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delle soluzioni con il dimezzamento responsabile dello sciopero a quattro ore attuato dal sindacato Anpcat;
si è svolto oggi 10 ottobre 2000 uno sciopero dei lavoratori dell'Enav di Milano e di Venezia in merito a problemi d'organico, trasferimenti, rispetto delle normative; questioni aperte da tempo che la dirigenza non è stata capace di risolvere;
allo sciopero di Milano l'adesione del lavoratori è stata del 60 per cento e del 75 per cento fra gli operativi, a Venezia l'adesione sembra sia stata pure massiccia a conferma della volontà dei lavoratori di risolvere i problemi e a condanna dell'incapacità e non volontà dell'azienda;
gravissimo è stato l'atteggiamento dell'azienda che dopo l'indizione degli scioperi non ha mai provveduto a convocare le parti;
ancora più grave è questo comportamento poiché non rispetta la legge sullo sciopero n. 83 del 2000 che impone procedure di conciliazione;
strano appare il comportamento della commissione di garanzia che non sembra aver richiamato l'azienda in questione al rispetto delle procedure;
per la mancata conciliazione è intervenuto a poche ore dallo sciopero il prefetto di Milano che, nel tentativo di mediazione, è riuscito a concordare una parte
al comportamento responsabile del sindacato hanno corrisposto invece decisioni dell'Enav diverse da quelle concordate con il prefetto; delegittimando lo stesso e prendendo in giro i lavoratori;
ciò che appare ancor più strano è che questo comportamento appare in contrasto con quanto il commissario Gualano aveva pochi giorni fa espresso in Commissione trasporti della Camera riguardo ad un soluzione possibile del conflitto;
i danni all'utenza sono stati rilevanti e potevano essere ancor più gravi, la mancata e annosa soluzione dei problemi testimoniano dell'incapacità dell'Enav a gestire il personale, l'accordo intervenuto con la mediazione del prefetto è stato disatteso a dimostrazione dell'inaffidabilità dell'ente, i comportamenti difformi fra commissario e dirigenza può significare che il vecchio gruppo dirigente che faceva capo all'amministratore delegato Mancini continua nella sua opera di malagestione -:
se non ritenga di intervenire sull'ente affinché si cambi rapidamente e radicalmente strada anche attraverso il cambio della dirigenza;
chi dei dirigenti pagherà per il non rispetto della legge sullo sciopero;
chi pagherà per i danni inopinatamente e pretestuosamente arrecati all'utenza con la mancata soluzione dei problemi, anzi fomentando il conflitto dei lavoratori.
(5-08343)
l'associazione di volontariato «Piccoli Fratelli», con sede in Modica, meritoriamente impegnata da quindici anni a favore dei disabili, ha organizzato una gita in treno a Roma dal 14 al 18 settembre 2000, chiedendo un mese prima della partenza al Centro comitive di Palermo uno scompartimento adatto ad accogliere tre disabili su sedia a rotelle;
nonostante l'assicurazione avuta dalle Ferrovie dello Stato in ordine all'accoglimento di tale richiesta, i disabili hanno dovuto patire una serie di disagi, poiché il bagno loro riservato era chiuso e non si riusciva ad aprire e dopo lo sfondamento della porta è risultato sporco e senz'acqua;
inoltre, i posti riservati ai tre disabili in carrozzina erano stati assegnati in un altro scompartimento diverso da quello del gruppo, dal quale non potevano restare separati per la presenza degli accompagnatori, e con grande difficoltà sono stati spostati nello scompartimento dove si trovava il resto della comitiva;
anche nel viaggio di ritorno nel vagone cuccette i bagni non erano accessibili ai disabili in carrozzina e costoro ne hanno potuto usufruire solo all'arrivo a Siracusa dopo dodici ore di viaggio. Peraltro, il corridoio del vagone cuccette era troppo stretto per il passaggio delle sedie a rotelle e gli accompagnatori hanno dovuto caricarsi i disabili sulle spalle per farli accedere al loro scompartimento -:
quali siano le cause e le responsabilità di tali gravi disfunzioni che hanno provocato disagi tanto fastidiosi per i disabili;
se non ritenga di assumere provvedimenti per fare in modo che tali inconvenienti non abbiano più a verificarsi e per venire incontro alle esigenze dei portatori di handicap.
(4-31921)