Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 668 dell'8/2/2000
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(Accorpamento del liceo classico Francesco Cicognini di Prato all'istituto magistrale Gianni Rodari)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Malgieri n. 3-04218 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 7).
Il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPE GAMBALE, Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione. Signor Presidente, come è noto all'onorevole Malgieri, la recente normativa - articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 18 giugno 1998 - demanda alla conferenza provinciale l'approvazione del piano territoriale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, nel rispetto degli indirizzi di programmazione e dei criteri generali preventivamente adottati dalle regioni. A norma del medesimo decreto, gli uffici scolastici provinciali forniscono alla conferenza provinciale tutti gli opportuni elementi informativi, nonché gli eventuali pareri e proposte degli organismi collegiali delle istituzioni scolastiche interessate, per consentire alla conferenza provinciale di acquisire ogni elemento utile per l'approvazione del piano. Compete poi alla regione approvare il piano regionale di dimensionamento, assicurando il coordinamento dei piani provinciali. Approfitto per dire che in questi giorni la stragrande maggioranza delle regioni sta definendo - almeno con atti delle giunte e, in qualche caso, anche con delibere dei consigli - l'approvazione dei piani di dimensionamento.


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Sicuramente entro il mese di febbraio, quindi, saremo in grado di avere il piano completo per dare corso compiutamente al piano dei trasferimenti ed alla piena attuazione dell'autonomia nel prossimo anno scolastico.
Per quanto riguarda, in particolare, l'aggregazione del liceo classico Francesco Cicognini di Prato all'istituto magistrale Gianni Rodari della medesima città, il provvedimento è stato adottato nell'ambito del piano di dimensionamento approvato dalla conferenza provinciale in data 29 dicembre 1998 e dal consiglio regionale della Toscana con delibera n. 63 del 23 marzo 1999, in quanto le istituzioni scolastiche in parola non raggiungevano gli indici minimi - 500 allievi - richiesti dalla medesima normativa per acquisire l'autonomia amministrativa, organizzativa, didattica e di ricerca e la conseguente personalità giuridica.
Il dirigente preposto all'ufficio scolastico provinciale ha quindi dovuto recepire tali decisioni e adottare, in data 1o aprile 1999, il relativo provvedimento. La circolare alla quale fa riferimento l'onorevole Malgieri, invece, è un mero atto ricognitivo a fini organizzativi. Quanto alla dizione istituto statale di istruzione classica-magistrale Francesco Cicognini-Gianni Rodari, acquisita dall'istituzione in parola a seguito dell'aggregazione, va detto che essa è stata imposta dal decreto del Presidente della Repubblica 2 marzo 1998, n. 157.
Rispetto al tema più generale del dimensionamento, il Ministero sta cercando il più possibile di applicare una sorta di cultura federalista, rispettando pienamente le decisioni che vengono prese in sede locale e apportando anche qualche integrazione, ma cercando il più possibile di lasciare le decisioni alle sedi locali, in quanto ci sembra più giusto e più rispettoso della normativa vigente.

PRESIDENTE. L'onorevole Malgieri ha facoltà di replicare.

GENNARO MALGIERI. Signor Presidente, mi dispiace molto di dover constatare ancora una volta un atteggiamento a dir poco ragionieristico rispetto ad un problema che riguarda la qualità degli istituti scolastici nel nostro paese.
Nell'interrogazione chiedevo di sapere se il ministro non intendesse assumere un provvedimento per sospendere l'accorpamento del liceo classico Francesco Cicognini all'istituto magistrale Gianni Rodari. La mia preoccupazione era e rimane quella di salvaguardare i licei storici del nostro paese. Non si può ridurre un problema come questo soltanto ad una valutazione ragionieristica, signor sottosegretario, perché la legge sull'autonomia impone quanto lei ci ha giustamente rappresentato questa mattina in quest'aula: con questo provvedimento trecento anni di storia di uno dei più gloriosi licei di questo paese - che non ha potuto festeggiare, lo scorso anno, il trecentesimo anno di vita - vengono ad essere cancellati con un tratto di penna. Ricordo che uomini come Ricasoli, D'Annunzio e Malaparte hanno frequentato il liceo classico Francesco Cicognini: si tratta, quindi, di una scuola eccellente del nostro paese, che era già tale quando era ancora una scuola privata, ma che lo è rimasta anche dopo, nella seconda metà dell'ottocento, quando è divenuta scuola statale. Oggi, in base ad un calcolo ragionieristico, cessano le funzioni di questo liceo ed il fatto che venga accorpato ad un istituto magistrale significa che non avrà la possibilità di garantire la continuità e la specificità del progetto educativo proprie di un liceo classico come questo.
Il provvedimento, quindi, al di là di questa giustificazione formale fornita dal sottosegretario, si inserisce in una visione quantitativa e non qualitativa della scuola che caratterizza l'attuale gestione della pubblica istruzione e costituisce un pericolosissimo precedente, perché tale provvedimento verrà imitato da altre amministrazioni locali, in omaggio ad una discutibile concezione di federalismo. Pertanto, assisteremo ad una falcidia di licei eccellenti e storici che hanno dato un senso alla pubblica istruzione e che hanno


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garantito una funzione importante alla diffusione della cultura classica nel nostro paese.
Prendo atto con rammarico di quanto ci è stato detto in quest'aula. Non saranno certamente contenti i numerosissimi intellettuali e docenti universitari che l'estate scorsa si sono pronunciati contro questo provvedimento di accorpamento e non sarà contenta la città di Prato: tuttavia, sapranno certamente a chi imputare questa scelta sciagurata.

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