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PRESIDENTE. Passiamo alla interrogazione Selva n. 3-03903 (vedi l'allegato A - Interrogazioni e interpellanze sezione 9).
LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Signor Presidente, l'onorevole Selva chiede quali siano gli interventi che si intende effettuare a livello nazionale ed europeo per contrastare il turismo sessuale anche con lo sfruttamento di minori.
licenza di esercizio o della concessione e dell'autorizzazione per le emittenti radiotelevisive.
svolta per la migliore attuazione della legge contro lo sfruttamento dei minori nella prostituzione, nella pornografia, nel turismo sessuale. Mi sto accingendo - lo farò tra oggi e domani perché mi è stata presentata in questi giorni - a trasmettere al Parlamento la relazione che ha dovuto tenere conto di una fase sperimentale della legge stessa; comunque, nei prossimi giorni, sarà a disposizione delle Camere.
di 320 miliardi per l'infanzia. Ebbene, una delle finalità della legge è intervenire contro gli abusi; molti progetti, predisposti dagli enti locali, hanno intrapreso questa strada.
PRESIDENTE. L'onorevole Selva ha facoltà di replicare.
GUSTAVO SELVA. Vorrei innanzitutto far rilevare all'onorevole ministro che la mia interrogazione è stata presentata il 3 giugno del 1999: una risposta su un tema così delicato da parte del Governo viene fornita quindi dopo oltre un anno! Questo non mi sembra essere un dato di attenzione nei confronti di un tema come lo sfruttamento dei minori, che è una nuova forma di schiavitù.
e le manifestazioni di «orgoglio omosessuale» abbiano un effetto negativo (parlo di orgoglio e non di libertà sessuale) a livello culturale proprio per quanto riguarda le conseguenze che possono provocare per quella forma aberrante di schiavitù. Ripeto: è anche un'affermazione abbastanza dura, a seguito dell'evento che si è svolto recentemente proprio nella città di Roma; credo però che sia interesse di ciascuno di noi abbandonare forse il concetto di «orgoglio». Atteniamoci semplicemente al concetto di libertà nell'ambito di una discrezionalità che credo debba essere il più possibile vasta, altrimenti credo che noi adulti saremmo cattivi formatori ed educatori e forse concederemmo troppo spazio a queste che sono - mi sia consentito di dirlo - vere ed effettive deviazioni. La pedofilia, che credo sia una effettiva deviazione, rappresenta purtroppo un dato in crescita.
PRESIDENTE. Deve concludere.
GUSTAVO SELVA. Ho ancora una frase, signor Presidente.
PRESIDENTE. Prego.
GUSTAVO SELVA. Per quanto riguarda i rapporti con gli enti locali (lungi da me uno sfruttamento di carattere propagandistico), l'assessorato ai servizi sociali della provincia di Roma è impegnato in programmi di prevenzione del disagio, della violenza e dell'abbandono del minore per tutelarne il diritto alla crescita in un armonico contesto che noi vogliamo sia il più possibile il contesto familiare, al quale lo Stato e gli enti sono impegnati a dare il massimo aiuto, perché credo che in quel contesto familiare possa essere risparmiata questa nuova forma di schiavitù qual è appunto quella generata dalla pedofilia e dal commercio del turismo sessuale dei minori.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Il ministro per la solidarietà sociale ha facoltà di rispondere.
Presso il dipartimento per gli affari sociali con decreto del 26 febbraio 1998 è stata istituita dal Presidente del Consiglio Prodi, su proposta del ministro per la solidarietà sociale, la commissione nazionale per il coordinamento degli interventi in materia di maltrattamenti, abusi e sfruttamento sessuale di minori.
Di tale commissione hanno fatto parte i rappresentanti delle varie amministrazioni interessate, di associazioni e organizzazioni non governative operanti nel settore e di operatori del pubblico e del privato sociale. La commissione ha terminato i lavori nel luglio del 1998 elaborando il documento «Proposte di intervento per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del maltrattamento e dello sfruttamento sessuale dei minori», nel quale, tra l'altro, veniva definita una strategia di contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali sul piano nazionale e internazionale.
Le proposte della commissione sono state poi recepite dal Parlamento con la legge 3 agosto 1998, n. 269, recante norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia e del turismo sessuale in danno dei minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù. Questa legge, che ci vede all'avanguardia nel mondo - come ha sottolineato l'ambasciatore Fulci -, delinea nuove fattispecie criminose e dà attuazione al principio di extraterritorialità delle leggi penali, già introdotto nella dichiarazione di Stoccolma stilata in occasione del primo congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei minori (27-30 agosto 1996), cui l'Italia partecipò svolgendo un ruolo molto importante. Tale legge estende la punibilità in Italia dei delitti di cui alla legge n. 269 del 1998, anche se commessi all'estero da cittadino italiano, ovvero in danno di cittadino italiano, ovvero da cittadino straniero in concorso con cittadino italiano (articolo 10, che sostituisce il vigente articolo 604 del codice penale).
La normativa, oltre a prevedere come autonome forme di reato l'induzione, il favoreggiamento, lo sfruttamento della prostituzione minorile e lo sfruttamento dei minori per la produzione, diffusione e distribuzione di materiale pornografico, rende anche perseguibile la detenzione di materiale pornografico coinvolgente minori, l'organizzazione e la propaganda di viaggi finalizzati alla fruizione di attività di prostituzione a danno dei minori.
Per questo reato sono previste non soltanto sanzioni detentive particolarmente rigorose (reclusione da sei a dodici anni e multe da trenta a trecento milioni di lire), ma anche ulteriori misure come la chiusura degli esercizi e la revoca della
Voglio segnalare che questa legge contiene un altro punto molto importante, spesso richiamato in questi giorni, la cosiddetta perseguibilità di chi si rivolge alla prostituzione minorile, alle ragazze minori di sedici anni. La legge n. 269 del 1998, inoltre, conferisce nuovi strumenti di indagine alle forze di polizia per la prevenzione e la repressione dei reati sessuali, consentendo - previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria - l'acquisto simulato di materiale pornografico e la posticipazione dell'esecuzione dei provvedimenti restrittivi e di sequestro, quando sia necessaria per l'acquisizione per elementi probatori rilevanti o per la cattura dei responsabili.
Il dipartimento della pubblica sicurezza, mediante il servizio di polizia postale e delle telecomunicazioni, persegue anche i delitti commessi attraverso sistemi informatici e di comunicazione telematica, compreso quello di propaganda e di organizzazione del turismo connesso alla prostituzione minorile.
I controlli effettuati dall'entrata in vigore della legge n. 269 del 1998 hanno consentito di monitorare 327 tra siti web, news group, relay chat e di avviare indagini nei confronti di 76 persone, con l'effettuazione di 22 perquisizioni e il sequestro di cospicuo materiale probatorio.
A ciò si aggiungono 180 segnalazioni inviate, attraverso il servizio Interpol, agli organi di polizia di paesi stranieri nei quali è stata rilevata la presenza di servizi e di siti pedopornografici o di organizzazioni finalizzate al turismo sessuale (Canada, Francia, Giappone, Hong Kong, Indonesia, Inghilterra, Messico, Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Uruguay e Stati Uniti d'America).
La dimensione transnazionale del fenomeno impone, tuttavia, di ricercare indispensabili forme di cooperazione internazionale, a livello di polizia, e di predisporre più idonei strumenti normativi e di sostegno sociale.
Relativamente a questo ultimo punto, le linee organizzative, di formazione del personale e operative degli uffici minori istituiti presso le questure privilegiano, in particolare, il raccordo degli uffici stessi con esponenti degli enti pubblici e privati operanti nel settore, nonché con importanti organismi internazionali di tutela dell'infanzia, in particolare l'Unicef, l'ECPAT e l'UNICRI. Voglio sottolineare quanto sia meritoria l'azione che stanno svolgendo gli uffici minori presso le questure.
Quanto alla predisposizione di idonei strumenti normativi internazionali, l'Italia ha partecipato e partecipa - devo dire con un ruolo molto attivo - a tutti i fori internazionali interessati alla materia.
Dal 1992, nell'ambito dell'OIPC-Interpol, opera un gruppo di lavoro permanente incaricato di curare lo scambio di informazioni sulla rete dei pedofili scoperte nei vari paesi e il raccordo in materia di formazione del personale di polizia - punto questo molto importante - adibito alla tutela dei minori, di coordinamento delle legislazioni nazionali sulla pornografia infantile e sulla prostituzione minorile e di lotta al turismo sessuale.
Di particolare rilievo è anche la collaborazione internazionale instauratasi in seno al sistema Europol, nell'ambito del quale è già operativo uno scambio di informazioni sulle attività dei gruppi di criminalità organizzata dediti al traffico di esseri umani, allo sfruttamento sessuali dei minori e delle donne.
Presso il dipartimento affari sociali, con decreto del 29 gennaio 1999 è stato istituito un comitato di coordinamento abusi, facente parte dell'Osservatorio nazionale sull'infanzia, istituito con legge n. 451 del 1997, e deputato allo svolgimento delle funzioni attribuite alla Presidenza del Consiglio dei ministri dall'articolo 17 della legge n. 269 del 1998.
Tale comitato deve riferire annualmente al Parlamento sull'attività da esso
Per quanto concerne il turismo sessuale in particolare, voglio anche sottolineare che il dipartimento per gli affari sociali ha costantemente sostenuto le azioni di sensibilizzazione sull'argomento, in particolare nei confronti degli operatori turistici e dei vettori. Negli ultimi tre anni è stato realizzato e distribuito alle associazioni degli agenti di viaggio e ad alcune compagnie aeree materiale informativo come depliant, portabiglietti ed altro, che richiama l'attenzione sul rispetto che si deve ai bambini di tutto il mondo e sulla lotta al turismo sessuale.
Nel 1999, con il patrocinio del dipartimento del turismo, dell'ECPAT e di un'altra associazione sono stati diffusi strumenti di specificazione dell'articolo 16 della legge n. 269 del 1998, sempre nell'ambito di questa attività informativa, formativa e di formazione del personale, questione questa che ci viene costantemente richiamata da associazioni operanti nel settore come l'ECPAT. Proprio con l'ECPAT abbiamo promosso una campagna informativa che va avanti da alcuni anni e che si sta dimostrando molto efficace.
Sono state anche emanate due circolari, una destinata alle principali associazioni di categoria, l'altra indirizzata agli assessorati al turismo delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano (ovviamente, quando parlo di associazioni di categoria mi riferisco a quelle che operano nei settori del turismo, della mobilità e del trasporto aereo), con l'invito ad assumere ogni opportuna iniziativa per sensibilizzare gli operatori turistici e l'utenza in ordine alle disposizioni di legge e per assicurare nel territorio di rispettiva competenza l'osservanza dell'obbligo di cui al predetto articolo 16.
Sempre nel corso dello scorso anno, il dipartimento affari sociali ha patrocinato un modulo formativo, organizzato da Assotravel, Assotour ed ECPAT, per gli operatori del turismo della regione Toscana finalizzato a rendere questi ultimi più preparati e partecipi sul tema del turismo sessuale; il dipartimento ha anche patrocinato un convegno internazionale, svoltosi a Roma, sulle misure di contrasto, italiane ed internazionali, al turismo sessuale minorile. Inoltre, in collaborazione con ECPAT-Italia, il dipartimento ha prodotto, nell'estate 1999, lo spot «Come gli struzzi» contro il turismo sessuale e la pornografia minorile.
Accanto alle misure di contrasto adottate a livello di Governo centrale, il 10 maggio 2000 gli operatori turistici hanno sottoscritto il codice di condotta dell'industria turistica italiana, finalizzato a contrastare lo sfruttamento sessuale dei minori nell'ambito del turismo.
Le aziende di tour operation, le agenzie di viaggio (federate e non), le linee aeree e gli aeroporti si impegnano a sottoscrivere una serie di punti che ho indicato nel testo della mia risposta, che evito di illustrare per non dilungarmi troppo ma che potrà leggere; tali punti riguardano politiche di informazione, di formazione, di vigilanza. Il senso del protocollo d'intesa è un'assunzione di responsabilità da parte degli operatori turistici e delle agenzie di viaggio in ordine al contrasto del problema in questione. Noi pensiamo che questa sia una strada maestra: far sì che vi sia sempre di più un'assunzione di responsabilità ed un intervento da parte di una molteplicità di soggetti, soprattutto di quelli più esposti.
Desidero ricordare, poi, che il dipartimento affari sociali si è fatto promotore di un disegno di legge, poi divenuto legge n. 285 del 1997, sui diritti dell'infanzia. Tale legge ha stanziato, per gli anni 1997, 1998 e 1999, 860 miliardi, una cifra senza precedenti nel nostro paese e, a partire dal 2000, ha reso permanente uno stanziamento
Abbiamo anche predisposto un programma di formazione degli operatori; in particolare, ricordo che il Centro studi e documentazione di Firenze sta svolgendo l'indicata attività di formazione degli operatori e sta preparando materiale formativo rivolto ai genitori. Siamo pronti a sottoscrivere con le regioni - proprio ieri ho incontrato gli assessori regionali e ho posto anche tale questione - un protocollo d'intesa o linee guida per rendere coerente e continuativo l'intervento per la prevenzione ed il contrasto dell'abuso, nonché delle diverse forme di maltrattamento e di sfruttamento sessuale dei minori.
È chiaro che questo aspetto (formazione degli operatori di base, servizi sociali adeguati, intervento coordinato delle forze dell'ordine, attività formativa) pone l'esigenza di un raccordo costante; tale costanza la si può ottenere non soltanto con l'impulso e l'impegno del Governo nazionale, ma anche, com'è ovvio, delle regioni e degli enti locali. Ricordo, inoltre, che tali iniziative devono collegarsi a quelle che il Ministero per la solidarietà sociale porta avanti insieme con il Ministero per le pari opportunità, connesse alla lotta contro la tratta degli esseri umani, che coinvolge ragazze giovani e minori. Anche questo tema va legato a quello più ampio delle tante forme di sfruttamento che oggi riguardano minori e donne.
Devo dire che su un tema così delicato ho qualche difficoltà a mettermi nella concezione che sottostà a questi delitti, a questi reati che vengono compiuti.
Pur apprezzando ciò che il ministro Turco ci ha detto circa l'attività svolta dal Parlamento in materia legislativa, credo che forse in questo caso varrebbe il detto storico secondo il quale «le leggi ci sono, ma chi pon mano ad esse?». Mi rendo conto anche delle difficoltà obiettive che vi sono nel combinare, soprattutto nei paesi democratici, la libertà con una giusta severità nell'applicazione della legge. In questa materia, però, credo che la severità, soprattutto nei confronti di coloro che fanno questi traffici per ragioni di carattere economico, debba essere la più forte possibile!
Dall'ECPAT-Italia ci sono stati forniti dei dati - è forse opportuno che nella mia replica vi sia una presa d'atto di un allargamento drammatico del fenomeno - che dimostrano come nel mondo vi siano 2 milioni di bambini prostituti o sottoposti a varie forme di sfruttamento sessuale e che ci dicono che in Italia, tra il gennaio e il marzo del 1997, sono stati denunciati alla pubblica sicurezza 565 casi di violenza sessuale, di cui 172 perpetrati a danno di minori di 14 anni. Questa è però soltanto la punta avanzata di un iceberg, perché sono molti i casi non denunciati e soprattutto è vasta la violenza diffusa e non chiaramente identificabile.
L'aspetto più significativo della questione credo che sia legato ad una formazione culturale distorta che permea di sé i rapporti tra le persone, i popoli, i sessi e le culture e che spinge alcuni esseri umani a trovare nella miseria e nel degrado di milioni di bambine e bambini la propria affermazione di potere o un riscatto della propria marginalità.
Sto per fare ora un'affermazione che sicuramente il ministro Bellillo e, forse, anche il ministro Turco, troveranno impropria o forse viziata da «sfruttamento» di carattere politico (preciso che questa non è la mia intenzione, ma quella che sto per dire rappresenta una mia profonda convinzione): credo che anche le affermazioni
Devo dare atto al ministro di avermi dato pacatamente una risposta fornendo dati significativi. Se mi posso permettere di aggiungere una annotazione, vorrei dire che è stata piuttosto carente per quanto riguarda le conseguenze giudiziarie che queste denunce hanno avuto, ma questo probabilmente mi riserverò di chiederlo al ministro della giustizia. Credo che l'Italia, che è all'avanguardia per quanto riguarda la legislazione, abbia interesse a far valere questa avanguardia perché in concreto venga applicato in quell'ambito nazionale e internazionale dove viene riconosciuta (sono ancora pochi, per la verità quei paesi) l'extraterritorialità, per farla quindi valere. A questo noi daremo, per quanto riguarda la legislazione, anche il nostro contributo.