Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 796 del 23/10/2000
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(Repliche del relatore e del Governo - A.C. 6620)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore, onorevole Sinisi.

GIANNICOLA SINISI, Relatore. Presidente, onorevoli colleghi, rischio di svolgere un ruolo improprio se difendo in quest'aula la tempestività dei lavori della I Commissione cui appartengo perché, insieme a me, vi appartengono tutti i colleghi intervenuti. So che un tempo di dieci mesi può apparire lungo, tanto più se questo termine viene così comunicato alla generalità dei cittadini che vorrebbe da quest'aula e da queste istituzioni risposte più complessive ed immediate.
Mi rendo conto che il paragone con i lavori del Senato può non fare grazia né merito degli sforzi che qui sono stati compiuti. Ad onor del vero, rispetto ad altri provvedimenti pure importanti e all'attenzione della I Commissione della nostra Camera, si è scelto di procedere in questo modo e di tenere ancora all'attenzione della Commissione una legge che faceva parte delle strategie del nostro Governo, come la legge del diritto d'asilo che è stata presentata nel marzo del 1997.

GIACOMO GARRA. Purtroppo!

GIANNICOLA SINISI, Relatore. Evidentemente vi è stata una buona disponibilità e, forse, i veri imputati di questa discussione sono i tempi dei lavori parlamentari sui quali probabilmente dobbiamo fare ancora una più approfondita e cospicua riflessione.
Onorevoli colleghi, come è noto a tutti, i lavori in Commissione sono proceduti con grande speditezza. Gli emendamenti sono stati presentati unicamente dall'opposizione!

FILIPPO MANCUSO. Come quelli su Tangentopoli, che è stata affossata! Hanno cacciato in carcere voi popolari e baciate la mano dei vostri persecutori!
Mandano qui il sottosegretario di un altro dicastero!

GIANNICOLA SINISI, Relatore. Gli emendamenti sono stati valutati in una sola seduta ed abbiamo proceduto con la tempistica che è descritta nell'iter che è agli atti di questo procedimento legislativo.


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Svolgo una funzione, per così dire, impropria per dare contezza di una speditezza che - nonostante possa comprendere che in assoluto il tempo è rilevante - è relativamente breve tenendo conto dell'iter e dei tempi di altri provvedimenti altrettanto importanti all'attenzione di questo Parlamento e di questa Camera.
Riguardo all'opportunità di istituire questa Commissione, penso che possiamo rifarci al voto del Senato. È stato giudicato utile sotto molti profili che questa Commissione fosse istituita. Nella mia relazione ho detto che alcuni di questi motivi devono essere riferiti alle responsabilità politiche e amministrative, ma anche ad un'esigenza di accertare la veridicità e l'attendibilità del contenuto degli atti perché - come è noto - vi è stato un coinvolgimento assai discutibile e, per alcuni profili, assolutamente privato di persone che hanno diritto a vedere riconosciuta la verità anche attraverso il giudizio di questa Commissione.
Nel merito delle questioni sollevate, non riferirò alcunché perché è nostro dovere discutere dell'istituzione di questa Commissione e non già anticipare giudizi sul suo lavoro. Voglio soltanto dire che per il Governo - è allegato agli atti istruttori - allora rispose l'onorevole Vicepresidente del Consiglio, onorevole Sergio Mattarella, su come si erano svolti i fatti e sui modi in cui il Governo aveva ricevuto gli atti.

FILIPPO MANCUSO. La Commissione ha smentito!

GIANNICOLA SINISI, Relatore. Mi rendo conto che la Commissione potrà essere un utile strumento per fare questa verifica di natura parlamentare. Voglio dire per chiarezza - e non me ne vorrà il collega Garra se mi permetto di riprendere una sua aggettivazione per affrontare l'argomento - che, in verità, nessuno ha mai pensato di attribuire la competenza alla Commissione stragi perché amica. La Commissione stragi è un'istituzione di questo paese e del nostro Parlamento...

FILIPPO MANCUSO. Incompetente!

GIANNICOLA SINISI, Relatore. ...le sono riconosciute funzioni; vi è stato in Senato un ricco dibattito sull'opportunità e anche sulla competenza della Commissione stragi...

FILIPPO MANCUSO. Ed è stata falsata!

GIANNICOLA SINISI, Relatore. ...una competenza che è stata anche riconosciuta dall'autorità giudiziaria, che ha trasmesso gli atti alla Commissione, ma il Senato - noi stiamo condividendo questo approccio - ha ritenuto più utile che fosse una Commissione ad hoc a valutare il contenuto (e non solo) del dossier. Si tratta del frutto del lavoro certosino del quale ha parlato l'onorevole Garra, ma anche di un'intesa politica che ha valutato nel merito l'opportunità di ragionare attraverso un'assemblea di parlamentari che occupasse il suo tempo per trovare una verità consolidata intorno a questi atti e a questi fatti.
Concludo, Presidente, con un'avvertenza. Non me ne vorrà nessuno se, facendo in questo momento tale avvertenza, sollevando una questione che ritengo rilevante, creo le condizioni per l'apertura di una discussione sul punto, né intendo imporre la mia visione sul modo in cui dovranno procedere i lavori.
Ciascuno di noi sa che la verità si conquista anche attraverso il modo in cui vengono poste le domande e che la verità è il punto di approdo di un percorso. Abbiamo deciso di fare questo percorso per giungere alla verità, ma a questo fine è necessario che lungo tale percorso tutti quanti siano assolutamente convinti dell'esigenza che nessuno, davvero nessuno, utilizzi la sede con ipotesi precostituite o con ogni tipo di verità, in qualsiasi parte, in qualsiasi luogo, già ragionata. Per raggiungere l'obiettivo altissimo di accertare un fatto e dare ad esso la dignità di fatto vero, è necessario che l'atteggiamento di ciascuno di noi sia nel senso di lasciare il campo sgombro da ogni precostituzione teorica o ideologica, anche quando si pongono le questioni. Infatti,


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una domanda suggestiva, una domanda che contiene in sé la risposta denuncia un atteggiamento che non favorisce il perseguimento dell'obiettivo.
Svolgo la funzione di relatore del provvedimento in esame e, quindi, sono portatore della volontà collettiva di procedere in tale direzione; di conseguenza, mi impegno affinché la Commissione di inchiesta nasca, e nasca con tali presupposti, pure attraverso un cammino che ci veda di comune intesa anche sul metodo da seguire, che deve essere sereno, assolutamente scevro da ogni tipo di tesi precostituita e finalizzato a recuperare nel tempo anche ciò che fino ad oggi non si è potuto utilizzare.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sinisi.
Ha facoltà di replicare il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

GIACOMO GARRA. Al Senato il Governo si è dichiarato neutrale, per la verità.

VANNINO CHITI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Aspetti e ascolti.
Signor Presidente e signori deputati, la mia sarà una dichiarazione molto breve; infatti, non intendo replicare agli interventi che ho ascoltato. Potrei esservi, come credo tutti coloro che sono impegnati in politica, personalmente sollecitato, ma non è questo il ruolo che nella discussione in corso ritiene di dover o di poter assumere il Governo.
Come già al Senato, al di là di convinzioni legittime e probabilmente differenti dei singoli esponenti o delle forze politiche che lo sostengono (non è su tale questione che si forma un Governo), sul provvedimento in esame, relativo all'istituzione di una Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhin, il Governo intende esprimere niente più che il rispetto per la volontà che verrà manifestata dalla Camera dei deputati e l'adesione per ciò essa deciderà.
Una Commissione d'inchiesta è un atto di iniziativa parlamentare ed io ritengo che non solo in questa circostanza, ma anche per quanto è la mia convinzione in via generale, il Governo debba, su tali decisioni, rimettersi alla volontà che è propria delle Camere. Questa è la posizione che il Governo - lo ripeto - ha già assunto al Senato e che oggi ribadisco alla Camera dei deputati.
Se dico che non condivido e respingo gli attacchi che sono stati portati ai Presidenti del Consiglio Dini, Prodi e D'Alema, spero di non venir meno al compito, a questa posizione di principio sul ruolo del Governo e sui suoi rapporti di correttezza istituzionale con il Parlamento.
Onorevole Mancuso, io ho ascoltato con grande interesse il suo intervento e devo dire che diversi passaggi del suo intervento potrei sottoscriverli e condividerli (quando lei ha parlato del rapporto tra politica e storia e tra approfondimento sempre parziale e sforzo perché questo non sia sentenza definitiva, che non spetta a noi, non spetta alla politica, ma alla storia e al tempo dare, rimettendo anche a punto momenti che l'emozione e le passioni delle circostanze non possono umanamente far valutare in modo sufficientemente oggettivo); tuttavia, proprio per questo, mi permetto di dirle e di dirvi che non ritengo giovi al lavoro di ricerca che si vorrebbe obiettivo e non pregiudiziale e al clima in cui questo lavoro può svolgersi la pronuncia di sentenze come quelle che ho ascoltato sui Presidenti dei Consigli.
Desideravo sottolineare questo aspetto, spero senza venir meno alla posizione che comunque il Governo ha rispetto all'istituzione di questa Commissione d'inchiesta.

FILIPPO MANCUSO. Si vede che non ha letto gli atti della Commissione.

VANNINO CHITI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Li ho letti!

FILIPPO MANCUSO. Se li ha letti è venuto qui a fare...


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PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.

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