare stasera all'esame degli articoli 2, 3 (sull'IRPEG nel Mezzogiorno) e 5 (sul credito d'imposta). Registriamo, invece, che la maggioranza non ha ancora risolto i suoi problemi.

PRESIDENTE. Onorevole relatore per la maggioranza, di quanto tempo ha bisogno il Comitato dei nove, di un quarto d'ora?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, bastano pochi minuti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 20,15 con immediate votazioni.

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