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La seduta, sospesa alle 9,15, è ripresa alle 9,40.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Mantovano 1.1: i presentatori accettano l'invito al ritiro?
ALFREDO MANTOVANO. Sì, signor Presidente, lo accetto. Il nostro emendamento rispondeva all'esigenza di perequare la posizione dei circa 1.800 soggetti impegnati in lavori socialmente utili che è necessario inserire nel comparto della giustizia per la piena funzionalità del giudice unico...
PRESIDENTE. Onorevole Montecchi, per cortesia!
ALFREDO MANTOVANO. ...con quella dei lavoratori trimestrali che, a partire dal 1997, hanno comunque svolto un regolare concorso ed acquisito esperienza specifica.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Michielon 1.22.
MAURO MICHIELON. Signor Presidente, avrei previamente bisogno di un chiarimento da parte del rappresentante del Governo, per capire quale atteggiamento assumere rispetto al provvedimento in esame: vorrei sapere subito, in particolare, quale sia la posizione del Governo rispetto all'ordine del giorno Lo Presti n. 9/6935/1, perché in tal modo potrò chiarirmi le idee sulle intenzioni del Governo.
PRESIDENTE. Il Governo desidera intervenire?
MARIANNA LI CALZI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sì, signor Presidente. Onorevole Michielon, l'ordine del giorno Lo Presti n. 9/6935/1 è estraneo per materia, è inammissibile.
PRESIDENTE. Vi sono altri colleghi che chiedono di parlare per dichiarazione di voto?
MAURO MICHIELON. Io, signor Presidente!
PRESIDENTE. Onorevole Michielon, lei è già intervenuto!
MAURO MICHIELON. Presidente, si trattava di una richiesta di chiarimento al rappresentante del Governo...
PRESIDENTE. Onorevole Michielon, il Governo le ha risposto; ha comunque facoltà di parlare per dichiarazione di voto.
MAURO MICHIELON. Signor Presidente, prima di iniziare l'esame degli emendamenti volevo conoscere il parere del Governo sull'ordine del giorno Lo Presti n. 9/6935/1 perché, in base alla risposta, avrei impostato il tipo di opposizione. Preso atto che il Governo dice che è inammissibile, dichiarazione che spetta alla Presidenza e non al Governo, ora intervengo sul mio emendamento 1.22.
PRESIDENTE. Cerchiamo di capirci: ora stiamo votando gli emendamenti, poi passeremo agli ordini del giorno. Non spetta al Governo dichiarare l'ammissibilità di un ordine del giorno; comunque lei lo ha interpellato e il sottosegretario presente si è espresso. Ripeto, non è il Governo che può dire se vi sia estraneità di materia, comunque, poiché è stato chiesto un giudizio sul contenuto, se il sottosegretario lo ritiene, può precisare meglio il suo pensiero.
MARIANNA LI CALZI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, mi sembra si stia seguendo una procedura informale, comunque anticipo la valutazione sull'ordine del giorno Lo Presti n. 9/6935/1. Senza entrare nel merito, perché il Governo non intende farlo, si rileva che si tratta di materia completamente estranea, perché il decreto-legge del quale si chiede la conversione riguarda gli uffici giudiziari. Peraltro, la Corte dei conti non rientra nella sfera delle competenze del Ministero della giustizia. Siccome il decreto-legge contiene una delega al Ministero della giustizia per la stipula di contratti, non vi è alcuna possibilità che quest'ultimo possa stipulare contratti relativi a lavoratori presso la Corte dei conti. Questa è l'anticipazione della valutazione sull'ordine del giorno citato.
ELIO VELTRI. Chiedo di parlare per un chiarimento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VELTRI. Signor Presidente, vorrei capire se stiamo esaminando l'emendamento Mantovano 1.1 oppure no, perché vorrei intervenire su questo.
FEDELE PAMPO. Signor Presidente, quell'emendamento è stato ritirato.
PRESIDENTE. Onorevole Veltri, l'emendamento Mantovano 1.1 è stato ritirato dal presentatore perché è stata accolta la richiesta di trasfonderne il contenuto in ordine del giorno. Ora stiamo esaminando l'emendamento Michielon 1.22.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 1.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Michielon 1.2.
MAURO MICHIELON. Signor Presidente, con l'emendamento in esame cerchiamo di esplicitare meglio la situazione per gli uffici giudiziari chiedendo di aggiungere le seguenti parole: «, e per assicurare una temporanea copertura di posti vacanti presso gli uffici giudiziari,». Riteniamo che non sia ammissibile che un Ministero così importante e delicato per il nostro paese, quale quello della giustizia, viva nell'improvvisazione usufruendo dell'opera di lavoratori socialmente utili e, soprattutto, di persone con contratto a tempo determinato per 18 mesi. Ciò significa che il problema si riproporrebbe dopo la scadenza; quindi, dal momento che sono stati espletati alcuni concorsi, riteniamo opportuno che i giovani che sono risultati vincitori degli stessi vedano riconosciuto il valore del concorso stesso. Il rischio vero è che, assumendo a convenzione per diciotto mesi questi lavoratori, i vincitori del concorso vedranno decadere il concorso stesso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Luciano Dussin, al quale ricordo che ha a disposizione due minuti di tempo. Ne ha facoltà.
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, intervengo per sottolineare che non ritengo giustificabile che un Governo si esprima attraverso decreti-legge - che poi arrivano in aula per essere convertiti in legge - per affrontare problemi che non sono né urgenti, né straordinari e quando
non vi è la necessità che essi siano confermati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
DANIELE MOLGORA. Signor Presidente, abbiamo avuto modo di intervenire ieri sul complesso degli emendamenti per sottolineare come il provvedimento varato dal Governo, che è perfettamente in linea con quanto aveva stabilito il Governo D'Alema, visto che il decreto-legge risale al marzo scorso, costituisca un intervento che ha un puro sapore assistenzialista e che non alcuna intenzione di risolvere alla base i problemi che riguardano la giustizia, anche se nel suo titolo si vuol far credere questo. Il titolo del decreto parla infatti di contratti di lavoro a tempo determinato con soggetti impegnati in lavori socialmente utili, in particolare al fine di garantire l'attuazione della normativa sul giudice unico di primo grado, il che significa che nel corso della conversione al Senato sono stati modificati gli obiettivi che si intendono raggiungere nel comparto della giustizia. È la prova che il provvedimento non è stato adottato per cercare di risolvere i problemi di carenza del personale di cui soffre l'amministrazione della giustizia ma il fatto è che utilizzare i lavoratori socialmente utili non offre le garanzie necessarie al fine di coprire questi posti che risultano attualmente vacanti e soprattutto fa correre il rischio, come è già accaduto in passato, di un'eccedenza di personale in determinate posizioni e di una carenza in altre, perché sappiamo bene come queste risorse vengano distribuite sotto il profilo geografico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso al proprio gruppo, l'onorevole Galli. Ne ha facoltà.
DARIO GALLI. Signor Presidente, su questo decreto-legge ci sarebbero moltissime cose da dire, come i miei colleghi stanno facendo da qualche giorno, ma mi preme ancora una volta sottolineare l'incongruenza ideologica ed economica del nuovo Governo, il quale dovrebbe rappresentare la svolta rispetto al precedente nelle questioni economiche ed essere improntato ad un maggior liberismo di «buon senso» (lo dico tra virgolette), cioè un modo di gestire l'economia più vicino alle regole dei paesi più avanzati che sono presenti in maniera regolare sul mercato. Si continua invece sulla falsa riga del Governo precedente, anzi, di quelli precedenti, sulla strada della falsa economia e dei provvedimenti di carattere esclusivamente elettoralistico. Basta osservare le scadenze dei contratti elevate da dodici a diciotto mesi per rendersi conto che, come
per il caso del sanitometro, i rinnovi scadono esattamente dopo la tornata elettorale prevista per l'anno prossimo. Risulta evidente il carattere puramente elettoralistico del decreto in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Prego, onorevole Mantovano.
Presenteremo immediatamente, quindi, un ordine del giorno che ribadisca la necessità di tenere presente tale esigenza e ci auguriamo che il Governo lo accolga.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Michielon. Ne ha facoltà.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 1.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
(Presenti 318
Votanti 212
Astenuti 106
Maggioranza 107
Hanno votato sì 37
Hanno votato no 175).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 328
Votanti 221
Astenuti 107
Maggioranza 111
Hanno votato sì 40
Hanno votato no 181).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Michielon. Ne ha facoltà.
Per queste motivazioni, invitiamo tutta l'Assemblea a votare a favore dell'emendamento in discussione. È un emendamento che fa chiarezza, che afferma chiaramente che, se vogliamo far sì che il Ministero della giustizia funzioni, bisogna assumere personale, se serve, visto che è dal 7 gennaio 1999 che i lavoratori socialmente utili operano all'interno di tale Ministero.
Ciò vuol dire che vi è una carenza e che il Ministero ha avuto quasi quindici mesi di tempo per bandire un concorso e coprire le carenze di organico. Se non lo ha fatto, ciò significa che il Governo opera in maniera scientifica, prendendo «per la gola» - tra virgolette - questi lavoratori socialmente utili. Non vorrei spingermi più in là, dicendo che si tratta di un provvedimento meramente elettorale, perché rinnovare di anno in anno, di diciotto mesi in diciotto mesi i contratti ai lavoratori socialmente utili comporta che questi ultimi andranno sempre dai rappresentanti dei partiti e dai governanti di turno con il cappello in mano a chiedere per piacere che venga loro rinnovato il contratto. Noi riteniamo che il sud non abbia bisogno di stipendi, ma di gente con un lavoro certo.
Per le motivazioni che ho espresso, invito tutti i colleghi a votare a favore del mio emendamento 1.2.
Con questo decreto-legge, infatti, si continua nella logica dell'assistenzialismo, non si creano posti di lavoro veri, non si crea ricchezza vera, anzi si bruciano risorse e, in tal modo, si aumenta l'imposizione fiscale nei confronti di quelle imprese che, invece, devono continuare a produrre ricchezza reale, con la logica conseguenza della delocalizzazione di molte imprese del nord. Si continua così con queste forme di assistenzialismo, che non creano un solo posto di lavoro e che non danno futuro ai lavoratori, socialmente utili o meno.
Oltre a queste ferme denunce, va anche sottolineato che dirottare 1.850 lavoratori socialmente utili presso il Ministero della giustizia è tempo perso, perché tutti conosciamo i problemi della giustizia in questo paese. Vi è, sì, la necessità di fornire personale, ma che sia qualificato, così come è necessario predisporre strutture idonee per portare avanti i milioni di processi e di cause civili e penali che sono fermi da anni, con le conseguenti decorrenze dei termini di custodia cautelare e, quindi, con le decine di ergastolani che, quasi a scadenza settimanale, escono dalle patrie galere. Introdurre all'interno di queste strutture, che sono ferme, una forma di assistenzialismo, che andrà a penalizzare oltremodo l'efficacia dei lavori che il Ministero della giustizia deve svolgere, ci sembra quanto meno riduttivo.
Tuttavia, non riesco a comprendere come si possa pensare di risolvere il problema della disoccupazione con questi falsi interventi, cioè, regalando stipendi per svolgere un lavoro che non serve assolutamente a nulla. Se il problema da risolvere è quello della carenza di organico all'interno del Ministero di grazia e giustizia o di altri organismi statali, la cosa più logica dovrebbe essere quella non di assumere personale in maniera casuale solo per dare uno stipendio, ma di bandire concorsi seri per assumere persone adeguate a quel tipo di lavoro che, una volta in servizio, possano svolgere i compiti loro assegnati.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 1.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 278
Votanti 275
Astenuti 3
Maggioranza 138
Hanno votato sì 85
Hanno votato no 190
Sono in missione 45 deputati).