CANANZI, CAMBURSANO, BORROMETI, DUILIO, ALBANESE, JERVOLINO RUSSO, FIORONI, DOMENICO IZZO, GIACALONE, CASTELLANI, CASINELLI e ORLANDO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
POLI BORTONE, SELVA e ARMAROLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere:
SBARBATI. - Ai Ministri della sanità e dell'università della ricerca scientifica. - Per sapere - premesso che:
GIORDANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
ROSCIA e COMINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
GUERRA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dei lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere :
gli esperimenti di clonazione rappresentano una delle potenzialità più nefaste oggi tecnicamente possibili nel campo dell'ingegneria genetica;
tali esperimenti, di cui oggi alcuni con effetti definitivi, hanno suscitato una vasta e corale indignazione ispirata ad una netta ripulsa morale nei confronti di realtà che ledono il valore fondamentale della identità unica ed irripetibile della persona;
la forte reazione negativa ha coinvolto, a livello internazionale e nel nostro Paese, sia ambienti che si ispirano ad una concezione religiosa dell'uomo e della vita, sia ambienti agnostici o di estrazione laica con significative convergenze attorno a comuni rilevanti valori di profondo significato umano ed umanizzante;
è evidente che il silenzio dei legislatori e dei Governi su tale fondamentale questione possa generare il convincimento di una indifferenza che contribuirebbe a non bloccare un processo culturale che segna non un avanzamento dello sviluppo civile, ma una netta sconfitta sul piano
complessivo della crescita della persona umana, della sua dignità e della sua libertà -:
quali iniziative intenda assumere per verificare e garantire che simili sperimentazioni non si verifichino anche nei laboratori pubblici o privati del nostro Paese e, più in generale, per assicurare il rispetto e la tutela dell'embrione umano.
(3-00823)
(4 marzo 1997)
quale sia l'atteggiamento del Governo in ordine al problema della difesa dell'embrione umano di fronte alle diversificate posizioni manifestatesi nel dibattito politico.
(3-00824)
(4 marzo 1997)
il comitato nazionale per la bioetica è pervenuto unanimemente a riconoscere il dovere morale di trattare l'embrione umano, sin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si devono adottare nei confronti degli individui umani, ed ha dedotto unanimente una serie di indicazioni circa trattamenti moralmente illeciti nei confronti degli embrioni umani;
le posizioni assunte dal comitato non significano che la ricerca e la sperimentazione sugli embrioni umani debbano essere sempre e comunque considerate moralmente illecite-:
quali iniziative il Governo intenda assumere affinchè non vengano prodotti embrioni al solo scopo di sottoporli a sperimentazione ed a ricerca, nonchè venga severamente limitata la produzione di embrioni sunnumerari e all'embrione umano sia riconosciuta la più alta dignità.
(3-00822)
(4 marzo 1997)
le recenti soluzioni alla crisi occupazionale prospettate dal Governo altro non sono che ipotesi di precarizzazione del lavoro, come il lavoro in affitto, e di pura assistenza, come l'assegno vitale previsto dalla commissione Onofri -:
per quali motivi il Governo non avanzi una proposta coraggiosa e seria, quale quella di un lavoro minimo garantito per tutti i giovani di età inferiore ai trenta anni, che incida in modo efficace sul grave problema della disoccupazione nel nostro Paese, ed in particolare nel Mezzogiorno.
(3-00818)
(4 marzo 1997)
con decreto 8 novembre 1996, n.591, emanato dal Ministro del tesoro di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, è stato istituito il cosiddetto prestito d'onore, ossia la possibilità per coloro che risiedono nel Mezzogiorno, che sono disoccupati ed intendono avviare un'attività autonoma, di chiedere un finanziamento allo Stato pari a sessanta milioni di lire di cui trenta a fondo perduto, venti da restituire a tasso agevolato e senza rilascio di garanzie personali e dieci a fondo perduto per le spese di gestione del primo anno di attività;
secondo il citato decreto, le domande sono valutate dalla Società per l'imprenditorialità giovanile. Coloro che superano questa prima selezione sono chiamati a frequentare un corso di formazione della
durata di quattro mesi, non retribuito. Durante questo periodo i progetti vengono esaminati e quelli ritenuti più validi superano questa seconda selezione e sono ammessi al finanziamento;
nell'ottica di promuovere l'occupazione nel Sud, il Governo ha previsto altre misure agevolative. Infatti il disegno di legge sulla flessibilità, il cosiddetto «pacchetto lavoro», prevede per il Sud che i contratti di formazione durino tre anni anziché due, ma solo nei casi di stabilizzazione del rapporto di lavoro e che il contratto di apprendistato possa essere applicato ai giovani di età compresa tra i sedici ed i ventisei anni. Nelle restanti regioni d'Italia la fascia di età passa dai quattordici-venti anni ai sedici-ventiquattro anni;
se esistano e quali siano i criteri oggettivi cui la Società per l'imprenditorialità giovanile fa riferimento nella selezione dei progetti meritevoli del finanziamento o piuttosto se sia riconosciuta ampia discrezionalità alla Società stessa nella scelta dei progetti da finanziare;
se lo stanziamento complessivo predisposto dal Tesoro è a copertura esclusivamente dei contributi programmati o includa anche i costi di attuazione e gestione dell'intera operazione;
per quali motivi non sia ancora stata firmata la convenzione tra la Società per l'imprenditorialità giovanile ed il Ministero del tesoro;
se il Governo intenda ancora preoccuparsi solo del rilancio dell'occupazione nel Mezzogiorno o anche della forte pressione fiscale che affligge migliaia di imprenditori del Nord.
(3-00819)
(4 marzo 1997)
quali iniziative il Governo intenda assumere per favorire l'incremento dell'occupazione, l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e per assicurare in tempi rapidi l'attuazione dell'accordo sottoscritto nel settembre 1996 da Governo, sindacati dei lavoratori, organizzazioni dei datori di lavoro, organizzazioni della cooperazione in tema di occupazione e lavoro.
(3-00820)
(4 marzo 1997)