in particolare sugli episodi di usura veniva presentata una interrogazione il 26 settembre 1996, relativa ad un sondaggio della Swg di Trieste che accertava l'esistenza di estorsione ed usura a Padova e provincia: ad essa in data 8 aprile 1997 il Governo rispondeva che la provincia di Padova rimane estranea alla diffusione di fenomeni estorsivi, e nulla è stato reso noto sull'inchiesta aperta sul caso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Padova;
il Piemonte, la Valle d'Aosta e, più in generale, tutto il nord-ovest del nostro Paese sono stati sconvolti, in questi giorni, dall'immenso dramma di una nuova terribile alluvione che ha arrecato gravi danni alle persone, alle strutture economiche, sociali e civili, devastando il territorio, la sua vivibilità presente e futura;
è un dramma che ci parla di antichi ritardi nell'adeguamento dell'assetto idrogeologico alle nuove e sconvolgenti condizioni meteorologiche e che richiede un piano complessivo di riassetto del territorio per porlo al riparo da altre esperienze del genere ed interventi urgenti per il risarcimento dei danni e il pronto ristabilimento delle condizioni più elementari di vivibilità del territorio -:
quali iniziative il governo stia predisponendo per corrispondere rapidamente e positivamente alle suindicate esigenze.
(3-06418)
in relazione agli eventi alluvionali dei giorni scorsi in Piemonte, e in particolare nelle zone di Torino, Moncalieri e Chivasso -:
quali mezzi di pronto intervento siano stati messi a disposizione delle popolazioni colpite, quali fondi siano stati stanziati per il primo intervento, quali fondi siano stati messi a disposizione delle amministrazioni locali per un immediato aiuto alle popolazioni e alle attività produttive colpite e come si intenda avviare, visto il ripetersi a soli sei anni di distanza e addirittura con maggiore estensione per le aree invase dal Po, una sistemazione tale da consentire un maggior grado di sicurezza.
(3-06419)
a pochi giorni dalla Sua visita alla città di Padova inquietanti episodi di criminalità e denunce di associazioni di categoria confutano i dati ufficiali che darebbero in calo il numero di reati compiuti nella provincia padovana;
in particolare l'Unione provinciale artigiani di Padova ha denunciato pubblicamente una situazione diffusa di ricatti ed estorsioni, ad opera in prevalenza di soggetti extracomunitari, ed usura, che hanno come obiettivo in particolare le imprese artigiane del settore edile dell'alta padovana;
da tempo si verificano fenomeni estesi di criminalità, in particolare furti ed intrusione di soggetti extracomunitari nelle case e nelle aziende, specialmente in molti comuni dell'alta padovana, da S. Pietro in Gù a Gazzo Padovano, da Cittadella a Carmignano, da Villafranca a Limena, da Massanzago a Campodarsego, da Reschigliano a Cadoneghe, fino al più recente episodio a Campo S. Martino che ha avuto come vittima l'ex presidente dell'Associazione industriali della provincia di Padova;
le forze dell'ordine, i cui sindacati denunciano l'arretratezza nella dotazione di mezzi, per far fronte alla situazione necessitano di un presidio adeguato con rinforzi di almeno 80 carabinieri e 50 poliziotti, tuttavia gli stessi sindacati e pure le associazioni di categoria ritengono inutile una militarizzazione del territorio se non si interviene anche a livello legislativo introducendo il reato di clandestinità e garantendo l'efficienza del sistema penale, in particolare la certezza della pena;
dal 1996 a tutt'oggi il sottoscritto ha presentato numerose interrogazioni sul problema criminalità a Padova e provincia,
quali iniziative intenda adottare per adeguate ed approfondite indagini nella città e nella provincia di Padova, al fine di verificare la diffusione di fenomeni estorsivi riguardanti categorie particolarmente a rischio, quale gli artigiani, e quali provvedimenti si intendano adottare per un adeguato svolgimento delle funzioni istituzionali della pubblica sicurezza a tutela dei cittadini.
(3-06423)
il decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, prevedendo all'articolo 7 l'ineleggibilità a membro della Camera dei deputati, tra gli altri, dei sindaci dei comuni con oltre 20.000 abitanti e dei Presidenti delle amministrazioni provinciali in carica, dispone che gli stessi, se intenzionati a candidarsi alla Camera dei deputati, in elezioni non anticipate, siano tenuti a rassegnare le dimissioni dalle rispettive cariche almeno 180 giorni prima della data di scadenza del quinquennio di durata della Camera dei deputati;
è stato ripetutamente sostenuto da più parti istituzionali e ribadito soprattutto dai partiti dell'attuale maggioranza che la legislatura si chiuderà a scadenza naturale, in considerazione del fatto che il Governo in carica può contare su una solida maggioranza parlamentare;
sarebbe contraddittoria e imbarazzante qualsiasi iniziativa finalizzata a sollecitare uno scioglimento anticipato delle Camere con il solo scopo di aggirare la norma citata e di «pilotare» le crisi amministrative negli enti locali, che deriverebbero dalla candidatura alla Camera dei deputati dei loro attuali massimi rappresentanti;
quali iniziative intenda assumere perché le disposizioni legislative citate trovino puntuale rispetto;
quali misure informative ritenga in considerazione dell'approssimarsi del termine previsto per le dimissioni di sindaci e presidenti di province intenzionati a candidarsi alla Camera dei deputati.
(3-06416)
nel corso di una conferenza stampa nei giorni scorsi il Ministro dell'interno avrebbe annunciato la riapertura del Centro di trattenimento Serraino Vulpitta di Trapani, in cui, nel rogo del 28 dicembre 1999, a causa delle gravissime carenze strutturali e di sicurezza dei locali e del mancato rispetto delle più elementari norme antincendio, morirono bruciati vivi sei giovani uomini immigrati;
per quella vicenda il prefetto di Trapani - che continua a rimanere al suo posto - è accusato di omicidio colposo;
la decisione di riaprire il Vulpitta - senza neanche attendere la conclusione dell'inchiesta della magistratura - è una scelta gravissima che offende elementari principi di civiltà che imporrebbero, al contrario, la chiusura definitiva del centro ed uno sforzo straordinario per far verità e giustizia sul massacro del 28 dicembre 1998 -:
se non intenda riferire immediatamente al Parlamento circa le motivazioni di una scelta così grave.
(3-06428)
quali iniziative intenda assumere per garantire un adeguamento degli stanziamenti destinati al corpo dei vigili del fuoco;
quali iniziative intenda assumere per incrementare un organico che, attualmente, riesce con grande difficoltà a coprire il servizio sull'intero territorio nazionale;
a che punto sia la definizione del dipartimento dei vigili del fuoco nell'ambito del ministero dell'interno.
(4-31984)
l'articolo 5 comma 3 della legge 31 marzo 2000 n. 78 ha previsto la possibilità di transito del personale direttivo e dirigente della polizia di Stato ad altre amministrazioni pubbliche;
in ordine alle modalità attuative di tale disposizione è emersa l'assoluta necessità di stabilire regole e criteri precisi, restando altrimenti vanificato l'esercizio di un diritto che la legge ha attribuito ai funzionari della polizia di Stato;
al fine di introdurre tali regole, alcuni gruppi politici, e quello di Forza Italia in particolare, avevano chiesto di integrare lo schema di decreto legislativo riguardante, appunto, il personale dirigente e direttivo della polizia di Stato;
per respingere la richiesta, il governo dichiarò di avere inviato al Consiglio di Stato un parere sui complessi profili della attuazione della disposizione della legge delega;
il quesito avrebbe riguardato molti aspetti connessi alla applicabilità della norma, e non soltanto il particolare - eppure delicatissimo - problema della immissione nel ruolo del personale civile dell'interno;
attualmente i funzionari di polizia si trovano nella obiettiva impossibilità di fruire di un diritto che la legge ha loro attribuito -:
quale esito abbia avuto la richiesta di parere al Consiglio di Stato;
se la richiesta di parere sia stata ritirata, e per quali ragioni;
se non sia necessario, sin dall'inizio, tenere distinti gli aspetti tecnico-applicativi indispensabili per proporre le domande dalla assai più complessa questione sostanziale concernente il transito nella carriera prefettizia;
se sia stato acquisito, ai fini della definizione del quesito il parere di tutte le direzioni del Ministero dell'interno interessate;
se non ritenga, qualora l'ipotesi del ritiro del quesito si rivelasse fondata, che la superficiale e poco responsabile gestione dell'intera vicenda costituisca una vera e propria beffa per i funzionari di polizia, e che per di più sottragga il definitivo chiarimento indispensabile sul transito nella carriera speciale prefettizia;
se non ritenga infine che questo comportamento indichi il totale disprezzo per le commissioni parlamentari, cui era stata assicurata una rapida definizione del problema del trasferimento dei funzionari di polizia.
(4-31991)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Lucca;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Lucca.
(4-31996)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Prato;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Prato.
(4-31997)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Pistoia;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Pistoia.
(4-31998)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Empoli;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Empoli.
(4-31999)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Viareggio;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Viareggio.
(4-32000)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di San Giovanni Valdarno (Arezzo);
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in San Giovanni Valdarno (Arezzo).
(4-32001)
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Massa;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Massa.
(4-32002)