Allegato B
Seduta n. 792 del 17/10/2000


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INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata:

ORTOLANO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei lavori pubblici, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il Piemonte, la Valle d'Aosta e, più in generale, tutto il nord-ovest del nostro Paese sono stati sconvolti, in questi giorni, dall'immenso dramma di una nuova terribile alluvione che ha arrecato gravi danni alle persone, alle strutture economiche, sociali e civili, devastando il territorio, la sua vivibilità presente e futura;
è un dramma che ci parla di antichi ritardi nell'adeguamento dell'assetto idrogeologico alle nuove e sconvolgenti condizioni meteorologiche e che richiede un piano complessivo di riassetto del territorio per porlo al riparo da altre esperienze del genere ed interventi urgenti per il risarcimento dei danni e il pronto ristabilimento delle condizioni più elementari di vivibilità del territorio -:
quali iniziative il governo stia predisponendo per corrispondere rapidamente e positivamente alle suindicate esigenze.
(3-06418)

ROGNA MANASSERO DI COSTIGLIOLE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei lavori pubblici, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
in relazione agli eventi alluvionali dei giorni scorsi in Piemonte, e in particolare nelle zone di Torino, Moncalieri e Chivasso -:
quali mezzi di pronto intervento siano stati messi a disposizione delle popolazioni colpite, quali fondi siano stati stanziati per il primo intervento, quali fondi siano stati messi a disposizione delle amministrazioni locali per un immediato aiuto alle popolazioni e alle attività produttive colpite e come si intenda avviare, visto il ripetersi a soli sei anni di distanza e addirittura con maggiore estensione per le aree invase dal Po, una sistemazione tale da consentire un maggior grado di sicurezza.
(3-06419)

RODEGHIERO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a pochi giorni dalla Sua visita alla città di Padova inquietanti episodi di criminalità e denunce di associazioni di categoria confutano i dati ufficiali che darebbero in calo il numero di reati compiuti nella provincia padovana;
in particolare l'Unione provinciale artigiani di Padova ha denunciato pubblicamente una situazione diffusa di ricatti ed estorsioni, ad opera in prevalenza di soggetti extracomunitari, ed usura, che hanno come obiettivo in particolare le imprese artigiane del settore edile dell'alta padovana;
da tempo si verificano fenomeni estesi di criminalità, in particolare furti ed intrusione di soggetti extracomunitari nelle case e nelle aziende, specialmente in molti comuni dell'alta padovana, da S. Pietro in Gù a Gazzo Padovano, da Cittadella a Carmignano, da Villafranca a Limena, da Massanzago a Campodarsego, da Reschigliano a Cadoneghe, fino al più recente episodio a Campo S. Martino che ha avuto come vittima l'ex presidente dell'Associazione industriali della provincia di Padova;
le forze dell'ordine, i cui sindacati denunciano l'arretratezza nella dotazione di mezzi, per far fronte alla situazione necessitano di un presidio adeguato con rinforzi di almeno 80 carabinieri e 50 poliziotti, tuttavia gli stessi sindacati e pure le associazioni di categoria ritengono inutile una militarizzazione del territorio se non si interviene anche a livello legislativo introducendo il reato di clandestinità e garantendo l'efficienza del sistema penale, in particolare la certezza della pena;
dal 1996 a tutt'oggi il sottoscritto ha presentato numerose interrogazioni sul problema criminalità a Padova e provincia,


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in particolare sugli episodi di usura veniva presentata una interrogazione il 26 settembre 1996, relativa ad un sondaggio della Swg di Trieste che accertava l'esistenza di estorsione ed usura a Padova e provincia: ad essa in data 8 aprile 1997 il Governo rispondeva che la provincia di Padova rimane estranea alla diffusione di fenomeni estorsivi, e nulla è stato reso noto sull'inchiesta aperta sul caso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Padova;
quali iniziative intenda adottare per adeguate ed approfondite indagini nella città e nella provincia di Padova, al fine di verificare la diffusione di fenomeni estorsivi riguardanti categorie particolarmente a rischio, quale gli artigiani, e quali provvedimenti si intendano adottare per un adeguato svolgimento delle funzioni istituzionali della pubblica sicurezza a tutela dei cittadini.
(3-06423)

Interrogazioni a risposta orale:

DI CAPUA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, prevedendo all'articolo 7 l'ineleggibilità a membro della Camera dei deputati, tra gli altri, dei sindaci dei comuni con oltre 20.000 abitanti e dei Presidenti delle amministrazioni provinciali in carica, dispone che gli stessi, se intenzionati a candidarsi alla Camera dei deputati, in elezioni non anticipate, siano tenuti a rassegnare le dimissioni dalle rispettive cariche almeno 180 giorni prima della data di scadenza del quinquennio di durata della Camera dei deputati;
è stato ripetutamente sostenuto da più parti istituzionali e ribadito soprattutto dai partiti dell'attuale maggioranza che la legislatura si chiuderà a scadenza naturale, in considerazione del fatto che il Governo in carica può contare su una solida maggioranza parlamentare;
sarebbe contraddittoria e imbarazzante qualsiasi iniziativa finalizzata a sollecitare uno scioglimento anticipato delle Camere con il solo scopo di aggirare la norma citata e di «pilotare» le crisi amministrative negli enti locali, che deriverebbero dalla candidatura alla Camera dei deputati dei loro attuali massimi rappresentanti;
quali iniziative intenda assumere perché le disposizioni legislative citate trovino puntuale rispetto;
quali misure informative ritenga in considerazione dell'approssimarsi del termine previsto per le dimissioni di sindaci e presidenti di province intenzionati a candidarsi alla Camera dei deputati.
(3-06416)

CANGEMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso di una conferenza stampa nei giorni scorsi il Ministro dell'interno avrebbe annunciato la riapertura del Centro di trattenimento Serraino Vulpitta di Trapani, in cui, nel rogo del 28 dicembre 1999, a causa delle gravissime carenze strutturali e di sicurezza dei locali e del mancato rispetto delle più elementari norme antincendio, morirono bruciati vivi sei giovani uomini immigrati;
per quella vicenda il prefetto di Trapani - che continua a rimanere al suo posto - è accusato di omicidio colposo;
la decisione di riaprire il Vulpitta - senza neanche attendere la conclusione dell'inchiesta della magistratura - è una scelta gravissima che offende elementari principi di civiltà che imporrebbero, al contrario, la chiusura definitiva del centro ed uno sforzo straordinario per far verità e giustizia sul massacro del 28 dicembre 1998 -:
se non intenda riferire immediatamente al Parlamento circa le motivazioni di una scelta così grave.
(3-06428)

Interrogazioni a risposta scritta:

MESSA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
quali iniziative intenda assumere per garantire un adeguamento degli stanziamenti destinati al corpo dei vigili del fuoco;


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quali iniziative intenda assumere per incrementare un organico che, attualmente, riesce con grande difficoltà a coprire il servizio sull'intero territorio nazionale;
a che punto sia la definizione del dipartimento dei vigili del fuoco nell'ambito del ministero dell'interno.
(4-31984)

FRATTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso e considerato che:
l'articolo 5 comma 3 della legge 31 marzo 2000 n. 78 ha previsto la possibilità di transito del personale direttivo e dirigente della polizia di Stato ad altre amministrazioni pubbliche;
in ordine alle modalità attuative di tale disposizione è emersa l'assoluta necessità di stabilire regole e criteri precisi, restando altrimenti vanificato l'esercizio di un diritto che la legge ha attribuito ai funzionari della polizia di Stato;
al fine di introdurre tali regole, alcuni gruppi politici, e quello di Forza Italia in particolare, avevano chiesto di integrare lo schema di decreto legislativo riguardante, appunto, il personale dirigente e direttivo della polizia di Stato;
per respingere la richiesta, il governo dichiarò di avere inviato al Consiglio di Stato un parere sui complessi profili della attuazione della disposizione della legge delega;
il quesito avrebbe riguardato molti aspetti connessi alla applicabilità della norma, e non soltanto il particolare - eppure delicatissimo - problema della immissione nel ruolo del personale civile dell'interno;
attualmente i funzionari di polizia si trovano nella obiettiva impossibilità di fruire di un diritto che la legge ha loro attribuito -:
quale esito abbia avuto la richiesta di parere al Consiglio di Stato;
se la richiesta di parere sia stata ritirata, e per quali ragioni;
se non sia necessario, sin dall'inizio, tenere distinti gli aspetti tecnico-applicativi indispensabili per proporre le domande dalla assai più complessa questione sostanziale concernente il transito nella carriera prefettizia;
se sia stato acquisito, ai fini della definizione del quesito il parere di tutte le direzioni del Ministero dell'interno interessate;
se non ritenga, qualora l'ipotesi del ritiro del quesito si rivelasse fondata, che la superficiale e poco responsabile gestione dell'intera vicenda costituisca una vera e propria beffa per i funzionari di polizia, e che per di più sottragga il definitivo chiarimento indispensabile sul transito nella carriera speciale prefettizia;
se non ritenga infine che questo comportamento indichi il totale disprezzo per le commissioni parlamentari, cui era stata assicurata una rapida definizione del problema del trasferimento dei funzionari di polizia.
(4-31991)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Lucca;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Lucca.
(4-31996)


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MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Prato;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Prato.
(4-31997)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Pistoia;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Pistoia.
(4-31998)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Empoli;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Empoli.
(4-31999)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Viareggio;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Viareggio.
(4-32000)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di San Giovanni Valdarno (Arezzo);


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tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in San Giovanni Valdarno (Arezzo).
(4-32001)

MIGLIORI, MATTEOLI, GNAGA e MARTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
starebbe per essere firmato dal capo della polizia il decreto di soppressione del posto di polizia ferroviaria presso la stazione di Massa;
tale decreto sarebbe immediatamente sottoposto all'approvazione del Ministro dell'interno;
tale decisione risulterebbe del tutto incomprensibile stante l'esigenza di un forte potenziamento di presidi dello Stato atti alla sicurezza dei cittadini in Toscana, recentemente messa a repentaglio da una criminalità sempre più diffusa e preoccupante -:
se non si reputi opportuno sospendere ogni procedura riguardante la presenza della Polfer in Massa.
(4-32002)

BORGHEZIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
mentre in tutto il mondo si moltiplicano le manifestazioni di contestazione anti-Israele e, in qualche caso, anche aggressioni ed attentati ad edifici di culto ebraici, a Torino la questura ha inopinatamente disposto, proprio in questi giorni, la soppressione del servizio di tutela al tempio israelitico ed agli uffici della Comunità Israelitica siti in via San Pio V ivi esistente da molti anni con una macchina di istituto fissa;
risulta all'interrogante che, al contrario, altri servizi di tutela con macchina fissa a vip della politica, come ad esempio quello sotto l'abitazione del Presidente della Camera onorevole Violante, in Via Mazzini, sono stati mantenuti;
se non ritenga che questa decisione sia particolarmente inopportuna, tenuto conto del clima di tensione - registrato da tutti gli organi di informazione torinesi - che si è venuto a creare in città a seguito dell'accesa manifestazione anti-Israele organizzata da vari gruppi islamici domenica 8 ottobre 2000 a Porta Palazzo, clima di tensione che l'annuncio di una nuova manifestazione - singolarmente autorizzata dalla questura di Torino - promossa dagli stessi gruppi per domenica 15 ottobre 2000 non può che aumentare.
(4-32010)

MAZZOCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano Il Giornale, nell'edizione di domenica 15 ottobre 2000, pubblicava nella prima pagina della cronaca romana un articolo - a firma di Claudio Pompei - dal titolo Rutelli: «bonificheremo il Casilino 700». Lo stesso sottotitolava «Ma i funzionari della Asl lanciano un nuovo allarme che smentisce le promesse del sindaco»;
«Nell'articolo emergono i seguenti dati allarmanti: «Ennesima puntata della telenovela dello sgombero del Casilino 700, il campo nomadi più grande d'Europa... Dello sfratto si parla ormai da quasi due anni; da quando, cioè, il prefetto lanciò l'allarme sulle pessime condizioni igienico-sanitarie causate dal sovraffollamento dell'area, chiedendo al Campidoglio un intervento immediato. Di tempo, invece, ne è passato un bel po', ma la situazione è rimasta quasi invariata: nonostante il trasferimento di qualche centinaio di zingari nella baraccopoli lungo la Casilina continuano a essere ammassate più di mille


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persone, tra le quali molti slavi e nordafricani. Questi ultimi, quasi tutti clandestini, si rifugiano nell'enorme campo sosta (confinante con l'altro chiamato Casilino 900) proprio perché lo considerano una sorta di zona franca, all'interno della quale è più facile sfuggire ai controlli di polizia. Un paio di anni fa nelle roulotte parcheggiate dopo l'entrata all'angolo con viale Togliatti furono trovate armi da guerra provenienti dalla zona dei Balcani: gli investigatori ipotizzarono scambi d'armi e droga sotto la regia della malavita locale»;
nell'articolo è anche evidenziato che: «... un fotografo - che è stato «invitato» da un funzionario di polizia ad allontanarsi dalla zona - ha potuto scattare immagini che testimoniano i tentativi di fuga dei nordafricani da un campo sosta all'altro»;
sempre nell'articolo emerge che: «Il sindacato autonomo Ospol ha aperto una vertenza partendo proprio dalla postazione del Casilino 700, che opera ai margini di una situazione esplosiva. A questo proposito - spiega il giornalista -, circa l'emergenza igienico-sanitaria del campo sosta, c'è da registrare un verbale del Dipartimento di prevenzione della Asl Rm/B che smentisce quanto affermato a settembre da Rutelli in risposta a un'interrogazione dei consiglieri comunali di An Sergio Marchi e Bruno Prestagiovanni. Nel verbale datato 13 ottobre 2000 e steso dopo un sopralluogo effettuato nell'area, due funzionari responsabili del servizio sostengono che «il campo versa in pessimo stato igienico (acqua potabile, acque di scarico, wc strade inagibili, cumuli di immondizie, presenza di ratti ecc.); la situazione è tale da renderlo inagibile sia per i residenti sia per il personale di vigilanza, per cui sono indispensabili provvedimenti urgenti di bonifica ed attrezzatura»;
nell'articolo si riporta che Rutelli, in data 6 settembre, ha assicurato ai consiglieri di An interventi di bonifica e derattizzazione, ma anche che i funzionari dell'Asl in data 13 ottobre hanno trovato pessime le condizioni d'agibilità del campo e in grande numero i ratti;
il sottoscritto sollecitato dai residenti del quartiere, si è recato in compagnia di collaboratori ad osservare esternamente il campo: notando cumuli di immondizie, ratti che attraversavano la strada, auto cariche di merci e valige con numerose persone a bordo -:
se ilMinistro dell'interno sia a conoscenza che sono in corso operazioni di polizia tese ad identificare ed espellere i clandestini di cui parla Il Giornale, e se l'allontanamento del fotografo dal campo nomadi sia da ritenere una libera iniziativa dell'agente di polizia od un ordine superiore acché non s'abbiano a divulgare notizie sull'ingente numero di clandestini nei succitati campi nomadi e sugli evidenti rischi d'epidemie dovuti all'inosservanza di norme igieniche e calendari di derattizzazione.
(4-32014)