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PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore.
GIOVANNI BIANCHI, Relatore. Mi pare vi sia un'argomentazione in comune, sia pur svolta in maniera diversa, nell'intervento del collega Pezzoni e in quello del collega Calzavara, vale a dire quella relativa alla funzione dell'ente in rapporto ai nuovi orizzonti, alla nuova mappa dei rapporti internazionali.
direzione. Pur non iscrivendomi, lo ripeto, all'ultimo momento né da neofita tra i sostenitori del liberismo (non lo sono proprio), manifesto persino qualche auspicio verso questo modo di operare, purché i parametri siano seri e vi sia un rapporto persino etico tra le due parti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il sottosegretario di Stato per gli affari esteri.
UMBERTO RANIERI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, mi sembra che le argomentazioni svolte dall'onorevole Giovanni Bianchi forniscano risposte convincenti, tra l'altro, anche ai dubbi ed alle perplessità sottoposti alla nostra attenzione dall'onorevole Calzavara.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
Credo che stiamo assistendo ad un progressivo complicarsi del problema delle frontiere, pur dentro la globalizzazione. Il locale in alcuni casi resta tale, non diventa affatto «glocale», come, con dubbio neologismo, i corifei della globalizzazione vanno dicendo. Basterebbe ricordare un fenomeno recente e sviluppatosi proprio all'interno di un orizzonte globalizzato: la pulizia etnica. Devo riconoscere, perfino con un poco d'angoscia - sono purtroppo un frequentatore dei Balcani, ovviamente non per loisir - che la pulizia etnica è passata: i quartieri di Sarajevo sono quartieri etnici e, se togliessimo le nostre truppe, probabilmente avremmo un rinfocolarsi delle aggressioni e della guerra. Colgo l'occasione, e da parte mia può essere significativo, per sottolineare il buon lavoro della Folgore, i cui appartenenti ho avuto modo di incontrarli nella nostra missione a Sarajevo.
Quindi, il problema delle frontiere resta apertissimo. Non a caso, forse l'ultimo grande testo di geopolitica, quello di Huntington, dice che quelle di oggi sono «guerre di faglia», spesso sposate con motivazioni religiose, e così via, elementi che l'Europa moderna aveva pensato di lasciarsi alle spalle. Invece, nei sotterranei della storia erano nascosti mostri che emergono, con tutta la ricaduta nella quotidianità che vediamo nei casi che gli organismi preposti, ivi compreso il Servizio sociale internazionale, sono chiamati ad affrontare.
Pensate soltanto al problema dell'esistenza di una frontiera. Vi passai il secondo giorno dopo la sua istituzione tra Slovenia e Croazia: eravamo sotto la neve e vi era un ombrellone da mare a segnare il passaggio, appunto, dall'uno all'altro paese. Ciò la dice lunga sulle domande alle quali determinati soggetti, come il servizio sociale internazionale, sono chiamati a rispondere.
Le altre due osservazioni che intendo fare sono ancora più brevi. Parlando di finanziamenti, il collega Calzavara ha avanzato alcune critiche. Vorrei rassicurarlo su un punto: fa parte statutariamente del modo di agire del servizio sociale internazionale la divisione classica tra le spese correnti (quelle per gli stipendi e per lo svolgimento delle funzioni istituzionali) e le spese per investimenti - chiamiamole così -, che concernono, invece, operazioni specifiche che necessitano di un finanziamento ad hoc. Non vi sarà, pertanto, alcuna confusione di questo tipo; farà bene il Parlamento a continuare a monitorare affinché ciò avvenga, perché la confusione tra spese correnti e spese per investimenti, o in conto capitale - uso la distinzione classica - è uno dei guai del «disamministrare» nel nostro paese.
Terza ed ultima osservazione. Pur non essendo notoriamente un liberista forsennato, la penso diversamente dal collega Calzavara. L'amministrazione è sempre più chiamata ad operare mediante agenzie che hanno uno statuto privato; il problema è garantirne il funzionamento attraverso una serie di parametri che devono essere osservati. L'amministrazione americana funziona da sempre così: da ultimo, l'administration act, presentato da Al Gore come un modo per modernizzare l'amministrazione americana, va in questa