Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 693 del 14/3/2000
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(Mancata assunzione dei vincitori del concorso di assistente tributario bandito nel 1996 dal Ministero delle finanze)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Volonté n. 3-04565 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 6).
Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.

NATALE D'AMICO, Sottosegretario di Stato per le finanze. Signor Presidente, con l'interrogazione in esame, gli interroganti hanno chiesto chiarimenti in merito alla mancata assunzione dei vincitori del concorso a 915 posti di assistente tributario bandito dal Ministero delle finanze nel 1996, facendo presente che le prove scritte ed orali sono avvenute tra il 1998 e il primo semestre 1999 e che la graduatoria è stata pubblicata nel mese di giugno del 1999.
Al riguardo, va preliminarmente rilevato che il numero delle assunzioni presso le amministrazioni dello Stato è deliberato trimestralmente dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la funzione pubblica e del ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ai sensi dell'articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, la legge finanziaria per il 1998. Probabilmente è superfluo in questa sede ricordare che tanto si è discusso di tale norma e sottolineare le finalità di controllo della spesa pubblica connesse a questo meccanismo di contingentamento delle assunzioni nel pubblico impiego.
Ciò posto, la direzione generale degli affari generali e del personale del Ministero delle finanze ha fatto presente che, in ottemperanza alla programmazione trimestrale delle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1999, è stato emesso il provvedimento con il quale si è provveduto all'assunzione in servizio, in data 16 dicembre 1999, dei primi 536 vincitori del concorso in esame; l'assunzione del residuo contingente di 379 unità è stata rinviata alle successive delibere di autorizzazione.

PRESIDENTE. L'onorevole Tassone, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario D'Amico per la sua risposta, per la quale proviamo una certa gratificazione dato che per la prima volta ci troviamo a confrontarci in questa sede con l'onorevole D'Amico. Devo inoltre ringraziare il Governo per averci dato questa risposta con una certa sollecitudine, che vorrei potesse caratterizzare le risposte anche ad altri strumenti di sindacato ispettivo: al riguardo, desidero segnalare all'onorevole D'Amico, in particolare, l'interrogazione del CDU n. 3-05253 sul modello unico 2000, che impedisce, in violazione della legge n. 14 del 1977, la possibilità della compensazione fiscale tra i coniugi. È un grave atteggiamento


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del Governo o quanto meno un'assenza di attenzione per quanto attiene alla politica nei confronti della famiglia. Segnalo a lei la questione, signor sottosegretario, perché credo sia molto importante e significativa.
Venendo all'interrogazione in oggetto, mi duole non essere d'accordo con lei. Gli uffici le hanno fatto dare una risposta laconica su una questione che ritengo semplice ma nel contempo importante: si è svolto un concorso per 915 posti cui non è seguita l'assunzione dei vincitori di tale concorso.
Lei ha detto che nel dicembre scorso è stata deliberata l'immissione dei primi 536 vincitori, mentre il resto è demandato a delibere successive.
Signor sottosegretario, perché ciò è avvenuto solo per la metà dei vincitori? È stato bandito un concorso per un certo numero di posti - e si presume che esso abbia anche una copertura in bilancio - e, pertanto, i posti disponibili erano quelli previsti. Spesso le amministrazioni «splafonano» rispetto al numero dei posti messi a concorso: si lascia aperta la graduatoria e si assorbono anche gli idonei e, naturalmente, per questa parte di assunzioni bisogna verificare se vi sia disponibilità in bilancio, ma, nel momento in cui si bandisce un concorso per un certo numero di posti, ovviamente i vincitori devono avere un trattamento diverso.
Del resto, nel bando di concorso non era previsto che vi fossero vincitori di serie A e di serie B, a meno che non si volesse operare una distinzione tra i primi e gli ultimi, ma allora occorreva evidenziare che vi poteva essere un diverso trattamento ed un diverso regime. Pertanto, si è creata una legittima aspettativa in tutti i 915 vincitori, mentre è stata operata una discriminazione e vi è stata disparità di trattamento.
Si tratta di un dato sul quale vorrei richiamare l'attenzione del sottosegretario - se l'amico, sottosegretario D'Amico, me lo consente - affinché questa vicenda possa essere risolta. Si tratta di un atteggiamento grave da parte del suo Ministero, perché, a mio avviso, si è dimostrata l'incapacità di risolvere un problema elementare relativo ad un concorso. Si tratta di un problema elementare e non di una questione complessa e non vi è dubbio che per il Ministero delle finanze, che molte volte si è addentrato in percorsi impervi, questo aspetto non doveva costituire un problema, né esso doveva essere oggetto di un'interrogazione parlamentare: ciò dimostra che vi è sempre qualcosa che non va nella macchina dell'amministrazione.
Signor sottosegretario, per questi motivi mi duole - lo ripeto ancora una volta e sinceramente - non essere d'accordo con la sua risposta. Sono preoccupato, perché si sono determinati un deficit di libertà ed una compressione delle legittime aspettative dei concorrenti - lo dico con estrema chiarezza - e vi è un atteggiamento da parte dell'amministrazione che non va in direzione della giustizia e dell'equità. Credo che questo sia l'aspetto più significativo, che coinvolgerebbe anche un atteggiamento politico complessivo, non suo, né del suo Ministero, ma del Governo nel suo complesso e delle forze che lo sostengono, una mancanza di attenzione rispetto alle legittime attese di chi ha sostenuto un concorso e si aspettava un equo trattamento per tutti i concorrenti.
La ringrazio, signor Presidente; la ringrazio sinceramente, signor sottosegretario.

PRESIDENTE. Avverto che l'interpellanza Borghezio n. 2-02022, rivolta al ministro delle finanze, si intende rinviata ad altra seduta, avendo il presentatore comunicato alla Presidenza di non essere potuto intervenire per motivi di forza maggiore dovuti alla sospensione dei voli per nebbia da Torino a Roma.

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