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La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresa alle 15.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata concernenti argomenti di competenza dei ministri del lavoro e della previdenza sociale, delle comunicazioni, della giustizia, dell'ambiente, della sanità, della pubblica istruzione e dell'interno.
PRESIDENTE. Cominciamo con l'interrogazione Carazzi n. 3-05613 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
MARIA CARAZZI. Signor Presidente, nei primi giorni di maggio in un ennesimo tragico incidente sul lavoro ha perso la vita un operaio della provincia di Brescia, una provincia in cui, come lei sa, signor ministro, l'incidenza degli infortuni è molto elevata, specie nei settori siderurgico ed edile. Il dramma delle morti sul lavoro riguarda, tuttavia, l'intero territorio nazionale.
PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale ha facoltà di rispondere.
CESARE SALVI, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, il nuovo, drammatico fatto verificatosi a Brescia conferma la gravità della situazione nel nostro paese per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ne siamo perfettamente consapevoli e avvertiamo anche l'esigenza di un'ulteriore svolta nell'azione di Governo, perché non ci si può limitare alla denuncia.
degradano e così le condizioni di lavoro. Vi è il fenomeno del lavoro nero e dell'insicurezza sui luoghi di lavoro. Vi è un problema di attenzione, di presenza e di garanzia per la presenza del sindacato nei luoghi di lavoro, a cominciare dal ruolo dei rappresentanti per la sicurezza.
PRESIDENTE. L'onorevole Carazzi ha facoltà di replicare.
MARIA CARAZZI. Ringrazio il ministro per la risposta non formale e molto decisa, con la quale concordo rilevando contemporaneamente, come testimoniano i risultati dell'indagine conoscitiva promossa dalla Commissione lavoro del Senato, che di fronte alla finora immutata gravità della situazione a Brescia, come altrove, il livello della cultura della prevenzione resta troppo basso; conseguentemente - come osservava lo stesso ministro - misure isolate, anche se utili, non sono sufficienti senza una grande azione che può essere prefigurata dagli indirizzi di Carta 2000.
L'onorevole Carazzi ha facoltà di illustrarla.
Il gruppo dei Comunisti italiani chiede a lei, ministro, come si intenda potenziare l'azione del Governo dal punto di vista normativo e delle funzioni ispettive. Assistiamo ad una attenuazione della cultura della sicurezza, in seguito alla destrutturazione della grande impresa, alla ricerca esasperata di flessibilità, all'estensione delle lavorazioni in appalto e subappalto.
Come l'onorevole interrogante sa, il precedente Governo D'Alema ha avviato un'iniziativa nuova in tema di sicurezza del lavoro, che si è tradotta nel documento Carta 2000. A Genova si è svolta una conferenza nazionale, nella quale, per la prima volta, il Presidente del Consiglio e tutte le istituzioni - non solo il ministro del lavoro - hanno affrontato questo tema.
Tuttavia, la denuncia, l'attenzione e le iniziative sono ancora inadeguate. Vi è una esasperata competitività, vi è un'attenzione troppo concentrata sul dato economico, vi è una nozione della flessibilità del lavoro non intesa come giusta e garantita riorganizzazione dei processi produttivi dal punto di vista dell'impresa e dei diritti dei lavoratori, ma come idea secondo la quale la riduzione delle garanzie, delle tutele, delle prevenzioni e dei controlli sia di per sé un fatto positivo. Vi è il meccanismo degli appalti e dei subappalti, nei quali le responsabilità progressivamente
Ebbene, noi intendiamo dare una svolta, con un nuovo programma di azione operativa, che, come posso qui annunciare, d'intesa con il Presidente del Consiglio, sarà presentato dal Governo venerdì prossimo. Questo programma si basa su alcune idee fondamentali: la prima è che occorre considerare le cause del fenomeno, e non solo gli effetti, e ad alcune di esse ho fatto sinteticamente riferimento prima.
Vorrei segnalare la grande importanza che il Governo annette all'approvazione del disegno di legge, approvato dalla Commissione lavoro del Senato e attualmente all'esame della Camera dei deputati, che prevede che, ai fini delle gare d'appalto, si misurino il costo del lavoro e il costo delle misure per la sicurezza nei luoghi di lavoro, come criterio discriminante ai fini dell'offerta del massimo ribasso.
Occorre un'iniziativa integrata nella quale la funzione di controllo e di ispezione sia organizzata intorno alla qualità della sicurezza nei luoghi di lavoro più che alla verifica degli aspetti formali della regolarità contabile.
Mi premeva dire tutto ciò annunciando che questo programma sarà assunto dal Governo nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
Recentemente in quest'aula il Presidente D'Alema ha garantito l'impegno del Governo per il rafforzamento del corpo ispettivo, in particolare per quanto riguarda il Ministero del lavoro. Si tratta di intervenire con intenti tanto repressivi quanto preventivi, come sottolineava anche il ministro, e forse con misure premiali in presenza di interventi per la sicurezza. Tutto ciò in attuazione dei principi costituzionali del diritto alla previdenza (articolo 38) e alla salute (articolo 32).