SPINI. - Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il 3 agosto 2000 ricorrerà il 56o anniversario della strage del Focardo nella quale, alla vigilia della liberazione del comune di Rignano sull'Arno in provincia di Firenze, vennero trucidate dai nazisti Cesarina Mazzetti, moglie di Robert Einstein e le figlie Annamaria e Luce;
lo stesso ingegner Robert Einstein non riuscì a sopravvivere al dolore e si suicidò l'anno successivo, il 13 luglio 1945, anniversario del suo matrimonio con la moglie Cesarina, nelle stesse stanze dove avvenne il tragico eccidio;
Robert Einstein era cugino primo dello scienziato Albert (da parte di padre) e che avevano trascorso insieme l'intera infanzia;
le circostanze in cui avvenne l'eccidio furono particolarmente efferate e tali da sollevare il legittimo interrogativo di una premeditata uccisione. La villa in cui abitavano gli Einstein era stata occupata da ufficiali della Wermacht, dopo l'8 settembre del 1943, mentre la famiglia si era ristretta in locali della fattoria, ma la famiglia Einstein non era stata molestata dagli ufficiali dell'esercito regolare tedesco;
in quella giornata del 3 agosto del 1944 gli ufficiali dell'esercito regolare tedesco avevano abbandonato la villa per l'avanzare delle avanguardie britanniche;
era sopraggiunto un gruppo di SS alla specifica ricerca dell'ingegner Robert Einstein e che, non avendolo trovato in casa,
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essendosi egli nascosto, uccisero la moglie, per altro non ebrea e passarono per le armi le giovani figlie;
pare abbastanza presumibile che in questo modo il fürer del nazismo Adolf Hitler abbia sfogato la sua avversione nei confronti del grande scienziato tedesco, ebreo, Albert Einstein emigrato in America e diventato simbolo dell'opposizione antinazista -:
quali notizie siano in possesso del Governo in relazione a questo efferato e crudele episodio nonché quali attività intenda compiere per ricostruire in tutti i particolari ed in tutte le sue responsabilità un crimine che non può certamente essere lasciato nell'oblio.
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