La Camera,
premesso che:
nel contesto di una strategia di lotta alla droga e di prevenzione e recupero delle tossicodipendenze vanno posti al centro i diritti, la dignità e la libertà della persona umana che devono costituire i criteri guida di ogni scelta legislativa e di ogni intervento delle istituzioni, privilegiando la «persona» ed il disagio che la spinge alla tossicodipendenza rispetto alla natura e qualità della sostanza stupefacente;
non si ritiene possibile, ai fini di una efficace azione preventiva, limitare l'attenzione alle sole droghe cosiddette pesanti in quanto, a parte la possibilità di passare dall'uso delle droghe leggere a quello delle droghe pesanti, l'assunzione di ogni sostanza stupefacente genera limitazioni della autonomia e della reale libertà delle persone e ne indebolisce il senso di responsabilità e la volontà di partecipare allo sviluppo culturale e civile della società, tenendo altresì conto delle profonde trasformazioni delle sostanze stupefacenti usate;
in tale logica particolare importanza rivestono i problemi del disadattamento giovanile e le difficoltà che le famiglie devono affrontare per svolgere a pieno i loro compiti di primaria, insostituibile comunità educante;
risulta assolutamente necessario intensificare nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado percorsi culturali formativi ed azioni informative che rendano consapevoli i giovani dei danni che le sostanze tossiche arrecano all'organismo umano e ad un sereno, positivo realizzarsi di valide ed appaganti relazioni interpersonali;
preziosa ed efficace si è dimostrata l'azione del volontariato, dell'associazionismo, delle cooperative di solidarietà sociale, del settore no-profit e di tutti coloro che comunque operano nella logica della solidarietà; in tale contesto, l'esperienza delle comunità terapeutiche si è dimostrata insostituibile per quanti desiderano uscire dal mondo della droga offrendo così l'opportunità di una pluralità di scelta nei metodi di disintossicazione e recupero, cosa che rappresenta una ricchezza nei confronti dei tossicodipendenti;
è indispensabile la riorganizzazione dei Sert per aumentare la qualità del servizio e renderlo corrispondente alla attuale richiesta. È altresì indispensabile l'integrazione e la sinergia a pari dignità fra servizi pubblici, comunità terapeutiche e privato sociale a livello di territorio, evitando un rapporto basato solo su funzioni di controllo e supervisione;
il ruolo degli enti locali deve essere valorizzato a livello di coordinamento locale degli interventi di lotta e di prevenzione alla droga;
la strategia di riduzione del danno deve essere presa in considerazione non come valore assoluto che legittimi la situazione di tossicomania come «normale», ma come fase intermedia rivolta a soggetti particolari per la gravità delle loro condizioni o per l'avvio di un dialogo all'interno dell'unico obiettivo della disintossicazione e del recupero;
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è opportuno che vada definito un percorso di recupero capace di offrire una via di uscita dalla droga a quanti non hanno la forza di intraprendere le strade più utili e positive, che prescinda dall'uso di droghe sostitutive, e che, di conseguenza, la sostanza somministrata come terapia deve essere il solo metadone, la dose deve essere sempre a scalare, il servizio deve essere organizzato esclusivamente presso le strutture sanitarie pubbliche e sempre supportato da interventi di natura psicologica a sostegno degli utenti;
l'offerta di concrete occasioni di lavoro costituisce un positivo strumento di prevenzione, recupero e reinserimento sociale;
un'efficace campagna di informazione può essere assai utile per diffondere nell'opinione pubblica la consapevolezza dei danni causati dall'uso di sostanze tossiche;
la lotta alla droga costituisce uno strumento efficacissimo, anche se indiretto, di lotta alle grandi organizzazioni malavitose nazionali ed internazionali che riciclano nel settore della droga ingenti somme di denaro sporco;
nella strategia di prevenzione e recupero delle tossicodipendenze appare positivo ed importante usufruire delle esperienze e dei suggerimenti degli operatori;
vanno considerate le recenti risoluzioni adottate dal Parlamento europeo su tale materia,
impegna il Governo:
a valutare con attenzione i suggerimenti e le proposte che emergeranno in occasione della conferenza di Napoli;
ad intensificare la lotta al traffico ed allo spaccio di droga con un'efficace, incisiva azione di contrasto organizzata sul piano interno ed internazionale;
a sviluppare un'azione di prevenzione primaria che intensifichi l'impegno contro il disagio giovanile, già iniziata con la presentazione ed il finanziamento del piano infanzia;
ad intensificare le politiche di sostegno alla famiglia sia per metterla in grado di svolgere in modo pieno il proprio insostituibile ruolo educativo, sia per aiutarla nel momento in cui un membro della famiglia stessa sia vittima della tossicodipendenza utilizzando anche l'esperienza e l'apporto delle associazioni delle famiglie;
ad intensificare l'azione di prevenzione da svolgersi nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado;
ad intensificare l'azione di informazione dell'opinione pubblica sui danni derivanti dall'uso di sostanze tossiche;
ad intensificare politiche di sviluppo dell'occupazione, specialmente giovanile, ed interventi per favorire l'inserimento o il reinserimento al lavoro dei tossicodipendenti;
a sostenere gli enti locali che predispongono e realizzano piani di prevenzione e recupero;
a sostenere e qualificare i servizi pubblici, nonchè la positiva esperienza delle comunità terapeutiche e del privato sociale operanti sul territorio;
a procedere a valide azioni di qualificazioni professionali e riqualificazione degli operatori del settore;
a finalizzare le strategie di riduzione del danno a reali e verificati obiettivi di disintossicazione e di recupero;
a dare piena attuazione ed a migliorare la normativa vigente, mantenendo la depenalizzazione dell'uso personale di sostanze stupefacenti, evitando però pericolose estensioni della depenalizzazione alle attività prodromiche basate su arbitrari giudizi di gravità o di casualità che meritano accurata riflessione;
a sviluppare una concreta azione di coordinamento per favorire la sinergia tra i vari interventi e per verificare l'avvio
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delle sole sperimentazioni suffragate da fondamenti scientifici certi tendenti al recupero.
(1-00115)
«Fioroni, Jervolino Russo, Soro, Ciani, Duilio, Monaco, Polenta, Giacalone, Scantamburlo, Albanese, Valetto Bitelli, Palma».
(10 marzo 1997)
(Nuova formulazione).
La Camera,
premesso che:
gli elementi di forte disagio presenti nella società, l'insicurezza di prospettive che colpisce soprattutto i giovani, creano delle condizioni di inquietudine esistenziale in cui si innesta anche il fenomeno della droga;
il fenomeno della tossicodipendenza taglia trasversalmente tutti gli strati sociali e le fasce di età, colpendo soprattutto i giovani, ma anche gli adulti, un universo complesso nel quale convivono condizioni di forte marginalità ma anche persone inserite nel contesto sociale e lavorativo;
pur in presenza di un maggior numero di persone che si rivolgono ai Sert, c'è una vasta area di «sommerso», cioè di coloro che non hanno alcun rapporto né con i servizi pubblici, né con le comunità;
il traffico, il commercio, lo spaccio e l'uso delle droghe sono in continua espansione in tutto il mondo;
è in crescita in Italia la diffusione sia di «nuove droghe» che di «vecchie droghe»;
nel 1995, dopo anni di diminuzione, sono aumentati i morti per overdose, mentre è stimabile che il sessanta per cento delle morti per Aids derivi da contagi relativi alla tossicodipendenza;
il numero dei detenuti tossicodipendenti è in costante aumento anche dopo l'entrata in vigore della normativa prevista nel testo unico, mentre il rapporto tra detenuti tossicodipendenti e detenuti nel 1995 è stato del 29,4 per cento; tra i motivi di ingresso nel carcere è sempre maggiore l'incidenza dei reati commessi in violazione del testo unico delle leggi in materia di stupefacenti;
occorre, sulla base dei risultati raggiunti, coordinare l'azione degli Stati a livello europeo ed internazionale per reprimere i fenomeni criminali collegati allo spaccio di droghe;
c'è una rete di presenze e di attività di soggetti pubblici, privato-sociali, di comunità, certo ancora insufficiente ed inadeguata all'entità del fenomeno, ma comunque ricca di risorse professionali e di esperienze, tali da consentire una approfondita analisi dei risultati raggiunti al fine di rafforzare l'offerta diversificata ed integrata di risposte personalizzate e correlate alle fasi che compongono i percorsi del disagio e della dipendenza;
c'è un rinnovato impegno di regioni ed enti locali, di intervento contro tutte le forme di dipendenza;
le strategie di «riduzione del danno» nascono dalla constatazione dei danni connessi alla tossicodipendenza e dalla impossibilità, momentanea, di una loro eliminazione; queste strategie, al pari di altre, hanno alla base una concezione della persona che può in ogni momento aprirsi ad un nuovo progetto per cambiare la sua condizione esistenziale e ad una istanza etica dell'accoglienza indirizzata a tutti i tossicodipendenti, anche ai più emarginati, al di là del rifiuto della loro condotta auto od etero distruttiva, in base al riconoscimento della loro dignità di persone e del diritto-dovere di realizzazione delle loro potenzialità;
la conferenza di Napoli indetta dal Governo, secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 15, del testo unico in materia di stupefacenti, rappresenta una
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occasione utilissima di confronto con tutti i soggetti sia pubblici che privati impegnati nella lotta alla tossicodipendenza e di dialogo tra le diverse esperienze e risultati,
impegna il Governo:
a predisporre, alla luce degli orientamenti che emergeranno dalla conferenza di Napoli, e di concerto con le regioni e gli enti locali, un programma articolato e coordinato di interventi teso ad incidere sulle cause che determinano disagio e crisi nel mondo giovanile, nonché a sviluppare una rete di servizi finalizzata alla prevenzione, alla promozione della salute, al sostegno ed alla cura, al recupero dei tossicodipendenti, integrando le attività del pubblico, delle comunità, del privato sociale e con il concorso delle famiglie;
a rivedere quanto previsto dal testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti alla luce di tutte le esperienze compiute ed al di là di ogni ideologizzazione per rendere più incisive le strategie di prevenzione, di recupero, di presa di contatto dei tossicodipendenti con i servizi e le comunità;
a rispettare gli effetti del referendum del 1993 in materia di depenalizzazione del consumo personale.
(1-00116)
«Giannotti, Nardini, Procacci, Mangiacavallo, Battaglia, Bolognesi, Buffo, Caccavari, Maura Cossutta, Peruzza, Saia, Signorino, Valpiana, Gatto, Giacco, Jannelli, Lucidi, Chiavacci, Cento, Lumia».
(10 marzo 1997)
(Nuova formulazione).