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PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 68 , nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 7328-bis sezione 5).
NICOLA BONO. Questo sì che è un bell'articolo!
PRESIDENTE. Sì, un tema semplice e pacifico ...
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Pace 68.19 e Caparini 68.20, sul l'emendamento Caparini 68.22 e sull'emendamento Giancarlo Giorgetti 68.24.
PRESIDENTE. Come dividerebbe questo articolo, onorevole relatore?
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Si invitano i presentatori a ritirare i primi due capoversi dell'emendamento fino alla parola «cento», mentre la restante parte, a partire dall'espressione «conseguentemente, dopo l'articolo 68,» dovrebbe essere spostata dopo l'articolo 68.
PRESIDENTE. Sta bene. Quindi, diventa un articolo aggiuntivo. Prego, onorevole relatore.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Possa 68.8, invita i presentatori degli emendamenti Contento 68.29 e Turroni 68.11 a ritirarli, altrimenti il parere è contrario; esprime parere contrario sugli emendamenti Bono 68.32, Teresio Delfino 68.1 e Pace 68.30; invita i presentatori a ritirare l'emendamento Floresta 68.31 e gli identici emendamenti Rogna Manassero di Costigliole 68.18, Turroni 68.12 e Casinelli 68.33. L'emendamento Burlando 68.17 andrebbe accorpato con l'emendamento Zagatti 68.40, che abbiamo rinviato come aggiuntivo. La Commissione invita inoltre i presentatori degli emendamenti Alessandro Rubino 68.7 e 68.2 a ritirarli, altrimenti il parere è contrario; esprime parere contrario sull'emendamento Giancarlo Giorgetti 68.23. Per quanto riguarda gli identici emendamenti Alessandro Rubino 68.3, Teresio Delfino 68.4 e Alberto Giorgetti 68.5, il parere può essere favorevole se si sostituisce l'espressione «e con la Conferenza Stato-regioni» con l'espressione «sentita la Conferenza Stato-regioni».
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori degli identici emendamenti Alessandro Rubino 68.3, Teresio Delfino 68.4 e Alberto Giorgetti 68.5 accettano la riformulazione proposta dal relatore per la maggioranza.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Il parere della Commissione è favorevole sull'emendamento Contento 68.6.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda l'emendamento Zagatti 68.40?
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza Signor Presidente, la Commissione ne proporrà una riformulazione come articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
BRUNO SOLAROLI, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Pace 68.19 e Caparini 68.20.
CARLO PACE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, considerato l'esito non proprio brillante per la finanza pubblica dell'asta per le licenze UMTS, verrebbe da osservare: che discutiamo a fare? De minimis non est disputandum! Tuttavia, vorrei richiamare la circostanza che la parsimonia tradizionale degli italiani ha considerato che «soldino a soldino si fa il quattrino», quindi bisogna stare attenti anche alle cifre non stratosferiche. Nel caso che abbiamo presente, si tratta di non destinare, contrariamente a quanto la Camera ha deliberato recentemente, contrariamente alla legge e alla sana politica di bilancio, entrate straordinarie all'ammortamento del debito pubblico; questo si giustificherebbe soltanto in un caso: se destiniamo queste risorse, come dovuto, a ridurre il debito pubblico, in quanto ne abbiamo un vantaggio certo e misurabile. Il vantaggio è misurato dall'ammontare degli interessi che vengono risparmiati quando si riduce il debito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caparini. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, sono passati tanti giorni dalla fatidica data della chiusura dell'asta che, ancora oggi, continuiamo a considerare una truffa perché non abbiamo avuto risposte da parte del Governo sulle modalità di esecuzione della stessa. Il ministro Cardinale latita, impegnato altrove, magari in campagna elettorale, e anche oggi è completamente assente; notiamo soprattutto la sua arroganza perché non vuole rendere conto delle frasi pronunciate al Senato. Non si dà conto nemmeno di quelle pronunciate dal Presidente del Consiglio Amato in questo Parlamento a proposito della lettera di British Telecom e del ritiro di Blu, quando aveva affermato di avere avuto rassicurazioni sul fatto che Blu avrebbe continuato la gara. La lettera pubblicata su Milano finanza, alcuni giorni orsono, ha palesemente smentito il Presidente del Consiglio, che ha dichiarato il falso davanti a questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).
PRESIDENTE. Onorevole Caparini, deve concludere.
DAVIDE CAPARINI. ...e per molte altre cose.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Signor Presidente, alle egregie cose che ha detto il collega Pace vorrei aggiungere che due giorni fa il bollettino della Banca d'Italia ha riportato che il nostro debito pubblico accumulato è tornato a 2 milioni e mezzo di miliardi.
delle imprese del sud, dobbiamo farlo dando in cambio la riduzione del debito anche in valore assoluto e non solo in rapporto con il prodotto interno lordo, che è legato allo sviluppo del paese e, quindi, aleatorio, perché in un mercato globalizzato il tasso di sviluppo è legato anche all'andamento dell'economia mondiale. Dobbiamo garantire anche la riduzione in termini di valore assoluto del nostro debito pubblico che, come ho detto, è inchiodato a 2 milioni e mezzo di miliardi (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giorgetti 68.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione degli identici emendamenti Aprea 68.10, Tassone 68.13 e Rasi 68.14.
Dichiaro chiusa la votazione.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Teresio Delfino 68.15.
LUCA VOLONTÈ. No, signor Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Bracco, accede all'invito al ritiro del suo emendamento 68.25?
FABRIZIO FELICE BRACCO. Signor Presidente, i miei articoli aggiuntivi 68.04 e 68.06 non comportano costi, ma sono soltanto semplificazioni del decreto legislativo n. 297, che riguarda la ricerca applicata e il fondo del Ministero dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica per le agevolazioni per la ricerca applicata, per rendere più facilmente spendibile tale fondo. Quindi...
PRESIDENTE. Onorevole Bracco, stiamo parlando del suo emendamento 68.25, a proposito del quale il relatore ha detto che nella pubblica amministrazione è compresa la scuola; quindi, tale riferimento è inutile. Accede all'invito al ritiro del suo emendamento?
FABRIZIO FELICE BRACCO. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Contento, accede all'invito al ritiro del suo emendamento 68.28?
MANLIO CONTENTO. No, signor Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Non possiamo ritirare questo emendamento, signor relatore, perché è proprio la filosofia seguita nella proposta dell'articolo che stiamo discutendo che ce lo impedisce.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Voglio replicare all'onorevole Contento, altrimenti sembrerebbe che siamo contrari ad utilizzare risorse per il contenimento dei costi energetici.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Zagatti 68.40, per il quale vi è un invito al ritiro della prima parte. I presentatori accettano?
FABRIZIO VIGNI. Se ho ben capito, vi è la disponibilità, da parte del relatore per la maggioranza e del Governo, ad accogliere la sostanza del nostro emendamento.
PRESIDENTE. Non esageriamo, la proposta del relatore per la maggioranza è un'altra: è di ritirare le prime due parti e di trasformare la seconda parte in articolo aggiuntivo, valutando in che termini, con alcune riformulazioni, possa essere accolto il nocciolo della questione.
FABRIZIO VIGNI. Allora, mentre mi dichiaro soddisfatto e accolgo l'invito a riformulare le finalità di utilizzo di una quota dei proventi UMTS per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico, vorrei invece insistere, con il Governo e con il relatore, perché sia comunque fissata una quota minima, che abbiamo proposto nella misura del 4 per cento (siamo comunque disponibili a valutare anche una percentuale più bassa, se è il caso). Riteniamo opportuno fissare una quota minima per due ragioni: anzitutto, perché questa finalità - riduzione e prevenzione dell'inquinamento elettromagnetico - è intimamente connessa alla vicenda UMTS, che comporterà l'installazione di migliaia di antenne su tutto il territorio nazionale; in secondo luogo, perché proprio in questa fase si sta discutendo non solo dell'attuazione del decreto ministeriale n. 381, sulla riduzione dell'inquinamento elettromagnetico per le alte frequenze, ma anche - auspichiamo - dell'approvazione della legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico, che è in via di discussione al Senato.
GUIDO POSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDO POSSA. Signor Presidente, il problema dell'inquinamento elettromagnetico è in realtà di portata limitata. Ben altre e più gravi questioni dovrebbero sollecitare la nostra considerazione, cari colleghi: dobbiamo dirlo con molta franchezza. Nel paese si vanno invece diffondendo a macchia d'olio comitati contro l'elettrosmog. All'origine di questa crescente ansietà vi sono due fenomeni. Innanzitutto vi è una diffusa ignoranza sui fondamenti scientifici delle scelte compiute nella società civile ed industriale (Applausi del deputato Armani). È un fatto drammatico, ma dobbiamo prenderne atto: la maggior parte di noi non conosce i sistemi di funzionamento della nostra società. È un fatto destabilizzante di per sé, al quale si aggiunge un problema ancora più grave: l'atteggiamento del Governo su questo problema.
GIOVANNI SAONARA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI SAONARA. Signor Presidente, senza alcun dubbio il collega Possa, per esperienza professionale e politica, è particolarmente competente anche su questa materia, come ha dimostrato più volte nel seguire presso la Commissione attività produttive i lavori su tutte le questioni relative al futuro del mercato energetico nel nostro paese ed al futuro dei gruppi che si occupano di queste tematiche.
ENZO SAVARESE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Ha a disposizione due minuti, onorevole Savarese.
ENZO SAVARESE. Signor Presidente, credo che parlerò in dissenso dalle posizioni del mio gruppo.
dai tanti comitati spontanei che sono stati istituiti per la difesa dai possibili inquinamenti elettromagnetici. Vorrei ricordare, per esempio, il comitato di Roma nord, che ha protestato perché onde della radio Vaticana si inseriscono, causando probabilmente patologie ma sicuramente disservizi nelle linee telefoniche, nei cancelli elettrici e nei citofoni; si tratta di una situazione che presenta anche una serie di problemi legati all'extraterritorialità dell'emittente.
MASSIMO SCALIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MASSIMO SCALIA. Anche i Verdi hanno presentato due emendamenti con i quali si intende riservare una quota del 10 per cento dei proventi derivanti dalla vendita delle licenze UMTS per i problemi della prevenzione e della riduzione dell'inquinamento elettromagnetico. Chiediamo al relatore e al Governo di riflettere, anche perché è proprio pensare ad una riserva per questi fini a proposito dell'UMTS, considerato che questa nuova telefonia cellulare richiederà un ampliamento e un potenziamento degli apparati e quindi riproporrà in maniera ancor più ampia la tematica dell'inquinamento elettromagnetico.
WALTER DE CESARIS. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
WALTER DE CESARIS. Anche noi chiediamo al Governo e al relatore di rivedere il parere espresso sull'emendamento Zagatti 68.40.
DOMENICO GRAMAZIO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO GRAMAZIO. Signor Presidente, come affermava poc'anzi il collega Savarese, non si possono sottovalutare i comitati spontanei nati in ogni parte d'Italia, le contrapposizioni sorte più volte sulla collocazione delle antenne, spesso poste addirittura sulle scuole private e sugli asili nido, gli interventi del comune, i contrasti tra comune e regione. Non possiamo far finta che l'elettromagnetismo non esista, non possiamo ignorare una grave situazione che è all'ordine del giorno degli enti locali nel rapporto con le varie associazioni; non possiamo non ricordare che esistono dei comitati spontanei sorti in ogni parte d'Italia, sotto tutte le bandiere, che si battono per la difesa dei propri interessi e degli interessi degli abitanti di quelle zone.
NICOLA CARLESI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLA CARLESI. Condivido il tenore dell'intervento del collega Gramazio e quindi sarò più breve del tempo concessomi. Riferendomi a dati ormai consolidati nella letteratura scientifica rispetto ai danni dell'elettromagnetismo e dell'elettrosmog, ritengo che vi sia molta superficialità nell'affrontare il problema quando si dice che non esiste la possibilità di un danno vero ed accertato alle persone. È soprattutto una questione di sommatoria degli effetti delle antenne, sulla quale è necessario fare chiarezza. I comuni si trovano in gravi difficoltà rispetto a norme che appaiono estremamente aleatorie ed è dunque necessario fornire segnali importanti.
PRESIDENTE. Colleghi, vi ricordo che state esaurendo il tempo per interventi personali.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Ringrazio il collega Savarese per aver interrotto un indirizzo che ritengo assolutamente sbagliato. Chi nega che esista la lobby dei ripetitori, specialmente telefonici, è in malafede: gran parte di essi vengono collocati abusivamente, nel silenzio di ogni autorità. Chi nega poi che il campo magnetico che si forma sia nocivo alla salute dovrebbe finire in galera, perché dice il falso sapendo di dirlo, e questo sia in Italia che all'estero, perché basta un minimo di letture.
STEFANO MORSELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.
STEFANO MORSELLI. Presidente, non so quale emendamento alla fine verrà messo in votazione o se vi saranno emendamenti accantonati, certo è che si tratta di una questione seria, troppe volte sottovalutata. Tutto viene avvilito sull'altare del business! E il Governo è stato sempre troppo latitante, ha sempre lasciato fare; va incalzato e responsabilizzato. Credo quindi che sia sacrosanto sostenere qualsiasi proposta emendativa che tuteli la salute pubblica e che metta uno stop serio e chiaro al proliferare di «antenna selvaggia» e di quant'altro può danneggiare la salute pubblica. Pertanto, se verranno messe in votazione proposte emendative in questa direzione, sarò il primo a sostenerle con il mio voto.
ALESSANDRO BERGAMO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.
ALESSANDRO BERGAMO. Presidente, anch'io condivido le apprensioni degli altri colleghi in merito ai rischi derivanti dall'inquinamento elettromagnetico, che sono reali. Del resto, in America e nelle regioni del nord Europa vi è al riguardo una legislazione che tutela i cittadini e soprattutto le strutture pubbliche nelle vicinanze degli elettrodotti. In Italia, da oltre un anno la Camera ha approvato in prima lettura un progetto di legge sulla prevenzione dell'inquinamento elettromagnetico, ma questo provvedimento non fa che rimbalzare da una parte all'altra senza vedere la luce. Anche se non è questa la sede, le chiedo, Presidente, di sollecitare l'iter di questo importante progetto di legge, anche se credo che difficilmente sarà approvato definitivamente nel corso di questa legislatura.
MANLIO CONTENTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.
MANLIO CONTENTO. Intervengo, Presidente, solo per dire che non vorremmo fossero confusi i due piani in questa discussione. Qui nessuno mette in discussione l'esigenza di salvaguardare il diritto alla salute, che è fondamentale per tutti. Il problema di fondo è dato esclusivamente dalle modalità con cui si vogliono impiegare i fondi in questione. Siccome il testo normativo fa riferimento all'inquinamento elettromagnetico, a nostro giudizio, soprattutto con l'accoglimento della proposta emendativa che prevede di sentire anche le Commissioni parlamentari competenti, e tenuto presente che le modalità di assegnazione di quei fondi sono rimesse - se non ho capito male - a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è sufficiente garantire la finalità della salvaguardia dall'inquinamento elettromagnetico senza che siano necessarie quelle precisazioni ulteriori, che sono ultronee e superflue. Sarà compito poi del dibattito parlamentare, sentite anche le Commissioni competenti, individuare quali finalità, anche all'interno della salvaguardia dall'inquinamento elettromagnetico, devono essere apprezzate. Il nostro voto sulla proposta emendativa sarà quindi di astensione.
TOMMASO FOTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.
TOMMASO FOTI. Signor Presidente, mi limito a ricordare che la Camera ha già approvato una mozione in materia di inquinamento elettromagnetico e che il Governo era impegnato ad emanare dei decreti ma non ha mai provveduto in tal senso. La Camera, in prima lettura, ha approvato un progetto di legge su cui concordavano tutte le forze politiche. Questo provvedimento giace al Senato da otto mesi e non va avanti! È inutile approvare delle norme stralcio che servono soltanto a riservare una quota di finanziamenti per non si sa bene quale scopo. Perché, in assenza di limiti, come verranno spesi i soldi in questione? Per della propaganda e non per iniziative serie a tutela della salute e dell'ambiente! Questa è una «marchetta» di Governo e di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Chiedo ai presentatori dell'emendamento Contento 68.29 se accolgano l'invito a ritirarlo.
MANLIO CONTENTO. Insisto per la votazione, Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, dal momento che questa legge finanziaria ha mille finalità, non vedo perché non debba essere votato un emendamento che prevede l'utilizzo di una parte dei fondi per la realizzazione di progetti volti a ridurre l'inquinamento elettromagnetico nonché per finanziare progetti tecnologicamente avanzati per la sorveglianza dei confini e delle coste al fine di prevenire il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Riteniamo che tra le priorità debba esservi anche la sicurezza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Turroni, accoglie l'invito a ritirare il suo emendamento 68.11?
SAURO TURRONI. Sì, Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pace 68.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Floresta, accoglie l'invito a ritirare il suo emendamento 68.31?
ILARIO FLORESTA. Insisto per la votazione, Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ILARIO FLORESTA. Signor Presidente, noi della Casa delle libertà volevamo che l'intero ricavato del 10 per cento fosse destinato all'abbattimento del debito pubblico ma, visto che il Governo vuole tenersi una cifra così considerevole (si tratta di oltre 2.600 miliardi), non concordo con quanto ha detto il relatore per la maggioranza, onorevole Cherchi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Rogna Manassero di Costigliole, accetta l'invito al ritiro del suo emendamento 68.18?
SERGIO ROGNA MANASSERO di COSTIGLIOLE. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
MASSIMO SCALIA. Signor Presidente, lei ci dovrebbe spiegare a che punto siamo, perché l'emendamento Zagatti 68.40 non è stato votato.
PRESIDENTE. Stiamo esaminando l'emendamento Turroni 68.12.
MASSIMO SCALIA. L'emendamento Zagatti 68.40, però, non è stato votato. Si tratta di capire, allora, se il relatore per la maggioranza ed il Governo accettino la richiesta di sostanziale accantonamento - per capirci molto bene - delle proposte concernenti la quota riservata sul 10 per cento o se, invece, si debba procedere alla votazione di una proposta a favore della quale si sono espressi quasi tutti i gruppi presenti.
PRESIDENTE. No, onorevole Scalia, allo stato l'emendamento Zagatti 68.40 ha un destino certo: è stato considerato come articolo aggiuntivo e, pertanto, lo esamineremo dopo gli emendamenti riferiti all'articolo 68.
MASSIMO SCALIA. Presidente, dobbiamo capire se ciò valga anche per la parte che riserva la quota del 6 per cento sul 10 per cento.
PRESIDENTE. No, quella parte è stata ritirata.
MASSIMO SCALIA. Avevo chiesto al collega se quella parte fosse stata ritirata e mi era stato risposto di no.
PRESIDENTE. A me risulta ritirata, mentre la restante parte viene considerata come articolo aggiuntivo.
MASSIMO SCALIA. Prendiamo atto di ciò.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione conferma l'esigenza di difendere il testo del Governo, ma raccoglie l'esigenza emersa dal dibattito di prestare particolare attenzione alla riduzione delle emissioni elettromagnetiche. Proporrei pertanto - non so se l'onorevole Scalia possa ritenere soddisfacente tale formulazione - che, nella ripartizione del fondo, si ponga particolare attenzione alla riduzione delle emissioni elettromagnetiche.
dalla legge; noi dovremo fidarci di ciò che fa il Governo, tanto più che il decreto verrà sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti e della Conferenza Stato regioni. Di conseguenza, potremmo prevedere: «con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni elettromagnetiche», il che creerebbe una priorità nella ripartizione del fondo.
PRESIDENTE. Onorevole Vigni, quando lei è intervenuto ho capito che intendeva accogliere l'invito del Governo e ritirare la prima parte dell'emendamento Zagatti 68.40, tant'è che l'emendamento stesso non è stato votato. È stato votato, invece, l'emendamento Possa 68.8. È così?
FABRIZIO VIGNI. Signor Presidente, non avevo ritirato la prima parte dell'emendamento indicato ma avevo invitato il Governo ed il relatore per la maggioranza ad un'ulteriore riflessione sull'opportunità di prevedere comunque una quota significativa.
PRESIDENTE. Comunque, adesso il relatore per la maggioranza le ha risposto chiedendo di inserire una clausola - il che potrà avvenire quando affronteremo il tema trattato nell'emendamento Zagatti 68.40 - che faccia riferimento a priorità, non a dati quantitativi specifici, relative alla finalità indicata.
FABRIZIO VIGNI. Sottolineo ancora una volta la necessità che sia prevista una quota significativa, anche se non numericamente esplicitata.
PRESIDENTE. Potrete riformulare voi l'emendamento come riterrete più opportuno quando lo esamineremo.
MASSIMO SCALIA. Signor Presidente, dopo aver sentito il collega Vigni che ha parlato in favore dell'emendamento Zagatti 68.40, credo che la cosa migliore sia un momento di riflessione. Tutti riteniamo che una quota vada fissata.
PRESIDENTE. Se ho ben capito, la sua proposta è di trattare la materia quando esamineremo l'emendamento Zagatti 68.40.
MASSIMO SCALIA. Esattamente.
PRESIDENTE. Lo stesso vale allora per gli emendamenti Rogna Manassero di Costigliole 68.18 e Casinelli 68.33.
SERGIO ROGNA MANASSERO di COSTIGLIOLE. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni gli identici emendamenti Rogna Manassero di Costigliole 68.18, Turroni 68.12 e Casinelli 68.33 si intendono pertanto accantonati affinché possano essere esaminati insieme all'emendamento Zagatti 68.40. In tal modo verrà recuperata anche la ratio dell'intervento del collega Vigni.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
TEODORO BUONTEMPO. Avevo chiesto di parlare prima dell'ultimo intervento dell'onorevole Scalia.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Credo che abbia fatto bene l'onorevole Scalia a chiedere l'accantonamento della materia perché un indirizzo generico non avrebbe alcuna efficacia. Semmai si può discutere sull'entità, ma una quota deve essere posta altrimenti è come votare un ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'emendamento Burlando 68.17 è accantonato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alessandro Rubino 68.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Alessandro Rubino 68.3, Teresio Delfino 68.4 e Alberto Giorgetti 68.5, nel testo riformulato, accettati dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 68.6, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Informo che il Parlamento europeo ha approvato la Carta dei diritti, con 410 voti a favore, 93 voti contrari e 27 astenuti (Generali applausi, cui si associano i membri del Governo).
NICOLA BONO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Vorrei risultasse a verbale che la riformulazione proposta dal relatore per la maggioranza per l'emendamento Alessandro Rubino 68.3 vale anche all'emendamento Alberto Giorgetti 68.5.
PRESIDENTE. Sì, vale per tutti e tre gli identici emendamenti.
DAVIDE CAPARINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Prendiamo atto che il ministro non è venuto in aula a rispondere circa le sue gravi responsabilità nella gestione dell'asta per la concessione delle licenze UMTS.
PRESIDENTE. Prenderò contatto con il ministro a questo scopo. È comunque presente il sottosegretario.
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.
A partire dal successivo emendamento Aprea 68.10, sono contenuti nel fascicolo emendamenti che propongono ulteriori finalizzazioni, ovvero che tendono ad istituire riserve in favore di determinati interventi, a valere sul fondo stesso. La Commissione, pur in presenza di apprezzabili proposte di alcuni onorevoli colleghi, ritiene a maggioranza che sia opportuno mantenere il testo del Governo, che mette in capo al Governo stesso la regolamentazione del fondo e l'assegnazione delle risorse ai diversi interventi. Con questa argomentazione esprimerò inviti al ritiro o pareri contrari sugli emendamenti che si discostano dal testo del Governo.
Proseguendo, signor Presidente, la Commissione invita i presentatori degli identici emendamenti Aprea 68.10, Tassone 68.13 e Rasi 68.14, altrimenti il parere è contrario, ma naturalmente non ho niente contro l'Istituto nazionale di neuroscienze, con l'argomentazione già svolta.
La Commissione invita inoltre i presentatori a ritirare l'emendamento Teresio Delfino 68.15; lo steso vale per gli emendamenti Teresio Delfino 68.16 e Bracco 68.25, intendendo che le strutture scolastiche sono ricomprese nell'ambito degli interventi generali del fondo. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Contento 68.26, invita i presentatori a ritirare gli emendamenti Malavenda 68.27 e Contento 68.28, altrimenti il parere è contrario.
Relativamente all'emendamento Zagatti 68.40, la Commissione ritiene che valgano le considerazioni svolte a proposito della costituzione della riserva, mentre chiede che la parte di spesa venga considerata come un articolo aggiuntivo su cui la Commissione riproporrà una breve riformulazione, al di fuori dell'articolo 68.
Prosegua pure, onorevole relatore.
Per quanto riguarda gli articoli aggiuntivi, la Commissione invita a ritirare gli articoli aggiuntivi Castellani 68.05, Zagatti 68.02, Bracco 68.04 e gli identici articoli aggiuntivi Bracco 68.06 e Castellani 68.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pace. Ne ha facoltà.
La destinazione alternativa che il Governo propone per queste somme, che consisterebbe in spese di investimento, non dà luogo a frutti certi né quantificati; a parte la circostanza che veramente ci vuole molto pelo sullo stomaco e molta fantasia per poter definire investimenti le spese che sono previste nella proposta governativa, va osservato che le spese per ricerca sono di fecondità molto lunga e differita, per cui i loro frutti si vedranno fra moltissimi anni ed il loro valore attuale, scontato con i saggi d'interesse correnti, diventa evanescente.
Allora, signori, vogliamo veramente procedere a levarci questo peso dalle spalle, per la finanza pubblica, ma anche per l'economia italiana che deve sostenere la finanza pubblica, costituito da un debito che non ha paragoni con quello degli altri paesi dell'Unione europea? Se non procediamo a questo, non avremo mai le mani libere per una politica di bilancio corrispondente alle esigenze del paese. È nelle piccole cose che si vede la buona volontà: se voi chiudete gli occhi di fronte alle esigenze più evidenti, vi dimostrate insensibili alla ragionevolezza e soprattutto incapaci di proseguire un cammino che, sotto la minaccia di non entrare in Europa, avevamo virtuosamente seguito, ma era una virtù forzata, mentre oggi, quando siamo liberi di procedere come vogliamo, lo rifiutiamo per adottare una strada che è viziosa, una strada di dissipazione di risorse e non di corretto, oculato, parsimonioso uso delle risorse pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)!
È una vergogna, un'ignominia: a distanza di alcuni giorni dalla chiusura dell'asta, di quattro giorni dalla pubblicazione integrale del testo della lettera del presidente di British Telecom, il quale ha affermato che l'impegno di quest'ultima era in funzione delle sue quote di capitale ed ha chiesto, addirittura, il differimento dell'inizio dell'asta, ci troviamo oggi, a causa del mancato differimento, a discutere di un impegno in termini di denaro nettamente inferiore non solo alle aspettative del Governo, ma anche di tutti coloro che hanno osservato l'andamento delle aste in altri paesi dell'Europa. Non sappiamo ancora perché il Governo non abbia tenuto conto delle segnalazioni di Blu e di British Telecom e perché non abbia voluto prendere in considerazione la richiesta di rinvio o la conseguente diminuzione delle licenze. Infatti, senza un numero adeguato di queste ultime, un'asta non può esistere.
Un'asta con un numero di licenze uguale a quello dei concorrenti non è un'asta, è una buffonata, una truffa e una presa per i fondelli! È una presa in giro di tutto il Parlamento e del paese, perché chi ha pagato realmente le conseguenze di questa sporca vicenda sono i cittadini, che si vedono defraudati di un incasso dovuto, che era possibile e che è andato a finire in chissà quali tasche. Viene spontaneo pensare male perché, ancora oggi, non è stato spiegato il collegamento del ministro Cardinale con uno dei consorzi, vale a dire Tu Mobile. Non è stato spiegato come sia possibile che un consorzio sia costituito da società nelle compagine delle quali compaiono affiliati e tesserati dell'UDEUR e persone vicine al ministro Cardinale. Come è possibile che un consorzio formato da imprese con zero dipendenti, con pochi anni di vita e scopi sociali, che vanno dal riciclo dei rifiuti agli appalti stradali, concorra per una delle licenze più importanti di questi ultimi anni (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania e di deputati di Alleanza nazionale)? Come è possibile che in Italia un ministro utilizzi un'asta fondamentale per il futuro delle telecomunicazioni a scopo personale per farsi la campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania)?
Vogliamo che il ministro venga in aula e ci spieghi perché siamo stati oggetto di una truffa di così grave entità: parliamo di svariate migliaia di miliardi che oggi mancano nelle casse dello Stato e potrebbero andare agli alluvionati...
È vero che si riduce il rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo, perché quest'ultimo cresce, ma sono anni che il nostro debito pubblico è inchiodato a 2 milioni e mezzo di miliardi. Se vogliamo essere credibili nei confronti dell'Unione europea e ottenere, ad esempio, l'abbassamento dell'aliquota dell'IRPEG a favore
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pace 68.19 e Caparini 68.20, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato sì 187
Hanno votato no 231).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 435
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 240).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Aprea 68.10, Tassone 68.13 e Rasi 68.14, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 449
Astenuti 3
Maggioranza 225
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 250).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Teresio Delfino 68.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 451
Astenuti 5
Maggioranza 226
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 251).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 68.26, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 446
Astenuti 2
Maggioranza 224
Hanno votato sì 196
Hanno votato no 250).
Nel preciso istante in cui l'articolato precisa quali sono le finalità per utilizzare le risorse derivanti dalla cessione delle licenze, è evidente che l'unico strumento che il Parlamento ha a disposizione per modificare tali finalità è apportare correzioni con emendamenti. Diversamente, in sede di spesa non si potranno utilizzare quei fondi per finalità diverse. Ecco la ragione per la quale non possiamo ritirarlo.
Signor Presidente, intendiamo inoltre porre all'attenzione della Camera una situazione estremamente rilevante, riguardante le difficoltà esistenti in questo momento nel sistema competitivo per quanto riguarda un tema rilevante come quello dell'energia.
Purtroppo, grazie all'azionista di maggioranza dell'importante società elettrica, abbiamo assistito al calo costante degli investimenti nei settori di produzione e di trasmissione dell'energia elettrica. Siamo estremamente preoccupati di questo calo degli investimenti.
Ecco le ragioni per cui abbiamo chiesto che una parte di quei fondi venga indirizzata ad una finalità rilevante, quella di abbassare il divario di competitività nel sistema energetico, perché, mentre l'azionista di maggioranza pensa ad utilizzare i fondi della società per l'acquisizione di compagnie elettriche, noi, da destra, ci preoccupiamo dell'intero sistema-Italia che, grazie a politiche economiche sbagliate, sta purtroppo rilevando un aumento sempre più forte del divario del settore, che rappresenta la vera questione nazionale (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
Questa finanziaria propone, per la realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, l'adozione del credito d'imposta sugli investimenti, che è una sostanziale innovazione. Finora, gli impianti di produzione di energia, tranne quelli finalizzati all'energia rinnovabile, erano esclusi dall'accesso a misure di incentivazione. È una misura che vale molto di più di quella che lei propone in questo fondo che, peraltro, essendo così indistinto, finisce per finanziare praticamente tutto. Quindi, mi creda, onorevole Contento, la mia posizione non è un'opposizione a questa finalizzazione: è proprio per difendere il testo del Governo, altrimenti tanto vale presentare altri cento emendamenti, che creerebbero una sorta di elenco telefonico senz'altro di scarsa utilità.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 68.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 455
Astenuti 12
Maggioranza 228
Hanno votato sì 208
Hanno votato no 247).
Per questa ragione, mi permetto di insistere con il Governo sull'opportunità che su questa specifica finalità vi sia anche la previsione di una quota minima dei proventi da destinare agli obiettivi che verranno indicati.
Con la legge quadro citata poco fa dal collega Vigni il Governo sta introducendo un principio gravissimo. Infatti, riducendo drasticamente le soglie massime ammissibili per i campi elettromagnetici a bassa e ad alta frequenza, il Governo sancisce una delegittimazione della comunità scientifica. L'Italia ha recepito nella sua legislazione quanto di meglio è stato detto dalla comunità scientifica internazionale; ora si propongono riduzioni molto consistenti delle soglie ammissibili che sono state condivise in tutto il resto del mondo e non per un fattore 2 o 5, cioè con una misura prudenziale, ma per un fattore fino a 500. La delegittimazione della comunità scientifica non porta da nessuna parte; crea ansietà e basta. È grave che il Governo - qui rappresentato, in particolare, dal sottosegretario Calzolaio - si faccia partecipe di un atteggiamento così irresponsabile (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, Alleanza nazionale e misto-CDU).
Vorrei tuttavia segnalare al collega Possa che l'emendamento predisposto dai colleghi Zagatti, Bandoli ed altri tende a promuovere - anche in questa sede - quelle misure di prevenzione, di sostegno dell'attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica, di pianificazione territoriale ed urbanistica, di minimizzazione dei rischi che sono alla base delle preoccupazioni di migliaia di amministratori locali; quindi non si tratta soltanto delle attività dei comitati che egli ha citato.
Siamo di fronte ad una situazione particolarmente complessa. La Commissione ambiente ha lavorato a lungo su queste tematiche, ma in Senato il provvedimento sulla riduzione dell'inquinamento elettromagnetico ha incontrato grandi difficoltà in sede di calendarizzazione e di approvazione. Credo quindi che il segnale introdotto dai colleghi con questo emendamento sia di grande valore. Mi auguro che il relatore Cherchi - aiutato dal Governo - comprenda questo segnale e che l'accantonamento consenta di accogliere lo spirito dell'emendamento. In effetti, la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico sono problemi che non riguardano solo i comitati dell'uno o dell'altro colore: sono questioni vitali per migliaia di amministratori locali. E noi dobbiamo prestare attenzione anche e soprattutto a questi (Applausi dei deputati del gruppo dei Popolari e democratici -l'Ulivo).
Ho stima e rispetto nei confronti del collega Possa, ma penso che non dobbiamo dimenticare quanto va emergendo
Credo che queste battaglie alle quali molti cittadini, indipendentemente dagli schieramenti di partito, hanno deciso di partecipare non vadano sottovalutate.
Per questo motivo preannuncio la mia astensione.
Ho già ricordato al collega Possa in sede del Comitato dei nove che si può discutere di molte cose ma non della certezza scientifica del rischio associato alle radiazioni elettromagnetiche. Quel fattore 500 che lui lamenta non è un'invenzione del sottosegretario Calzolaio, ma è frutto di un'indagine epidemiologica condotta dal Karolinska Institut di Stoccolma nel 1992, che porta a rilevare l'esistenza di leucemie, anche se con un rischio bassissimo, in corrispondenza di valori di campo magnetico 500 volte inferiori a quelli previsti dai limiti fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Credo che la sensibilità del Parlamento, in sintonia con migliaia di comitati cittadini sorti in questi anni per la preoccupazione nei confronti dell'inquinamento elettromagnetico, si sia mostrata quando la Camera ha approvato la legge quadro ora in discussione al Senato.
Dobbiamo tenere conto anche del fatto che moltissimi comuni italiani stanno predisponendo piani regolatori per ridurre il fenomeno «antenna selvaggia» e dare alle antenne una regolazione esattamente come si fa in materia urbanistica.
Tenendo conto di tutto questo, il Governo e il relatore possono essere indotti a riconsiderare la materia e a dare una risposta positiva.
Sul quantum si potrà discutere, ma vale la pena ricordare gli enormi stanziamenti previsti dall'ENEL e francamente infondati. Di fronte alle cifre sballate dell'ENEL per il risanamento elettromagnetico, quelle modeste qui proposte sembrano ragionevoli.
Rispetto all'intervento dell'onorevole Possa, desidero dire che tutti dobbiamo valutare bene i risultati delle indagini scientifiche e della ricerca. Prego i colleghi di rileggere il parere espresso nel 1998 in un documento congiunto dall'Istituto superiore di sanità e dall'ISPESL, che hanno indicato al Governo italiano l'opportunità di applicare il principio di precauzione.
Vorrei anche invitare i colleghi del Polo a mettersi d'accordo con sé stessi perché qui alla Camera si sono astenuti sulla legge sull'inquinamento elettromagnetico e hanno votato una risoluzione che chiedeva al Governo di applicare i valori cautelativi di cui ha parlato il collega Possa.
Colgo l'occasione per dire che questo progetto di legge non va avanti al Senato perché evidentemente il Polo ha cambiato idea e non è d'accordo sul suo varo. Però non mi sembra opportuno e corretto parlare con lingua biforcuta, cioè nelle piazze e nelle città cavalcare i comitati che qui vengono denigrati e nelle aule del Parlamento essere l'espressione dei poteri forti che quelle leggi non vogliono (Applausi dei deputati del gruppo misto-Rifondazione comunista-progressisti).
Non devo ricordare a nessuno che tante antenne sono state collocate in modo sospetto ed addirittura coperto. Voglio citare il caso di un'antenna sui monti della Tolfa, posta addirittura all'interno di un crocifisso perché quell'associazione o società potesse pagare un contributo straordinario ad una parrocchia, nonché il caso di contributi corrisposti ai condomini per ripulire i palazzi senza pensare al grave danno che si arreca.
È proprio per questo che sono nate le associazioni spontanee. La libera associazione degli utenti delle telecomunicazioni ha più volte denunciato queste situazioni e richiamato l'attenzione sulla loro gravità. Qualche giorno fa, nella trasmissione televisiva Striscia la notizia, è stato mostrato il fenomeno dell'elettromagnetismo anche negli ingressi dei palazzi del Parlamento: non si può ignorare questa situazione e quindi, pur apprezzando l'intervento del collega, ritengo di non poter votare a favore dell'emendamento Zagatti 68.40, sul quale pertanto mi asterrò.
Ecco perché sono d'accordo con quanto ha affermato il collega Gramazio.
Ritengo che questa proposta emendativa, da chiunque presentata, vada votata. Comunque, non basta aumentare i finanziamenti se manca la volontà politica di smantellare queste centrali abusive che inquinano e danneggiano la salute.
Per quanto riguarda la proposta emendativa di cui stiamo discutendo, mi comporterò conseguentemente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Possa 68.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 398
Astenuti 21
Maggioranza 200
Hanno votato sì 170
Hanno votato no 228).
Colleghi, per cortesia, votate dal vostro posto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 68.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 424
Votanti 416
Astenuti 8
Maggioranza 209
Hanno votato sì 174
Hanno votato no 242).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 68.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 404
Astenuti 4
Maggioranza 203
Hanno votato sì 175
Hanno votato no 229).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 417
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato sì 180
Hanno votato no 237).
Proprio a seguito del dibattito che si è sviluppato in quest'aula, credo sia preciso obbligo del Governo, nel rispetto della salute dei cittadini e quindi stabilendo una volta per tutte i valori dell'inquinamento elettromagnetico accettabili, salvaguardare lo sviluppo delle comunicazioni nel settore delle reti wireless (cioè senza fili) e dare la possibilità di fare investimenti a chi ha investito decine di migliaia di miliardi. Non dovete dimenticare che da qualche anno si parla di tecnologie in radiofrequenze, cioè di TACS, GSM, GS1800, UMTS, e che tra poco partiranno le famose gare del wireless local loop, cioè delle reti a bassa frequenza per portare nelle case degli utenti senza scavare le reti a larga banda. Mi volete dire come possono fare ciò questi investitori, che hanno sborsato decine di migliaia di miliardi?
L'emendamento in esame mira a far sì che la cifra acquisita sia utilizzabile per realizzare una rete permanente di monitoraggio, sia essa fissa o mobile, che dia valori certi e in tempi reali in tutti i siti in cui vengono poste in essere le stazioni di radiofrequenza, per evitare che ci si possa preoccupare, per esempio, delle antenne poste sulle scuole o di quant'altro. Le antenne sulle scuole non vogliono dire niente, perché se in tempo reale andate a monitorare il wattmetro su una scuola in cui vi è un'antenna, potete verificare che si registra l'1-1,5 wattmetro, mentre il limite è 40 watt (in America addirittura 60 watt). Che cosa vuole dire, allora, questa demagogia?
Bisogna dunque realizzare una rete permanente in modo che in tutti i posti in cui vengono messe delle antenne (mi riferisco in particolare agli UMTS, sui quali vi sono stati grandi investimenti, e ai wireless local loop, su cui verranno investiti centinaia di miliardi) vi sia la certezza, da un lato che la salute dei cittadini è salvaguardata e, dall'altro, che chi investe migliaia di miliardi possa effettuare gli investimenti che servono allo sviluppo e all'occupazione. (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Floresta 68.31, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 409
Astenuti 17
Maggioranza 205
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 227).
I presentatori accettano l'invito al ritiro dell'emendamento Turroni 68.12?
Presidente, chiedo a lei di fungere da «vigile del traffico», perché l'emendamento Zagatti 68.40 ha avuto un destino incerto: non è stato ritirato...
Per quanto riguarda l'emendamento Turroni 68.12, non lo possiamo ritirare se il Governo ed il relatore per la maggioranza non chiariscono il loro pensiero rispetto ad un punto sul quale si è pronunciata la maggioranza dei gruppi presenti.
Il Governo dovrà emanare un decreto e dovrà tenere conto di quanto previsto
Onorevole Scalia, sull'emendamento Turroni 68.12 vi è un invito al ritiro, nel senso che il relatore per la maggioranza propone che quando si affronterà il tema contenuto nell'emendamento Zagatti 68.40 verrà inserita la clausola indicata. Qual è la sua posizione al riguardo?
Onorevole Rogna Manassero di Costigliole, è d'accordo con tale proposta?
Non ritengo valido il ragionamento di chi parla dell'inquinamento. A Roma la concentrazione massima si ha in quattro luoghi e cioè Monte Mario, Monte Cavo, Monte Guadagnolo e Montecompatri, dove c'è concentrazione di ripetitori per telefoni e radiotelevisivi al di fuori di ogni norma. Le regioni, per intervenire, devono stabilire quali siano i nuovi luoghi nei quali collocare i ripetitori per fare un punto di sintesi tra l'interesse di chi investe e la salute pubblica.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione degli emendamenti Alessandro Rubino 68.7 e 68.2.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alessandro Rubino 68.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 395
Astenuti 8
Maggioranza 198
Hanno votato sì 164
Hanno votato no 231).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 394
Astenuti 9
Maggioranza 198
Hanno votato sì 165
Hanno votato no 229).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 395
Votanti 392
Astenuti 3
Maggioranza 197
Hanno votato sì 376
Hanno votato no 16).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 396
Astenuti 2
Maggioranza 199
Hanno votato sì 391
Hanno votato no 5).
Passiamo alla votazione dell'articolo 68.
L'esame della legge finanziaria sarà ancora lungo e quindi il ministro avrà senz'altro modo di spiegarci perché c'è stato questo «buco» e perché ci ha raccontato tante bugie sia al Senato sia alla Camera.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Malavenda. Ne ha facoltà.