Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 720 del 10/5/2000
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(Aggiornamento delle liste elettorali per lo svolgimento dei referendum)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Calderisi n. 3-05610 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
L'onorevole Taradash, cofirmatario dell'interpellanza, ha facoltà di illustrarla.

MARCO TARADASH. Signor Presidente, signor ministro, credo sarà molto difficile per il suo Governo spiegare agli italiani, e forse ancora di più ai giornali stranieri, il trambusto, lo psicodramma, la sceneggiata alla quale abbiamo assistito in queste giornate, quando era all'attenzione del Governo questo tema, sul quale quasi si è fracassato, e si trattava soltanto di far svolgere il referendum in condizione di legalità togliendo dalle liste elettorali coloro che non possono votare perché sono defunti o perché i loro nomi non corrispondono agli indirizzi, sono irreperibili e non hanno mai votato.
Desidero solo ricordare che, la volta scorsa, su 2 milioni e 300 mila italiani all'estero, solo 13 mila presero il certificato elettorale. Si trattava soltanto di garantire la legge.


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Ricordo che il collega Calderisi il 21 maggio del 1999 - non il 21 maggio del referendum - chiese al Governo, e il Governo rispose in quest'aula, notizia sulle liste non corrispondenti a verità. È passato un anno di tempo e lei sa, perché da quando è ministro è toccato a lei, che tutti i giorni, dallo scorso dicembre, abbiamo dovuto sentirci per chiedere un provvedimento legislativo. Il Governo è intervenuto questa mattina alla venticinquesima ora con un provvedimento dimezzato, un decreto con il baco: sarete almeno in grado di farlo rispettare?

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno ha facoltà di rispondere.

ENZO BIANCO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, sinceramente sento la necessità di esprimere pubblicamente un ringraziamento all'onorevole Taradash e all'onorevole Calderisi, non tanto per l'interrogazione, quanto per ciò che, con grande passione, essi hanno fatto. Mi consta, per le ragioni da lei ricordate, onorevole Taradash, vale a dire per avere messo al centro del vostro impegno politico e civile, un'azione tendente a raggiungere un obiettivo di grande civiltà per un paese, cioè avere liste elettorali confacenti alla realtà. Lei non ha usato un eufemismo, un'espressione virtuale perché noi ci siamo sentiti quasi quotidianamente e, se così non è stato, è perché ero impegnato a occuparmi di altro.
Per quanto riguarda la consultazione elettorale, occorre distinguere tra la revisione dinamica delle liste elettorali - che, come sapete, è affidata alle amministrazioni comunali, sotto la loro responsabilità, con funzione ispettiva del Ministero dell'interno - e ciò che riguarda, invece, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Loro ricorderanno che, sotto questo profilo, dal mese di gennaio ho immediatamente avviato un dibattito in Consiglio dei ministri ed ho presentato un disegno di legge tempestivamente al Senato. Per una serie di vicende, esso ha avuto un iter parlamentare molto complesso e solo nella giornata di ieri ha consentito al Senato - del resto vi è stata anche una crisi di Governo - di varare il provvedimento. Poche ore fa, il Consiglio dei ministri ha varato un decreto-legge e posso rassicurare l'onorevole Taradash e l'onorevole Calderisi che il Governo, il Ministero dell'interno è pienamente in grado di farlo rispettare. Abbiamo già attivato tempestivamente tutte le procedure e ogni altra utile attività che consentono alle prefetture e alle amministrazioni comunali di adeguare le liste ai nuovi criteri. Saranno cancellati dalle liste coloro i quali non hanno un indirizzo, perché non può essere considerato tale l'indicazione del nome, del cognome e del paese di provenienza. Voglio anche assicurare agli onorevoli Taradash e Calderisi che, anche nell'esercizio della funzione ispettiva nei confronti dei comuni, i casi da voi segnalati, che non riguardano - come ripeto - l'amministrazione dell'interno, formano oggetto di un intervento ispettivo da parte nostra. Vi sono comuni, come quello di Roma, che hanno adottato modalità organizzative per la gestione dell'anagrafe che spero aiutino a superare i casi che sono stati giustamente denunciati e non consentano per il futuro il ripetersi di fenomeni come quelli di dispersione, che certamente sono preoccupanti.

PRESIDENTE. L'onorevole Taradash, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

MARCO TARADASH. Signor Presidente, ringrazio il ministro anche per le parole gentili nei nostri confronti, che estendiamo a Emma Bonino, che è davanti a Palazzo Chigi, a Mario Segni e a tutti gli altri che hanno militato in queste ore per avere questo dato minimo di legalità.
Certo è che ci troviamo in un paese sorprendente, in cui un Parlamento, che da anni si dichiara nella sua maggioranza contrario al referendum elettorale, dicendo che non è cosa dei cittadini cambiare le leggi elettorali, perché per questo vi è il Parlamento, non solo non è stato in


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grado di approvare la benché minima legge elettorale, vanificando nei fatti il referendum, ma non è neppure in grado di apportare quelle semplici modifiche che possano consentire lo svolgimento legale di una consultazione elettorale: a tale scopo ci vuole un decreto, a undici giorni dal voto.
La morale che si può trarre da questa favola, che assomiglia un po' ad un incubo, è che gli italiani devono fare da soli, cioè non possono aspettarsi che dal gioco delle forze contrapposte all'interno dei vari schieramenti possa uscire nulla che sia utile a questo paese in termini di riforme liberali del sistema politico.
È chiaro che gli italiani hanno una sola occasione per dare finalmente voce all'esigenza di avere dei Governi che possano governare, dei Parlamenti che possano fare le leggi, anche le più semplici, come quella che questo Parlamento non è stato in grado di fare per rendere legali le liste elettorali, cioè un principio di base. Ebbene, spero che siano i cittadini italiani, andando a votare il 21 maggio prossimo, a mettere fine a questa sceneggiata (Applausi dei deputati del gruppo misto-Patto Segni riformatori liberaldemocratici).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 16,15.

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