Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 734 del 6/6/2000
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(Controllo su fondi di investimento finanziari presso la Repubblica di San Marino)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Volonté n. 3-03639 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 8).
Il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica ha facoltà di rispondere.

GIANFRANCO MORGANDO, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Signor Presidente, con l'interrogazione in esame, l'onorevole Volonté chiede notizie in ordine alla presunta operatività sul territorio nazionale di un organismo di investimento collettivo avente sede nella Repubblica di San Marino. Al riguardo, sentita la Banca d'Italia e la Commissione nazionale per la società e la borsa, faccio presente che l'offerta in Italia di quote di fondi comuni di investimento, non rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie in materia di organismi di investimento collettivo, è soggetta ad autorizzazione da parte del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministero del commercio con l'estero, sentita la Banca d'Italia e la Consob, ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 86 del 1992. Tale norma continuerà ad essere operante fino all'entrata in vigore del decreto attuativo dell'articolo 42, comma 5, del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, che è stato approvato con decreto legislativo n. 58 del 1998, che attribuisce la competenza al rilascio di tale autorizzazione alla Banca d'Italia, sentita la Consob, a condizione che i relativi schemi di funzionamento siano compatibili con quelli previsti per gli organismi italiani.
Ciò premesso, si fa presente che attualmente non si dispone di elementi relativi alla commercializzazione in Italia di fondi non armonizzati della Repubblica di San Marino e che, allo stato, nessun fondo extracomunitario ha avanzato istanza per ottenere la citata autorizzazione. Si aggiunge, tuttavia, che in mancanza di autorizzazione, la fattispecie sarebbe idonea a configurare un illecito penale, ai sensi dell'articolo 166, comma 1, lettera b), del citato decreto legislativo n. 58 del 1998.
Per quanto riguarda il quesito relativo all'ufficio della Consob preposto a verificare l'esistenza e la struttura del fondo offshore in questione, si fa presente che, nell'ambito della struttura organizzativa della Consob, tali competenze sono demandate all'ufficio organismi di investimento collettivo, appartenente alla divisione informativa societaria, la cui responsabilità è affidata alla dottoressa Adriana Rossetti. Il citato ufficio ha il compito di vigilare sull'attività di sollecitazione del pubblico risparmio da parte degli organismi di investimento collettivo, attraverso il controllo del rispetto delle norme sulla informativa istituzionale.

PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, con questa interrogazione di oltre un anno fa - per la precisione quindici mesi, essendo del marzo 1999 - abbiamo posto un problema serissimo che riguarda il Tesoro per gli aspetti relativi alla Consob e le finanze per quanto attiene ai controlli.
Molte cose sono accadute nel frattempo: è cambiato il ministro delle finanze, sono usciti i rapporti del Secit che smentiscono tutte le affermazioni sul contrasto dell'evasione fiscale, creando non poco imbarazzo ai responsabili politici del dicastero, non certo a noi, che abbiamo sostenuto che le maggiori entrate sono derivate dalla revisione della curva delle aliquote in senso peggiorativo, soffocando le famiglie e la loro capacità di risparmio, la loro innata propensione.


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI (ore 12,20).

LUCA VOLONTÈ. Ma veniamo al punto oggetto dell'interrogazione. A San Marino esiste un fondo extracomunitario che vende a tutti gli italiani, senza controllo alcuno da parte degli organi competenti e vigilanti, quindi da parte delle finanze e della Consob. Eppure quel fondo è in competizione con i fondi italiani, eppure San Marino è vicinissima: ma forse la sua eccessiva vicinanza non consente missioni lontane, così lì a San Marino non si effettuano ispezioni, non viene dimostrata la dovuta attenzione.
Ci domandiamo se non debbano essere rafforzati i controlli, se non sia il caso di esaminare attentamente ciò che viene fatto e ciò che non viene fatto e se non sia il caso di accertare il comportamento degli uffici preposti a tale funzione, se il ministro del tesoro ed anche quello degli affari esteri svolgano appieno i loro compiti e se nella catena delle responsabilità non vi sia qualche anello mancante, per cui i controlli debbano essere rafforzati.
Il quesito che poniamo è, inoltre, se i funzionari ed i dirigenti si muovano con eccessiva libertà di azione, all'insaputa del responsabile diretto del dicastero, tenuto magari all'oscuro di vicende complesse.
Siamo insoddisfatti e sono queste le ragioni per le quali abbiamo sollecitato il Governo ad intervenire per chiarire questi aspetti di una vicenda che presenta, purtroppo, ancora molti lati oscuri.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.

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