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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Bianchi Clerici n. 3-05617 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
GIOVANNA BIANCHI CLERICI. Signor Presidente, signor ministro, nei giorni scorsi i mezzi d'informazione hanno dato risalto all'esito delle prove scritte del concorso ordinario per l'abilitazione degli insegnanti di scuola materna ed elementare, che si sono svolte gli scorsi novembre e dicembre. Dai primi risultati resi noti dai provveditorati si rileva che il numero dei non ammessi all'orale risulta molto più elevato nelle regioni del nord, dove la percentuale dei respinti si aggira attorno all'80 per cento. Al contrario, nelle regioni del sud le commissioni sembrano essere state più benevole verso i concorrenti, con una media di ammissioni all'orale che si attesterebbe attorno al 50 per cento.
PRESIDENTE. Il ministro della pubblica istruzione ha facoltà di rispondere.
TULLIO DE MAURO, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, onorevole Bianchi Clerici, la ringrazio per aver richiamato l'attenzione dell'amministrazione e del Parlamento su una questione che può apparire di dettaglio ma che, invece, è strategica: si tratta del reclutamento, in sostanza, di coloro che insegneranno in futuro, a partire dai prossimi anni, alle nostre bambine, ai nostri ragazzi ed alle nostre ragazze nella scuola italiana. La ringrazio sinceramente.
In data 4 maggio, gli uffici centrali del Ministero, sapendo che qua e là cominciava finalmente ad essere completata la correzione degli scritti e, quindi, ad essere deciso l'accesso agli orali, hanno chiesto alle strutture periferiche territoriali di trasmettere i dati che, nel complesso, credo saranno pronti nei prossimi giorni. Le risposte stanno arrivando e, in qualche caso, hanno giustamente preso anche la via della stampa.
PRESIDENTE. Prego, signor ministro, continui.
TULLIO DE MAURO, Ministro della pubblica istruzione. ...sarà possibile trarre le valutazioni conseguenti. Occorre anche chiarire, perché forse non tutti lo sanno (lei certo lo sa), che le commissioni d'esame sono composte da personale docente direttivo appartenente ad un'unica categoria, selezionato in un albo al Consiglio nazionale della pubblica istruzione, e quindi di omogeneo livello culturale e professionale e conseguentemente l'omogeneità di partenza del personale può garantire, per questa parte, l'omogeneità di valutazione mentre i criteri sono affidati alle commissioni finché non entrerà in funzione l'istituto nazionale della valutazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Bianchi Clerici ha facoltà di replicare.
GIOVANNA BIANCHI CLERICI. Signor ministro, la ringrazio e prendo atto della sua risposta. Mi rendo anche conto che ovviamente, essendo appena arrivato, lei non può avere responsabilità dirette su ciò che è stato fatto negli scorsi mesi. Ciò nonostante la sua risposta mi sembra insufficiente nel senso che i dati che sono apparsi sui giornali (vorrei ricordargliene solo alcuni) parlano di 954 ammessi a Bergamo su 3.600 domande, mentre a Catania hanno superato lo scritto 5.600 candidati su 10.200, il che significa più della metà; in Veneto, l'82 per cento dei professori di inglese è stato sonoramente bocciato. La stampa è stata unanime nel considerare che ci fosse questa disparità che, comunque, lei mi ha confermato.
prossimi mesi molti insegnanti, per i quali questo concorso è stata l'ultima occasione, dovranno essere licenziati. Credo che la ricetta sia soltanto una: regionalizzazione del sistema, intervento diretto degli enti locali, applicazione del principio di sussidiarietà. Dubito però che il Governo di cui lei fa parte riesca a portare a termine questo programma (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).
L'onorevole Bianchi Clerici ha facoltà di illustrarla.
Le chiedo pertanto se, a fronte di tale situazione, non ritenga necessaria ed urgente l'istituzione di una specifica commissione che verifichi l'omogeneità dei criteri adottati nella correzione degli scritti, al fine di fare luce su una sproporzione di risultati che appare francamente eccessiva e difficilmente credibile.
Dai dati acquisiti fino a questo momento, come lei rileva, emerge certamente una differente percentuale di ammessi alle prove orali nel complessivo comparto settentrionale rispetto al comparto meridionale. Mi permetto di osservare, però, che questa non è una costante per tutte le province. Ad esempio, infatti, per quanto riguarda i concorsi per la scuola dell'infanzia e della scuola elementare, in provincia di Brindisi la percentuale dei candidati ammessi è stata del 21 per cento circa, in provincia di Bari del 29 per cento circa, mentre, per quanto riguarda le province settentrionali, a Varese, con riferimento al concorso magistrale, la percentuale degli ammessi alle prove orali è del 43 per cento circa. Vi sono, quindi, disparità senza che ancora si possa evincere una costante.
Credo che soltanto al termine della rilevazione, disponendo dei dati completi e complessivi (Commenti del deputato Chiappori)...
Vorrei anche ricordarle un altro dato: i candidati residenti nelle regioni del nord che hanno partecipato a questi concorsi sono solo il 24 per cento. Quindi, la disparità sembra francamente incomprensibile perché, a parità di preparazione (o di impreparazione, a questo punto), evidentemente c'è stata una maggiore severità di giudizio da parte dei commissari che hanno operato nel nord.
Intendiamoci bene: noi non pretendiamo che vi sia una promozione di massa, se immeritata, però riteniamo che una bocciatura di questa entità del personale della scuola, del personale docente, significhi una bocciatura dell'intero sistema scolastico italiano.
Se il livello di professionalità è insufficiente si deve porre rimedio in fretta, tenendo conto che è in gioco il futuro delle giovani generazioni e il futuro di questo paese.
Le ricordo anche che la recente legge sulla parità prevede l'obbligo anche per le scuole private, paritarie, di assumere solo personale abilitato. Ciò significa che nei