Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 810 del 14/11/2000
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(Esame dell'articolo 70 - A. C. 7328-bis)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 70, nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti, dei subemendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (vedi l'allegato A - A. C. 7328-bis sezione 7).
Avverto che non ritengo ammissibile l'articolo aggiuntivo 70.029 del Governo, limitatamente al comma 8.
Tale disposizione attribuisce al fondo per l'occupazione, che risulta finanziato per l'anno 2001 dalla tabella D, una quota di risorse nell'ambito degli importi ivi iscritti per gli anni 1999 e 2000 in attuazione dell'articolo 66, comma 2, della legge n. 144 del 1999. Sotto tale profilo, la disposizione medesima appare inammissibile in quanto, prevedendo una diversa disciplina dell'utilizzo di risorse relative agli anni 1999 e 2000, non determina effetti finanziari per l'anno 2001.
Deve essere inoltre ritenuto inammissibile il comma 10 dell'articolo aggiuntivo Lombardi 70.04, di identico contenuto, nonché il comma 12 del medesimo articolo aggiuntivo, in quanto reca un'autorizzazione di spesa relativa all'anno 2000, la cui copertura è parimenti reperita a valere su risorse iscritte nel bilancio per l'anno 2000.
Risulta infine inammissibile l'articolo aggiuntivo Cordoni 70.07, limitatamente ai commi 1 e 2, che recano oneri la cui copertura è individuata a valere su risorse iscritte nel bilancio per l'anno 2000.
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Il parere della Commissione è contrario sugli emendamenti Bonato 70.1, Malavenda 70.79, sugli identici emendamenti Contento 70.2, Giancarlo Giorgetti 70.3, sugli identici emendamenti Giancarlo Giorgetti 70.4 e Malavenda 70.80, sugli identici emendamenti Giancarlo Giorgetti 70.5, Bono 70.6, Malavenda 70.81, nonché sugli emendamenti Bono 70.7, Pace 70.8 e 70.9, Bono 70.10 e sugli identici emendamenti Bonato 70.11, Malavenda 70.12.
Esprimo parere favorevole sull'emendamento 70.110 del Governo. Esprimo parere contrario sul subemendamento Acierno 0.70.110.1. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Malavenda 70.14 e 70.15 e sull'emendamento Bono 70.13. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Pezzoli 70.16, Possa 70.17 e Manzione 70.18. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Bono 70.19 e 70.20, Michielon 70.21, sugli identici Bonato 70.22 e Malavenda 70.23, sugli identici emendamenti Bono 70.24 e Michielon 70.25, sugli identici Malavenda 70.26 e Bono 70.27, Malavenda 70.28, 70.30 e 70.31 sugli identici emendamenti Bonato 70.32 e Malavenda 70.33, sugli emendamenti Bono 70.34, Bonato 70.37, Bono 70.35, sugli identici emendamenti Bonato 70.39 e Malavenda 70.40.
Per quanto riguarda l'emendamento Guerzoni 70.46, mi rimetto al Governo; ciò vale anche per gli identici emendamenti Pezzoli 70.41, Giancarlo Giorgetti 70.42, Manzione 70.43 e Possa 70.44 e per gli identici emendamenti Pezzoli 70.47, Giancarlo Giorgetti 70.49 e Manzione 70.59. L'emendamento Possa 70.48 è assorbito dai precedenti. Mi rimetto al Governo sugli identici emendamenti Possa 70.45 e Pezzoli 70.50.
Esprimo parere contrario sull'emendamento Malavenda 70.51, sugli identici emendamenti Pezzoli 70.52 e Possa 70.53, sugli emendamenti Bonato 70.55, Landi di Chiavenna 70.56, Malavenda 70.57 e 70.58, Giancarlo Giorgetti 70.60 e Pezzoli 70.63. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Pezzoli 70.61 e Manzione 70.62, di


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analogo contenuto normativo, a condizione che i presentatori accettino questa piccola correzione: «Il pagamento della contribuzione previdenziale, effettuato in buona fede ad un Ente previdenziale pubblico», aggiungendo la qualifica di previdenziale pubblico all'Ente diverso dal titolare.

PRESIDENTE. Onorevole Pezzoli, è d'accordo?

MARIO PEZZOLI. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Manzione, è d'accordo?

ROBERTO MANZIONE. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Onorevole Cherchi, vi è una piccola differenza tra l'emendamento Pezzoli 70.61 e Manzione 70.62. Il primo recita: «Di conseguenza, l'Ente che ha ricevuto...», mentre nel secondo si legge: «a condizione che l'Ente...». Quale formula preferisce la Commissione?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Quella dell'emendamento Manzione 70.62 perché è più stringente.

PRESIDENTE. Onorevole Pezzoli, è d'accordo?

MARIO PEZZOLI. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
È, dunque, accettata la formula dell'emendamento Manzione 70.62.
Prego, onorevole relatore per la maggioranza.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Il parere sugli emendamenti Pezzoli 70.64, Possa 70.65 e de Ghislanzoni Cardoli 70.66 è contrario. Sull'emendamento Giacalone 70.78 mi rimetto al Governo.
Il parere è contrario sul subemendamento Acierno 0.70.028.1 e favorevole sull'articolo aggiuntivo 70.028 del Governo. Il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo De Ghislanzoni Cardoli 70.01. Invito a ritirare gli identici articoli aggiuntivi Alessandro Rubino 70.02 e Manzini 70.08, in relazione al decreto-legge del Governo sulla materia (proroghe, cassa integrazione, mobilità): pertanto le relative proposte potranno essere valutate in quella sede.

PRESIDENTE. I presentatori degli identici articoli aggiuntivi Alessandro Rubino 70.02 e Manzini 70.08 accettano l'invito al ritiro?

ALESSANDRO RUBINO. Sì, signor Presidente.

PAOLA MANZINI. Signor Presidente, anche noi accettiamo l'invito al ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole relatore, prosegua pure.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Il parere è contrario sugli articoli aggiuntivi Alessandro Rubino 70.03 e Mazzocchi 70.05. Mi riservo di esprimere il parere sul subemendamento Bono 0.70.029.1; il parere è favorevole sull'articolo aggiuntivo 70.029 del Governo, che assorbe l'articolo aggiuntivo Lombardi 70.04. Il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo Pezzoli 70.06. Invito a ritirare l'articolo aggiuntivo Cordoni 70.07: si tratta di un problema che sicuramente merita grande attenzione, ma in questo momento, a nome della Commissione, chiedo il ritiro di tale articolo aggiuntivo.
Invito a ritirare l'articolo aggiuntivo Giordano 33.04, che deve essere esaminato in questa sede. Il parere è contrario sugli articoli aggiuntivi Michielon 70.09 e Bono 70.010. I successivi articoli aggiuntivi devono essere accantonati in quanto vanno riferiti ad altro articolo.

PRESIDENTE. Il Governo?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la


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programmazione economica. Signor Presidente, mi riservo di esprimere il parere sull'emendamento Guerzoni 70.46 e sugli identici emendamenti Pezzoli 70.41, Giancarlo Giorgetti 70.42, Manzione 70.43 e Possa 70.44, che mi sembrano collegati trattando la materia del trasferimento della decisione sui tassi agli enti previdenziali. Il Governo esprime parere favorevole sulla correzione all'emendamento Pezzoli 70.61 e all'emendamento Manzione 70.62. Sull'emendamento Giacalone 70.68 mi rifarò vivo.

PRESIDENTE. Può farsi vivo anche sul subemendamento Bono 0.70.029.1?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Mi farò vivo, signor Presidente.

PRESIDENTE. Ci contiamo. Mentre lei riflette, passiamo alla votazione degli altri emendamenti.
Avverto che, non essendovi obiezioni, gli articoli aggiuntivi da Bono 70.010 a Sbarbati 70.018 si intendono accantonati.

NICOLA BONO. Chiedo di parlare per un chiarimento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, desidero un chiarimento sugli emendamenti Pezzoli 70.61 e Manzione 70.62, o meglio sulla formulazione da assumere come testo base. Come lei opportunamente osservava poco fa, le due formulazioni sono diverse, ma il testo assunto come testo base dell'emendamento Manzione 70.62, rispetto al quale il relatore ed il Governo hanno apportato una piccola modifica, con la locuzione «a condizione che» svuota di contenuto la portata dell'articolo. Quest'ultimo, infatti, prevede che sia escluso da ogni conseguenza il contribuente che abbia versato in buona fede ad un ente sbagliato. Quindi, la locuzione «di conseguenza» contenuta nell'emendamento Pezzoli 70.61 è più logica; infatti, scrivere «a condizione» significa subordinare il tutto ad un adempimento dell'ente sbagliato, che ricade sul contribuente.

PRESIDENTE. Onorevole relatore, segua il Presidente, per cortesia. L'onorevole Bono rileva un aspetto importante, che ha fondamento. In sostanza, la locuzione «a condizione che» contenuta nell'emendamento Manzione 70.62, condizionando la soluzione del pagamento in buonafede al comportamento dell'ente, non è liberatoria; mentre l'emendamento Pezzoli 70.61 dove è scritto «di conseguenza» pone un onere in capo all'ente di trasferire la somma avuta indebitamente all'ente titolare. Mi pare sia un'osservazione fondata. Prego, onorevole relatore.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, tra la tutela del contribuente e l'obiettivo finanziario preferiamo tutelare il contribuente.

PRESIDENTE. Onorevole Manzione, lei concorda sulla correzione?

ROBERTO MANZIONE. Signor Presidente, rispetto alla ratio complessiva, sono dell'idea di considerare più attendibile la formulazione dell'emendamento Pezzoli 70.61 perché segue una logica per la quale vi è un obbligo di trasferire, però non vi è una conseguenza collegata alla decisione dell'ente. Sono pronto, quindi, ad adeguare il mio emendamento a quello del collega Pezzoli.

PRESIDENTE. Sta bene. Grazie, onorevole Bono. Sono stato io ad aver tratto in errore il relatore e ne chiedo scusa.
Passiamo alla votazione degli emendamenti Bonato 70.1 e Malavenda 70.79 di analogo contenuto normativo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cangemi, al quale ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.

LUCA CANGEMI. Signor Presidente, in questi anni l'iniziativa del Governo sul


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lavoro nero è consistita unicamente nel depotenziare l'apparato sanzionatorio civile e penale. Il risultato è che il lavoro nero è sempre più diffuso e la civiltà del lavoro di questo paese più arretrata.
A ciò aggiungiamo un fatto di cui siamo a conoscenza da pochi minuti, cioè che il Governo e il relatore invitano a ritirare il nostro emendamento e quello della stessa maggioranza a fronte dell'assunzione di mille ispettori per combattere il lavoro nero.
Mi sembra dunque che non ci possano essere dubbi sull'entità dell'iniziativa del Governo e di larga parte della maggioranza su questo tema. Noi vi proponiamo di cambiare strada e di sopprimere questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo misto-Rifondazione comunista-progressisti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Malavenda, alla quale ricordo che ha a disposizione un minuto di tempo. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Signor Presidente, ancora una volta si percorre la stessa strada. Il nostro emendamento soppressivo è motivato soprattutto dalle misure che prevedono ancora una volta sconti - addirittura del cento per cento - per i contratti di riallineamento. Praticamente tra gli sgravi contributivi e quelli che addirittura premiano chi non ha pagato i contributi questi padroni continuano ad usufruire a vita di tali sgravi.
Non è la prima volta che lo diciamo: il lavoro nero si combatte solamente applicando le leggi e intensificando i controlli. È una via che ancora una volta non si vuole percorrere. Avete mai visto un solo posto di lavoro in più a seguito di questi regali miliardari che si fanno ai padroni? Purtroppo siamo ancora a questo; pertanto, proponiamo la soppressione di questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acierno, al quale ricordo che ha a disposizione un minuto di tempo. Ne ha facoltà.

ALBERTO ACIERNO. Signor Presidente, voterò a favore degli emendamenti soppressivi dell'articolo in discussione, che ritengo esclusivamente demagogico, innanzitutto perché non si capisce a quali imprese esso si riferisca. Si riferisce a imprese che non risultano nelle camere di commercio o a imprese esistenti che magari hanno qualche lavoratore in nero? Guardate che si aprirebbe un problema complicatissimo. Faccio un esempio per tutti: la partecipazione a gare pubbliche prevede la dichiarazione di essere in regola con gli enti previdenziali. Se per caso un'impresa che ha acquisito un appalto pubblico utilizza questa norma della finanziaria 2001, cosa succederà per quanto riguarda la gara che si è aggiudicata? Deve essere annullata perché vi era una dichiarazione falsa e l'imprenditore non poteva accedervi?
Credo che questo articolo, per come è stato scritto, sia solamente di propaganda elettorale e debba essere assolutamente bocciato rivedendo la materia in maniera un po' più intelligente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti Bonato 70.1 e Malavenda 70.79, di identico contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 414
Astenuti 2
Maggioranza 208
Hanno votato
54
Hanno votato
no 360).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici


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emendamenti Contento 70.2 e Giancarlo Giorgetti 70.3, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 426
Astenuti 2
Maggioranza 214
Hanno votato
188
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Giancarlo Giorgetti 70.4 e Malavenda 70.80, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 414
Astenuti 1
Maggioranza 208
Hanno votato
185
Hanno votato
no 229).

Passiamo alla votazione del subemendamento Acierno 0.70.110.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acierno, al quale ricordo che ha a disposizione un minuto di tempo. Ne ha facoltà.

ALBERTO ACIERNO. Signor Presidente, ho presentato questo subemendamento all'emendamento 70.110 del Governo perché, se vi deve essere un condono previdenziale, è necessario che chi si denuncia per lo meno paghi un minimo di oblazione.
In questo caso si prevede, invece, che chi si autodenuncia, come primo gesto da parte del Governo, non debba pagare una lira. E le imprese che invece normalmente lavorano in maniera sana pagando i contributi? È questo un modo di legiferare? Ma l'Europa che cosa vi dice quando scrivete queste norme?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Acierno 0.70.110.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 436
Astenuti 3
Maggioranza 219
Hanno votato
69
Hanno votato
no 367).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 70.110 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 436
Maggioranza 219
Hanno votato
223
Hanno votato
no 213).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Giancarlo Giorgetti 70.5 e Bono 70.6, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Per cortesia, prego i colleghi di ritirare quella tessera a cui non corrisponde alcuna presenza (ultimo banco)! Perfetto, grazie. Anche lì, vicino all'onorevole Acierno, mi pare vi sia qualcosa che non va.


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 438
Astenuti 1
Maggioranza 220
Hanno votato
204
Hanno votato
no 234).

ELIO VITO. Anche nel terzo settore!

PRESIDENTE. Una cosa per volta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 425
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato
203
Hanno votato
no 222).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pace 70.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 413
Astenuti 10
Maggioranza 207
Hanno votato
188
Hanno votato
no 225).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pace 70.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 431
Votanti 428
Astenuti 3
Maggioranza 215
Hanno votato
203
Hanno votato
no 225).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bono 70.10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il nostro emendamento contestiamo lo stanziamento di 5 miliardi di lire per ciascuno degli anni dal 2001 al 2003 finalizzato al conferimento di incarichi di tutore con funzioni di assistenza alle imprese che aderiscono agli accordi di riallineamento. I soggetti che verranno prescelti avranno un incarico di durata non superiore a quindici mesi, rinnovabile una sola volta (si tratta complessivamente di trenta mesi, corrispondenti sostanzialmente alla copertura dei tre anni prevista dalla norma di finanziamento), e saranno dotati dell'idonea professionalità.
A me sfugge la figura del tutore per l'emersione; sarà una specie di addetto subacqueo, un istruttore sub che spiega alle imprese come utilizzare il boccaglio della bombola di ossigeno o qualcosa del genere. È chiaro, però, che ci troviamo veramente di fronte ad una norma di carattere tipicamente clientelare che serve unicamente a dispensare qualche incarico ben remunerato a fronte di nessun servizio.
Per tale ragione, noi proponiamo l'abolizione della lettera b) del comma 2 dell'articolo 70.


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PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 431
Astenuti 1
Maggioranza 216
Hanno votato
208
Hanno votato
no 223).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 435
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato
42
Hanno votato
no 393).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 424
Astenuti 4
Maggioranza 213
Hanno votato
191
Hanno votato
no 233).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pezzoli 70.16, Possa 70.17 e Manzione 70.18, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 441
Astenuti 1
Maggioranza 221
Hanno votato
398
Hanno votato
no 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 426
Astenuti 3
Maggioranza 214
Hanno votato
196
Hanno votato
no 230).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 430
Maggioranza 216
Hanno votato
195
Hanno votato
no 235).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 70.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 437
Maggioranza 219
Hanno votato
199
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 433
Astenuti 3
Maggioranza 217
Hanno votato
57
Hanno votato
no 376).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 436
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato
192
Hanno votato
no 244).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bono 70.27.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Il comma in questione è un'altra stranezza di questa legge, che ogni tanto presenta qualche punto interessante sul piano della filosofia a cui si ispira. Il comma 5 dell'articolo 70 recita: «Le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e gli enti locali sono esonerati dal pagamento delle sanzioni civili, delle sanzioni amministrative e degli interessi di cui ai commi 3 e 4». Sono esonerate rispetto a che cosa? Se hanno commesso una violazione, non vedo perché debbano essere esonerate. Vorrei inoltre capire, all'interno del meccanismo dell'emersione, come questo si colleghi con le attività della pubblica amministrazione, perché o ci si spiega da che cosa dipende l'esonero oppure mi sembra una disparità di trattamento ed una sorta di licenza ad operare nell'immersione a vantaggio di chi ha responsabilità gestionali di enti di carattere amministrativo pubblico.
È una norma che non si capisce, perché se si capisce fino in fondo è inaccettabile, e se non è come l'ho compresa io, ci spiegassero come funziona effettivamente.

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Penso che la norma si basi sul presupposto che le difficoltà di interpretazione in questa materia siano al di sopra delle capacità interpretative presenti nella pubblica amministrazione, per cui le violazioni vengono sempre commesse in buona fede, senza intenzione di dolo nei confronti di un ramo che è espressione di se stesso; si presume pertanto che, quando tali enti pagano, non debbano pagare le sanzioni previste invece per altri operatori che


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hanno le capacità in termini operativi, intellettuali e di strutture organizzative per pagare.

GIANCARLO GIORGETTI. Morali!

NICOLA BONO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Se non avessi da tempo conoscenza dell'onestà intellettuale del sottosegretario Giarda, avrei pensato di rispondere diversamente. Ora prendo atto dell'onestà intellettuale con la quale egli sta alzando le mani e si arrende davanti all'indifendibilità di una norma che rappresenta veramente un'offesa alla logica, perché è come dire che gli operatori privati sono dei banditi e comunque, se sbagliano, non possono non sapere, mentre la pubblica amministrazione sbaglia ed è autorizzata a non sapere. Questo è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 430
Astenuti 10
Maggioranza 216
Hanno votato
198
Hanno votato
no 232).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 435
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
52
Hanno votato
no 383).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 439
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato
198
Hanno votato
no 241).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 425
Astenuti 3
Maggioranza 213
Hanno votato
32
Hanno votato
no 393).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 70.35, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 79


Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 435
Votanti 432
Astenuti 3
Maggioranza 217
Hanno votato
189
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.39, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 430
Astenuti 2
Maggioranza 216
Hanno votato
24
Hanno votato
no 406).

Sottosegretario Giarda, qual è il parere del Governo sui restanti emendamenti?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. L'emendamento Guerzoni 70.46, gli identici emendamenti Pezzoli 70.41, Giancarlo Giorgetti 70.42, Manzione 70.43 e Possa 70.44, gli identici emendamenti Pezzoli 70.47, Giancarlo Giorgetti 70.49 e Manzione 70.59, nonché l'emendamento Possa 70.48 hanno tutti a che fare con interventi sul sistema sanzionatorio previsto dalla legislazione vigente in materia di pagamento dei contributi e sul potere discrezionale che dovrebbe essere affidato ai consigli di amministrazione degli enti per prendere decisioni su casi singoli: ritengo che essi debbano essere tutti respinti e perciò esprimo parere contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Guerzoni, intende ritirare il suo emendamento 70.46?

ROBERTO GUERZONI. Vorrei far notare al sottosegretario che la prima parte del mio emendamento fa riferimento a un potere che viene trasferito in capo all'ente previdenziale. La seconda parte, invece, a partire dalla parola «10-bis» si riferisce alla regolarizzazione della rateazione, nel senso che si riporta a tre punti al di sopra del tasso ufficiale di riferimento, sulla base della normativa che stiamo introducendo. Altrimenti, la rateizzazione sarebbe superiore alla morosità. Caso mai, potrei ritirare la prima parte dell'emendamento e mantenere la seconda.

PRESIDENTE. Il Governo?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Onorevole Guerzoni, la prego di non insistere per la votazione del suo emendamento. Infatti, si va a toccare la struttura di regolazione dei pagamenti rateali - in un certo senso - per il mancato pagamento dei contributi. Dal Ministero del lavoro e dall'INPS erano arrivate indicazioni sul fatto che fosse utile e necessario mantenere la struttura vigente per servire da disincentivo per l'evasione e per il non pagamento.
Mentre capisco le sue osservazioni, non sono nella condizione di approvare tout court o di dare un parere favorevole tout court per un cambiamento così radicale dell'ordinamento vigente, che merita di essere valutato con più attenzione. Quindi, posso prometterle che esamineremo questa materia per il Senato, ma la prego di ritirarlo perché diversamente dovrei mantenere il parere contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Guerzoni?

ROBERTO GUERZONI. Colgo l'impegno del Governo ad approfondire attentamente la materia da adesso fino all'esame al Senato, quindi lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Pezzoli 70.41, Giancarlo Giorgetti 70.42, Manzione 70.43 e Possa 70.44.


Pag. 80


Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manzione. Ne ha facoltà, però, onorevole Manzione, con rapidità.

ROBERTO MANZIONE. Signor Presidente, sono stato rapidissimo e lei mi avrebbe visto se avesse alzato lo sguardo da questa parte. Capisco che destra e sinistra hanno un'attrattiva particolare ...

PRESIDENTE. Devo guardare al centro? Va bene.

ROBERTO MANZIONE. Sì, un po' al centro.

PRESIDENTE. Cercherò di farlo.

ROBERTO MANZIONE. Mi rivolgo al sottosegretario Giarda, invitandolo ad essere un po' più coraggioso rispetto alle scelte che adotta nel momento in cui non riesce a destreggiarsi (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)...

NICOLA BONO. Giarda, resisti a questi richiami!

ROBERTO MANZIONE. Si tratta soltanto di un potere che viene attribuito al Ministero del lavoro o all'ente previdenziale nel caso in cui sia possibile rateizzare. Non comprendo perché una scelta di questo tipo, che noi immaginiamo comunque più semplice se affidata all'ente previdenziale, possa determinare sconvolgimenti della normativa. Mi sembra assurdo. Anzi, mi sembra assurdo che un potere del genere, anziché gravare sull'ente previdenziale, che conosce le posizioni e la materia, debba gravare sul Ministero del lavoro. Non a caso mi era sembrato che il relatore per la maggioranza avesse espresso un parere favorevole, tranquillo e tranquillizzante. Si lasci tranquillizzare, sottosegretario Giarda (Commenti)!

PRESIDENTE. Onorevole Manzione, calma.
Onorevoli colleghi, è il microfono che è precipitato verso il basso!

NICOLA BONO. Non solo il microfono.

PRESIDENTE. Sottosegretario Giarda, intende fornire i chiarimenti richiesti?

GIANCARLO GIORGETTI. Non lasciarti intimidire!

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Onorevole Manzione, vorrei pregarla di ritenere che in questi interventi, che riguardano le regole per la rateizzazione per accertamento di contributi non versati, sia preferibile mantenere un principio di uniformità generale. Per quanto mi riguarda, so che queste autorizzazioni non vengono date caso per caso, ma il Ministero del lavoro dà delle autorizzazioni di tipo generale. Nella valutazione del Governo - mi auguro che anche lei voglia condividerla - è opportuno che questi trattamenti di persone che si sono messe nella condizione di non poter onorare i loro obblighi contributivi vengano decisi sulla base di un principio unificante che deve essere e deve rimanere nelle mani del potere amministrativo e del potere del Governo piuttosto che essere affidati semplicemente ad un consiglio di amministrazione.
Capisco che il principio di autonomia degli enti previdenziali dovrebbe essere tutelato ma, fino a quando non sarà in vigore il metodo contributivo pieno per la determinazione delle pensioni, siamo in presenza di fiscalità ed è per questo che la invito a ritirare il suo emendamento. Ho promesso già prima che avrei guardato nuovamente e con maggiore attenzione questa materia per verificare se vi siano ragioni sostanziali per trasferire questi poteri dal ministero ai consigli d'amministrazione dell'ente previdenziale, ma per il momento sono costretto a mantenere il parere contrario, se l'emendamento non viene ritirato.


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PRESIDENTE. Onorevole Manzione?

ROBERTO MANZIONE. Innanzitutto chiedo scusa per la «discesa» del microfono di poco fa.
Sottosegretario Giarda, mi permetto di farle osservare che parliamo del comma decimo, che fa riferimento alla lettera a) del comma nono, il quale prevede in questo caso la possibilità di rateizzare quando vi siano oggettive incertezze connesse a contrastanti ovvero sopravvenuti diversi orientamenti giurisprudenziali.
Ma le pare possibile che l'ente che gestisce ancora il contenzioso o il Ministero del lavoro abbiano una maggiore capacità di comprendere le dinamiche giudiziarie e quindi i diversi orientamenti giurisprudenziali che danno luogo alla necessità di intervenire con la rateizzazione? Non si tratta di una rateizzazione tout court perché essa è legata a fattori specifici previsti dalla stessa relazione per sopravvenute e diverse interpretazioni giurisprudenziali. Vi è un percorso che purtroppo necessita di un intervento che sia tecnico e soggettivo rispetto al caso specifico, mentre non mi pare che il Ministero del lavoro possa seguire l'andamento della giurisprudenza con la stessa capacità che invece l'ente previdenziale che gestisce la controversia comunque deve avere. Se nemmeno questo la convince e si sente turbato da questo, sono anche pronto a ritirare l'emendamento ma, mi creda, entrambi ragioniamo allo stesso modo. La invito ancora una volta ad approfondire questo aspetto, perché si renderebbe conto che non vi è alcuno stravolgimento.

PRESIDENTE. Onorevole sottosegretario?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Come ho già detto in riferimento al precedente emendamento Guerzoni 70.46, chiedo di poter rimeditare la questione nel corso dell'esame al Senato e se lei ritiene di invitare il Governo a riesaminare la materia con un ordine del giorno, sarò lieto di poterlo accettare.

PRESIDENTE. Onorevole Manzione?

ROBERTO MANZIONE. Insisto per la votazione dell'emendamento 70.43, perché mi sembra irragionevole la risposta del sottosegretario (Applausi di deputati del gruppo di Forza Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pezzoli 70.41, Giancarlo Giorgetti 70.42, Manzione 70.43 e Possa 70.44, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 433
Astenuti 8
Maggioranza 217
Hanno votato
210
Hanno votato
no 223).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Pezzoli 70.47, Giancarlo Giorgetti 70.49 e Manzione 70.59 e dell'emendamento Possa 70.48 di identico contenuto normativo.
Onorevole sottosegretario, conferma il parere contrario anche su questi emendamenti?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Avevo espresso parere contrario per consentire al Governo di rimeditare sulla materia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pezzoli 70.47, Giancarlo Giorgetti 70.49 e Manzione 70.59 e dell'emendamento Possa 70.48 di identico


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contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 442
Astenuti 5
Maggioranza 222
Hanno votato
211
Hanno votato
no 231).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Possa 70.45 e Pezzoli 70.50, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 431
Votanti 429
Astenuti 2
Maggioranza 215
Hanno votato
196
Hanno votato
no 233).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pezzoli 70.52 e Possa 70.53, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 431
Astenuti 2
Maggioranza 216
Hanno votato
198
Hanno votato
no 233).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 70.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 436
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
205
Hanno votato
no 231).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Landi di Chiavenna 70.56, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 441
Astenuti 1
Maggioranza 221
Hanno votato
197
Hanno votato
no 244).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti Giancarlo Giorgetti 70.60 e Pezzoli 70.63, di analogo contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 443
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato
199
Hanno votato
no 244).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti Pezzoli 70.61 e Manzione 70.62, di analogo contenuto normativo, assumendo come testo base l'emendamento dell'onorevole Pezzoli, nel testo riformulato, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 435
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato
403
Hanno votato
no 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti Pezzoli 70.64 e Possa 70.65, di analogo contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 445
Maggioranza 223
Hanno votato
207
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento de Ghislanzoni Cardoli 70.66, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 445
Maggioranza 223
Hanno votato
201
Hanno votato
no 244).

Qual è il parere del sottosegretario sull'emendamento Giacalone 70.78, per il quale il relatore si è rimesso al Governo?

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Signor Presidente, si tratta di materia difficile e complessa sulla quale, debbo dirlo onestamente, non siamo riusciti a fare gli approfondimenti necessari. Pertanto, invito l'onorevole Giacalone a ritirare il suo emendamento, in quanto sono presenti in esso anche alcuni errori formali che ne rendono difficile la comprensione.

PRESIDENTE. Onorevole Giacalone, accede all'invito rivoltole a ritirare il suo emendamento 70.78?

SALVATORE GIACALONE. Sì, signor Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'articolo 70.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, l'articolo che stiamo per votare è uno dei più rilevanti della manovra, per cui ritengo necessaria una seppur breve valutazione di ordine politico. Più volte, nel corso del dibattito, quando abbiamo dovuto discutere (come faremo tra poco con l'articolo 3) in ordine all'aliquota IRPEG ridotta per le imprese operanti nel Mezzogiorno, si è collegato il gettito che dovrebbe venire dall'emersione del cosiddetto lavoro nero alla possibilità di mantenere tale riduzione nel sud Italia.
Tuttavia, vorrei far riflettere l'Assemblea sull'emersione del lavoro nero: quando si parla di interventi finalizzati a far emergere nel nostro paese (più che in altri) una notevole massa di imprese che operano nella totale illegalità e nell'assoluta mancanza di registrazioni sotto il profilo tributario e contributivo, non sempre le analisi sono fondate; pertanto, quasi mai le soluzioni attuate sono fondate. Analogamente, quella proposta nel


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l'articolo 70 non rappresenta una soluzione: continuare a ritenere che l'emersione si possa contrastare con gli incentivi è pura follia! Chi è sommerso, chi è sott'acqua, chi si mimetizza e cerca di non farsi individuare come soggetto produttivo ritiene che il peso complessivo della pressione tributaria e contributiva sia tale da non consentirgli di operare nella legalità.
Signor Presidente, non credo vi sia gente che voglia operare nell'illegalità per scelta, ma ritengo che il sistema, così come è stato congegnato, con i suoi dirigismi, le rigidità, le diseconomie ed i freni allo sviluppo, determini condizioni tali da non garantire un terreno di coltura per le attività produttive. La base di una seria battaglia per l'emersione, contro le attività illegali e non denunciate, consiste nell'intervenire sulle sovrastrutture che impediscono la legalità delle attività produttive, a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale e contributiva.
Ecco perché nella nostra ipotesi di contromanovra abbiamo puntato l'attenzione soprattutto sulla riduzione di questi due fattori che impediscono alle imprese di emergere. L'altro giorno, discutendo dell'IRPEG e del Mezzogiorno, mi chiedevo se siamo proprio sicuri che chi è sommerso lo è perché ha deciso di nuotare sott'acqua e non perché il livello dell'acqua è talmente alto che lo sovrasta. Ebbene, per noi è il livello dell'acqua ad essere troppo alto e a non consentire a tante imprese che si trovano ai margini della possibilità di permanere nel mercato di farlo nella legalità. La soluzione proposta dal Governo e dalla maggioranza con l'articolo 70, tutta rivolta da un lato agli incentivi e dall'altro lato alla riduzione delle sanzioni, non va da nessuna parte. È una soluzione illusoria, perché non elimina il principale problema: chi dovrebbe emergere sa che poi dovrà navigare in un mare procelloso, pieno di difficoltà e di diseconomie. Ecco perché noi voteremo contro l'articolo 70, perché non siamo affatto convinti che rappresenti una soluzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giorgetti. Ne ha facoltà.

GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, l'importanza dell'articolo 70 è connessa all'esito della diatriba interna alla maggioranza con riferimento all'articolo 3 ed alla riduzione delle aliquote IRPEG. Ora, che gli imprenditori che operano nel sommerso nel sud (con buona pace di Rutelli, il quale vede evasori soltanto al nord) possano decidere di fare il grande passo di entrare nella legalità e quindi, nell'immediato, di pagare le aliquote che si vorranno fissare con l'articolo 3 e successivamente di ottemperare a tutti gli obblighi di tipo contributivo e fiscale, ci sembra francamente poco probabile. Se è vero che gli imprenditori sono uomini pratici, che valutano razionalmente i costi ed i ricavi di ogni loro azione, mi sembra un po' inverosimile che per usufruire di un beneficio che viene quantificato dallo stesso Governo in termini complessivi, per tutti coloro che accederanno a questa normativa, in 200 miliardi, decidano di pagare aliquote IRPEG che anche in base alla stima, se vogliamo minimale, fatta dalla Confindustria, che è alla base di tutti gli emendamenti di cui la Camera si è occupata, ammonterebbero a 600 miliardi. Insomma, un mero calcolo di convenienza economica porta a dubitare che costoro decidano di andare a pagare 600 miliardi per usufruire di un beneficio che ammonta a 200 miliardi.
Per questi motivi il voto della Lega nord Padania sull'articolo 70 sarà contrario: torneremo sull'argomento in sede di esame dell'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Casilli. Ne ha facoltà.

COSIMO CASILLI. Signor Presidente, intervengo perché su questa materia del lavoro nero nel Mezzogiorno l'impostazione che è stata data dai precedenti oratori assume che esista una sola ricetta


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per affrontare il tema. C'è chi dice che bisogna fare tutto in termini di calo della pressione fiscale, chi invece sostiene che tutto deve essere volto agli incentivi e chi, infine, in realtà sostiene poco o nulla.
Il problema è complesso ed io credo che la manovra finanziaria contenga, nel caso dell'articolo 70, gli incentivi per l'emersione del lavoro nero, che è un problema molto sentito sia da parte dello Stato che dei lavoratori, e, negli articoli di cui ci occuperemo in seguito, interventi volti al calo della pressione fiscale ed al credito di imposta per aiutare gli investimenti. Ciò che deve essere ancora fatto è soprattutto migliorare le condizioni di competitività dei territori, che come sappiamo sono date da un'accelerazione delle procedure burocratiche, dall'incidenza del costo del denaro, dal miglioramento delle infrastrutture e della sicurezza dei territori. Questi compiti, in ragione, in questo caso sì, di un vero federalismo, spettano agli enti locali, allo scopo di acquisire competitività rispetto ad altre aree d'Europa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 70, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 446
Astenuti 1
Maggioranza 224
Hanno votato
237
Hanno votato
no 209).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Acierno 0.70.028.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 424
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato
23
Hanno votato
no 401).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 70.028 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 439
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato
233
Hanno votato
no 206).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo de Ghislanzoni Cardoli 70.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 430
Maggioranza 216
Hanno votato
176
Hanno votato
no 254).

Ricordo che l'articolo aggiuntivo Manzini 70.08 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione degli articoli aggiuntivi Alessandro Rubino 70.03 e Mazzocchi 70.05, di analogo contenuto normativo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzocchi. Ne ha facoltà.


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ANTONIO MAZZOCCHI. Vorrei rivolgermi al relatore per sapere con quali motivazioni abbia espresso parere contrario su un articolo aggiuntivo che, tra l'altro, non prevede alcun onere finanziario. Non so se il relatore sappia che questi commercianti hanno, presso l'INPS, una propria cassa che alimentano con soldi propri - per parlarci in termini chiari -, versando lo 0,09 in più rispetto alle altre categorie. Quando vogliono andare in pensione anticipatamente, a 57 anni le donne e a 62 gli uomini, hanno diritto all'indennizzo per la cessazione dell'attività commerciale. Tuttavia, è accaduto che l'INPS si è irrigidito e le procedure per ottenere l'indennizzo durano più di un anno, così questi lavoratori, oltre ad aver chiuso la loro attività commerciale, non hanno diritto né alla pensione, che scatta per le donne a 60 anni e per gli uomini a 65, né possono usufruire di tale indennizzo.
Onorevole relatore, quest'articolo aggiuntivo vuole attivare una procedura più veloce. Non capisco perché abbia espresso parere contrario su di esso: forse lo ha fatto perché è stato sottoscritto da tre esponenti del centrodestra. Non vedo altra motivazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

ANTONIO MAZZOCCHI. No, Presidente...

PRESIDENTE. Calma, non si arrabbi, onorevole Mazzocchi. Lei è un uomo tranquillo, passeremo ancora alcuni giorni insieme...
Onorevole Cherchi?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, quest'articolo aggiuntivo prevede una compensazione: si ritiene quindi che produca oneri, altrimenti non vi sarebbe motivo di ribadire la copertura. Chiedo anche il parere del Governo, ma la lettura attenta dell'articolo aggiuntivo in questione non mi assicura, a prescindere dal merito, che non vi sia bisogno di una copertura per l'onere finanziario che produrrebbe. Confermo pertanto il mio parere contrario, al momento.

PRESIDENTE. Il Governo? La questione è se vi sia o meno bisogno di copertura.

PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Mi riservo di valutarlo, Presidente.

NICOLA BONO. Chiedo di parlare per un chiarimento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Presidente, vorrei assicurare il relatore sul fatto che, per una questione di velocità, dal punto di vista tecnico abbiamo previsto una compensazione standard del gruppo di Alleanza nazionale per tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi da noi presentati, anche su quelli che non comportano oneri. Pertanto, vedere che a questo articolo aggiuntivo Mazzocchi 70.05 segua una compensazione non significa nulla. Se lo si valuta bene, si può capire chiaramente che questo articolo aggiuntivo non produce oneri.

PRESIDENTE. Sta bene: per ora accantoniamo, non essendovi obiezioni, gli articoli aggiuntivi Alessandro Rubino 70.03 e Mazzocchi 70.05 di analogo contenuto, al fine di consentire al sottosegretario di valutarli più approfonditamente.
Passiamo alla votazione del subemendamento Bono 0.70.029.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Ho presentato questo subemendamento all'articolo aggiuntivo 70.029 il quale, al comma 5 stabilisce: «Ciascun Fondo è costituito, sulla base di accordi interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentativi sul piano nazionale, alternativamente:


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a) come soggetto giuridico di natura associativa ai sensi dell'articolo 36 del codice civile; b) come soggetto dotato di personalità giuridica ai sensi dell'articolo 12 del codice civile».
Ora, costituire ai sensi dell'articolo 36, un fondo di natura associativa o con personalità giuridica non è esattamente la stessa cosa.
Quindi l'alternatività che viene lasciata alla norma mi pare che sia un fatto che non giustifica, per così dire, una ricaduta di garanzia nei confronti dei terzi e degli aventi diritto. Quindi si propone di abolire la lettera a) per stabilire una linea, e individuare un soggetto, a cui fare riferimento, che potrebbe essere dotato di personalità giuridica.
Era questo il senso della proposta.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sul punto?

RAFFAELE MORESE, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Su questa alternativa, e nella stessa articolazione, ci siamo già espressi a proposito del fondo della formazione del lavoro interinale. Trattandosi di un fondo privato, le modalità da seguire sono quelle indicate alla lettera a) o alla lettera b). È una opzione la cui scelta viene lasciata alle parti.

NICOLA BONO. Ne prendo atto e ritiro il mio subemendamento.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 70.029 del Governo, nella parte ammissibile, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 448
Astenuti 3
Maggioranza 225
Hanno votato
259
Hanno votato
no 189).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pezzoli 70.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 442
Astenuti 6
Maggioranza 222
Hanno votato
178
Hanno votato
no 264).

Chiedo ai presentatori dell'articolo aggiuntivo Cordoni 70.07 se accolgano l'invito a ritirarlo. In ogni caso ricordo che i primi due commi sono inammissibili.

ALFREDO STRAMBI. Mentre si registra una larghissima condivisione sulle finalità e l'obiettivo dell'assunzione dei mille ispettori, per un verso si dichiara inammissibile per vizio di forma la proposta emendativa presentata dalla maggioranza ... Vorrei che il relatore mi ascoltasse. Onorevole Cherchi, la prego, mi sto rivolgendo a lei!
Da parte del relatore c'è stato l'invito a ritirare l'articolo aggiuntivo Giordano 70.030, che, quanto al contenuto, è identico a quello ora in esame. Mi chiedo se sia chiaro di cosa stiamo parlando ...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia! Onorevole Gambale! Onorevole Manzione, per piacere! Onorevole Armani! Onorevole Pezzoli!

ALFREDO STRAMBI. Condivido una linea ed una impostazione che nella lotta al lavoro nero privilegi incentivi e gradualità, ma a mio avviso resta fermo che, senza un'accentuazione dell'attività di vigilanza e di repressione nei casi di recidiva,


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non è possibile ottenere risultati. Per questo invito il relatore per la maggioranza a modificare il parere sull'articolo aggiuntivo Giordano 70.030 o ad accantonarlo. Mi sembra non sia possibile risolvere la questione con un parere sbrigativo.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, con l'invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Giordano 70.030 e Cordoni 70.07 la Commissione non ha inteso affatto esprimere alcuna riserva in merito agli obiettivi da essi individuati.
Per una questione pratica, abbiamo ritenuto che questi articoli aggiuntivi producessero un appesantimento eccessivo del testo; avendo approvato numerosi e complessi emendamenti relativi al settore del lavoro, ci sembrava anche opportuno lasciare un po' di lavoro al Senato. Tuttavia, proprio perché non abbiamo alcuna riserva di merito, chiedo l'accantonamento dei due articoli aggiuntivi al nostro esame per procedere alle correzioni necessarie, almeno nella seconda parte.

PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, non essendovi obiezioni, gli articoli aggiuntivi Giordano 70.030 e Cordoni 70.07 si intendono accantonati.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Michielon 70.09.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Michielon. Ne ha facoltà.

MAURO MICHIELON. La Lega nord ritiene che questo articolo aggiuntivo sia molto importante per combattere il fenomeno del sommerso relativamente ai lavoratori extracomunitari.
L'approvazione di questo articolo aggiuntivo consentirebbe di ottenere due risultati. In primo luogo, si potrebbe effettuare un monitoraggio degli extracomunitari su tutto il territorio; in secondo luogo, gli extracomunitari che svolgono un lavoro subordinato avranno l'obbligo di dichiarare la durata del loro impiego e di presentare la loro cartella contributiva. Se il datore di lavoro non regolarizzerà un lavoratore extracomunitario, subirà una sanzione doppia rispetto a quella che riceverebbe per un comportamento analogo nei confronti di un lavoratore italiano.
Il controllo riguarda anche i lavoratori extracomunitari che non svolgono un lavoro subordinato, che sono tenuti ad iscriversi alla camera di commercio e ad avere una partita IVA. Il controllo di tali dichiarazioni verrà effettuato dalla questura, dal Ministero del lavoro e dall'INPS. Nel caso in cui si dovessero rilevare irregolarità, le soluzioni sono due: o i lavoratori extracomunitari si regolarizzano, oppure si applica loro il decreto di espulsione.
Riteniamo importante questo articolo aggiuntivo e siamo certi che la sua approvazione comporterebbe un grosso gettito contributivo - per questo, il sottosegretario Giarda ci dovrebbe ringraziare - nonché l'eliminazione dello sfruttamento di lavoratori extracomunitari.
Ritengo che, se qualcuno ha avuto la bontà di leggere il nostro articolo aggiuntivo, si sia reso conto che lo stesso non ha alcun intento persecutorio; esso tende, invece, come la Lega ha sempre chiesto, a premiare i lavoratori regolari e a punire chi agisce in maniera irregolare. Questo, a parte la rubrica del nostro articolo aggiuntivo, deve valere anche per i datori di lavoro. Invito pertanto l'Assemblea a votare a favore del nostro articolo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giancarlo Giorgetti, al quale ricordo che ha un minuto. Ne ha facoltà.

GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, ritengo che l'articolo aggiuntivo in esame meriti la dovuta attenzione. Perché


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la Lega nord Padania ha presentato un articolo aggiuntivo la cui rubrica recita «Programma straordinario di recupero dell'evasione contributiva relativa ai lavoratori extracomunitari»? Perché, a parte il fenomeno dell'immigrazione clandestina, che è estraneo a questo articolo aggiuntivo, l'esame dei dati statistici prodotti dall'INPS e dal Ministero dell'interno evidenzia un singolare fenomeno: gli extracomunitari regolarmente domiciliati in Italia, con permesso di soggiorno, sono più di 1 milione 200 mila; singolarmente, presso l'INPS, sono registrati, per forme di previdenza ed assistenza obbligatorie, soltanto 350 mila. Poiché la differenza tra 1 milione e 200 mila e 350 mila è assolutamente rilevante e non possiamo pensare che queste persone vivano di gratificazioni da parte di terzi, per cui è evidente che in qualche modo lavorano, il meccanismo che abbiamo escogitato dovrebbe consentire, per i lavoratori extracomunitari presenti sul territorio nazionale non clandestinamente, la possibilità di regolarizzazione e, quindi, produrre un aumento di gettito sotto il profilo sia fiscale sia previdenziale.
Se davvero da parte del Governo si vuol fare qualcosa per sanare e disciplinare il settore, ci sembra obbligatorio e dovuto un parere favorevole sull'articolo aggiuntivo in esame (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Michielon 70.09, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 424
Astenuti 2
Maggioranza 213
Hanno votato
192
Hanno votato
no 232).

I restanti articoli aggiuntivi e relativi subemendamenti sono accantonati.

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