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La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,40.
PRESIDENTE. Onorevole sottosegretario, vorrei informarla che prima abbiamo dovuto sospendere la seduta a causa della sua assenza.
NATALE D'AMICO, Sottosegretario di Stato per le finanze. Chiedo scusa, ma mi dividevo fra le Commissioni bilancio e finanze.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Molgora 84.20.
DANIELE MOLGORA. Questo emendamento è volto alla soppressione del terzo comma dell'articolo 84, quello che si occupa della proroga del consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Se quest'ultimo viene considerato un organo amministrativo, si va contro la disposizione contenuta nel decreto-legge n. 293 del 1994 che prevede che gli organi amministrativi non possano essere prorogati per più di quarantacinque giorni; se invece si considera il consiglio di presidenza come un organo di rilevanza costituzionale, presupponendo che debba essere ispirato agli stessi principi del CSM, esso non può essere prorogato attraverso una legge ordinaria. Questo è il motivo
per cui ritengo incostituzionale il comma 3 dell'articolo 84 ovvero, se si ritiene che sia un organo amministrativo, si va contro un principio generale. Io non credo che il consiglio di presidenza in questione sia un organo amministrativo e, se deve essere ispirato agli stessi principi che regolano il CSM, dovrebbe avere anche una rilevanza costituzionale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Molgora 84.22.
DANIELE MOLGORA. Signor Presidente, il relatore e la maggioranza non vogliono comprendere che la norma in esame presenta caratteri di incostituzionalità, ma sappiamo che vi sono precisi interessi a mantenere il consiglio di presidenza della giustizia tributaria così come è costituito, nonostante l'orientamento delle associazioni dei magistrati tributari che si sono espresse contro tale proroga. La proroga in questione è voluta esclusivamente dai signori Martone e Caliendo, che si sono personalmente dati da fare per ottenerla. Stiamo votando non solo contro la legge, ma anche contro la volontà dei giudici tributari che non vogliono la proroga del consiglio di presidenza!
che debbono essere controllate incompatibilità che dovranno valere tra un anno, quando quel consiglio di presidenza dovrà cessare la sua attività tra un mese: si tratta di un pretesto strumentale per mantenere al loro posto alcune persone perché, evidentemente, fa comodo che rimangano lì! È evidente il motivo per cui esse fanno comodo: la possibilità di intervenire e influenzare una parte della magistratura tributaria che, invece, dovrebbe rimanere indipendente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molgora 84.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'articolo 84.
DANIELE MOLGORA. Signor Presidente, colleghi, l'articolo 84 riguardante la giustizia tributaria è a dir poco scandaloso! Con questo articolo stiamo decretando la fine della giustizia tributaria in Italia e l'inefficienza delle commissione tributarie. Stiamo votando un'incompatibilità che svuoterà totalmente le commissioni tributarie non solo di un buon numero di componenti, ma anche delle competenze che ancora rimangono affidate ad esse. Si vota inoltre una norma di assoluta arbitrarietà riguardo alle incompatibilità e, soprattutto, si consente che i magistrati ordinari possano fare il bello ed il cattivo tempo: con questa norma stiamo consegnando alla magistratura ordinaria anche la giustizia tributaria. Ritengo che la magistratura ordinaria debba seguire le cause civili e penali; vi sarà poi la magistratura che seguirà la materia amministrativa, mentre diversa deve essere quella operante in ambito tributario. La magistratura non deve essere assoggettata al ministro delle finanze, né ancora soggetta a taluni poteri politici. La magistratura tributaria deve essere indipendente, non soggetta ad alcuni magistrati all'interno dell'attuale consiglio di presidenza. Quest'ultimo, peraltro, è stato eletto con pochissimi voti e non è rappresentativo dell'attuale magistratura tributaria,
perché quattro anni fa i consigli di presidenza potevano essere eletti soltanto nei capoluoghi di regione e quindi non erano né sono rappresentativi dell'attuale mappa dei giudici tributari.
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di prendere posto.
FERDINANDO TARGETTI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FERDINANDO TARGETTI, Relatore. Signor Presidente, il consiglio di presidenza della giustizia tributaria attualmente in carica ha deliberato l'apertura di 1.380 procedimenti per l'accertamento delle incompatibilità oggetto della legge di cui parlavo ieri ed ha disposto accertamenti preliminari per 450 posizioni. Dei 1.380 procedimenti, 450 si sono conclusi con la dichiarazione di decadenza e 500 con l'archiviazione. Gli accertamenti di questo consiglio consentono la decadenza sulla base, molte volte, di elementi indiziari. Il consiglio, quindi, ha dovuto esaminare alcune specifiche situazioni, come, ad esempio, l'appartenenza ad uno studio associato, che comporta l'incompatibilità, fattispecie non direttamente contemplate dalla norma, ma ritenute rilevanti. Questo processo richiede del tempo e la proroga deriva dalla necessità di assicurare un trattamento uniforme, nella condivisione di scelte interpretative effettuate dal consiglio. Se quest'ultimo decadesse, i procedimenti in atto decadrebbero a loro volta e coloro i quali sono sottoposti al vaglio di cui dicevo rimarrebbero in carica per un periodo molto lungo. Questo è il reale obiettivo di chi persegue la proposta di non mantenere in carica l'attuale presidenza del consiglio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Colleghi, per cortesia, ciascuno voti per sé.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Conte, intende ritirare il suo articolo aggiuntivo 84.01, come richiestole dalla Commissione?
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
Dal punto di vista politico ritengo che la proroga del consiglio di presidenza sia un colpo di mano voluto principalmente da due membri dell'attuale consiglio di presidenza - tal Martone e tal Caliendo - che si sono fatti in quattro per cercare di ottenere una proroga, visto che la scadenza è fissata al prossimo 16 novembre. Il relatore Targetti ha detto che l'attuale consiglio di presidenza deve essere prorogato perché deve controllare le incompatibilità. Ma queste ultime sono regolate dalla legge del 1997 e quindi già ormai da tre anni le incompatibilità professionali sono regolamentate per legge e che si proroghi di ulteriori quattordici mesi un consiglio di presidenza, che dovrebbe decadere fra un mese, per controllare nuove incompatibilità che saranno applicate a partire dall'ottobre 2001 - cioè fra un anno - è un modo strumentale per mantenere all'interno del consiglio di presidenza qualcuno che non vuole mollare la seggiola. Tutto questo evidentemente risponde all'interesse di qualcuno a mantenere questi personaggi all'interno di questo organismo.
La stessa norma di incompatibilità è così ampia da essere addirittura arbitraria e potrà essere applicata contro chiunque. Se il risultato che si vuole è quello di porre in mano alla magistratura ordinaria anche la giustizia tributaria, lo si dica in maniera chiara. Teniamo conto, però, che le sedute delle commissioni tributarie si svolgono di mattina; pertanto, se esse saranno composte esclusivamente da magistrati ordinari, mi chiedo chi andrà in tribunale per seguire le cause civili o penali. Questa è una vera e propria incompatibilità, perché i magistrati non possono svolgere due attività contemporaneamente. Con l'espulsione sistematica di chi non è magistrato, si svuoteranno le commissioni tributarie e non sarà possibile assicurare la giustizia tributaria nel nostro paese.
Avverto che il gruppo di Forza Italia ha chiesto la votazione nominale.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molgora 84.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 355
Votanti 242
Astenuti 113
Maggioranza 122
Hanno votato sì 45
Hanno votato no 197).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
So che il collega Boato si è espresso contro la proroga; infatti, non è possibile stabilire una proroga in questa maniera e, soprattutto, usando come pretesto l'argomentazione
Signor Presidente, mi oppongo decisamente a tale comportamento: non è possibile consentire di influenzare il comportamento di una parte della magistratura. Oramai, infatti, la magistratura tributaria fa parte della magistratura. La nuova legge sul contenzioso tributario ha riformato il processo tributario, facendo riferimento al codice di procedura civile, trasformando gli organi e le sentenze della giustizia tributaria. Qualcuno potrebbe dire che si tratta di norme specialistiche, ma non è vero: chiunque di noi potrebbe dover ricorrere alla giustizia tributaria a seguito di accertamenti o di contenziosi sulle cartelle esattoriali. Se vogliamo che la giustizia tributaria rimanga indipendente, non dobbiamo seguire questa strada.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molgora 84.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 254
Astenuti 117
Maggioranza 128
Hanno votato sì 54
Hanno votato no 200).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 382
Votanti 256
Astenuti 126
Maggioranza 129
Hanno votato sì 52
Hanno votato no 204).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
Perché allora si vuole questa proroga? Perché se si andasse alle elezioni a novembre tutte queste persone andrebbero a casa - questo è il problema - e non potrebbero più sedere in un posto di potere.
Ricordo anche ai colleghi che i membri del consiglio di presidenza per legge non sono immediatamente rieleggibili, così come non lo sono i membri del CSM. Ebbene, in questo momento ci accingiamo a votare una proroga che sostanzialmente equivale quasi ad un terzo del mandato che il consiglio di presidenza esercita, in quanto si tratta di quattordici mesi. Questo tempo aggiuntivo, dunque, per valutare un'incompatibilità che entrerà in vigore tra un anno nonostante - lo ripeto - la scadenza del consiglio di presidenza sarà tra solo un mese. Capite allora che qualcosa non funzioni, che non è questo il motivo per il quale viene prorogato il consiglio di presidenza. Le ragioni sono altre ed hanno il significato di togliere la possibilità ai giudici tributari di esprimere un voto, perché sappiamo che il consiglio di presidenza non è rappresentativo dell'attuale volontà della magistratura tributaria.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 84.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 383
Votanti 260
Astenuti 123
Maggioranza 131
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 49).