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nell'agguato contro le forze di polizia attribuito alla Legione Brenno sono stati gravemente feriti due agenti, uno dei quali è rimasto paralizzato;
di tale attentato sono stati accusati tre membri della Legione Brenno e nel relativo processo il Ministero dell'interno non si sarebbe costituito parte civile;
numerose, peraltro, risultano essere le azioni di rivalsa poste in essere dal dipartimento della polizia di Stato in occasioni di eventuali danni che si verificano a seguito di attività di servizio;
restano ancora inascoltate le numerose iniziative tese a far risaltare le specificità dell'attività delle forze dell'ordine sotto il profilo economico, sanitario, assicurativo;
quali siano i motivi di una tale decisione e quali azioni intenda porre in essere al fine di fornire assicurazioni e reali garanzie agli operatori delle forze dell'ordine, per lo svolgimento della propria attività di servizio e se non intenda intervenire con rigore e rapidità, per il riconoscimento delle peculiarità della stessa.
(3-06453)
nella notte tra sabato 14 e domenica 15 ottobre 2000 un incendio ha devastato la rimessa della stazione di Malé in Trentino ove erano custodite cinque motrici della società di trasporto denominata Ferrovia Trento Malè Spa. Il danno economico è notevole e dalle prime rilevazioni gli interventi richiederanno oltre tre miliardi di lire;
le fiamme sarebbero divampate intorno all'una e trenta. Un elettrotreno è andato completamente distrutto, un altro ad esso adiacente sarebbe fortemente danneggiato mentre gli altri tre sono probabilmente recuperabili. Ingenti i danni procurati da questo incendio che da subito è apparso di natura dolosa, anche all'edificio;
sulla vicenda è stata aperta un'indagine da parte della Magistratura ed il deposito è stato posto immediatamente sotto sequestro;
varie sarebbero le piste seguite dagli inquirenti. Tra le ipotesi formulate e riprese da mezzi d'informazione, una sarebbe quella di un certo malcontento presente tra alcune persone interessate dagli espropri effettuati dalla società per effettuare lavori di prolungamento della tratta ferroviaria con un notevole investimento di denaro. Un'altra ipotesi è legata alla volontà di colpire il Presidente della stessa Società, dottor Giacomo Bezzi, che ricopre anche le cariche di Segretario di Partito Autonomista Trentino Tirolese e Sindaco di Ossana (TN). Si rileva inoltre che nella medesima nottata sono stati arrecati danni all'interno del cimitero di Ossana. Giacomo Bezzi nel luglio scorso avrebbe presentato un esposto alla Magistratura per denunciare avvertimenti ricevuti su possibili attentati nei confronti delle strutture ferroviarie. Sarebbe stato un suo conoscente, sulla cui identità gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, ad informare Bezzi sui pericoli che potevano verificarsi;
in particolare i mezzi d'informazione riportano la notizia che il Presidente della Trento-Malè sarebbe stato avvertito tre mesi fa da un uomo di Peio (TN) coinvolto nell'attentato all'ovovia Peio Fonti - Tarlenta avvenuto la sera di S. Silvestro del 1983, il quale sarebbe stato contattato per effettuare un attentato ai tralicci della ferrovia. L'uomo avrebbe detto a Bezzi di stimarlo e volerlo avvertire della sua estraneità a fatti che sarebbero potuti accadere;
a seguito di questa rivelazione che Bezzi riportò alla Magistratura. Gli investigatori avrebbero dunque sentito quest'uomo, lo stesso Bezzi nonché raccolto tabulati e testimonianze;
altre ipotesi sulle quali gli inquirenti si starebbero muovendo sono quelle di un atto vandalico messo a segno da qualche balordo o da qualche ex dipendente della Società;
la vicenda ha profondamente colpito la comunità di Malè e del Trentino -:
se il Ministro era al corrente dell'incendio che nella notte tra sabato 14 e domenica 15 ottobre 2000 ha devastato la rimessa della stazione di Malè in Trentino ove erano custodite cinque motrici della Società di trasporto denominata Ferrovia Trento Malè arrecando un danno stimato in oltre tre miliardi di lire nonché della profanazione del cimitero di Ossana;
se non condivida che si tratti di un grave danno soprattutto alla luce del fatto che la Società Ferrovia Trento Malè offre un servizio di trasporto pubblico prezioso in una zona del Trentino ed è impegnata in interventi per estendere e migliorare la sua offerta;
se non ritenga necessario mettere quanti stanno conducendo l'indagine nelle condizioni di operare al meglio ed addivenire ad una risposta in grado di portare luce sulla vicenda in tempi rapidi;
se non ritenga che il verificarsi di atti di questa gravità richiedano un maggiore controllo da parte delle forze dell'ordine in modo da prevenire danni che si riversano sull'intera comunità;
se non ritenga opportuno ed urgente, attraverso i propri uffici, qualora non avesse già provveduto, raccogliere informazioni dettagliate e fare tutto quanto rientra nelle sue competenze per rendere meno pesanti i disagi per gli utenti della Ferrovia Trento - Malè e permettere alla Società stessa di operare con serenità.
(5-08365)
nei giorni scorsi a Verona, in Piazza Isolo, sono state fatte da ignoti scritte vandaliche minatorie nei confronti di alcuni amministratori ed esponenti politici di Alleanza Nazionale del comune di Verona;
le scritte recitano frasi del seguente tenore: «Bajona assassino»; «fuoco al comune e ai suoi camerati»; «Bajona, Gamba, Perbellini luridi assassini»; «Gamba attento»; «Gamba attento ancora fischia il vento»; «qui Stancanelli e i suoi squadristi bastonarono i senza tetto»;
le scritte sono state fatte sui locali dell'ex stazione degli autobus murati dall'amministrazione comunale per evitare l'occupazione abusiva da parte di extracomunitari irregolari in modo che non possano ripetersi fatti che hanno purtroppo determinato la morte nei giorni scorsi di un immigrato polacco, fatto di cui la Procura di Verona ha già individuato i responsabili;
l'intimidazione nei confronti degli assessori comunali Bajona e Gamba appartenenti ad Alleanza Nazionale, risulta ancora più grave alla luce dell'aggressione verbale che era stata fatta nei loro confronti da parte di alcuni esponenti di estrema sinistra dopo una conferenza stampa presso il comune di Verona organizzata dal consigliere comunale Giorgio Bragaja di Rifondazione Comunista, di cui esiste documentazione filmata e regolare verbale della polizia municipale di Verona;
le frasi usate durante l'aggressione verbale dagli esponenti di estrema sinistra sono dello stesso tenore rispetto alle scritte apparse in Piazza Isolo -:
se siano noti i responsabili dell'intimidazione e quali provvedimenti siano stati adottati, anche in via preventiva, a tutela degli assessori.
(5-08366)
l'Agente di Ps Vico Fiorani, in servizio presso la Questura di Modena, è iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna;
il Fiorani ha vinto per merito una prima borsa di studio per frequentare gratuitamente per sei mesi la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Helsinki;
lo stesso ha vinto, sempre per merito, una seconda borsa di studio per frequentare gratuitamente per 10 mesi la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bilbao;
per poter frequentare detti corsi l'interessato il 12 settembre 2000 ha chiesto per via gerarchica di poter fruire di un periodo di aspettativa senza assegni ai sensi dell'articolo 69 del decreto del Presidente della Repubblica del 10 gennaio 1957, n. 3;
detta richiesta è stata inoltrata per via gerarchica col parere favorevole del Questore di Modena;
viceversa, il Ministero la respinto la richiesta del Fiorani motivando il rifiuto con la mancanza di norme di specificità-:
se non ritenga opportuno verificare se nella fattispecie gli organi ministeriali non si siano comportati con deplorevole superficialità, visto che in definitiva l'aspettativa richiesta dal Fiorani è tassativamente senza assegni diretti ed indiretti e quindi a costo zero per l'amministrazione, e se, accertato ciò, non decida di far accogliere la richiesta dell'interessato, che a mio parere va incoraggiato ed aiutato a conseguire nel modo più agevole possibile il titolo accademico che a questo punto già vanta contenuti culturali riconosciuti da ben due università straniere.
(4-32060)
il comune di Desio (Milano), ha locato alla provincia di Milano un edificio sito in Desio - Via Agnesi - da adibire a sede di un liceo scientifico per un corrispettivo annuo di lire 338.875.000, oltre alle spese (acqua, energia elettrica, gas-metano);
il relativo contratto è stato stipulato in data 7 aprile 1993 e che la provincia di Milano ha provveduto a corrispondere il relativo canone fino a tutto il 31 dicembre 1996;
l'articolo 8 della legge 11 gennaio 1996 n. 23 prevede che «gli immobili dei comuni...sono trasferiti in uso gratuito...alle province...»;
atteso che il mancato pagamento del canone della provincia succitata al Comune produrrebbe un grave danno alle finanze del Comune stesso-:
a parere dei Ministri interrogati il sunnominato rapporto di locazione tra comune di Desio e provincia di Milano per l'edificio in questione - sede di liceo scientifico e dunque istituto di competenza provinciale prima dell'entrata in vigore della legge n.23 del 1996 - esuli dal titolo gratuito previsto invece per le sedi degli istituti trasferiti a norma dell'articolo 8 di detta legge.
(4-32065)
sono ormai più che noti i fatti in merito alle conseguenze del maltempo che ha devastato diverse regioni della nostra nazione;
dai quotidiani nazionali del 18 ottobre 2000 si evince che ieri il sottosegretario dell'interno Di Nardo forniva dati riguardanti il numero dei militari impegnati nelle opere di soccorso (circa 300 uomini con 70 fuoristrada, gommoni e gruppi elettrogeni)-:
se i Ministri interroganti siano a conoscenza dell'esatta cifra di uomini e mezzi dell'esercito messi a disposizione;
se i prefetti interessati, su segnalazione dei sindaci, abbiano chiesto un adeguato numero di uomini e mezzi dell'esercito da impiegare, come supporto alle volontarie forze messe a disposizione dalla Protezione Civile;
se l'esercito non si sia impoverito quantitivamente;
se l'esercito non sia massicciamente impegnato in altre missioni in particolare modo all'estero.
(4-32066)
nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 2000 un grave atto intimidatorio si è verificato nella città di Foggia;
alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro la casa di abitazione dell'assessore ai lavori pubblici della città, dottor Bruno Longo;
l'evento, visto dall'opinione pubblica come un attacco alle istituzioni, ha creato evidente preoccupazione e necessitano quindi urgenti interventi anche per rassicurare la popolazione foggiana -:
se non ritenga necessario rafforzare l'organico delle forze dell'ordine presente nella città di Foggia e notiziare sull'esito delle indagini curando di dare alle stesse particolare impulso in considerazione della gravità del fatto.
(4-32081)
la sera del 17 ottobre 2000, in corso della Resistenza ad Acerra (Napoli), sotto gli occhi increduli di tanti cittadini, un uomo è stato ucciso: Francesco Di Balsamo. Si tratterebbe di un agguato di stampo camorristico;
il Ministero dell'interno ha predisposto in quest'area un'attività di controllo del territorio denominata «Operazione Golfo»; tuttavia desta allarme tale omicidio anche per gli eventuali riflessi che avrebbe potuto avere su cittadini inermi -:
quali iniziative si intendano predisporre per garantire un diritto alla sicurezza e un maggiore e più efficace controllo del territorio.
(4-32085)
nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 ottobre un automezzo della Manutencoop, l'azienda che solo da qualche mese cura la raccolta dei rifiuti solidi urbani del comune di Volla (Napoli) è stato dato alle fiamme;
l'automezzo è stato bloccato da tre uomini che sotto la minaccia delle armi hanno intimato ai tre operatori ecologici in servizio di parcheggiare l'autocompattatore in un'area di sosta dove è stato incendiato;
momenti di paura e di forte tensione sono stati vissuti dai cittadini dei fabbricati attigui all'area di sosta dove è stato provocato l'incendio, per i temuti pericoli dovuti alle altissime fiamme che si sono levate;
le modalità di esecuzione dell'attentato non lasciano dubbi circa la matrice camorristica del grave gesto criminale, riconducibile ad una ripresa delle attività del racket delle estorsioni;
analogo attentato, che fece registrare l'incendio di tre autocompattatori, si registrò nello stesso comune di Volla nel giugno 1998 -:
quali misure urgenti e straordinarie intende adottare a protezione del lavoratori impegnati nella raccolta dei rifiuti e per garantire un regolare svolgimento del servizio;
se non ritenga, considerata la particolare gravità degli episodi denunciati ed in presenza di una forte ripresa delle attività estorsive, di predisporre, nell'ambito dell'operazione «Golfo» in corso nell'area metropolitana di Napoli, specifici interventi atti a sradicare i fenomeni estorsivi denunciati e garantire un clima di sicurezza e di tranquillità per i cittadini di Volla e per la ditta Manutencoop e le sue maestranze, impegnate nel servizio di raccolta dei rifiuti.
(4-32092)