PRESIDENTE. Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 76, di iniziativa dei ragazzi Michela Curatolo, Carmela Giordano, Domenica Porzio, Rita Romano e Paola Scarantino, dell'istituto magistrale «A. Manzoni» di Caltanissetta: «Misure per la prevenzione e la cura dell'anoressia» (per il testo della proposta di legge vedi l'allegato).
MICHELA CURATOLO, Relatore. Signor Presidente, frequento la II classe dell'istituto magistrale sperimentale «Alessandro Manzoni» di Caltanissetta. La proposta di legge presentata dal mio gruppo riguarda l'anoressia e si propone di trovare efficaci soluzioni per la sua cura e prevenzione. L'anoressia è una malattia psicofisica caratterizzata dal totale rifiuto del cibo, che in mancanza di cura può determinare, nei soggetti colpiti, osteoporosi, malattie infettive, amenorrea e, nei casi più gravi, la morte.
PRESIDENTE. Mi complimento con la relatrice.
RICCARDO MARCHETTI, (Istituto tecnico commerciale e per geometri «Federico Patetta» di Cairo Montenotte - Savona). Signor Presidente, signori colleghi, noi alunni dell'istituto «Federico Patetta» di Cairo Montenotte ci pronunciamo a favore della proposta di legge formulata dall'istituto «Alessandro Manzoni» di Caltanissetta, recante misure per la prevenzione e la cura dell'anoressia e riguardante, tra l'altro, l'inserimento all'interno della scuola di uno psicologo, al quale i ragazzi possano liberamente esporre i propri problemi. Tale iniziativa, già sperimentata in diverse scuole superiori, ha ricevuto molti consensi dagli adolescenti e ha permesso la risoluzione di alcune situazioni di particolare difficoltà.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Maria Luisa Maludrottu del liceo scientifico «Lorenzo Mossa» di Olbia (Sassari). Ne ha facoltà.
MARIA LUISA MALUDROTTU, (Liceo scientifico «Lorenzo Mossa» di Olbia - Sassari). Buongiorno. Parlo a nome della II P del liceo scientifico socio-psico-pedagogico «Lorenzo Mossa» di Olbia. Mi
PRESIDENTE. Per natura sono elastico e il mio modo di fare mi spinge per interesse ad ascoltare, però vi prego di stare nei tempi perché devono essere uguali per tutti, quindi ogni tanto suonerò il campanello per avvertirvi che il tempo a disposizione è esaurito.
MATEJA CERNIC, (Istituto magistrale «Simon Gregorcic» di Gorizia).
PRESIDENTE. La pregherei di proseguire, ora, in lingua italiana per consentire a chi la ascolta e non conosce la sua lingua di apprezzare la sua opinione.
MATEJA CERNIC, (Istituto magistrale «Simon Gregorcic» di Gorizia). Ritengo si debba dare un concreto aiuto alle famiglie che devono affrontare al proprio interno il problema dell'anoressia, che, a causa degli stili di vita imposti attraverso i mass media, in particolar modo mediante la pubblicità, sta assumendo proporzioni allarmanti. È necessario, perciò, coinvolgere tutte le istituzioni interessate, come le aziende sanitarie locali e le scuole, per prevenire questa nuova malattia sociale attraverso adeguati progetti educativi. Si dovrebbe attuare, quindi, un maggiore coinvolgimento anche dei mass media, in particolare della televisione tramite specifici programmi sull'argomento (Applausi).
PRESIDENTE. La ringrazio.
DONATELLA MINAFRA, (Istituto professionale di Stato per i servizi sociali, commerciali, turistici, grafico-pubblicitari «Luigi Einaudi» di Foggia). Signor Presidente, il mio intervento riguarda la proposta di legge elaborata dalla classe dell'istituto magistrale «Alessandro Manzoni» di Caltanissetta, che ha per oggetto la prevenzione e la cura dell'anoressia.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Nikka Rossi dell'istituto tecnico commerciale statale «Giovanni Battista Conti» di Lendinara (Rovigo). Ne ha facoltà.
NIKKA ROSSI, (Istituto tecnico commerciale statale «Giovanni Battista Conti» di Lendinara - Rovigo). Signor Presidente, onorevoli componenti del Governo della Repubblica italiana, onorevoli colleghi, il problema affrontato nella proposta in discussione ha assunto un rilievo sociale notevole. Infatti, le vittime di questa grave forma di malattia, che colpisce quasi esclusivamente giovani adolescenti, toccate nella salute fisica e psicologica e nella loro vita sociale, vengono lentamente, ma progressivamente, distrutte da una crescente angoscia nei confronti delle loro possibilità di vita normale.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Valentina Carelli dell'istituto magistrale statale «Carlo Amoretti» di Imperia. Ne ha facoltà.
VALENTINA CARELLI, (Istituto magistrale statale «Carlo Amoretti» di Imperia). Signor Presidente, buongiorno. La classe II, indirizzo socio-psicopedagogico, dell'istituto magistrale, «Carlo Amoretti» di Imperia esprime il proprio consenso riguardo alla proposta di legge in discussione.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Francesca Moffa dell'istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente di Riccia (Campobasso). Ne ha facoltà.
FRANCESCA MOFFA, (Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente di Riccia - Campobasso). Mi chiamo Francesca Moffa, rappresentante della classe I dell'istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente di Riccia, in provincia di Campobasso.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Andrea Comina dell'istituto «Santa Maria» di Verbania. Ne ha facoltà.
ANDREA COMINA, (Istituto «Santa Maria» di Verbania). Buongiorno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, dopo aver attentamente esaminato la proposta di legge riguardante il problema dell'anoressia e la sua prevenzione in ambito sociale, ci troviamo in disaccordo rispetto agli articoli 2 e 3.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Antonella Abbrancati dell'istituto magistrale-indirizzo pedagogico sociale «Gian Vincenzo Gravina» di Crotone. Ne ha facoltà.
ANTONELLA ABBRANCATI, (Istituto magistrale-indirizzo pedagogico sociale «Gian Vincenzo Gravina» di Crotone). L'anoressia è una malattia sociale in continuo aumento e, come tale, è necessario un intervento dello Stato; colpisce soprattutto le ragazze ed essendo espressione della società del benessere prima era circoscritta al nord d'Italia e ora comincia a diffondersi in maniera preoccupante anche al sud.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Elisa Zaganelli dell'istituto tecnico commerciale di Tolentino (Macerata). Ne ha facoltà.
ELISA ZAGANELLI, (Istituto tecnico commerciale di Tolentino - Macerata).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Pamela Acestilli del liceo scientifico sperimentale ad indirizzo biologico «Agostino Chieppi» di Parma. Ne ha facoltà.
PAMELA ACESTILLI, (Liceo scientifico sperimentale ad indirizzo biologico «Agostino Chieppi» di Parma). Signor Presidente, colleghi, manifesto il mio sostegno alla proposta di legge avente per oggetto misure per la prevenzione e la cura dell'anoressia, in quanto tale proposta prende in considerazione un problema drammatico e diffuso tra le giovani generazioni, in particolare tra le ragazze. Convengo inoltre con il relatore quando parla di vera e propria malattia sociale. Stando così le cose, non vi è dubbio che lo Stato debba programmare efficaci interventi volti a tutelare la salute quale diritto del singolo ed interesse della collettività.
PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
ROSY BINDI, Ministro della sanità. Signor Presidente, il Governo esprime parere favorevole; tuttavia, dopo aver ascoltato il dibattito, si riserva, nel corso dell'iter parlamentare, di completare la proposta di legge con alcuni elementi che ritiene fondamentali. Ciò in relazione agli impegni del piano sanitario nazionale che, tra le sue strategie, prevede anche l'educazione alimentare ed interventi per la salute mentale nell'età evolutiva.
PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame della proposta di legge.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 503
...
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare la studentessa Michela Curatolo che, in qualità di relatore, illustrerà la proposta.
Attraverso gli studi e le ricerche svolte, abbiamo constatato come essa si sia molto diffusa tra i giovani, al punto da essere considerata una vera e propria malattia sociale. Riteniamo dunque indispensabile che lo Stato intervenga in materia, al fine di assicurare a tutti l'effettivo godimento del diritto alla salute, riconosciuto dall'articolo 32 della Costituzione italiana. Tale intervento mirerà a fornire a tutti gli strumenti indispensabili per la cura della
malattia, nonché adeguati progetti di educazione alimentare rivolti alle famiglie ed ai giovani: considerati gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione italiana, esso dovrà tendere altresì a rendere accessibile a tutti le medicine e le prestazioni specialistiche per la cura della malattia.
Il nostro progetto di legge si suddivide in tre articoli; i primi due riguardano la prevenzione: considerato che la malattia è spesso frutto di un'errata alimentazione nei primi anni di vita, abbiamo ritenuto l'educazione alimentare un valido strumento per evitare che possa insorgere. Le aziende sanitarie locali, pertanto, dovranno avviare adeguati progetti di educazione alimentare per le famiglie, attraverso i quali fornire adeguate informazioni sulle cause ed i rischi connessi all'insorgere della malattia, quindi sulle modalità per individuarne in tempo i primi sintomi. Le scuole di ogni ordine e grado, inoltre, dovranno inserire l'educazione alimentare nelle loro programmazioni curriculari. Considerato che l'anoressia è spesso causa del disagio giovanile e quindi della scarsa accettazione di sé, riteniamo indispensabile la presenza di uno psicologo nelle scuole, per garantire un adeguato supporto a coloro che ne avranno bisogno.
Considerato l'elevato costo dei farmaci e delle prestazioni specialistiche, il terzo ed ultimo articolo è rivolto alle famiglie meno abbienti, aventi un reddito annuo inferiore a quello stabilito annualmente dal Ministero delle finanze con proprio decreto: queste, caratterizzate dalla presenza di casi di anoressia all'interno del proprio nucleo, godranno, in base all'ultima dichiarazione dei redditi, di benefici economici e di agevolazioni fiscali legati ad un'adeguata certificazione medica. Spero di essere stata abbastanza esauriente e di ottenere pertanto il vostro assenso (Applausi).
Il primo iscritto a parlare è lo studente Riccardo Marchetti, dell'istituto tecnico commerciale e per geometri «Federico Patetta» di Cairo Montenotte (Savona). Ne ha facoltà.
Nell'istituto che rappresento esisteva tale servizio che è stato sospeso dall'ASL per mancanza di fondi: l'istituzione del servizio in tutte le scuole, invece, risulterebbe opportuna anche sotto il profilo economico, perché permetterebbe di evitare successivi costi aggiuntivi per cure ospedaliere ed oneri pesanti non solo in termini economici per le famiglie. La proposta, inoltre, prevede agevolazioni economiche per le famiglie meno abbienti, permettendo loro di curare i familiari affetti da disturbi dell'alimentazione. Riteniamo quest'ultimo punto altrettanto importante, perché l'assistenza medica specializzata e le cure farmacologiche necessarie per tali patologie comportano spesso una spesa ingente. Grazie per la vostra attenzione (Applausi).
ritengo contraria alla proposta di legge sulle misure di prevenzione e di cura dell'anoressia.
In primo luogo, non capisco perché, tra tutte le cosiddette malattie psichiche, si sia scelta proprio l'anoressia, quasi che gli psicologi scolastici debbano concentrare i loro sforzi su un solo tipo di disturbo alimentare, temuto come la peste, che, a sentire la vostra proposta di legge, colpirebbe solo le donne.
In secondo luogo, non ritengo sia lecito isolare un singolo aspetto del comportamento, l'anoressia appunto, dal contesto della personalità del ragazzo che, oltre a mangiare poco, balla, ama, pensa, studia, socializza e fa tutte queste cose in modo assolutamente unico e personale.
In terzo luogo, poiché nell'uomo non esiste nulla di tipico, perché per fortuna siamo profondamente diversi gli uni dagli altri, sia quando stiamo bene sia quando stiamo male, non si può proporre un'unica forma di intervento terapeutico valida per tutte le persone che rifiutano il cibo, a prescindere da un'analisi delle ragioni personali che sono alla base di questo comportamento.
In conclusione, chiedo che la proposta di legge venga modificata finalizzando l'intervento degli psicologi scolastici a sostegno di tutti i ragazzi e le ragazze che lo richiedano; un intervento che dovrebbe mirare a salvaguardare, anziché appiattire, le differenze esistenti tra le nostre personalità di adolescenti (Applausi).
È iscritta a parlare la studentessa Mateja Cernic dell'istituto magistrale «Simon Gregorcic» di Gorizia. Ne ha facoltà.
(Inizia il suo intervento in lingua slovena).
Onorevole Presidente, onorevoli deputati, chiedo di fare questo mio brevissimo intervento anche nella lingua slovena, anche se so che la legge di tutela giace tuttora presso la Commissione affari costituzionali.
(Prosegue il suo intervento in lingua slovena).
È iscritta a parlare la studentessa Donatella Minafra dell'istituto professionale di Stato per i servizi sociali, commerciali, turistici, grafico-pubblicitari «Luigi Einaudi» di Foggia. Ne ha facoltà.
Essa presenta diversi aspetti positivi, ma presta il fianco a qualche critica. L'anoressia è un problema che colpisce
una percentuale sempre più alta di giovani, in particolare di ragazze; le cause possono essere le più diverse e sono ancora oggetto di approfondimento da parte degli studiosi, ma le principali vanno ricercate sicuramente nell'insicurezza giovanile e nelle errate imitazioni di alcuni modelli di vita e di immagine proposti dai mass media.
Non sembra utile, dunque, ciò che è previsto dagli articoli 1 e 2 della proposta di legge: l'obbligo imposto alle ASL e alle scuole di promuovere l'educazione alimentare. Non è certamente tale tipo di informazione che può esercitare un'azione preventiva efficace. Anche la figura dello psicologo scolastico non sembra poter essere più incisiva, soprattutto se si pensa alle difficoltà con cui i soggetti colpiti sono disposti ad aprirsi e a parlare con i terapisti.
Invece, una prevenzione più efficace potrebbe essere realizzata, ad esempio, attraverso campagne pubblicitarie sviluppate in modo intelligente nei mass media e nei luoghi frequentati (Applausi).
È fondamentale che la legge intervenga per favorire la cura delle persone colpite, ma essa deve anche assumere il compito, altrettanto importante, di incidere nel tessuto sociale in cui vivono i giovani d'oggi, promuovendo modelli culturali positivi distinti da precise identità e non vuote immagini prive di contenuto.
La proposta di legge affronta questo aspetto del problema, prescrivendo l'arricchimento dell'offerta educativa delle scuole, con lo svolgimento di attività collegate ad un corretto rapporto con il cibo e con la presenza dello psicologo all'interno delle scuole.
Si tratta sicuramente di strumenti positivi e utili, ma, accanto ad essi, è bene che le scuole sappiano inserire all'interno dei loro progetti educativi la crescita umana dei giovani in modo da agire, assieme alle famiglie, per impedire la caduta in queste gravi forme di malattia.
Per tali motivi, il nostro intervento è favorevole alla proposta di legge.
In particolare, si dichiara perfettamente concorde nel considerare l'anoressia una vera e propria malattia sociale, che richiede, conseguentemente, l'assunzione di un impegno curativo da parte dello Stato.
La classe che rappresento ritiene, comunque, maggiormente rilevante un intervento preventivo rispetto a quello curativo, attribuendo particolare rilevanza al ruolo della scuola nella promozione dell'educazione alimentare.
Per tale ragione, proponiamo un emendamento integrativo all'articolo 2, che comporti la presenza all'interno di ogni scuola, oltre che di uno psicologo, anche di un esperto nutrizionista. Grazie per l'attenzione (Applausi).
Siamo favorevoli alla proposta di legge in discussione, perché ci tocca da vicino e interessa molti ragazzi, e soprattutto molte ragazze, della nostra età.
Riteniamo che ogni strumento predisposto per aiutare chi è colpito da questa grave malattia sia positivo e necessariamente da sostenere. Ci auguriamo, quindi, che essa venga approvata. Grazie per l'attenzione (Applausi).
In particolare, non condividiamo l'ipotesi della presenza costante e obbligatoria di uno psicologo all'interno di ogni struttura scolastica. Riteniamo che ciò sia inattuabile a causa della difficoltà di reperimento dei fondi e del personale qualificato necessario per mantenere attivo il servizio.
Riteniamo, inoltre, che la diffusione di tale malattia non sia sufficiente a giustificare un intervento così capillare in ambito nazionale. Infine, i benefici e le agevolazioni previste solo per questo tipo di malattia sembrano eccessivamente discriminanti nei confronti di altre patologie e di problemi giovanili di più larga diffusione, quali sono la tossicodipendenza, la bulimia e gli handicap psicofisici. Grazie.
Le cause non sono facilmente individuabili ed il problema non va assolutamente sottovalutato; per questo vorrei dire alcune cose ai genitori ed altre ai ragazzi. Ai genitori dico che dovete imparare ad ascoltare i figli, dovete essere vicini a loro per sapere cogliere i cambiamenti; dovete imparare ad accettarli così come sono, senza pretendere che siano identici a modelli che voi vi siete costruiti nella vostra mente: dovete capire che i figli non sono un investimento ma persone con una loro identità.
Ai ragazzi dico che i messaggi proposti dai vari canali vanno saputi leggere e ciò significa essere lettori attivi, critici, non passivi. La bellezza non può essere l'unico valore e soprattutto non è assoluto. Gli stilisti che annullano alcuni attributi tipici della femminilità certamente non ci amano, e allora mi auguro che con il vostro voto la proposta possa diventare legge (Applausi).
Dopo aver letto la relazione e l'articolato riguardante l'anoressia predisposti dai ragazzi di Caltanissetta, abbiamo deciso di votare a favore della proposta di legge poiché riguarda un problema molto diffuso tra gli adolescenti. L'anoressia infatti può arrecare gravi disfunzioni dal punto di vista fisico e psichico, danneggiando la vita futura dei ragazzi.
Pensiamo che per debellare questa malattia bisognerebbe cambiare il modello di riferimento per la bellezza femminile (infatti nelle sfilate di moda ci sono modelle che sono di cattivo esempio per le ragazze con minore sicurezza ed autostima); trasmettere più spesso nelle ore di maggiore ascolto sui canali televisivi più seguiti slogan informativi e più interessanti, sostituendoli a pubblicità pressoché inutili; trasmettere film adatti ai ragazzi che trattino il tema dell'anoressia dai quali si possa comprendere che non sempre va tutto per il verso giusto.
Se questa proposta di legge verrà approvata, speriamo con tutto il cuore che questa malattia abbia sempre meno riscontro tra gli adolescenti perché è doloroso che coetanei e amici si rovinino la vita per motivi non validi (Applausi).
Ciò detto, vorrei tuttavia segnalare all'attenzione dei colleghi che l'anoressia non è, secondo gli esperti in materia, un problema di educazione alimentare; trattasi, piuttosto, di una mancanza patologica di appetito determinata da cause psichiche, riconducibile più precisamente - almeno per quanto riguarda le ragazze che ne sono colpite - ad un nodo relazionale di competitività con la madre.
Più che a progetti di educazione alimentare, che per altro vanno sostenuti in quanto importanti ma ad altri fini, appare dunque più congruo insistere per la presenza in ogni distretto scolastico di un'adeguata figura professionale di sostegno per studenti, genitori ed insegnanti (Applausi).
Ha facoltà di parlare il ministro della sanità, onorevole Rosy Bindi, per esprimere il parere sulla proposta.
A tal fine, la prima integrazione dovrà riguardare - nel settore della prevenzione, dell'educazione alimentare e degli interventi per la salute - un approccio interdisciplinare: se da una parte si ritiene importante la presenza dello psicologo, riteniamo che un'équipe interdisciplinare - magari prestata, attraverso un servizio, dalle aziende sanitarie locali - possa risultare più adeguata per seguire gli studenti presso i vari istituti scolastici.
Si ritiene, inoltre, che la famiglia debba essere coinvolta in maniera più pregnante; si ritiene, altresì, necessario il coinvolgimento di tutto il mondo della comunicazione:
infatti, è ai modelli che filtrano attraverso televisione, stampa, giornali e spettacoli, che spesso si fa riferimento; ciò provoca, talvolta, atteggiamenti sia psicologici sia alimentari non adeguati.
Sul versante della cura, riteniamo che l'anoressia - insieme alla bulimia - rappresenti una vera e propria malattia sociale: sono necessari, pertanto, interventi di prevenzione e di educazione; è necessaria, altresì, una rete di servizi sanitari veri e propri, che sia uniforme sul territorio nazionale. A tal fine, voglio ricordare che il recente regolamento sulla compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie ha previsto per l'anoressia e la bulimia la esenzione totale del pagamento dei ticket sanitari, a prescindere dal reddito delle famiglie.
Infine, la proposta di legge inserisce il diritto alla salute nella più ampia problematica dei giovani di oggi, delle loro attese di vita e dei loro progetti di vita; pertanto, riteniamo che al diritto alla salute si debbano affiancare - attraverso l'integrazione dei servizi sanitari, sociali e culturali - altri servizi alla persona.
Con le integrazioni dette, il Governo si dichiara favorevole alla proposta di legge.
Passiamo ora al voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 76, testé esaminata.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione:
«Misure per la prevenzione e la cura dell'anoressia» (76):
Votanti 415
Astenuti 88
Maggioranza 208
Hanno votato sì 188
Hanno votato no 227
(È respinta - Applausi).