Allegato A
Seduta 162 del 5/3/1997

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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

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BURANI PROCACCINI. - Per sapere - premesso che:
è all'attenzione dell'opinione pubblica in maniera forte e coinvolgente il problema etico-scientifico degli embrioni umani;
la mancanza assoluta di norme certe e severe tali da regolamentare il delicato settore delle sperimentazioni genetiche e della maternità assistita rende attualmente l'Italia una sorta di «terra di nessuno», al di fuori di qualsiasi fondamentale concetto di bioetica e di corretto comportamento scientifico;
l'interrogante è venuto a conoscenza del fatto che, in un giornale romano di annunci economici, Porta Portese, molto noto e diffuso, in data 28 febbraio 1997 è apparso un annuncio recante la seguente dicitura: «cercasi giovani di sesso femminile di nazionalità italiana l8/35enni per donazione di gameti da inserire in un programma di fecondazione in vitro; lauta ricompensatel. 35453806 - 0336.320925»;
appare evidente l'immondo e terrorizzante mercato delle «uova umane» manifestatosi sulle pagine di un giornale che reca il nome di un famoso «mercato delle pulci» e «delle cose da buttare» -:
se non ritengano di dover intervenire con la massima ed indilazionabile urgenza per arginare fenomeni di portata civile e morale incalcolabili che si vanno diffondendo nel nostro Paese, privo di qualsiasi normativa al riguardo, dove il delitto genetico è impunito ed impunibile.
(3-00817)
(4 marzo 1997)

CANANZI, CAMBURSANO, BORROMETI, DUILIO, ALBANESE, JERVOLINO RUSSO, FIORONI, DOMENICO IZZO, GIACALONE, CASTELLANI, CASINELLI e ORLANDO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
gli esperimenti di clonazione rappresentano una delle potenzialità più nefaste oggi tecnicamente possibili nel campo dell'ingegneria genetica;
tali esperimenti, di cui oggi alcuni con effetti definitivi, hanno suscitato una vasta e corale indignazione ispirata ad una netta ripulsa morale nei confronti di realtà che ledono il valore fondamentale della identità unica ed irripetibile della persona;
la forte reazione negativa ha coinvolto, a livello internazionale e nel nostro Paese, sia ambienti che si ispirano ad una concezione religiosa dell'uomo e della vita, sia ambienti agnostici o di estrazione laica con significative convergenze attorno a comuni rilevanti valori di profondo significato umano ed umanizzante;
è evidente che il silenzio dei legislatori e dei Governi su tale fondamentale questione possa generare il convincimento di una indifferenza che contribuirebbe a non bloccare un processo culturale che segna non un avanzamento dello sviluppo civile, ma una netta sconfitta sul piano


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complessivo della crescita della persona umana, della sua dignità e della sua libertà -:
quali iniziative intenda assumere per verificare e garantire che simili sperimentazioni non si verifichino anche nei laboratori pubblici o privati del nostro Paese e, più in generale, per assicurare il rispetto e la tutela dell'embrione umano.
(3-00823)
(4 marzo 1997)

POLI BORTONE, SELVA e ARMAROLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere:
quale sia l'atteggiamento del Governo in ordine al problema della difesa dell'embrione umano di fronte alle diversificate posizioni manifestatesi nel dibattito politico.
(3-00824)
(4 marzo 1997)

SBARBATI. - Ai Ministri della sanità e dell'università della ricerca scientifica. - Per sapere - premesso che:
il comitato nazionale per la bioetica è pervenuto unanimemente a riconoscere il dovere morale di trattare l'embrione umano, sin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si devono adottare nei confronti degli individui umani, ed ha dedotto unanimente una serie di indicazioni circa trattamenti moralmente illeciti nei confronti degli embrioni umani;
le posizioni assunte dal comitato non significano che la ricerca e la sperimentazione sugli embrioni umani debbano essere sempre e comunque considerate moralmente illecite-:
quali iniziative il Governo intenda assumere affinchè non vengano prodotti embrioni al solo scopo di sottoporli a sperimentazione ed a ricerca, nonchè venga severamente limitata la produzione di embrioni sunnumerari e all'embrione umano sia riconosciuta la più alta dignità.
(3-00822)
(4 marzo 1997)

GIORDANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
le recenti soluzioni alla crisi occupazionale prospettate dal Governo altro non sono che ipotesi di precarizzazione del lavoro, come il lavoro in affitto, e di pura assistenza, come l'assegno vitale previsto dalla commissione Onofri -:
per quali motivi il Governo non avanzi una proposta coraggiosa e seria, quale quella di un lavoro minimo garantito per tutti i giovani di età inferiore ai trenta anni, che incida in modo efficace sul grave problema della disoccupazione nel nostro Paese, ed in particolare nel Mezzogiorno.
(3-00818)
(4 marzo 1997)

ROSCIA e COMINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
con decreto 8 novembre 1996, n.591, emanato dal Ministro del tesoro di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, è stato istituito il cosiddetto prestito d'onore, ossia la possibilità per coloro che risiedono nel Mezzogiorno, che sono disoccupati ed intendono avviare un'attività autonoma, di chiedere un finanziamento allo Stato pari a sessanta milioni di lire di cui trenta a fondo perduto, venti da restituire a tasso agevolato e senza rilascio di garanzie personali e dieci a fondo perduto per le spese di gestione del primo anno di attività;
secondo il citato decreto, le domande sono valutate dalla Società per l'imprenditorialità giovanile. Coloro che superano questa prima selezione sono chiamati a frequentare un corso di formazione della


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durata di quattro mesi, non retribuito. Durante questo periodo i progetti vengono esaminati e quelli ritenuti più validi superano questa seconda selezione e sono ammessi al finanziamento;
nell'ottica di promuovere l'occupazione nel Sud, il Governo ha previsto altre misure agevolative. Infatti il disegno di legge sulla flessibilità, il cosiddetto «pacchetto lavoro», prevede per il Sud che i contratti di formazione durino tre anni anziché due, ma solo nei casi di stabilizzazione del rapporto di lavoro e che il contratto di apprendistato possa essere applicato ai giovani di età compresa tra i sedici ed i ventisei anni. Nelle restanti regioni d'Italia la fascia di età passa dai quattordici-venti anni ai sedici-ventiquattro anni;
se esistano e quali siano i criteri oggettivi cui la Società per l'imprenditorialità giovanile fa riferimento nella selezione dei progetti meritevoli del finanziamento o piuttosto se sia riconosciuta ampia discrezionalità alla Società stessa nella scelta dei progetti da finanziare;
se lo stanziamento complessivo predisposto dal Tesoro è a copertura esclusivamente dei contributi programmati o includa anche i costi di attuazione e gestione dell'intera operazione;
per quali motivi non sia ancora stata firmata la convenzione tra la Società per l'imprenditorialità giovanile ed il Ministero del tesoro;
se il Governo intenda ancora preoccuparsi solo del rilancio dell'occupazione nel Mezzogiorno o anche della forte pressione fiscale che affligge migliaia di imprenditori del Nord.
(3-00819)
(4 marzo 1997)

GUERRA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dei lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere :
quali iniziative il Governo intenda assumere per favorire l'incremento dell'occupazione, l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e per assicurare in tempi rapidi l'attuazione dell'accordo sottoscritto nel settembre 1996 da Governo, sindacati dei lavoratori, organizzazioni dei datori di lavoro, organizzazioni della cooperazione in tema di occupazione e lavoro.
(3-00820)
(4 marzo 1997)

FRONZUTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
profonda è la crisi finanziaria ed amministrativa che ha già determinato migliaia di licenziamenti in tutta Italia da parte di società, banche e istituti di credito che gestiscono la riscossione dei tributi -:
quali rapidi provvedimenti il Governo intenda adottare per far chiarezza sull'attuale gestione delle aziende ed eventualmente commissariare le società che le gestiscono onde garantire gli attuali livelli occupazionali e far cessare la protesta dei lavoratori dipendenti e delle relative organizzazioni sindacali.
(3-00821)
(4 marzo 1997)

POZZA TASCA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia e degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
fino ad ora le indagini condotte in merito alla scomparsa di Milena Bianchi non hanno prodotto alcun risultato-:
se risponda al vero che i coniugi Bianchi siano stati convocati sabato 12 gennaio 1997 presso la prefettura di Vicenza dal prefetto, dottor Mario Torda, alla presenza della professoressa Laura Fincato, caposegreteria del Ministro degli affari esteri;
se in questo incontro si sia parlato della manifestazione indetta dal Comitato per il ritorno di Milena, per la quale era


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stata formulata regolare richiesta durante l'inaugurazione della fiera orafa di Vicenza, cui sarebbe stato presente il ministro Dini, manifestazione che aveva lo scopo di provocare un incontro formale tra il Comitato stesso, la famiglia Bianchi ed il Ministro degli affari esteri;
se durante questo colloquio si sia fatto tranquillamente riferimento ad "un interessamento della professoressa Fincato presso l'ex onorevole Bettino Craxi per quanto concerne la vicenda di Milena Bianchi", parlando in un luogo istituzionale di un latitante della giustizia italiana in veste di intermediario tra il nostro Paese e la Tunisia.
(3-00816)
(4 marzo 1997)