Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 734 del 6/6/2000
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(Attuazione dei piani di prepensionamento dei lavoratori del settore siderurgico nelle ex ferriere di Giovinazzo - Bari)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Nardini n. 3-05186 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 2).
Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale ha facoltà di rispondere.

PAOLO GUERRINI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. L'azienda Adriatico Spa, avente per oggetto la promozione di iniziative produttive idonee a conseguire il reimpiego dei lavoratori, costituita per delibera del CIPI e con l'intervento della GEPI, ha iniziato l'attività nel dicembre 1983, assumendo, in base alle disposizioni della legge n. 784 del 1980 e n. 684 del 1982, cinquecento lavoratori della società acciaierie e ferriere pugliesi di Giovinazzo.
Fin qui è la descrizione contenuta nell'interrogazione dell'onorevole Nardini. L'inquadramento della ditta venne effettuato dall'INPS con codice statistico contributivo - come sottolineato dalla stessa interrogazione - 1.16.01 (attività varie non classificabili altrove), quale azienda siderurgica in fase di ristrutturazione.
Secondo il parere espresso in via generale dal comitato speciale per gli assegni familiari dell'INPS, nella seduta del 20 gennaio 1982, le società costituite dalla GEPI ai sensi della già citata legge debbono essere iscritte genericamente nel ramo industria, non essendo più inquadrabili nell'originario settore produttivo di appartenenza ed essendo ormai cessata la relativa produzione.
In altri termini, nel momento in cui le imprese siderurgiche entrano in crisi e si costituiscono le società per dare collocazione diversa ai lavoratori, esse assumono una denominazione diversa e, quindi, una connotazione diversa nell'impiego.
Le norme che riguardano il prepensionamento - cui l'interrogante chiede di riferirsi - sono contenute nelle leggi del 1994 ed è qui è la difficoltà rilevata dagli organismi che ho citato finora: da ciò consegue, infatti, che i dipendenti della società Adriatico Spa sono rimasti necessariamente esclusi, come rilevato dall'onorevole Nardini, dal prepensionamento limitato ai soli dipendenti di aziende classificate con codici statistici contributivi relativi a tutte le attività siderurgiche.

PRESIDENTE. L'onorevole Nardini ha facoltà di replicare.

MARIA CELESTE NARDINI. La ringrazio, signor Presidente. Credo che in linea di massima una interrogazione debba essere costituita da due parti: nella prima parte l'interrogante fa una descrizione dei fatti; nella seconda, egli chiede al Governo se quella vicenda possa essere mutata e se si possano apportare cambiamenti. È chiaro che la legislazione vigente non risponde, fin dagli anni ottanta, alle esigenze rappresentate da questa vicenda e non va incontro ai bisogni veri espressi dai lavoratori.
Oggi, ci troviamo di fronte ad una cinquantina di lavoratori delle ex ferriere di Giovinazzo: è una vera e propria contraddizione in termini che lavoratori delle ferriere non siano inquadrati nel settore siderurgico; si tratta, tra l'altro, di una delle ferriere più note nel nostro paese!
Ciò comporta un duplice danno. È vero che i fatti descritti risalgono a molto tempo addietro, ma è altrettanto vero che questi lavoratori, pur essendo sulla soglia della pensione, sono oggi impegnati in lavori socialmente utili. Dunque, da una parte lo Stato deve farsi carico di quei lavoratori (ed è giusto che sia così), dall'altra, essi non hanno potuto accedere al prepensionamento e trovarsi, dunque, già a riposo. Quei lavoratori comportano comunque una spesa per lo Stato, con


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l'aggravante che, pur avendo lavorato nelle ferriere di Giovinazzo (quella storia la conosco da vicino, in quanto ha fatto parte del mio bagaglio di conoscenze; so, dunque, quanto sia stato duro il lavoro nelle ferriere), non godono del trattamento pensionistico corrisposto ai lavoratori delle ferriere. Chiediamo quindi al Governo di intervenire oggi e crediamo che vi sia lo spazio per un intervento. Poiché il prepensionamento con quel codice di appartenenza dei lavoratori - che i lavoratori stessi ritengono sia quello appropriato alla loro condizione -, che li richiama in causa, in quanto lavoratori delle ferriere, comporta comunque un aggravio per lo Stato, chiediamo, ripeto, al Governo di intervenire oggi con una modifica delle determinazioni assunte. Siamo infatti in presenza di cinquanta lavoratori che andrebbero via senza il riconoscimento reale della loro situazione, quindi con una pensione del tutto inferiore a quella di altri appartenenti alla stessa categoria; sarebbero quindi costretti a rimanere in attività, prestando la loro opera nei lavori socialmente utili, con tutto quello che ciò significa, ossia senza contribuzione. Credo che questa sia una forte umiliazione per i lavoratori interessati.
Non posso, quindi, ritenermi soddisfatta, perché dalla risposta del Governo non è venuto alcun apporto. Mi auguro, signor sottosegretario Guerrini, che in merito alla richiesta che ancora oggi rinnoviamo possa esservi una riflessione all'interno del Ministero del lavoro volta a verificare la situazione e a cercare di produrre un cambiamento nel senso auspicato.

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