ed il sequestro o l'oscuramento dei siti anche se promananti da Paesi stranieri;
più elevata di quanto si incasserà ora, senza garanzie di sorta -:
già prima che l'asta iniziasse e che non avevano bisogno di rilanciare in modo aggressivo. Se il Governo avesse scelto le offerte finali in busta chiusa, nessuno avrebbe fatto offerte inferiori. Il Governo italiano avrebbe potuto prevedere che non ci sarebbero stati molti partecipanti - al contrario dei 13 in Inghilterra - e quindi avrebbe dovuto dichiarare in anticipo dì voler passare alle offerte in busta chiusa qualora il numero dei concorrenti fosse sceso soltanto a uno più delle licenze disponibili;
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
l'Italia ha subito una grave sconfitta diplomatica in occasione del rinnovo dei membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu;
l'eclatante bocciatura dell'Italia (soli 57 voti a favore) ha dimostrato una grave situazione di isolamento internazionale del nostro Paese;
la nostra candidatura, rispetto a quelle vincenti di Irlanda e Norvegia, è stata presentata con notevole ritardo;
il ministero degli esteri e le nostre rappresentanze diplomatiche avevano imprudentemente assicurato che esisteva un vasto consenso all'Italia;
autorevoli diplomatici, giornalisti ed osservatori hanno espresso la convinzione che tale disastroso risultato sia dovuto alla linea ondivaga tenuta dall'Italia;
questa politica contraddittoria e furbesca del Governo, e del ministero degli esteri in particolare, si è dimostrata per di più velleitaria ed illusoria, mentre l'insuccesso poteva essere evitato senza danni per l'Italia;
lo scacco dell'Italia è tanto più bruciante se si considera che siamo il quinto contribuente del bilancio ordinario dell'Onu e il terzo per le operazioni di pace, senza contare gli interventi nella cooperazione internazionale multilaterale;
la condotta della Farnesina ha rivelato incertezze e divisioni determinate anche dalla eterogeneità della maggioranza di Governo-:
quali siano le valutazioni e gli intendimenti del Governo in ordine alla suddetta esclusione dell'Italia, alle prossime scadenze relative all'assegnazione di ulteriori seggi permanenti nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'auspicabile posizione comune dell'Ue, all'opportunità di una rappresentanza unica europea in seno al Consiglio di Sicurezza, alla partecipazione dell'Italia alle missioni «Peace keeping».
(2-02669)
«Pisanu, Selva, Pagliarini, Follini, Volontè, Guarino».
negli ultimi mesi ed anni sono in continuo aumento i casi di pedofilia e di pornografia minorile che scuotono la coscienza della società civile e in aumento sono pure i siti Internet attraverso i quali le organizzazioni criminali che gestiscono questo squallido mercato si nascondono e che utilizzano per adescare giovani vittime e guadagnare nuovi adepti attraverso tutto il mondo;
il senso di impotenza del quale il singolo cittadino è preda nell'assistere giorno dopo giorno a continue scoperte circa la misura - o sarebbe meglio dismisura - assunta dal fenomeno pedo-pornografico e pornografico in genere attraverso Internet, inoltre, non è lenito dall'esistenza, del nostro Paese, di una efficace tutela da parte dello Stato sia sul versante più prettamente legale che su quello operativo in materia;
numerose proposte di legge, sia della maggioranza che dell'opposizione, hanno cercato di affrontare in materia compiuta le problematiche connesse in particolare alla diffusione di materiale pedo-pornografico attraverso Internet, proponendo, in particolare, quella presentata dal partito che rappresentiamo, l'attacco dei siti pedo-pornografici mediante virus informatici che li distruggano o li rendano inutilizzabili
l'ultima, solo in ordine di tempo, scoperta di un sito pornografico che presenta immagini di ragazze che al massimo sono appena maggiorenni è quello visitabile attraverso il collegamento, via Internet, al sito «unioneeuropea.com», denominazione sotto la quale l'ignaro utente tutt'altro si aspetterebbe di trovare, e che, oltre a configurare l'illecito del materiale pornografico, propone un altro tema di profonda importanza in materia di disciplina dell'accesso ad Internet, cioè quello cosiddetto del cybersquatting;
la pratica dello cybersquatting, o anche, della pirateria informatica, anch'essa oggetto di una proposta di legge di Alleanza nazionale presentata già nello scorso mese di marzo ma a tutt'oggi lontana dall'essere calendarizzata, si sostanzia nell'utilizzo abusivo, da parte di soggetti estranei, di denominazioni di persone fisiche o giuridiche al fine di trarre in inganno gli utenti di Internet-:
in quale modo il Governo intenda attivarsi per trovare delle soluzioni tempestive ed adeguate alla vastità del fenomeno nella lotta, da un lato ai casi di pedofilia e pornografia che purtroppo costellano le cronache quotidiane del nostro Paese e, dall'altro, allo sfruttamento del nuovo mezzo di comunicazione di massa per eccellenza, Internet, al fine di attirare nuovi clienti e nuove vittime nel «mercato dei bambini», non ultimo, accordando una corsia preferenziale alle iniziative legislative in materia.
(2-02671)
«Lo Presti, Mussolini, Alboni, Foti, Fragalà, Armaroli, Amoruso, Franz, Gissi, Migliori, Marengo, Fino, Nuccio Carrara, Caruso, Gnaga, Marino, Alemanno, Polizzi, Antonio Rizzo, Trantino, Urso, Zacchera, Martini, Malgieri, Lembo, Matteoli, Ascierto, Fiori, Giudice, Misuraca, Matranga».
la gara per la concessione delle licenze U.M.T.S. si è conclusa con un introito per lo Stato largamente inferiore alle aspettative;
sono risultate prive di concreto fondamento le previsioni avanzate sia dal Ministro delle comunicazioni, che dal Ministro del tesoro che facevano affidamento su cifre superiori al doppio di quella definita con l'esito della gara;
simile risultato assume valenza particolarmente negativa, atteso che per legge le entrate straordinarie vanno destinate a riduzione del debito pubblico, come del resto per il caso specifico è stato confermato dalla Camera dei deputati che ha approvato la mozione presentata in materia dalla «Casa delle Libertà»;
la già concreta tendenza al rialzo dei tassi di interesse rende più gravoso sostenere l'onere del debito pubblico;
l'intera operazione dimostra improvvisazione ed irresponsabilità nella sua conduzione politica. Il Governo ha inanellato una serie incredibile di errori tra i quali basta ricordare il rialzo della base d'asta rispetto a quella inizialmente annunziata. L'eccessivo numero di licenze poste contemporaneamente all'asta, l'elevatezza della soglia di accesso alla gara, l'effetto deterrente delle dichiarazioni pubbliche rilasciate dai Ministri delle comunicazioni e del tesoro circa le entrate attese dalla gara -:
se non ritenga innanzitutto necessario procedere con decisione, trasparenza e serietà all'attuazione del programma di dismissione delle aziende pubbliche da privatizzare e se non ritenga indispensabile invitare a dimettersi i Ministri che hanno compiuto gli errori di conduzione politica sopra richiamati.
(2-02672)
«Selva, Carlo Pace, Armaroli».
la legge 31 dicembre 1996, n. 675, ha istituito il Garante per la protezione dei dati personali;
l'Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, in sede di costituzione, ha provveduto a reclutare il primo contingente di personale (45 unità), composto da pubblici dipendenti collocati in posizione di comando o fuori ruolo dalle amministrazioni di rispettiva appartenenza;
il criterio adottato per il reclutamento del suddetto contingente di personale è stato quello della chiamata diretta e nominativa e che, quindi, non essendo stata assicurata alcuna forma di pubblicità alle procedure di reclutamento, è stato compiuto un grave atto di generalizzata cooptazione;
con deliberazione del 28 giugno 2000, il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato il regolamento di organizzazione interna (n. 2 del 2000) con cui tutto il personale in servizio è stato inquadrato nei ruoli del Garante con trattamento economico pari all'80 per cento di quello previsto per il personale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (a quest'ultimo compete lo stesso trattamento economico previsto per Bankitalia);
in data 31 luglio 2000 (confrontare Gazzetta Ufficiale - Concorsi ed Esami - 22 agosto 2000, n. 65), il Garante per la protezione dei dati personali ha deliberato di approvare tre bandi di concorsi, esclusivamente riservati al personale interno, per l'accesso alle aree dirigenziali (8 posti), direttiva (5 posti) e operativa (1 posto);
secondo una costante ed univoca giurisprudenza della Corte costituzionale (confrontare sentenze nn. 3131, 314 del 1994; 134, 478, 479, 514 del 1995; 1 del 1996; 1 del 1999), i concorsi riservati al solo personale interno per il passaggio da un livello all'altro sono illegittimi in quanto producono una distorsione che lede gravemente i principi costituzionali del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione;
in data 6 ottobre 2000, il sindacato della dirigenza dello Stato (Dirstat) ha denunciato al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la funzione pubblica ed a tutti i parlamentari, la irresponsabile decisione assunta dai componenti dell'Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali di bandire concorsi per dirigenti da riservare unicamente al personale interno -:
se ritenga che la vigente normativa relativa all'attività del Garante per la tutela dei dati personali debba interpretarsi nel senso di ritenere applicabili i principi generali in materia di pubblico impiego, come risultano integrati anche dalla citata giurisprudenza della Corte costituzionale secondo la quale i concorsi riservati al solo personale interno sono illegittimi in quanto producono una distorsione che lede gravemente i principi costituzionali del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione;
quali ulteriori iniziative il Governo intenda assumere per riaffermare la legalità nella pubblica amministrazione, con particolare riferimento ai concorsi pubblici che richiedono sempre che la selezione avvenga con criteri di pubblicità, tali da prevedere e consentire la partecipazione anche agli estranei, assicurando così il reclutamento dei migliori.
(2-02673)
«Chiappori, Alborghetti, Anghinoni, Ballaman, Balocchi, Bianchi Clerici, Borghezio, Bosco, Calzavara, Caparini, Cè, Chincarini, Paolo Colombo, Copercini, Covre, Donner, Guido Dussin, Faustinelli, Fontan, Formenti, Giancarlo Giorgetti, Grugnetti, Molgora, Pagliarini, Parolo, Pirovano, Rizzi, Guido Giuseppe Rossi, Santandrea, Stefani, Dalla Rosa, Michielon, Rodeghiero».
sulle imprese alluvionate del Piemonte sta per abbattersi, dopo il disastro ambientale che ne ha notevolmente penalizzato la produttività, anche un altro pesante gravame;
infatti l'Irap - l'imposta-monstrum che colpisce le attività produttive e per sua natura tassa anche l'indebitamento delle aziende - andrà ad accentuarsi proprio per la situazione di maggiore indebitamento delle imprese alluvionate, che rischiano di veder incrementato l'imponibile Irap -:
se il Governo non intenda urgentemente intervenire per evitare il più che prevedibile, ma ingiusto gravame dell'aumento dell'imponibile Irap a carico delle imprese alluvionate.
(2-02670)«Borghezio».
i drammatici eventi che hanno di recente colpito l'Italia settentrionale, in particolare il Piemonte e la Valle d'Aosta, confermano ciò che verdi e ambientalisti denunciano ormai da almeno vent'anni: la estrema delicatezza e la vulnerabilità del suolo, soprattutto nel nord e più in generale nelle zone montuose del Paese, diventano causa di grandi disastri ogni volta che le precipitazioni atmosferiche oltrepassano il livello medio, cosa che da noi accade, soprattutto in questa stagione, con sempre maggior frequenza anche a causa dell'aumento delle temperature;
in una recente dichiarazione il Presidente del Consiglio dei ministri ha ammesso che bene avrebbero fatto le istituzioni e la politica ad ascoltare le denunce e le proposte sulla tutela del territorio fatte dai verdi in questi anni, addebitando a tale disinteresse un ruolo importante nella catena di responsabilità che provocano i disastri in parola -:
quale risposta ritenga di dover dare ai verdi che in occasione della sessione di bilancio hanno proposto di attribuire alla difesa del suolo maggiori risorse, di verificare con maggiore attenzione la compatibilità idrogeologica dei progetti e che premono per una sollecita attuazione dei piani stralcio approvati dalle autorità di bacino un anno fa e quali iniziative intenda mettere in campo per contribuire alla lotta in atto in tutto il mondo contro i cambiamenti climatici e comunque quali iniziative si preveda di attuare in Italia nel breve e medio periodo per contrastare l'effetto serra, migliorare l'efficienza energetica, ridurre la dipendenza dal petrolio e incrementare il ricorso alle fonti alternative oggi disponibili.
(3-06469)
l'esito dell'asta Umts non è stata una pagina brillante per la nostra politica di regolazione ed ha prodotto un risultato deludente sul piano delle entrate;
questo esito non è sorprendente, poiché in Italia non esistevano né sono mai esistite le condizioni per la realizzazione di un'asta sul modello sperimentato in Gran Bretagna e Germania;
i Democratici avevano proposto un meccanismo di assegnazione diverso, diretto a premiare i contenuti industriali dei progetti, con precisi impegni anche sulle tariffe. Un meccanismo alternativo, che attraverso un sistema misto, costituito da un contributo composto da una quota fissa iniziale, da versare all'assegnazione della licenza Umts, e da una royalty in proporzione del fatturato realizzato sul mercato specifico avrebbe assicurato, in relazione alla crescita dei fatturati, una cifra molto
se il Governo intenda indagare su possibili accordi antecedenti l'asta, già intervenuti tra i concorrenti e se risponda a verità che il Ministro delle comunicazioni era stato già all'inizio delle procedure dell'asta pubblica informato da Blu delle intenzioni del consorzio di ritirarsi, se il Governo intenda prevedere un tetto massimo del mercato Umts detenuto da un singolo operatore, in modo da favorire la concorrenza e limitare le forme di monopolio che si possono realizzare, come il Governo intenda risolvere il problema derivante dall'articolo 63 della legge finanziaria, che destina il 10 per cento delle risorse dell'asta a varie importanti iniziative, tra cui la ricerca, la formazione ed interventi ambientali, ivi compreso il finanziamento di misure urgenti per i territori alluvionati del Piemonte.
(3-06470)
in un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera del 22 ottobre 2000, Alvaro Loiacono, condannato in Italia per l'omicidio del cittadino greco Mitis Mantakas e per altro, ha riferito quanto segue a proposito della propria latitanza iniziata nel 1980: «Andai in Algeria grazie ad una presentazione ufficiale del Partito comunista italiano al Fronte di liberazione nazionale. Se ne occupò mio padre, Geppo Loiacono, iscritto al Pci dagli anni cinquanta, che contattò le persone giuste nel partito per procurarmi la raccomandazione con gli algerini»; così ponendo in essere, il Loiacono, le condizioni sufficienti per l'insorgere di uno specifico interesse generale all'accertamento di una asserzione - intanto avallata dall'ex brigatista Oreste Scalzone e dal difensore della D.C. come riferito dal quotidiano Roma del 24 ottobre 2000 - e che, se verificata, non potrebbe esser sottratta alla cognizione del Parlamento;
l'auspicio della infondatezza di tale grave asserzione si deve accompagnare, difatti, all'auspicio di una adeguata investigazione della intiera vicenda, pur con la premessa della scarsa affidabilità di principio del suo autore, già avvertibile nella falsità dell'altra asserzione del Loiacono secondo la quale egli sarebbe stato condannato per l'omicidio Mantakas solo perché colto, durante il dibattimento di appello, in atteggiamento di intesa con alcuni testimoni -:
di quali informazioni il Governo sia già in possesso in ordine alle circostanze che hanno accompagnato e/o favorito l'espatrio clandestino del Loiacono e comunque come intenda procedere al fine di procurarsele sollecitamente, veridicamente, disinteressatamente e lealmente.
(3-06471)
in Germania, dove il traffico telefonico è inferiore seppur di poco a quello dell'Italia, lo Stato ha ricavato dalla vendita delle licenze Umts l'equivalente di circa 100.000 miliardi di lire. In Italia dall'asta è stata ricavata una cifra 4 volte inferiore;
il regolamento varato dal Governo prevedeva che vi fosse un numero di concorrenti superiore al numero delle licenze con la clausola che, quando il numero si fosse ridotto a quello delle licenze in palio, la gara sarebbe terminata. Il Governo avrebbe dovuto abbassare le licenze messe all'incanto da cinque a quattro, salvaguardando la competizione ed evitando qualsiasi sospetto di collusione. L'asta per i telefonini è fallità perché il Governo italiano l'ha strutturata in modo non corretto copiando male un modello che altrove - in Inghilterra - aveva avuto successo. Il sistema inglese risulta molto rischioso da utilizzare quando il numero dei partecipanti supera appena di poco il numero delle licenze. Gli altri partecipanti erano a conoscenza del fatto che Blu appariva debole
il ministero del tesoro era in questa occasione in posizione di evidente conflitto d'interesse dovuto al fatto di essere sia beneficiario dell'asta sia azionista di Wind, Telecom Italia e Blu;
era del tutto ovvio che i contendenti, tutti privati, avrebbero fatto i loro interessi, sfruttando tutto quello che era a loro disposizione legalmente per agire entro i confini delle regole della gara. E se le regole, appunto, erano fatte male, adesso il Governo non può che accusare se stesso del risultato molto deludente;
il Ministro Cardinale nel periodo immediatamente precedente l'asta ha continuato a rassicurare gli operatori e li ha convocati a Caltanissetta - suo collegio elettorale - per un maxi-convegno. La paventata esistenza di cartelli ha indotto la procura di Roma ad aprire un fascicolo a riguardo -:
se non intenda accertare le responsabilità in sede istituzionale e i conseguenti riflessi che il mancato incasso avrà sul bilancio dello Stato.
(3-06472)
è ormai evidente per tutti gli osservatori, ed è motivo più che di apprensione di angoscia per la pubblica opinione del nostro Paese, la situazione di stallo drammatico creatasi tra israeliani e palestinesi;
il diffondersi dello scontro armato giorno dopo giorno e il protrarsi di guerriglia e repressione rischiano di trasformarsi in una guerra civile sanguinosissima;
in una lettera tanto accorta nella visione quanto accorata nel tono, alcuni intellettuali si chiedono se sia «possibile continuare ad accettare la logica che sembra affermarsi negli oltranzisti dei due campi, per cui il dolore e l'indignazione dei concittadini vengono confiscati come proprietà esclusive della comunità religiosa di appartenenza»;
in Italia si va formando un ampio movimento di opinione a sostegno della pace -:
quali passi il Governo intenda compiere, dopo alcuni atteggiamenti né fortunati né univoci della nostra diplomazia, per promuovere un processo di distensione in Israele e quindi in tutto il medio oriente, contribuendo alla necessaria ripresa di iniziativa dell'Unione europea.
(3-06473)
il «caso» della presunta aggressione al signor Luis Marsiglia aperto in Parlamento il 20 settembre 2000 è stato chiuso con la piena confessione dell'autore di avere inventato tutto: non è mai stato aggredito, si è procurato da solo i pochi lividi e le poche graffiature che sono stati riscontrati sul suo corpo;
la stessa scritta juden raus accompagnata da una svastica nei pressi e all'interno dell'edificio dove abita il presunto aggredito è stata dipinta da Marsiglia;
è stato dato credito pregiudiziale ed acritico ad una denuncia che, anche tenendo presente la personalità di Marsiglia, appariva molto dubbia, mentre non si è dato alcun peso alle perplessità, ai forti dubbi espressi dall'opposizione circa l'esistenza stessa dell'aggressione;
il Ministro dell'interno Bianco senza alcun dubbio il 26 settembre definì alla Camera che «il fatto è di chiara marca antisemita» dando una indicazione unilaterale agli inquirenti;
di conseguenza si è scatenata una massiccia campagna di denigrazione della città di Verona, coinvolgendo nelle accuse di razzismo e antisemitismo gli amministratori e i politici di centrodestra -:
da quali fonti il Governo abbia ricavato la certezza per le dichiarazioni del Ministro Bianco alla Camera, se risultino i motivi per cui si è attesa la confessione del Marsiglia per svelare le mistificazioni quando tutti gli elementi che dimostravano l'inesistenza del fatto dovevano già essere in possesso degli inquirenti nel periodo dal 19 settembre 2000, data della denuncia, al 26 settembre 2000, quando il Ministro Bianco parlò alla Camera dei deputati, nonché i motivi per cui nel corso delle indagini si sono perquisite case di esponenti di AN e di Azione Giovani, lambiti così dai sospetti che la confessione di Marsiglia ha dimostrato del tutto infondati.
(3-06474)
la recente alluvione che ha colpito le regioni del nord del Paese ha evidenziato problemi relativi alla tutela e protezione del bacino del Po;
le variazioni climatiche che si sono registrate in questi anni anche in Italia fanno prevedere per il prossimo decennio un diverso regime delle piogge;
il Ministro dei lavori pubblici ha dichiarato che saranno necessari interventi per decine di miliardi per la messa in sicurezza del fiume Po -:
quali iniziative siano state assunte e si intendano assumere per la verifica, la progettazione ed esecuzione di opere di tutela e manutenzione da attuarsi in tempi rapidi, nel rispetto dell'esigenza della pulizia degli alvei dei fiumi e della tutela della flora e della fauna, con il pieno coinvolgimento degli enti locali.
(3-06475)
le cronache degli ultimi giorni riportano nuovamente la notizia di una ennesimo delitto di matrice camorristica, che apre l'ipotesi dell'esistenza di una nuova guerra tra le «famiglie» per il controllo del narcotraffico nel vesuviano;
in questa occasione l'agguato si è verificato proprio nel cuore di Somma Vesuviana a poca distanza dalla stazione della Circumvesuviana e da una scuola;
le circostanze di luogo e di tempo in cui si è consumato il delitto, rendono evidente la necessità di predisporre delle misure idonee a garantire maggiormente l'incolumità dei cittadini -:
quali provvedimenti il Governo intenda assumere al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini.
(3-06476)
i commercianti su aree pubbliche e quelli a posteggio mobile, più noti come ambulanti, rappresentano circa 120.000 piccole aziende che offrono beni e servizi di prima necessità ai consumatori, sia nelle città che nelle aree rurali;
la recente ordinanza del ministero della sanità, che prescrive che vengano adeguate alle norme igienico-sanitarie le aree mercatali, comporta per tali operatori adempimenti dì difficile e costosa realizzazione e il termine ravvicinato del settembre del 2001, mentre gli obblighi a carico dei comuni sono fissati due anni dopo;
la necessità di ristrutturare i mercati rionali è stata riconosciuta a valere sui fondi della legge n. 41 del 1988, ma nel frattempo non è mai intervenuto il decreto attuativo rendendo così la disposizione inapplicabile;
l'introduzione dell'euro al 1o gennaio 2002, pone a carico degli operatori la necessità di rinnovare i misuratori fiscali: gli ambulanti riscontrano difficoltà di accesso agli incentivi fiscali previsti dall'articolo 11 della legge n. 449 del 1997, vista la paralisi della legge seguita alla sua regionalizzazione, né possono utilizzare tali incentivi per il rinnovo dell'automezzo che potrebbe per loro essere considerato come un bene strumentale -:
quali indirizzi il Governo intenda assumere per superare i problemi segnalati, eventualmente anche esercitando poteri sostitutivi in relazione agli adempimenti regionali e degli enti locali.
(3-06477)
la Rai è concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo;
percepisce, come finanziamento pubblico, un canone pagato dai cittadini e stabilito per legge;
con denaro pubblico vengono ripianificati i passivi di cui l'azienda è gravata;
è una impresa a carattere pubblico, con finalità non legate al profitto;
per le prerogative suddette deve assicurare una comunicazione (politica, culturale, di intrattenimento) equa e qualificante;
nella comunicazione pubblicitaria ha introdotto di recente messaggi pubblicitari, interrompendo trasmissioni di contenuto culturale, informativo, politico e di intrattenimento, con gli stessi ritmi e tempi in uso presso le emittenti private e commerciali, con grave danno della completezza ed omogeneità di dette comunicazioni, causando sommo tedio nei telespettatori ed un totale annullamento della diversità che deve rivestire un servizio pubblico;
tali interruzioni non vengono neppure annunciate, come prevede la legge -:
se sia a conoscenza di tale situazione e se ritenga tale situazione coerente con il «ruolo produttivo, creativo, educativo, culturale», che, in base all'articolo 2 del contratto di servizio, la concessionaria è chiamata ad esercitare e, diversamente, quali iniziative intenda prendere al riguardo.
(3-06481)
alla chiusura della società Finmare, la società Tirrenia è subentrata quale società capogruppo ed operativa per quanto concerne il Polo Cabotiero nazionale ed internazionale, costituendo il Gruppo Tirrenia e divenendo società proprietaria dei pacchetti azionari delle società Adriatica spa e delle società regionali marittime (Caremar, Toremar, Siremar, Saremar);
la società tirrenia ha presentato, nel 1998, al Governo italiano, un piano industriale di durata quinquennale, che prevedeva una serie di investimenti in nuove costruzioni pari, per l'intero gruppo, a circa settecento miliardi;
l'Adriatica Navigazione spa è una società di preminente interesse per la città di Venezia, sia per quanto concerne l'indotto veneziano, verso il quale convoglia l'esecuzione di lavori e forniture alle navi di cui è proprietaria armatrice, sia per l'immagine stessa della città che l'Adriatica promuove nei porti grazie al proprio emblema, che è il Leone di San Marco;
il quindici per cento del pacchetto azionario del gruppo Tirrenia è stato acquisito da Mediobanca;
dopo la denuncia di alcuni armatori italiani, la Commissione Europea che vigila sulla concorrenza, ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dello Stato italiano e del gruppo Tirrenia (e quindi anche nei confronti dell'Adriatica di Navigazione) che di fatto ha bloccato il piano d'investimenti e l'attuazione del relativo piano industriale;
in questi giorni, su alcuni giornali italiani e non, sono comparsi degli articoli dai quali risulta che l'attuale presidente della Commissione Trasporti, dottor Loyola de palacio, nonché alcuni alti funzionari della Direzione Europea per la Concorrenza, a seguito di un carteggio intercorso tra il nostro Stato e la Comunità, propenderebbero ad una durissima decisione; tale decisione potrebbe prevedere l'imposizione al gruppo Tirrenia dell'obbligo di restituzione degli aiuti ricevuti negli ultimi anni, mettendolo inesorabilmente in ginocchio e pregiudicando il suo futuro;
il rapporto tra Stato italiano e società del gruppo Tirrenia viene regolato da contratti di servizio o convenzioni, per le quali il Governo eroga sovvenzioni alle aziende in termini proporzionali ai viaggi effettuati ed ai servizi resi. Si ricorda che, il collegamento con le isole maggiori e minori italiane e con gli stati che affacciano sull'Adriatico - tra i quali l'Albania ed il Montenegro, verso i quali l'Italia s'è impegnata per una serie di aiuti finalizzati alla ricostruzione legata alla guerra nei Balcani - è contemplato in queste convenzioni, che scadono nel 2008;
sia il presidente Prodi che il Commissario Monti e, da ultimo, anche i ministri in carica del tesoro e dei trasporti, sembra abbiano mutato parere rispetto a quanto sinora dichiarato, scagliandosi contro il gruppo Tirrenia e le sovvenzioni che esso percepisce;
pare che i termini di esecutività della risposta, da parte della Comunità Europea sulla procedura d'infrazione, siano molto brevi e previsti entro la fine del corrente mese di ottobre;
il piano industriale non prevede comunque investimenti in nuove costruzioni per l'Adriatica di navigazione, anche se esse si rendono oltremodo necessarie per operare nei traffici e nelle linee previste;
i lavoratori della società Adriatica di Navigazione hanno già subito, negli anni, una sostanziale riduzione dei traffici, delle linee di navigazione e degli organici degli uffici -:
quale azione verrà intrapresa dal Governo per fronteggiare le denunciate problematiche legate al futuro della società Adriatica e di tutto il gruppo Tirrenia, e che comportano un rischio effettivo del posto di lavoro per migliaia di persone, soprattutto dei marittimi che provengono di solito dalle zone economicamente più depresse del Paese;
ovvero, quali iniziative vorrà assumere il Governo medesimo per scongiurare la chiusura di una delle più antiche e prestigiose società veneziane, favorendo eventualmente la sua privatizzazione e quali garanzie potranno essere date ai lavoratori, incolpevoli delle scelte operate dal management del gruppo e della messa in atto delle nuove normative europee.
(4-32147)