Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 810 del 14/11/2000
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...

La seduta, sospesa alle 9,05 è ripresa alle 9,30.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 7328-bis.

(Ripresa esame dell'articolo 53 - A.C. 7328-bis)

PRESIDENTE. Proseguiamo l'esame dell'articolo 53 , nel testo della Commissione,


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e dell'insieme degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 7328-bis sezione 1).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti Alessandro Rubino 53.17 e Teresio Delfino 53.18, di identico contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

SERGIO SABATTINI. Presidente, le Commissioni stanno ancora lavorando!

PRESIDENTE. Prego di sconvocare le Commissioni.
Prego i colleghi di affrettarsi alle loro postazioni di voto.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 286
Votanti 284
Astenuti 2
Maggioranza 143
Hanno votato
96
Hanno votato
no 188
Sono in missione 52 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.20, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 302
Votanti 300
Astenuti 2
Maggioranza 151
Hanno votato
292
Hanno votato
no 8
Sono in missione 52 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Conti 53.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 300
Votanti 299
Astenuti 1
Maggioranza 150
Hanno votato
131
Hanno votato
no 168
Sono in missione 52 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Conti 53.131, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 307
Votanti 305
Astenuti 2
Maggioranza 153
Hanno votato
122
Hanno votato
no 183
Sono in missione 52 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Massidda 53.125, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 314
Votanti 312
Astenuti 2
Maggioranza 157
Hanno votato
117
Hanno votato
no 195).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battaglia 53.22, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Per cortesia, il collega tolga la tessera dietro all'onorevole Mauro. Grazie.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 295
Votanti 282
Astenuti 13
Maggioranza 142
Hanno votato
280
Hanno votato
no 2
Sono in missione 52 deputati).

Ricordo che l'emendamento Possa 53.25 è stato ritirato.
Chiedo ai presentatori degli emendamenti Contento 53.26, Pezzoli 53.27 e Possa 53.28, di analogo contenuto normativo, se accettino l'invito al ritiro.

MANLIO CONTENTO. Insistiamo per la votazione, Presidente.

MARIO PEZZOLI. Anche noi insistiamo per la votazione, Presidente.

GUIDO POSSA. Lo manteniamo, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Contento 53.26, Pezzoli 53.27 e sull'emendamento Possa 53.28, di identico contenuto normativo, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 312
Votanti 311
Astenuti 1
Maggioranza 156
Hanno votato
116
Hanno votato
no 195).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 53.180 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 307
Votanti 297
Astenuti 10
Maggioranza 149
Hanno votato
290
Hanno votato
no 7
Sono in missione 52 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.30, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 316
Votanti 314
Astenuti 2
Maggioranza 158
Hanno votato
312
Hanno votato
no 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lucchese 53.31, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 321
Votanti 309


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Astenuti 12
Maggioranza 155
Hanno votato
121
Hanno votato
no 188).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.34, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 319
Votanti 314
Astenuti 5
Maggioranza 158
Hanno votato
301
Hanno votato
no 13).

Passiamo alla votazione degli emendamenti Dedoni 53.35 e Loddo 53.132, senza compensazione.

ANTONINA DEDONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONINA DEDONI. Ritiro l'emendamento 53.35 poiché, dopo un approfondimento, è risultato che esso è superfluo nonché in contraddizione con l'ultimo capoverso del comma 4-bis.

PRESIDENTE. Sta bene. Ricordo che era stato espresso parere favorevole.
Onorevole Loddo?

ANTONIO LODDO. Ritiro l'emendamento 53.132 a mia firma.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che l'onorevole Apolloni ha ritirato gli emendamenti 53.36 e 53.134.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 53.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 331
Votanti 321
Astenuti 10
Maggioranza 161
Hanno votato
129
Hanno votato
no 192
Sono in missione 51 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Massidda 53.40.

ANTONIO SAIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO SAIA. Ho presentato un emendamento riferito all'articolo 2 che poi ho ritirato, riservandomi di discuterne quando saremmo arrivati all'esame del comma 3 dell'articolo 53. Come il sottosegretario ricorderà, inizialmente era stato inserito nella finanziaria un comma che prevedeva un'agevolazione di due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro, per un massimo di cinque anni, per gli invalidi civili con un grado di invalidità superiore al 74 per cento. Durante i passaggi in Commissione affari sociali e soprattutto in Commissione lavoro è stata avanzata la richiesta di estendere il beneficio a tutti gli invalidi, ivi compresi quelli del lavoro, per servizio e di guerra.
La formulazione attuale del comma, approvata dalla Commissione bilancio, pone qualche dubbio perché è certo che sono compresi gli invalidi di guerra e del lavoro con un'invalidità superiore al 74 per cento, però, prima di ritirare definitivamente l'emendamento, vorrei essere tranquillizzato sul fatto che siano compresi anche gli invalidi per servizio.

PRESIDENTE. Onorevole Solaroli?


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BRUNO SOLAROLI, Sottosegretario per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. La tranquillizzo, onorevole Saia, affermando che la norma comprende anche l'invalidità per causa di servizio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gasperoni. Ne ha facoltà.

PIETRO GASPERONI. Desidero invitare i colleghi a votare contro l'emendamento non perché preveda l'anticipazione di un anno del beneficio, ma perché non si può responsabilmente non considerare l'equilibrio generale su cui la finanziaria realizza gli interventi nelle varie fasce sociali che devono essere meglio tutelate e protette. Non può essere oscurato in questo modo il grande valore sociale dell'innovazione che viene introdotta attraverso questo articolo, con il quale non solo si riconosce a tutte le categorie di invalidità, di guerra, civili e del lavoro, un accredito contributivo che consentirà loro di andare in pensione con cinque anni di anticipo, ma si introduce anche la possibilità per i genitori con figli portatori di handicap di godere di un congedo biennale retribuito per stare vicini ai propri figli. Grandi obiettivi di civiltà questi che solo ora siamo in grado di garantire in tutta la loro portata, così come abbiamo fatto con l'articolo precedente riguardante gli invalidi del lavoro.
Mi sia consentito di dire rapidamente che anche qui ho colto un'ingenerosa valutazione sul grande valore che ha la decisione di superare il divieto di cumulo tra la rendita infortunistica e la pensione di reversibilità dei superstiti.
È vero che resta aperto il problema di chi subisce un infortunio che lo renda totalmente inabile al lavoro, ma credo sia innegabile che la priorità delle priorità è costituita dal rendere giustizia alle vedove ed ai vedovi di quei 1.200 lavoratori che ogni anno perdono la vita sul lavoro. Risolviamo quindi un grave problema di assoluta priorità e lo facciamo dopo aver risolto positivamente in questi anni numerosi altri problemi, che vanno dalla rivalutazione delle rendite fino al riconoscimento del danno biologico e molte altre misure tanto attese dagli interessati e dalle loro associazioni.
Questo mi pare essere il modo serio e responsabile, non demagogico, di risolvere concretamente, nella gradualità possibile, i problemi delle diverse fasce sociali, a partire da quelle più bisognose, ma senza dimenticare nessuno di quelli che attendono misure di giustizia e di equità di cui lo Stato deve essere garante.
Questa è l'essenza di questa finanziaria e questo è l'impegno di tutta la maggioranza (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Comunista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Massidda 53.40, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 350
Maggioranza 176
Hanno votato
146
Hanno votato
no 204).

ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Signor Presidente, nel fascicolo contenente gli emendamenti presentati questa mattina ve ne sono ben 18 del Governo, a partire dagli articoli 70 e 77 che non sono stati ancora esaminati dal Comitato dei nove. Poiché ci troviamo nell'ultima settimana di votazioni, giusto ieri la Giunta per il regolamento ha deciso - ed io naturalmente rispetto appieno questa interpretazione - che non si applichi l'articolo 85-bis. Mi chiedo tuttavia quale sia il limite, perché, da una parte,


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in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato fatto rilevare che vi sono ancora molti emendamenti da votare, presentati un po' da tutti i gruppi parlamentari; dall'altra, il Governo pare non farsi carico di questo problema e, forse inconsciamente forte di quella interpretazione della Giunta, stamane presenta 18 nuovi emendamenti, che intervengono pesantemente sul testo ed anche in maniera molto innovativa.
Ora, poiché lei dovrà fissare un nuovo termine per la presentazione dei subemendamenti, non vorrei che questa finanziaria diventasse una storia infinita. Chiedo pertanto che si inviti il Governo a fare una valutazione molto più attenta dell'inserimento di nuovi articoli, nuove materie e nuovi commi, perché credo che quanto è stato presentato questa mattina rappresenti oggettivamente un appesantimento dei nostri lavori, del quale, francamente, non si avvertiva la necessità.

PRESIDENTE. Onorevole Vito, concordo con la sua obiezione ed invito il Governo a tener conto della questione, perché siamo nella fase finale dell'esame della finanziaria; faccio tuttavia presente che gli emendamenti sono stati presentati ieri sera e comunicati questa mattina. Spero anch'io che il Governo si contenga nelle proposte di modifica.

GUIDO POSSA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO POSSA. Signor Presidente, vorrei sapere innanzitutto quando scade il termine per la presentazione dei subemendamenti ai nuovi emendamenti presentati.

PRESIDENTE. A mezzogiorno.

GUIDO POSSA. Seconda domanda: abbiamo approvato l'emendamento Battaglia 53.22 e l'emendamento del Governo 53.180, che si riferiscono alla stessa questione, cioè a come deve essere retribuito il lavoratore che va in congedo per assistere il figlio handicappato grave. L'emendamento Battaglia 53.22 si richiama alle modalità di cui all'articolo 1 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, mentre quello del Governo prevede che il datore di lavoro nella denuncia contributiva detrae l'importo della retribuzione dall'importo dei contributi dovuto all'ente. Avevo acconsentito a ritirare il mio emendamento 53.25, che sostanzialmente riproduce il contenuto dell'emendamento 53.22, sulla base del fatto che effettivamente venisse considerato solo l'emendamento 53.180. In effetti non è possibile seguire sia l'una sia l'altra strada e dunque segnalo a lei, signor Presidente, questa incongruenza.

PRESIDENTE. Quella che ha posto, onorevole Possa, è una questione di merito. Il relatore intende fornire un chiarimento?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. In effetti, Presidente, si è verificato un disguido e la responsabilità di quanto è accaduto è soprattutto mia. Ieri avevo espresso parere favorevole sull'emendamento Battaglia 53.22. Successivamente avevo raccomandato l'approvazione dell'emendamento 53.180 della Commissione, precisando che gli altri emendamenti che trattavano la stessa materia dovevano ritenersi assorbiti. A questo punto dovremmo risolvere il problema in sede di coordinamento. Resta però salva la questione essenziale relativa alla retribuzione a carico della parte pubblica, non del datore di lavoro.

GUIDO POSSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Possa, non possiamo aprire una discussione su questo. Comunque, parli pure.

GUIDO POSSA. Volevo solo dire che sono d'accordo con il relatore. Dovremmo puntare sull'emendamento 53.180.


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PRESIDENTE. L'emendamento 53.180 è quello della Commissione. Valuteremo in sede di coordinamento formale come risolvere tale questione. Essendovi intesa tra tutti, la risolveremo in quel modo.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bonato 53.42.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Qualche momento fa il sottosegretario Solaroli ha dato ampia rassicurazione che nella dizione sono compresi tutti gli invalidi, qualsiasi sia la causa dell'invalidità, quindi sia gli invalidi del lavoro, sia gli invalidi di guerra, sia gli invalidi per servizio. L'emendamento Bonato 53.42, di cui sono cofirmataria, mira esattamente a questo: a non dare in alcun modo adito ad una guerra fra poveri, che appartengono a categorie che hanno lo stesso tipo di bisogno anche se per cause diverse. Noi quindi chiediamo di ampliare questo diritto (mi piacerebbe, appunto, che parlassimo non di benefici, ma di diritti) a tutti coloro che hanno acquisito, a qualsiasi titolo, una disabilità. La dizione approvata dalla Commissione di fatto già amplia quella della legge finanziaria, ma crediamo che solo con il nostro emendamento, che riguarda tutta la platea dei disabili, si possa fare finalmente giustizia assicurando che non vi siano trattamenti diversi a fronte di bisogni uguali.

MARIO TASSONE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, vorrei tornare sulla questione cui faceva riferimento poc'anzi l'onorevole Vito. Non so chi abbia ricevuto gli ulteriori emendamenti che sono stati da ultimo presentati. Ovviamente ci vorrebbe un monitoraggio continuo e costante sulla produzione emendativa del Governo. La nostra componente politica, comunque, non ha ricevuto la fotocopia degli emendamenti, per cui credo che il termine di mezzogiorno previsto per la presentazione dei subemendamenti sia insufficiente rispetto al lavoro che noi dobbiamo fare. Tralascio ogni valutazione di carattere generale, perché non c'è dubbio che una finanziaria leggera sta diventando molto pesante o quanto meno parallela alle attività postume del Governo rispetto al testo originario. Le chiedo quindi, Presidente, se sia possibile ampliare i termini per la presentazione dei subemendamenti perché qui si tratta di fare una corsa per capire, per comprendere e soprattutto per intercettare la fotocopia degli emendamenti. È un rilievo che mi permetto di fare e che non è di poco conto.

PRESIDENTE. Lei ha ragione, ma gli uffici mi assicurano che la fotocopia è stata inviata ieri sera ai suoi uffici, onorevole Tassone.

MARIO TASSONE. Non voglio ovviamente entrare nel merito né contestare gli uffici della Camera. I miei uffici mi dicono che così non è stato, comunque lo accerterò. Anzi, facciamo entrambi un accertamento in tal senso.

PRESIDENTE. Certo, onorevole Tassone.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.47, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 367
Votanti 366
Astenuti 1
Maggioranza 184
Hanno votato
40
Hanno votato
no 326).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento


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Massidda 53.48, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 375
Votanti 364
Astenuti 11
Maggioranza 183
Hanno votato
147
Hanno votato
no 217).

Prendo atto che l'emendamento Lucà 53.49 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 375
Votanti 373
Astenuti 2
Maggioranza 187
Hanno votato
18
Hanno votato
no 355).

Onorevoli colleghi, ho erroneamente tralasciato di votare gli emendamenti Gramazio 53.43 e Michielon 53.44, che ora porrò in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gramazio 53.43, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 372
Votanti 359
Astenuti 13
Maggioranza 180
Hanno votato
153
Hanno votato
no 206).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.44, accettato dalla Commissione e dal Governo senza compensazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 382
Votanti 380
Astenuti 2
Maggioranza 191
Hanno votato
357
Hanno votato
no 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battaglia 53.54, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 377
Maggioranza 189
Hanno votato
367
Hanno votato
no 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Scarpa Bonazza Buora 53.121 e Ferrari 53.122, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 387
Votanti 386
Astenuti 1
Maggioranza 194
Hanno votato
173
Hanno votato
no 213).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polizzi 53.126, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 378
Votanti 377
Astenuti 1
Maggioranza 189
Hanno votato
167
Hanno votato
no 210).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Innocenti 53.56, sul quale la Commissione si rimette al Governo e accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 387
Votanti 386
Astenuti 1
Maggioranza 194
Hanno votato
377
Hanno votato
no 9).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Lucà 53.57.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, questo emendamento dovrebbe essere riferito all'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012. La Commissione ha proposto una riformulazione che lo assorbe.

PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, s'intende che l'emendamento Lucà 53. 57 è riferito all'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bonato 53.58.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Malentacchi. Ne ha facoltà.

GIORGIO MALENTACCHI. Signor Presidente, questo emendamento ha per oggetto l'anticipazione in busta paga. Oggi il lavoratore agricolo a tempo indeterminato, a differenza dei lavoratori di ogni altro comparto, non può ricevere dai datori di lavoro alcuna anticipazione in rapporto alle giornate di malattia, maternità, cassa integrazione e assegno per nucleo familiare. Tale discriminazione deriva dal fatto che, in presenza dello SCAU che accertava e riscuoteva le contribuzioni e dell'INPS che in modo separato erogava le prestazioni richiamate, non era possibile per il datore di lavoro portare a conguaglio le eventuali differenze tra i contributi da pagare e le prestazioni anticipate.
Con il superamento dello SCAU ed il conseguente passaggio delle competenze all'INPS, quest'ultimo ora può operare i relativi conguagli. Pertanto, non si comprende il mantenimento di una normativa che penalizza i lavoratori agricoli rispetto a quelli degli altri comparti. Sarebbe quindi saggio approvare l'emendamento in esame.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 395
Votanti 390
Astenuti 5
Maggioranza 196


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Hanno votato
24
Hanno votato
no 366).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 387
Votanti 386
Astenuti 1
Maggioranza 194
Hanno votato
162
Hanno votato
no 224).

Chiedo ai presentatori dell'emendamento Jervolino Russo 53.62 se accolgano l'invito a ritirarlo.

ROSA JERVOLINO RUSSO Sì, Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giorgetti 53.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 396
Astenuti 2
Maggioranza 199
Hanno votato
181
Hanno votato
no 215).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alessandro Rubino 53.63, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 384
Votanti 383
Astenuti 1
Maggioranza 192
Hanno votato
159
Hanno votato
no 224).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 53.65, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 395
Votanti 394
Astenuti 1
Maggioranza 198
Hanno votato
170
Hanno votato
no 224).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liotta 53.66, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 393
Votanti 392
Astenuti 1
Maggioranza 197
Hanno votato
168
Hanno votato
no 224).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.67, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 11

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 399
Astenuti 2
Maggioranza 200
Hanno votato
33
Hanno votato
no 366).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lucchese 53.69, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 393
Votanti 387
Astenuti 6
Maggioranza 194
Hanno votato
171
Hanno votato
no 216).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 53.75, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 395
Astenuti 2
Maggioranza 198
Hanno votato
166
Hanno votato
no 229).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.78, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 401
Astenuti 2
Maggioranza 201
Hanno votato
83
Hanno votato
no 318).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lucchese 53.79, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 401
Astenuti 5
Maggioranza 201
Hanno votato
168
Hanno votato
no 233).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lucchese 53.81, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 402
Astenuti 3
Maggioranza 202
Hanno votato
187
Hanno votato
no 215).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lucchese 53.82, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 396
Astenuti 13
Maggioranza 199
Hanno votato
176
Hanno votato
no 220).

SILVIO LIOTTA. Chiedo di parlare per un chiarimento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SILVIO LIOTTA. Signor Presidente, con riferimento all'emendamento Lucchese 53.82 che è stato appena votato, vorrei sapere come mai la norma contenuta al comma 11, secondo periodo, faccia riferimento alla data del 30 settembre 2000.

PRESIDENTE. Chiedo al relatore per la maggioranza o al Governo di riflettere per poter rispondere poi al quesito posto dal collega Liotta.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bonato 53.84.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Signor Presidente, con gli emendamenti precedenti che sono stati respinti avevamo proposto un aumento della quota del fondo previsto per questo tipo di servizi proprio perché intendevamo aumentare la platea dei servizi stessi; in particolare, volevamo riferirli non solo alle persone anziane (servizi, questi ultimi, importantissimi), ma anche ad altre fasce deboli, ad esempio ai bambini. Riteniamo, poi, che i servizi specifici di informazione non debbano limitarsi a quelli ai quali siamo ormai abituati (il famoso sportello Informagiovani o altri), ma debbano includerne di tutti i tipi. Per esempio, si dovrebbero tenere presenti la rete telematica - che, da questo punto di vista, potrebbe essere una risorsa molto importante - ed i servizi di telefonia che forniscono informazioni.
L'emendamento Bonato 53.84 mira, pertanto, ad ampliare i servizi di informazione e la platea dei beneficiari (non solo gli anziani ma anche i bambini e le altre fasce deboli).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.84, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 398
Astenuti 3
Maggioranza 200
Hanno votato
41
Hanno votato
no 357).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 53.86, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 411
Astenuti 1
Maggioranza 206
Hanno votato
376
Hanno votato
no 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grugnetti 53.87, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 410
Maggioranza 206
Hanno votato
195
Hanno votato
no 215).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grugnetti 53.88, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 415
Maggioranza 208
Hanno votato
192
Hanno votato
no 223).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Michielon 53.120.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghezio. Ne ha facoltà.

MARIO BORGHEZIO. Signor Presidente, l'emendamento Michielon 53.120 si riferisce ad un problema tuttora aperto che riguarda coloro che, militari o civili, furono internati in Germania.
Come il Governo ben sa, esiste il rischio molto concreto che molti di questi nostri connazionali (mi riferisco soprattutto agli ex militari), ormai tutti ultrasettantenni, vengano esclusi dai risarcimenti finanziati dal Governo e dalle industrie tedeschi. Sia il Parlamento italiano, allora, a provvedere ora (la spesa a carico dell'erario non sarebbe molto onerosa), riconoscendo un vitalizio pari al minimo della pensione contributiva della previdenza sociale.
Il nostro emendamento, tra l'altro sostenuto da tutte le associazioni interessate al problema e rappresentative di questi nostri connazionali, chiede di riconoscere agli ex internati nei campi di sterminio KZ il diritto alla pensione sociale minima. Ricordo ai colleghi che la memoria storica si coltiva anzitutto non dimenticando, non calpestando i diritti di coloro che vissero quella dura esperienza (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Aloi. Ne ha facoltà.

FORTUNATO ALOI. Signor Presidente, dichiaro il mio voto favorevole sull'emendamento Michielon 53.120, che credo abbia un grande significato anche e soprattutto sotto il profilo morale, oltre che storico.
Onorevole Presidente, ho presentato nella giornata di ieri, sollecitato da diverse associazioni, un'interrogazione sull'argomento, perché si tratta di una questione importante che si collega ad altri fatti. Preannuncio inoltre che presenterò un atto di sindacato ispettivo sugli internati italiani negli Stati Uniti d'America durante la seconda guerra mondiale che hanno chiesto di avere anche loro, come i giapponesi, un risarcimento per il trattamento barbarico subito, solo perché italoamericani.
Ho voluto sottolineare queste importanti questioni e dichiaro che voterò in favore dell'emendamento Michielon 53.120.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 53.120, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 408
Astenuti 5
Maggioranza 205
Hanno votato
193
Hanno votato
no 215).


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Passiamo alla votazione dell'emendamento Liotta 53.89.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Liotta. Ne ha facoltà.

SILVIO LIOTTA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Camera è chiamata a pronunciarsi sui tre emendamenti 53.89, 53.90 e 53.91 - che ho presentato, come primo firmatario, insieme ai colleghi del CCD -, che si collegano al problema della famiglia. Il nostro gruppo si è attestato, quanto alla prima parte della legge finanziaria e con particolare riferimento all'articolo 2, sugli emendamenti presentati dai colleghi di Alleanza nazionale, della Lega nord Padania e di Forza Italia. In materia di politiche sociali abbiamo ritenuto di presentare tre emendamenti per affermare altrettanti principi.
L'emendamento Liotta 53.89 riguarda l'assistenza ai progetti-obiettivo predisposti dalle regioni al fine di promuovere e sostenere il mantenimento e il reinserimento delle persone portatrici di handicap o in stato di bisogno sanitario e/o sociale e non autosufficienti nel proprio nucleo familiare.
Con il secondo emendamento Liotta 53.90 si introduce il concetto del bonus fiscale, sempre a carico del fondo nazionale per le politiche sociali, secondo quanto previsto dai progetti-obiettivo predisposti dalle regioni.
Infine, l'emendamento Liotta 53.91 riguarda i progetti-obiettivo delle regioni finalizzati a favorire l'acquisizione in proprietà di un alloggio, aventi caratteristiche di edilizia popolare, a favore delle giovani famiglie o di coloro che intendano contrarre matrimonio.
Signor Presidente, intendiamo spostare gli interventi sociali dello Stato e destinarli alla famiglia piuttosto che al singolo. A tal fine, proponiamo di fare particolare riferimento ai portatori di handicap e alle persone non autosufficienti, di predisporre un bonus fiscale e di assicurare una casa alle giovani famiglie e alle nuove coppie. Per questo motivo invitiamo l'Assemblea ad esprimere un voto positivo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liotta 53.89, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 404
Astenuti 14
Maggioranza 203
Hanno votato
179
Hanno votato
no 225).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liotta 53.90, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 420
Astenuti 2
Maggioranza 211
Hanno votato
182
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liotta 53.91, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 420
Astenuti 2
Maggioranza 211
Hanno votato
179
Hanno votato
no 241).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 53.92, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 407
Astenuti 3
Maggioranza 204
Hanno votato
175
Hanno votato
no 232).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonato 53.93, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 416
Astenuti 4
Maggioranza 209
Hanno votato
107
Hanno votato
no 309).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Malavenda 53.94.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Malavenda. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Con questo emendamento proponiamo l'assunzione dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità, a valere sul comma 12 dell'articolo 53, che prevede il finanziamento per l'assistenza, il sostegno e la prevenzione di bambini, anziani e portatori di handicap. Riteniamo infatti che il volontariato in questi anni sia diventato uno strumento inaccettabile di sottogoverno e crediamo anche che non si possa mettere in concorrenza con i lavoratori di pubblica utilità e i lavoratori socialmente utili, che per tanti anni hanno operato per conto dello Stato, al nero, e l'hanno fatto bene. Sarebbe ora di assumere definitivamente a tempo indeterminato questi lavoratori per questo tipo di mansioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 53.94, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 415
Astenuti 5
Maggioranza 208
Hanno votato
27
Hanno votato
no 388).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cuccu 53.96, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 427
Votanti 412
Astenuti 15
Maggioranza 207
Hanno votato
170
Hanno votato
no 242).

ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Credo che ci sia un po' di irrazionalità, o forse un errore, perché è stato dato parere favorevole su un precedente emendamento Cuccu, riguardante il


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Ministero della solidarietà sociale, che introduceva in un altro comma dell'articolo il parere delle Commissioni, mentre ora sul Ministero della sanità è stato dato parere contrario. Il parere del relatore per la maggioranza, signor Presidente, mi pare incongruo.

PRESIDENTE. Onorevole relatore?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Mi pare che lo abbiamo già votato.

PRESIDENTE. L'onorevole Vito faceva riferimento all'incongruità eventuale dei due pareri.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 53.99, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 416
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato
178
Hanno votato
no 238).

Onorevole relatore, sull'emendamento Burani Procaccini 53.103, lei si era riservato di esprimersi in merito a un problema di copertura.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Sì, signor Presidente: propongo che sia accantonato.

GUIDO POSSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO POSSA. Signor Presidente, vorrei dare un piccolo contributo sulla questione della copertura. Vi sono circa 20 mila persone nelle varie comunità terapeutiche che possono essere interessate. Facendo un conto di 500 mila lire a testa, come minore entrata per lo sgravio dell'accisa sul metano, si rileva trattarsi in totale di 10 miliardi all'anno.

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, proprio perché sono consapevole dello spessore della questione, non ho detto di no fin dall'inizio. Gli uffici competenti stanno procedendo ad una valutazione.

PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, l'emendamento Burani Procaccini 53.103 si intende pertanto accantonato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alessandro Rubino 53.123, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 416
Astenuti 3
Maggioranza 209
Hanno votato
182
Hanno votato
no 234).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Cè 53.104.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dalla Rosa. Ne ha facoltà.

FIORENZO DALLA ROSA. Signor Presidente, abbiamo presentato questo emendamento con lo scopo di rendere disponibili tutti i finanziamenti in un'unica soluzione, in maniera tale che le regioni possano espletare al meglio il ruolo di programmazione delle politiche sociali con il finanziamento complessivo ad esse


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destinato. Quindi, noi intendiamo sopprimere le lettere a), d), f), g), l), m), r). Anziché limitare la disponibilità dei finanziamenti a quanto previsto da queste lettere, riteniamo essa debba essere allargata al complesso delle lettere previste dal comma 14 (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 53.104, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 427
Astenuti 2
Maggioranza 214
Hanno votato
183
Hanno votato
no 244).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Possa 53.110, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 406
Astenuti 3
Maggioranza 204
Hanno votato
179
Hanno votato
no 227).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Possa 53.115, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 419
Astenuti 3
Maggioranza 210
Hanno votato
178
Hanno votato
no 241).

Prendo atto che i presentatori ritirano l'emendamento Dalla Chiesa 53.116. Ricordo che i successivi emendamenti Frattini 53.117 e Palma 53.181 sono stati accantonati.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bono 53.127.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, questo emendamento cerca di dare un minimo riscontro e un po' di giustizia alla categoria dei ciechi civili assoluti e a quelli con un residuo visivo non superiore a un ventesimo per i quali viene proposta la equiparazione della pensione alla pensione minima erogata dall'INPS.
Attualmente, come i colleghi sapranno, le pensioni erogate ai ciechi civili assoluti o con residuo visivo fino a un ventesimo sono rimaste ferme alle misure stabilite molti anni orsono, salvo gli aumenti automatici che non hanno coperto neanche l'erosione del potere d'acquisto dovuta all'inflazione monetaria. Questi disabili, pertanto, percepiscono attualmente una pensione di circa 400 mila lire al mese: quindi, nell'ambito di una finanziaria che si dichiara debba dare, sicuramente non può essere messa da parte una categoria così meritevole di sostegno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 53.127, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 416
Astenuti 3
Maggioranza 209
Hanno votato
175
Hanno votato
no 241).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bono 53.128.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Signor Presidente, torniamo alla carica su una proposta che ci sembra probabilmente più accoglibile - mi rivolgo al relatore per la maggioranza e al Governo -, anche per l'onere finanziario che comporta. Con il nostro emendamento, proponiamo l'equiparazione della speciale indennità di accompagnamento in favore dei ciechi parziali all'indennità di comunicazione in favore dei sordi prelinguali. Quello dei ciechi parziali è un grave handicap, in quanto si differenziano dai ciechi assoluti solo per il fatto che hanno la possibilità di intravedere la luce, ma sono comunque assolutamente impediti nelle normali funzioni fisiche da una difficoltà che rende molto difficile la loro possibilità di movimento esattamente come i soggetti con i quali vorremmo l'equiparazione, i sordi prelinguali, i quali percepiscono un'integrazione monetaria per rimuovere gli ostacoli alla comunicazione o comunque per indennizzarli rispetto alle difficoltà di comunicazione. Da questo punto di vista, dato che l'onere non è esagerato, come probabilmente poteva apparire agli occhi di qualcuno quello del precedente emendamento, mi permetto di insistere, almeno da questo punto di vista, sull'approvazione dell'emendamento in esame.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

AUGUSTO BATTAGLIA. Signor Presidente, il problema posto dal collega Bono ha un suo fondamento, tant'è vero che, nell'ambito della riforma dell'assistenza, abbiamo un articolo 24 che delega al Governo il riordino di tutta la materia per poter riconoscere emolumenti che siano realmente corrispondenti al bisogno assistenziale. Sulla questione specifica, abbiamo già una voce nel bilancio del Ministero dell'interno per il 2002, che però ritengo sia insufficiente: se, quindi, vi fossero difficoltà per accogliere l'emendamento per il 2001, si potrebbe valutare se sia possibile aumentare lo stanziamento quanto meno per il 2002 (vi sono emendamenti in tal senso) al fine di poter affrontare eventualmente il problema anche nell'ambito del riordino previsto dalla delega per la riforma dell'assistenza e dare così una risposta positiva alla categoria.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, anche alla luce dell'ultimo intervento dell'onorevole Battaglia, mi riservo un'ulteriore riflessione sulla questione. Chiedo pertanto che l'emendamento Bono 53.128 venga accantonato.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Cherchi; non essendovi obiezioni, l'emendamento Bono 53.128 è pertanto accantonato; parimenti è accantonato l'emendamento Manzione 53.129.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 53.74, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 402
Votanti 396
Astenuti 6
Maggioranza 199
Hanno votato
19
Hanno votato
no 377).


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Onorevole relatore, per l'emendamento Lucà 53.57?

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, l'emendamento Lucà 53.57 va esaminato insieme all'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012, che ieri era stato accantonato per la riformulazione: la Commissione ha esaminato la riformulazione stamattina e quindi siamo nelle condizioni di votare.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ricordo che sono accantonati gli articoli aggiuntivi Sabattini 53.01 e 53.03, Boato 53.02 e Jervolino Russo 53.04.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Grugnetti 53.05.

SERGIO SABATTINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo? Sull'articolo aggiuntivo Grugnetti 53.05?

SERGIO SABATTINI. Signor Presidente, sui miei articoli aggiuntivi 53.01 e 53.03.

PRESIDENTE. Sono accantonati.

SERGIO SABATTINI. Sì, ma con l'argomentazione espressa ieri del relatore per la maggioranza. Il parere era favorevole.

PRESIDENTE. No, sono accantonati, se il parere fosse favorevole, si voterebbe. In questo caso, il relatore si riserva di valutare le cose nel complesso.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Grugnetti 53.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 421
Astenuti 2
Maggioranza 211
Hanno votato
171
Hanno votato
no 250).

Onorevole Cordoni, accetta l'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo 53.014?

ELENA EMMA CORDONI. Signor Presidente, accolgo l'invito del relatore per la maggioranza perché vi è un impegno da parte del Governo di collocare la materia già affrontata dal Senato e anche dalla Commissione lavoro della Camera - mi riferisco all'atto Camera 7022 - in un altro provvedimento.

PRESIDENTE. Sta bene.

ALESSANDRO CÈ. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, la pregherei di ascoltarmi, poiché ribadisco che intervengo per un richiamo al regolamento. Sinceramente dopo ciò che è avvenuto per la votazione da lei annullata, non riesco a capire se il formato del mio regolamento sia uguale a quello del suo, vale a dire se lei abbia un tipo di regolamento allungabile a piacere. Non voglio tornare sulla penosa questione della votazione annullata, ma sono andato a vedere i precedenti e mi è parso chiaro che le sue interpretazioni variano a seconda delle convenienze della maggioranza.
Chiuso questo capitolo, vorrei farle notare, come ho già fatto in passato, che la sua interpretazione degli articoli 85, comma 8 e 85-bis del regolamento non è assolutamente fedele alla lettera del regolamento stesso. Per la sessione della finanziaria, lei ha invitato i responsabili dei gruppi a selezionare un certo numero di


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emendamenti intimando loro che, in caso contrario, avrebbe potuto applicare l'articolo 85-bis del regolamento. Le vorrei ricordare che l'articolo 85 comma 8, al quale l'85-bis fa riferimento, prevede unicamente che il Presidente possa procedere alla selezione di emendamenti differenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre o dati o espressioni altrimenti graduate. Il Presidente non può fare lo stesso, se non violando il regolamento, se seleziona emendamenti con contenuto completamente diverso. Poco fa lei ha saltato cinque dei nostri emendamenti che avevano un contenuto completamente diverso l'uno dall'altro. Lei potrà sostenere che si tratta di un accordo intercorso tra i gruppi, tuttavia il senso del mio intervento non è questo. Lei non può usare la clava dell'intimidazione nei confronti della libertà di espressione dei parlamentari in quest'aula su argomenti molto importanti, senza avere alcun appiglio di tipo regolamentare.
L'ultimo periodo dell'articolo 85 comma 8 recita: «È altresì in facoltà del Presidente di modificare l'ordine delle votazione quando lo reputi opportuno ai fini dell'economia o della chiarezza delle votazioni stesse». Anche questa parte fa riferimento ad argomenti che esulano dalle interpretazioni che lei ha dato in questo caso. Infatti, se il Presidente può procedere a votazioni riassuntive, è sottinteso che tutti gli emendamenti riguardino lo stesso tema e non siano articolati né differenziati in modo tale che l'approvazione di uno piuttosto che di un altro porti a risultati significativamente diversi.
Non riesco assolutamente a capire come lei possa sostenere principi di questo tipo e cercare di regolamentare i lavori dell'Assemblea in questo modo. La sua volontà di procedere celermente con i lavori è un fatto positivo, ma essa non può non avere alcun appiglio nel regolamento attualmente vigente.
Signor Presidente, la invito, quindi, fortemente a non assumere questi atteggiamenti che hanno un carattere ricattatorio e ad attenersi scrupolosamente alla lettera del regolamento ed eventualmente alle interpretazioni regolamentari, che però abbiano un consenso abbastanza ampio all'interno dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Onorevole Cè, sono stati applicati gli articoli 85 e 85-bis del regolamento.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Cè 53.06.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dalla Rosa. Ne ha facoltà.

FIORENZO DALLA ROSA. Signor Presidente, il gruppo della Lega nord Padania ha presentato questo articolo aggiuntivo poiché esso riguarda un argomento di fondamentale importanza, cioè i supporti a favore della famiglia naturale.
Dopo tanto parlare di denatalità, di crisi della famiglia e via dicendo, abbiamo ritenuto opportuno presentare questo articolo aggiuntivo ed anche il successivo come atto concreto di buona volontà, che proponiamo all'Assemblea perché si passi finalmente ai fatti, allo scopo di agevolare le famiglie nella crescita e nella formazione dei figli.
A tale scopo abbiamo previsto una serie di agevolazioni per favorire la natalità, oltre ad un supporto alle famiglie con figli minori per l'assolvimento dei compiti relativi alla loro educazione, alla loro cura e al loro mantenimento.
Proponiamo, quindi, una serie di detrazioni, tra le quali desidero ricordare la detrazione delle spese per alimenti per l'infanzia per un importo fino a due milioni annui per ciascun figlio, delle spese per articoli sanitari per un importo complessivo non superiore a due milioni annui per ciascun figlio di età inferiore ai quattordici anni, della spesa totale a carico della famiglia per i testi scolastici, esclusivamente se indicati nei programmi didattici delle scuole dell'obbligo, della spesa per attività formative di tipo culturale e sportivo, della spesa per l'acquisto di personal computer e relativi accessori, di strumenti musicali e così via, nonché una serie di altre detrazioni.
Ovviamente, tali detrazioni sono applicabili esclusivamente ai nuclei familiari il


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cui reddito lordo complessivo annuo non superi la somma di 140 milioni.
Proponiamo, quindi, che si faccia finalmente qualcosa di concreto a favore della famiglia approvando questo articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Cè 53.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 407
Astenuti 2
Maggioranza 204
Hanno votato
170
Hanno votato
no 237).

Avverto che l'articolo aggiuntivo 53.016 della Commissione sarà riproposto come riformulazione dell'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012.
Onorevole Testa, accetta l'invito al ritiro dei suoi articoli aggiuntivi 53.08 e 53.09?

LUCIO TESTA. Signor Presidente, il primo articolo aggiuntivo riguarda il diritto del minore alla propria famiglia, mentre il secondo, più delicato ed importante, prevede una dotazione finanziaria per interventi per prevenire la pedofilia e l'abuso familiare sui minori.
Si tratta di argomenti molto importanti; pertanto, approfitto della presenza del ministro Turco per formulare una domanda ed avere qualche assicurazione. Cari colleghi, quando si verifica qualche fatto di cronaca riguardante la pedofilia, quando si compie qualche efferato delitto, ci accendiamo tutti giustamente di un sano furore, convochiamo il Governo e iniziamo uno dei nostri tanti riti: come prevenire, cosa fare, perché non si interviene e, soprattutto, perché non si previene.
In questa finanziaria abbiamo trovato soldi per tutto e per tutti, per cose ottime e, forse, per cose meno buone. Chiedo al Governo, su questo argomento, di darci un minimo di assicurazione perché venga costituita, finalmente, una rete di prevenzione che coinvolga famiglie, scuola e unità sanitarie, di modo che, ai tanti interventi promessi e parole dette, si possa prospettare un intervento concreto in questo senso.
Sulla base di queste assicurazioni, dichiaro di ritirare entrambi i miei articoli aggiuntivi 53.08 e 53.09, così come richiesto dal Governo.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Onorevole Testa, sono contenta di poterle dare le assicurazioni che lei chiede sulla base di fatti, cioè le risorse stanziate da tempo, proprio per le finalità che lei chiede, in una legge varata dal Parlamento nel 1998, la n. 285, che parla di promozione di diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e che mette l'accento sulla prevenzione. Grazie a questa legge, che ha visto già stanziati 1.100 miliardi, sono attivi, onorevole Testa, tremila progetti, di cui trecento, sul territorio nazionale, si prendono in carico proprio bambini in difficoltà. Queste risorse verranno ripetute nei prossimi anni.
Voglio anche ricordarle il progetto materno-infantile, elaborato dal Ministero della sanità, che viene incontro all'esigenza da lei posta per la prevenzione e la creazione di una rete di servizi.
Mi auguro, quindi, che non tanto le promesse quanto questi fatti la possano rassicurare.

ELIO VITO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


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ELIO VITO. A nome del gruppo di Forza Italia, faccio miei gli articoli aggiuntivi Testa 53.08 e 53.09.

NICOLA BONO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA BONO. Lo scambio di opinioni svoltosi tra l'onorevole Testa e il ministro Turco ci spinge a far nostri gli articoli aggiuntivi testé ritirati, anzitutto perché non ci ha convinto la risposta del ministro. Da un po' di tempo a questa parte, abbiamo la sensazione che su alcuni argomenti il discorso venga volutamente allungato e rinviato ad altre sedi, mentre si avverte nell'opinione pubblica l'esigenza di interventi più incisivi e più convinti, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla pedofilia.
Vorrei ricordare che il Governo da circa due anni e mezzo è moroso rispetto ad un impegno solennemente assunto dalla Camera nel marzo del 1998, a proposito della definizione, a livello internazionale, di una normativa che consenta una regolamentazione dell'accesso a Internet. La Camera è stata la prima assemblea parlamentare al mondo ad approvare una risoluzione in questo senso e nel marzo del 1998 impegnò il Governo italiano a farsi interprete, con gli altri Governi del pianeta, dell'esigenza di intervenire con una regolamentazione giuridica che consentisse, in qualunque parte del mondo, di intervenire per l'oscuramento e per l'individuazione delle responsabilità penali circa la creazione e gestione di siti porno-pedofili. Era ed è l'unico possibile strumento d'intervento.
Nelle settimane scorse è divampata in Italia la polemica sulle modalità di contrasto della pedofilia e devo dire che pochi hanno evidenziato quali siano le misure risolutorie per affrontare la questione. Oggi siamo estremamente permeabili all'azione di penetrazione di Internet, proprio perché la rete telematica sfugge alle normative nazionali; una disciplina anche ottima, ma applicabile solo in Italia, sarebbe del tutto impotente per affrontare questa sfida. Sicuramente la rete non va demonizzata, tuttavia va necessariamente regolamentata. I Governi del mondo riescono a mettersi d'accordo per la regolamentazione del commercio elettronico o per intervenire in tutta una serie di settori oggetto di intese, ma è scandaloso che nessuna iniziativa abbia portato a risultati significativi nel campo della pedofilia in Internet.
Abbiamo voluto approfittare dell'esame degli articoli aggiuntivi Testa 53.08 e 53.09, che intendiamo sottoscrivere per tornare sull'argomento. Queste proposte individuano un percorso che a noi sembra funzionale: le ASL vengono coinvolte nella prevenzione e nell'individuazione delle attività pedofile, proprio partendo dalle strutture diffuse sul territorio. Vogliamo ricordare che il Governo italiano non ha ancora condotto alcuna azione significativa in un campo che è estremamente delicato; talvolta, anzi, si assiste - esterrefatti - ad esternazioni anche di componenti del Governo, che in qualche modo minimizzano un fenomeno che in realtà ha una portata devastante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frosio Roncalli. Ne ha facoltà.

LUCIANA FROSIO RONCALLI. Signor Presidente, anche noi volevamo far nostri gli articoli aggiuntivi Testa 53.08 e 53.09.

PRESIDENTE. Potete farlo aggiungendo la vostra firma.

LUCIANA FROSIO RONCALLI. D'accordo, Presidente. Sottoscriviamo gli articoli aggiuntivi 53.08 e 53.09, ritirati dal collega Testa.
Credo che il ministro non abbia risposto in modo adeguato ed esaustivo rispetto alle richieste che sono state avanzate con l'articolo aggiuntivo Testa 53.08. Nella proposta si sollecita infatti un aiuto nei confronti delle famiglie che per ragioni economiche e sociali non riescano a provvedere ai minori. Troppo spesso veniamo a sapere di assistenti sociali che arrivano


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nelle case, prelevano i bambini e li portano negli istituti. Non è la via più utile per aiutare i bambini a crescere; è molto più giusto - invece - prevedere un sostegno per le famiglie che ne abbiano bisogno.
Spero che il ministro voglia dare una risposta a questa esigenza, che non si esaurisce nell'adozione di misure generali sull'infanzia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lo Presti. Ne ha facoltà.
Ha due minuti a disposizione, onorevole Lo Presti.

ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, anch'io sottoscrivo gli articoli aggiuntivi ritirati dal collega Testa.
Condivido le osservazioni del collega Bono sulla necessità e sull'urgenza di affrontare organicamente in Parlamento la questione della lotta alla pedofilia, soprattutto in relazione ai nuovi strumenti di accesso mediatico, che hanno ormai diffuso il fenomeno in maniera impressionante.
Non concordo su alcuni aspetti delle questioni tecniche sollevate a proposito dell'impossibilità di intervenire anche all'estero con strumenti di attacco dei siti pedopornografici.
Tuttavia la materia può essere affrontata e risolta nel corso di un dibattito che auspichiamo si svolga in quest'aula e prima in Commissione su ben due proposte di legge presentate dalla Casa delle libertà, da Alleanza nazionale e che riguardano la possibilità di regolamentare finalmente nel nostro paese la registrazione dei domini che vengono sfruttati e utilizzati con nomi impropri, che fanno addirittura riferimento a siti istituzionali, come ho ricordato nel corso del mio intervento di qualche giorno fa in quest'aula, e il sistema di contrasto materiale dei siti pedopornografici attraverso lo sfruttamento di tecniche mirate ad oscurarli.
Le due proposte giacciono in Parlamento e noi abbiamo chiesto di discuterle al più presto. Su questa linea e con queste coordinate chiediamo che si muovano le Commissioni parlamentari e l'Assemblea stessa. Diversamente tutto rimarrà ancora una volta lettera morta e noi dovremo aspettare il prossimo omicidio, il prossimo bambino assassinato per indignarci e scagliarci contro un nemico che dobbiamo combattere e contrastare con mezzi efficaci.

PRESIDENTE. Ho ricevuto la sua lettera e quella della collega Mussolini e di altri colleghi, delle quali ho informato la Conferenza dei presidenti di gruppo. Abbiamo deciso di affrontare la materia fra dicembre e gennaio, compatibilmente con l'andamento dei lavori dell'Assemblea.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Desidero motivare il voto contrario di Rifondazione comunista non solo sugli articoli aggiuntivi Testa, fatti propri da altri colleghi, ma anche sugli articoli aggiuntivi Guidi 53.011 e Frattini 53.024, perché ci sembra che gli argomenti affrontati siano troppo seri ed importanti per essere trattati a livello di finanziaria. Inseriti qui in questo modo, essi diventano articoli di tipo demagogico dettati dall'emergenza, mentre il Parlamento ha ben altri mezzi per affrontare in modo serio questi temi drammatici. Come ha ricordato prima la ministra, abbiamo la legge n. 285, in base alla quale sono stati già fatti nel nostro paese tre mila progetti in favore dei bambini in difficoltà, e la legge n. 269, che ha un finanziamento specifico per la lotta alla pedofilia. Inoltre, la Commissione parlamentare per l'infanzia, oggi alle 14, voterà, dopo due anni di lavoro estremamente serio ed approfondito, una risoluzione sul contrasto alla pedofilia, in particolare alla diffusione via Internet di siti pedofili.
Credo che sia estremamente demagogico e sbagliato inserire in finanziaria, in maniera estremamente estemporanea, questi temi importantissimi, sui quali è drammatico che qualcuno cerchi di farsi


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propaganda (Applausi dei deputati del gruppo misto-Rifondazione comunista-progressisti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mussolini. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA MUSSOLINI. Signor Presidente, noi della Casa delle libertà non possiamo tollerare che su questi argomenti tanto delicati ci sia una sorta di gioco delle parti: vengono presentati degli emendamenti, c'è una risposta molto superficiale, minimale del Governo e gli emendamenti vengono ritirati.
I problemi sono gravi tanto che ormai siamo in una situazione non più di emergenza ma di quotidianità: non c'è un numero verde per poter denunciare i siti pedopornografici; non c'è una campagna progresso per denunciare e per far conoscere i contenuti della legge; c'è il gratuito patrocinio per il ricorso dei clandestini e non c'è - e questa è la cosa grave, di cui molte famiglie si sono lamentate - la stessa possibilità per le vittime dei pedofili.
Abbiamo presentato proposte di legge che vanno nel senso dell'investigazione, della possibilità di attaccare ed oscurare i siti pedopornografici; abbiamo denunciato un sito che si è autooscurato, un sito riferito alla Cassazione, senza che vi fosse un intervento del Governo.
Sono questi i problemi seri che devono essere affrontati in un ambito serio qual è la finanziaria, altrimenti quando dobbiamo discuterli, in campagna elettorale? Allora sì ci sono le ideologie e le battaglie che non portano assolutamente a niente.
Questi problemi vanno affrontati senza falsi timori e va detto che vi sono ancora quattro o cinque bambini, forse italiani, vittime della criminalità organizzata che opera in Internet (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scantamburlo. Ne ha facoltà.

DINO SCANTAMBURLO. Signor Presidente, l'argomento oggetto di questa discussione è molto più complesso e meno semplicistico di quanto si voglia far apparire. Lo dico perché i componenti della Commissione bicamerale per l'infanzia, che da qualche mese stanno approfondendo questa materia, hanno constatato come la demagogia, la propaganda, la ricerca di visibilità che taluni rappresentanti delle forze politiche vogliono perseguire su tale questione non porti ad alcun risultato. La Commissione si accinge ad approvare una risoluzione sul tema, che proprio oggi è iscritta all'ordine del giorno, nella quale è prevista una serie di interventi di natura giuridica, sanitaria e sociale su questo tema allarmante. Abbiamo constatato e lo sappiamo tutti, anche l'onorevole Mussolini che era presente una volta in Commissione, che vi sono difficoltà reali nel riuscire ad oscurare i siti, per cui anche quel progetto di legge non ha alcun senso ed alcuna possibilità concreta di ottenere risultati.
Ritengo che altri siano i luoghi e le occasioni nei quali affrontare questo tema ed in questo senso credo che le proposte che la Commissione bicamerale farà alle Camere possano divenire oggetto di un attento e pacato esame per l'adozione di provvedimenti effettivamente utili.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dalla Rosa. Ne ha facoltà.

FIORENZO DALLA ROSA. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo della Lega nord Padania sugli articoli aggiuntivi Testa 53.08 e 53.09 fatti propri dal gruppo di Forza Italia e sottoscritti da altri gruppi. Proprio perché sono state riservate risorse rilevanti per la prevenzione della pedofilia e dell'abuso familiare sui minori, riteniamo che questa sia l'occasione giusta per finanziare dei provvedimenti per la lotta alla pedofilia. Non capisco come si possa dire che è un argomento troppo serio per essere affrontato con la legge finanziaria, quando quest'ultima, a prescindere dal fatto che si


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può essere d'accordo o meno sull'approvazione di molti provvedimenti, è la legge più importante dell'anno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovine. Ne ha facoltà.

UMBERTO GIOVINE. Signor Presidente, apprendiamo dal ministro che sarebbero in corso tremila progetti in Italia. Rilevo semplicemente che a Milano, venerdì 10 novembre, si è riunita quella che viene chiamata una task force composta dai rappresentanti della procura, dal presidente del tribunale dei minori Livia Pomodoro e da tutti gli enti coinvolti nella lotta al fenomeno: ebbene, non ho trovato traccia di questi progetti, anzi cito che suor Teresa, dell'associazione Villa Luce, ha detto «le ASL ci possono offrire soltanto una seduta di psicoterapia alla settimana per i bambini e gli adolescenti abusati, ma ogni paziente ha bisogno di almeno tre visite ogni sette giorni: se la ASL non riesce a fare fronte, bisogna investire fondi in modo da consentirci di rivolgerci ai privati».
Vorrei sapere come mai di questi progetti non si abbia notizia a Milano, dove tra l'altro vi sono 200 indagati per i siti pedofili. Ieri a Lodi il prefetto ha riunito il comitato per la pubblica amministrazione, alla presenza di tutti gli operatori del settore, e non ho sentito nominare neanche uno dei tremila progetti, quindi, per favore, signor ministro, ce li elenchi e ci dica quali sono, anziché fare - voi! - della demagogia (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Chiappori, al quale ricordo che ha a disposizione due minuti di tempo. Ne ha facoltà.

GIACOMO CHIAPPORI. Signor Presidente, trovo incredibile e vergognoso quanto detto dai colleghi Popolari e di Rifondazione comunista e cioè che qui si fa propaganda o demagogia politica su questo argomento. Qui c'è gente che si è battuta per anni (ed io sono fiero di averlo fatto per il mio gruppo) per proposte che sono ferme in Parlamento e che, pur essendo condivise, non vengono mai poste all'ordine del giorno dell'Assemblea. Non riesco a capire cosa vi sia sotto. Non riesco a capire cosa vi sia di tanto malvagio nel pensare di poter affondare i siti pornografici e pedopornografici. È incredibile sostenere che nella legge finanziaria non si possono stanziare dei soldi per finanziare proposte di legge che in futuro elaboreremo molto seriamente. Dove e quando stanzieremo le risorse necessarie a questo fine? È incredibile!
Vi preannuncio in questa sede che, quando avrò le prove vere, che sto studiando da anni, vi farò venire i capelli dritti a vedere chi c'è dietro questa gente! Qua dentro ci sarà magari qualcuno che si dovrà anche vergognare. Datemi tempo qualche giorno e poi vedrete se don Fortunato Noto non aveva ragione! Aspettate (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega nord Padania e di Alleanza nazionale)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchese, al quale ricordo che ha a disposizione due minuti di tempo. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il ministro della solidarietà sociale ha parlato della legge n. 285. Quando abbiamo approvato quella legge, io ho sollevato delle obiezioni perché a mio avviso non era sufficientemente finanziata. E infatti non si vede traccia dei 3 mila progetti. La legge dovrebbe essere quindi rifinanziata, ma con somme superiori. Gli articoli aggiuntivi al nostro esame, che noi sottoscriviamo, affrontano in modo più completo il problema e per questo ne auspichiamo l'approvazione, anche perché con essi si affronta il problema della pedofilia, sul quale non mi dilungo dal momento che ne hanno parlato i colleghi che mi hanno preceduto.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Serafini. Ne ha facoltà.

ANNA MARIA SERAFINI. Questo dibattito è importante ma è soprattutto importante che noi facciamo poi una riflessione nel momento in cui il Governo presenterà il rapporto sull'applicazione della legge n. 269. Va inoltre evidenziato, come ricordava un collega, che la Commissione bicamerale per l'infanzia sta approfondendo in modo dettagliato i punti relativi all'applicazione della legge nonché le proposte da avanzare per rafforzare la lotta contro lo sfruttamento dei minori e l'abuso su di essi.
Io ritengo opportuno trasfondere il contenuto degli articoli aggiuntivi al nostro esame in un ordine del giorno poiché, come ricordava il ministro Turco, già vi sono in materia azioni molto concrete, che concernono il piano per l'infanzia, il progetto materno-infantile, i programmi scolastici, la formazione degli operatori, e che si collegano quindi a quanto previsto dagli articoli aggiuntivi che stiamo discutendo. Io credo - ripeto - che con un ordine del giorno si possa impegnare il Governo a rafforzare l'azione che già sta svolgendo nel campo.
Vorrei concludere sottolineando che anche questa mattina ho sentito qualche inesattezza. Abbiamo approvato due leggi importanti per combattere l'abuso sui minori e lo sfruttamento sessuale dei minori (di cui spesso ci si dimentica perché si guarda solo alla prostituzione minorile). Abbiamo fatto - ripeto - una legge contro la violenza sessuale, che per la prima volta ha contrastato con efficacia l'abuso sui minori, ed una legge sullo sfruttamento sessuale dei minori e la prostituzione. In entrambi i casi il nostro paese è all'avanguardia.

GIACOMO CHIAPPORI. La tua legge prevede il patteggiamento!

ANNA MARIA SERAFINI. Il processo per combattere l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori è certamente all'inizio, perché si tratta di processi complicatissimi. Ogni proposta tesa a contrastare con forza l'abuso sessuale e lo sfruttamento sessuale dei minori, a mio avviso, non può quindi che essere accolta sia dal Parlamento sia dal Governo. Vorrei però fare un'osservazione. Noi abbiamo intrapreso queste iniziative - la legge sulla violenza sessuale e la lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori - cercando di essere uniti. Questo perché proteggere e tutelare l'infanzia contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale fa parte del patrimonio di un paese. In queste settimane non è stato così. Invito ognuno di noi a compiere uno sforzo affinché questi temi vengano posti al di sopra della maggioranza e dell'opposizione. Ai bambini che soffrono per l'abuso a scopo di lucro, infatti, si deve prestare attenzione massima da parte di tutti noi e per combattere queste gravissime lesioni ai diritti dell'infanzia occorre l'unità di tutto il Parlamento. Lo abbiamo fatto in passato e credo che dobbiamo farlo anche oggi. (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Burani Procaccini. Ne ha facoltà.

MARIA BURANI PROCACCINI. Signor Presidente, non capisco perché si debbano confondere i due piani, quello relativo all'articolo aggiuntivo in esame e quello della risoluzione presentata nella Commissione bicamerale per l'infanzia, che è semplicemente propositiva e sulla quale stiamo lavorando tutti. Essa accorpa una serie di risoluzioni proposte da tutte le parti politiche; si è quindi lavorato con uno spirito di unità, che secondo l'onorevole Serafini ultimamente sarebbe venuto meno. Questo, in realtà, non è vero e la riprova è proprio la risoluzione in questione.
In un momento grave come questo sarebbe peraltro importante approvare un emendamento che dia un segnale e dimostri che abbiamo una particolare attenzione per la gravissima evenienza dell'abuso realizzato nei confronti dei minori,


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soprattutto attraverso lo strumento di Internet. Si tratta quindi di creare le condizioni per approntare strumenti tecnici di altissimo livello, che ovviamente costano. Non capisco perché in questa legge finanziaria tutte le forze politiche non debbano dare un segnale, al di là di qualsiasi divisione. Non capisco perché si usino sempre due pesi e due misure: quando avanziamo una proposta creiamo una divisione, mentre quando proponiamo che vi sia l'unità di tutta la Camera su un argomento come questo ciò non vale più.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Veltri. Ne ha facoltà.

ELIO VELTRI. Signor Presidente, credo che su un argomento come questo non possano e non debbano esservi divisioni. Gli osservatori sono importanti, così come l'informazione; la psicoterapia è altrettanto importante, ma, se i pedofili rimangono liberi di agire, tutto questo viene vanificato. Chiedo quindi ai colleghi (mi rivolgo in particolare all'onorevole Mussolini) di fare un esame di coscienza e di domandarsi se con le riforme approvate dal Parlamento italiano in materia di giustizia si possano assicurare alla giustizia i pedofili. L'onorevole Mussolini chieda questo al suo collega Simeone: credo che la risposta sia assolutamente negativa. Invito quindi tutti i colleghi a riflettere attentamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scoca. Ne ha facoltà.

MARETTA SCOCA. Signor Presidente, è vero che vi sono due nuove leggi molto importanti che combattono sia lo sfruttamento sessuale dei minori sia la pedofilia, ed è altrettanto vero che su un tema di questo genere è importante che vi sia una collaborazione fra tutte le forze politiche. Il fenomeno, però, esiste e purtroppo è in espansione. Questa è una constatazione che non può non allarmarci.
Elenco rapidamente alcune delle proposte, sulle quali ho molto riflettuto, per tentare di arginare il fenomeno di cui stiamo parlando. Innanzitutto, un coordinamento tra tutte le forze di polizia, nazionali ed internazionali, con l'utilizzo di una tecnologia la più raffinata possibile. Bisogna poi evitare che i pedofili possano usufruire dei benefici di legge e soprattutto occorre la certezza che scontino la pena senza abbreviazioni. È inoltre necessario tentare di spezzare il muro di omertà che circonda questi fatti e responsabilizzare chiunque ne venga a conoscenza per qualsiasi ragione, nonché snidare con ogni mezzo i mercanti dell'infanzia e metterli in condizione di non poter più nuocere alla società. La presenza di uno psicologo nelle scuole è secondo me fondamentale per intervenire immediatamente al fine di riparare ciò che è riparabile in un bambino che ha subito una violenza non solo fisica ma anche psicologica. Occorre infine dare un supporto alle famiglie a rischio.
Credo che queste siano proposte o idee sulle quali poter lavorare. Invito tutti coloro che hanno a cuore questo drammatico problema ad unire le forze e ad agire in maniera concreta ed effettiva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simeone, che ha un minuto. Ne ha facoltà.

ALBERTO SIMEONE. Signor Presidente, ritengo di essere stato chiamato in causa nella maniera più gratuita dall'onorevole Veltri. Esistono, infatti, un impianto legislativo, un impianto codicistico ed un impianto costituzionale ai quali le leggi fanno sempre riferimento perché, diversamente, quantomeno sotto il profilo della costituzionalità, non potrebbero far parte del sistema normativo italiano.
Penso che richiamare l'onorevole Simeone o la legge che porta il suo nome sia quantomeno improvvido perché, lo ripeto, vi sono un impianto codicistico, un impianto legislativo ed un impianto costituzionale dai quali non si può assolutamente prescindere.


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In ogni caso, colgo l'occasione per affermare a chiare lettere che la legislazione in materia di pedofilia è assolutamente superata, tant'è che il comitato parlamentare trasversale, l'osservatorio parlamentare sulla pedofilia, al quale mi onoro di appartenere, ha già approntato una proposta di legge, che mi auguro in tempi brevi possa essere approvata e, pertanto, diventare legge dello Stato, che tiene conto delle disfunzioni attualmente esistenti nella legislazione italiana. Mi auguro che l'approvazione di tale proposta possa determinare veramente un cambiamento di rotta e migliorare la qualità della normativa, soprattutto nel campo della prevenzione e dell'investigazione, per risolvere definitivamente un problema che assilla le coscienze degli italiani, che assilla veramente non soltanto il mondo dei bambini ma anche quelli dei giuristi e del volontariato, un mondo che potremmo definire morale e che ha bisogno assolutamente di interventi assai forti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Testa 53.08, ritirato dal presentatore e fatto proprio dal gruppo di Forza Italia e sottoscritto dai deputati Bono, Frosio Roncalli e Lo Presti, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 446
Astenuti 6
Maggioranza 224
Hanno votato
199
Hanno votato
no 247).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Testa 53.09, ritirato dal presentatore e fatto proprio dal gruppo di Forza Italia e sottoscritto dai deputati Bono, Frosio Roncalli e Lo Presti, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 440
Astenuti 8
Maggioranza 221
Hanno votato
196
Hanno votato
no 244).

Onorevole Guidi, accetta l'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo 53.011?

ANTONIO GUIDI. Sì, signor Presidente, e chiedo di parlare per esporne le ragioni.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO GUIDI. Signor Presidente, non sono intervenuto su altre proposte emendative riguardanti la disabilità, ma prego ora i colleghi di prestare un po' di attenzione perché il mio ragionamento è semplice ma richiede un minimo di consecutio.
Questa mattina ho ascoltato parole veramente inaccettabili e, se le avessi pronunciate io, mi vergognerei. Si è parlato di emergenza, demagogia, strumentalizzazione, ma questa non riesco a capire da che parte provenga, perché mi sembra che la strumentalizzazione, soprattutto il non essere uniti al di là delle appartenenze politiche e partitiche, sia imputabile all'attuale maggioranza.
L'articolo aggiuntivo che propongo, anzitutto, non è affatto emergenziale. Mi chiedo come sia possibile parlare di emergenza laddove io parlo di monitoraggio, un'esigenza che viene sottolineata da anni. Come facciamo ad affrontare un tema del genere con un pregiudizio così forte?
Quando, nel 1994, esposi i problemi degli abusi ai minori collegati al legame tra le vecchie e le nuove realtà, alle migliaia e migliaia di miliardi alla portata


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della delinquenza organizzata grazie allo sfruttamento dei minori, l'attuale maggioranza disse che avevo le traveggole, che evocavo fantasmi e, quasi quasi, che ero io il lupo mannaro che uccideva i bambini. Nel corso degli anni, in sede di Commissione bicamerale per l'infanzia e in interventi extraparlamentari, è emersa la necessità urgente, non emergenziale, di creare osservatori regionali che si affiancassero all'osservatorio nazionale.
Mi chiedo che collegamento ci sia tra il mio emendamento, l'attività della Commissione bicamerale per l'infanzia e la risoluzione, spero unitaria, sulla pedofilia. La mia proposta è di creare uno strumento corretto di conoscenza, chiesto da anni e non in fase preelettorale, per monitorare non solo la pedofilia, un fenomeno che ci sta emozionando tutti e che, come dei fessi, stiamo scoprendo ora anche se esiste da secoli; il fatto è che oggi assume proporzioni maggiori. La mia proposta riguarda anche un'azione di controllo negli istituti, sul territorio, sugli abusi familiari.
Signor Presidente, concludo ricordando che le migliaia di progetti sull'infanzia possono costituire una forza ma possono anche portare ad una parcellizzazione degli interventi. In un momento in cui il fenomeno appare così acuto, non capisco come possa essere considerata un'azione partitica o demagogica proporre uno strumento che da anni si considera necessario. Fa demagogia chi dice no, per sapere di più sull'infanzia, compiendo un'azione politica di rinvio. In questo modo si offendono le necessità dei bambini, per i quali un giorno è un'eternità: è per questo che io propongo un aiuto immediato. Se questa è demagogia, mi venga dimostrato.

PRESIDENTE. Avverto che aumenterò di un terzo il tempo a disposizione dei gruppi per i quali è esaurito e che tale tempo non sarà ulteriormente ampliato.

TIZIANA VALPIANA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Valpiana, le ricordo che ha un minuto. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Signor Presidente, ho già annunciato il voto contrario di Rifondazione comunista su questo gruppo di emendamenti proprio per rimarcare che esistono le sedi proprie per intervenire, così come esiste un piano d'azione per l'infanzia nel quale tutti questi temi sono ricompresi e per i quali è già previsto un finanziamento. Le regioni, in base alla legge n. 465, avrebbero dovuto procedere alla creazione degli osservatori regionali, ma solo alcune hanno provveduto.
Approfitto del tempo che mi è stato concesso per correggere alcune inesattezze contenute negli interventi di chi mi ha preceduto. Credo che si possa fare demagogia e dare notizie non vere nei salotti televisivi: in questa sede, dove ci sono persone che conoscono lo stato delle cose e la normativa, è assurdo dire bugie.
Il collega Giovine ha detto di non aver visto in Lombardia alcun progetto realizzato in base alla legge n. 285. Vorrei ricordare che esiste un volume predisposto dall'osservatorio nazionale per l'infanzia che contiene tutti i progetti elaborati; come presidente di un'associazione che si occupa della materia, posso testimoniare che abbiamo presentato nella nostra sede lombarda molti progetti per prevenire la violenza sull'infanzia: la regione Lombardia non ha ritenuto di mandarli avanti. Se la Lombardia, il Veneto o altre regioni governate dal Polo non hanno voluto chiedere i fondi...

ANTONIO GUIDI. Il finanziamento è qui.

TIZIANA VALPIANA. ...per l'attuazione dei progetti contro la violenza sui bambini, la questione non può essere affrontata in questa sede. Un altro aspetto va chiarito, signor Presidente.
Prima, la collega Mussolini si è lamentata...

ALESSANDRA MUSSOLINI. Stai zitta, comunista!


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PRESIDENTE. Onorevole Mussolini, calma.

TIZIANA VALPIANA. ...del fatto che, per esempio, nel nostro paese non esista un numero verde per poter denunciare i casi di pedofilia.
Vorrei ricordare alla collega Mussolini che due anni fa nella Commissione infanzia sono stati costituiti dei gruppi di lavoro. Uno di questi era sui servizi sociali e avrebbe potuto proporre questo tipo di servizio (Commenti del deputato Lo Presti).

PRESIDENTE. Onorevole Lo Presti, la richiamo all'ordine per la prima volta.

TIZIANA VALPIANA. Questo gruppo era coordinato dall'onorevole Mussolini, ma non si è mai riunito in due anni, tanto che l'onorevole è stata destituita.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Onorevole Guidi, considero importante il contenuto dell'articolo aggiuntivo da lei proposto. Come lei sa, esiste la legge n. 451 che prevede la costituzione degli osservatori regionali. Tali osservatori sono in fase di costituzione da parte di molte regioni. Dunque, la legge c'è. Per questo le chiedo di ritirare il suo articolo aggiuntivo 53.011. Chiedo altresì di aumentare le risorse per il finanziamento di questa legge prevedendo un apposito stanziamento di bilancio in Tabella C.

PRESIDENTE. Sta bene, ora vediamo.

ANTONIO GUIDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO GUIDI. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto dell'intervento del ministro e pertanto ritiro il mio articolo aggiuntivo 53.011.

ALESSANDRA MUSSOLINI. Bravo, complimenti!

ANTONIO GUIDI. È evidente che il mio articolo aggiuntivo era teso a sollecitare un finanziamento ulteriore. Le do atto della sua onestà intellettuale, signor ministro, ma mi raccomando che questa buona volontà reciproca diventi sostanza. Come vedete, colleghi, non c'è stata nessuna demagogia, né di qua né di là. Quando si è onesti a livello intellettuale, quando si difendono i bambini - come vedete - certi «vibromassaggiatori» mentali non servono.

PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo Guidi 53.011 è dunque ritirato. Onorevole Frattini, accede all'invito rivoltole dal relatore di ritirare il suo articolo aggiuntivo 53.024?

FRANCO FRATTINI. Signor Presidente, non posso aderire all'invito al ritiro e ne vorrei spiegare brevemente il motivo.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO FRATTINI. Il mio articolo aggiuntivo, a differenza di quello ritirato dall'onorevole Guidi, pone un problema che in nessun'altra sede legislativa può essere risolto.
Il ministro dell'interno, qualche settimana fa, quando infuriava sui giornali l'emergenza dei siti pedofili, tenne una riunione con tutte le prefetture e emanò una circolare in cui si annunciava con i soliti squilli di tromba che si sarebbe realizzato un grande coordinamento tra tutte le prefetture dando ai comitati provinciali per la pubblica amministrazione alcuni strumenti per intervenire, anzitutto attraverso la raccolta dei dati e delle informazioni e poi mediante il coordinamento di iniziative anche insieme alle associazioni che si occupano di questi problemi.
Come è ovvio, questo ennesimo annuncio, se non è assistito da un'adeguata copertura di risorse per realizzare quello che si è promesso, lascia la circolare del


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ministro semplicemente come un annuncio di carta. Questi dieci miliardi sono il banco di prova della volontà del Governo di dare un contenuto a quella circolare del ministro che non trova possibilità di soddisfazione in strumenti legislativi perché si è scelta la via dell'atto amministrativo, che non dà alle prefetture la possibilità di iniziare gli interventi se non ci sono le risorse necessarie e che dà alle prefetture compiti nuovi, ma non specifica come vengano pagati. Queste sono le ragioni per cui insisto nel dire al Governo che o si danno dieci miliardi per far iniziare a funzione questa macchina oppure si ritira la circolare del ministro dell'interno e si dice al paese che le prefetture non possono neanche iniziare il coordinamento contro la pedofilia (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e misto-CDU).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ritengo che dobbiamo ringraziare l'onorevole Frattini, perché, con l'articolo aggiuntivo in esame, ci richiama tutti alla concretezza. È vero, certo, tutti abbiamo contribuito alla costituzione della Commissione bicamerale per l'infanzia ed io personalmente ne faccio parte, ma non ci metto più piede, perché non è possibile vedere una Commissione bicamerale che ricicla dati che sono noti a chiunque si occupi del problema, che ha poteri straordinari ma interviene con il senno di poi, che non è stata capace neppure di organizzare una delegazione che andasse in Iugoslavia ed Albania, che sull'emergenza stampa si riunisce, dibatte, parla e spreca soldi per stampare cose inutili. Dobbiamo onestamente osservare che il Parlamento italiano ha un grave deficit per quanto riguarda la legislazione sull'infanzia - questo è un fatto - e che coloro che sono preposti alla tutela dell'ordine pubblico e alla prevenzione, come sottolineava il collega Frattini, non hanno alcun mezzo per poter intervenire.
Dobbiamo tutti toglierci la maschera, allora, perché quando si parla di lobby della pedofilia ciascuno di noi è portato a non credervi, ma poi si constata che il Parlamento non è capace di legiferare nel settore e che, ogni volta che si tenta, come con questo articolo aggiuntivo, di passare dalle parole ai fatti, vi è una resistenza vergognosa da parte dei parlamentari, in particolare di quelli della maggioranza di questo Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale, di Forza Italia e della Lega nord Padania)!

ROLANDO FONTAN. Pedofili!

TEODORO BUONTEMPO. Quindi, basterebbe impiegare utilmente il 50 per cento dei soldi che spendono gli enti locali e le altre amministrazioni per finanziare inutili tavole rotonde, dove si ripetono sempre le stesse cose, o per pubblicazioni riciclate cento volte sotto denominazioni diverse, mentre vi è una violenza inaudita sotto gli occhi di ciascuno di noi. Li vogliamo finanziare o no gli assistenti sociali capaci di intervenire su un bambino in età scolare che deve chiedere l'elemosina al freddo, davanti al semaforo di una grande città? Chi deve intervenire? O ci accontentiamo di allungare le mille lire per avere la coscienza a posto (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale, di Forza Italia e della Lega nord Padania)?
Ecco allora la necessità di un segnale nella finanziaria, per non essere anche noi colpevoli, per passare dalle parole ai fatti, per non scoprire ancora una volta con il senno di poi che sotto i nostri occhi, con gli strumenti da noi finanziati, si promuove la violenza, l'abbandono e lo sfruttamento dei minori nel nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale, di Forza Italia e della Lega nord Padania)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo


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Frattini 53.024, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Proteste dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega nord Padania) (
Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 418
Astenuti 16
Maggioranza 210
Hanno votato
197
Hanno votato
no 221).

Colleghi! Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza Signor Presidente, la Commissione propone una riformulazione dell'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012, per sostenere le famiglie incrementando l'assegno per ogni figlio nato: si tratta di un intervento importante, perché è previsto un ulteriore contributo di un milione di lire. La Commissione propone una formulazione selettiva, che favorisce le famiglie che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà economica. Preciso che l'onere è pari a 110 miliardi di lire a decorrere dal 2001 e che vi si fa fronte con le disponibilità provenienti dalle modifiche apportate all'articolo 23 e dalla soppressione dell'articolo 11. Questa è la copertura. Si intende assorbito in questo articolo aggiuntivo, che è una riformulazione dell'emendamento Pasetto, anche l'emendamento Lucà 53.57, precedentemente spostato qui.

PRESIDENTE. Onorevole Pasetto, accetta la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 53.012?

GIORGIO PASETTO. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

BRUNO SOLAROLI, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pasetto 53.012 (Nuova formulazione), accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 423
Astenuti 14
Maggioranza 212
Hanno votato
417
Hanno votato
no ... 6).

GABRIELLA PISTONE. Signor Presidente, per errore ho espresso voto contrario, ma desideravo esprimerlo a favore.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE CHERCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, vorrei precisare che agli oneri determinati dall'approvazione dell'emendamento Michielon 22.20 si fa fronte con le maggiori entrate derivanti dall'approvazione dell'emendamento 21.50.

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