PRESIDENTE. Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 3, di iniziativa dei ragazzi Stefania D'Aloisio, Daniela Di Giampaolo, Stefano Pompilio, Daniela Profico e Cinzia Trabucco dell'istituto magistrale «G. Marconi» di Pescara: «Uso in comodato di libri scolastici» (Per il testo della proposta di legge vedi l'allegato).
DANIELA PROFICO, Relatore. Signor Presidente, membri del Governo, onorevoli deputati, grazie a nome mio e dei compagni della mia classe per averci offerto l'opportunità di conferire in questa sede e data l'occasione di avvicinarci alla realtà della vita politica nel suo luogo più rappresentativo.
PRESIDENTE. La ringrazio molto, non solo per la chiarezza con la quale si è espressa, ma anche perché ha impiegato solo tre minuti dei cinque a sua disposizione e questo ci aiuta a lavorare meglio.
CARMELANTONIO ZOLFO, (Liceo scientifico statale «Leonardo Da Vinci» di Reggio Calabria). Sono Carmelantonio Zolfo, portavoce della classe II B del liceo scientifico «Leonardo Da Vinci» di Reggio Calabria. Intervengo a favore della proposta «Uso in comodato di libri scolastici». L'argomento trattato suscita interesse sia perché attiene a problematiche del mondo giovanile, sia perché permette di dare un contributo concreto a questioni spesso poste solo teoricamente.
PRESIDENTE. La ringrazio.
ELISA MIOTTO, (Istituto professionale per la ristorazione e per i servizi alberghieri «Alfredo Beltrame» di Vittorio Veneto - Treviso). Buongiorno, noi interverremo contro la proposta. Sono Elisa Miotta e rappresento la II D. Noi pensiamo che la proposta sia eccessivamente macchinosa, soprattutto perché le modalità che prevedono la presentazione della domanda al preside delle scuole superiori e, successivamente, il suo invio ad una commissione centrale presieduta da due ministri, richiede tempi di studio e risorse eccessivamente ingenti per un'iniziativa che noi giudichiamo fondamentalmente scorretta.
PRESIDENTE. La ringrazio.
SANTO RUSSO, (Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Pasquale Calapso» di Siracusa). Si fa riferimento alla proposta di legge presentata dai ragazzi dell'istituto magistrale «Guglielmo Marconi» «Uso in comodato di libri scolastici». Tale proposta è stata ritenuta interessante e valida per coloro che per difficoltà economiche non riescono a seguire il corso di studi.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Noemi Pretta dell'istituto magistrale statale «Isabella d'Este Gonzaga» di Mantova. Ne ha facoltà.
NOEMI PRETTA, (Istituto magistrale statale «Isabella d'Este Gonzaga» di Mantova). Signor Presidente, colleghi, la conoscenza diretta di scuole in cui i libri di testo vengono dati in comodato e alcune riflessioni che esporremo motivano la nostra posizione contraria sulla presente proposta di legge.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Michela Mercuri dell'istituto tecnico commerciale statale «Enrico Mattei» di Amandola (Ascoli Piceno). Ne ha facoltà.
MICHELA MERCURI, (Istituto tecnico commerciale statale «Enrico Mattei» di Amandola - Ascoli Piceno). Onorevole Presidente, onorevoli cittadini, il gruppo dell'Istituto tecnico commerciale statale «Enrico Mattei» di Amandola dichiara il proprio voto a favore sulla proposta di legge di iniziativa dei ragazzi dell'Istituto magistrale «Guglielmo Marconi» di Pescara, perché ritiene che la concessione in comodato dei libri scolastici possa contribuire a realizzare, almeno in parte, quando disposto sul piano programmatico dai padri costituenti che, redigendo l'articolo 34 della Costituzione repubblicana, stabilirono che «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi».
PRESIDENTE. La ringrazio.
CLAUDIA CHIOCCHETTI, (Liceo scientifico «Antonio Vallisneri» di Lucca). Signor Presidente, parlando anche a nome dei miei compagni del Liceo scientifico «Antonio Vallisneri» di Lucca intendo esprimere il nostro dissenso nei confronti della proposta di legge sull'uso in comodato di libri scolastici. Noi non siamo contrari, naturalmente, alla finalità di tale proposta; contestiamo, però, le modalità con cui si dovrebbe conseguire lo scopo di aiutare famiglie a basso reddito.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Fabio Ricci dell'Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente di Rispescia (Grosseto). Ne ha facoltà.
FABIO RICCI, (Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente di Rispescia - Grosseto). Signor Presidente, il terzo principio fondamentale della nostra Costituzione promuove l'uguaglianza sostanziale tra i cittadini quando afferma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
PRESIDENTE. La ringrazio.
SARA MILANI, (Istituto magistrale e Liceo classico statale «Dante Alighieri» di Ravenna). Signor Presidente, onorevoli deputati, parlo a nome della classe II psicopedagogica dell'istituto magistrale e liceo classico statale «Dante Alighieri» di Ravenna.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Mariacarmela Savoca dell'istituto tecnico commerciale «Duca D'Aosta» di Enna. Ne ha facoltà.
MARIACARMELA SAVOCA, (Istituto tecnico commerciale «Duca D'Aosta» di Enna). In rappresentanza dell'istituto tecnico-commerciale «Duca D'Aosta» di Enna, esprimo parere favorevole sulla proposta di legge «Uso in comodato di libri scolastici» dell'istituto magistrale «Guglielmo Marconi», di Pescara.
PRESIDENTE. La ringrazio.
FRANCESCO CORNAGGIA, (Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Romegialli» di Morbegno - Sondrio). Signor Presidente, colleghi, intendiamo intervenire favorevolmente sulla proposta in esame.
PRESIDENTE. La ringrazio. È iscritta a parlare la studentessa Sabrina Lo Presti dell'istituto tecnico commerciale statale «Pio La Torre» di Palermo. Ne ha facoltà.
SABRINA LO PRESTI, (Istituto tecnico commerciale statale «Pio La Torre» di Palermo). Signor Presidente, colleghi, in rappresentanza dell'istituto tecnico commerciale «Pio La Torre» di Palermo, mi dichiaro favorevole allo spirito della proposta di legge, pur svolgendo alcune considerazioni sul merito. Innanzitutto, ho notato la mancanza nel testo di legge di adeguate sanzioni per la eventuale restituzione dei libri in pessime condizioni o per la mancata restituzione. Mi sembra opportuno proporre sanzioni, non certo pecuniarie, ma altrettanto adeguate. Si potrebbe, ad esempio, escludere dall'uso in comodato dei libri per l'anno successivo i responsabili dei danni.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Paolo Manzi dell'istituto professionale per odontotecnici «Alessandro Volta» di Lecco. Ne ha facoltà.
PAOLO MANZI, (Istituto professionale per odontotecnici «Alessandro Volta» di Lecco). Signor Presidente, colleghi, ritengo molto valida la proposta avanzata dai ragazzi dell'Istituto «Guglielmo Marconi» di Pescara in quanto penso sia giusto sostenere economicamente le famiglie più bisognose nelle quali vivono studenti come noi. Penso, comunque, a proposito del primo comma dell'articolo 1 della proposta in esame, che sarebbe meglio non mantenere un'unica indicazione di reddito, fissata in 35 milioni di lire lordi annui, come limite massimo sopra il quale non concedere alcun sussidio.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Tiziana Tormen dell'istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente Antonio della Lucia di Feltre (Belluno). Ne ha facoltà. È l'ultimo intervento su questa proposta, poi ascolteremo il ministro.
TIZIANA TORMEN, (Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente «Antonio della Lucia» di Feltre - Belluno). Signor Presidente, colleghi, ritengo che la proposta di legge in oggetto sia molto valida e favorisca inizialmente molte province situate soprattutto nelle zone montane. Infatti, già le popolazioni di questi paesi devono affrontare costi elevati per garantire ai figli servizi di trasporto o mense scolastiche. In considerazione, poi, dell'innalzamento dell'obbligo scolastico e della riforma dei cicli, pur non chiedendo la gratuità dei libri si chiede che gli stessi siano dati in comodato agli studenti delle famiglie meno abbienti. La proposta di legge in questione, da noi sostenuta, è mirata a favorire anche gli studenti meritevoli che sono a volte costretti a rinunciare agli studi della scuola superiore per mancanza di sufficienti disponibilità economiche familiari.
PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
LUIGI BERLINGUER, Ministro della pubblica istruzione. Il Governo è favorevole all'ispirazione complessiva del provvedimento anche perché essa è stata già parzialmente accolta nell'ordinamento dello Stato italiano. Infatti, la legge finanziaria n. 448 dello scorso anno prevede al comma 27 che sia possibile la fornitura di libri di testo, anche in comodato, agli studenti della scuola secondaria superiore in possesso dei requisiti richiesti.
PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame della proposta di legge.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 500
...
Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare la studentessa Daniela Profico che, in qualità di relatore, illustrerà la proposta (Generali applausi).
Questo applauso va bene perché è la prima ad intervenire; comunque vi invito ad applaudire, se siete interessati a farlo, dopo aver ascoltato l'intervento.
Questo risulta per noi un momento altamente formativo. Tra le tematiche che avremmo potuto sostenere, tra le tante problematiche cruciali che «attraversano» la società, non a caso la nostra attenzione si è soffermata sulla questione dell'istruzione.
La proposta di legge che intendiamo illustrare, infatti, scaturisce dalla constatazione che l'istruzione e la formazione - valori di interesse nazionale - sono finalizzati alla crescita ed alla valorizzazione della persona per un suo adeguato inserimento nella vita sociale e lavorativa. È per questo che la Costituzione sancisce il diritto all'istruzione per ciascuno, senza esclusioni.
Ciò nonostante molte famiglie, vivendo nell'indigenza, anche a causa della disoccupazione, non possono assicurare l'istruzione superiore ai loro figli in quanto non sono in condizione di affrontare le onerose spese relative all'acquisto dei libri di testo e dei sussidi didattici di base.
In forza di ciò, per rendere effettivo il diritto all'istruzione e raggiungere così l'uguaglianza sostanziale sancita nel secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione dove si afferma che: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (...)», noi proponiamo che, in circostanze come queste, sia lo Stato ad assicurare la fornitura in comodato gratuito dei libri di testo agli studenti delle scuole medie superiori statali, che versino in disagiate condizioni economiche e che ne facciano richiesta.
La copertura finanziaria del servizio sarà garantita attraverso il prelievo di quote percentuali sulle vincite in denaro dei concorsi a premio nazionali; in questo modo non si graverebbe sul bilancio dello Stato.
I libri, una volta utilizzati, dovranno essere restituiti in buono stato di conservazione in modo da garantire il servizio anche per gli anni a venire.
Illustrato il contenuto della proposta, desideriamo fare una considerazione di carattere generale.
Cimentarci in questo esercizio ci ha resi consapevoli delle difficoltà di legiferare, di prendere posizione tra interessi a volte inconciliabili e della lesione che si può recare ad una parte od all'altra nell'assumere una posizione. Ad esempio,
abbiamo definito statali le scuole ammesse al beneficio espresso dalla nostra legge, pur consci del dibattito attualmente in corso nella società tra scuola statale e scuola privata. Abbiamo reso per taluni gratuito un servizio che è fonte di reddito per importanti settori di attività, come le case editrici ed i librai. Ci siamo accorti, quindi, che anche una piccola istanza come la nostra può sottendere molteplici insidie. La garanzia del massimo equilibrio raggiungibile e della massima equità complessiva non può che venire dalla democratica dialettica parlamentare, momento di alta mediazione tra le parti.
Grazie ancora per averci dato modo di cogliere tutto ciò (Applausi).
Il primo iscritto a parlare è lo studente Carmelantonio Zolfo del liceo scientifico statale «Leonardo Da Vinci» di Reggio Calabria. Ne ha facoltà.
Questa proposta fornisce un'altra soluzione concreta al diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Ben venga, dunque, il comodato prestito d'uso dei libri scolastici agli studenti della scuola media superiore statale di secondo grado, con l'impegno però che la consegna dei libri non subisca ritardi rispetto all'inizio delle lezioni e con l'augurio che quando sarà possibile si prospetti la trasformazione del comodato in possesso definitivo. Se ciò avverrà, lo Stato avrà fatto un buon investimento ed avrà domani cittadini più consapevole del proprio ruolo nella società.
Nell'auspicare l'approvazione di questo provvedimento, vi ringrazio dell'attenzione (Applausi).
È iscritta a parlare la studentessa Elisa Miotto dell'istituto professionale per la ristorazione e per i servizi alberghieri «Alfredo Beltrame» di Vittorio Veneto (Treviso). Ne ha facoltà.
Non riteniamo formativo né il fatto di individuare all'interno di una scolaresca gli allievi più bisognosi, scelta che creerebbe inevitabilmente delle discriminazioni, né tanto meno il fatto di consegnare a questi ultimi dei libri di testo in comodato. Il fatto di dover utilizzare dei manuali scolastici che dovrebbero poi venire restituiti ad altri studenti economicamente svantaggiati pone i ragazzi in una condizione di precarietà scolastica, al contrario dei fortunati possessori di libri propri. Essi si sentiranno in dovere di utilizzare con delicatezza i volumi di studio, evitando di sottolinearli o integrarli con appunti e non potranno appropriarsi in toto dei libri di testo.
Grazie per l'attenzione (Applausi).
È iscritto a parlare lo studente Santo Russo dell'istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Pasquale Calapso» di Siracusa. Ne ha facoltà.
Per quanto riguarda l'articolo 1, si propone che i beneficiari di tale iniziativa, oltre a dimostrare di appartenere a famiglie con reddito annuo basso, dimostrino anche di conseguire un profitto più che discreto nel corso dell'anno precedente.
Per quanto concerne l'articolo 3, si propone, con l'aggiunta di un comma, che la restituzione dei libri avvenga entro 15 giorni dalla chiusura della scuola; in caso contrario, si perde il diritto per l'anno successivo.
Si propone inoltre che ogni scuola, oltre ad avere una sua biblioteca ed emeroteca, messe a disposizione dei giovani, abbia anche ambienti strutturati in modo adeguato, affinché ogni alunno possa riporre libri, materiale didattico ed altro. Grazie (Applausi).
Si può ritenere, in generale, che il comodato favorisca l'attuazione del principio costituzionale del diritto allo studio ma, in particolare, questa pratica determina parecchi problemi. Se la concessione del comodato venisse riservata a studenti di famiglie a basso reddito, già presentare la sola richiesta sarebbe in qualche modo discriminante per la famiglia; si concederebbe tale diritto a chi, con varie strategie, riuscisse comunque ad evadere le maglie del fisco con dichiarazioni dei redditi non veritiere. Infine, non riteniamo possibile che le domande presentate nell'intero territorio nazionale, affidate ad una commissione ministeriale, siano esaminate in tempi ragionevolmente brevi.
Se, invece, il comodato dei libri fosse previsto per qualsiasi studente lo richiedesse, la spesa statale risulterebbe insostenibile, dovendosi erogare ad ogni istituto un notevole stanziamento all'inizio del progetto per l'acquisto di tutti i libri ed aumentare gli oneri di bilancio delle singole scuole per il personale addetto alla gestione dell'iniziativa (Applausi).
La lievitazione dei prezzi dei libri di testo, registrata negli ultimi anni, ben più alta dei tassi di inflazione, sembra rendere sempre più difficile l'effettiva fruizione del diritto allo studio per i privi di mezzi, specie se appartenenti a famiglie numerose, con più figli iscritti a scuole superiori. Ben venga, quindi, un servizio che, costituendo un patrimonio librario pubblico presso ogni scuola, lo renda disponibile
per coloro che, non potendo affrontare spese incompatibili con i redditi familiari, sarebbero costrette ad abbandonare gli studi.
Ci pare opportuno, poi, sottolineare che l'istituzione...
È iscritta a parlare la studentessa Claudia Chiocchetti del liceo scientifico «Antonio Vallisneri» di Lucca. Ne ha facoltà.
Secondo l'articolo 1 della proposta in esame, potrebbero fare domanda le famiglie con reddito annuo inferiore a 35 milioni; purtroppo, in Italia l'attendibilità delle dichiarazioni dei redditi è molto bassa a causa dell'evasione fiscale. Questa proposta rischia, allora, di favorire ingiustamente soprattutto le famiglie provenienti da categorie non certo bisognose ma, sicuramente, ad alto rischio di evasione fiscale, cosicché lo Stato finirebbe per fornire gratuitamente libri a figli di persone benestanti. Finché non ci saranno strumenti più adeguati per misurare il reale tenore di vita delle famiglie, a nostro avviso, proposte come questa devono essere respinte.
Per tali ragioni, annunciamo il nostro voto contrario e invitiamo l'Assemblea a fare altrettanto (Applausi).
Tutti noi sappiamo quanto il disagio economico costituisca uno dei più gravi ostacoli all'effettiva uguaglianza e quanto la conseguente impossibilità di accedere all'offerta formativa e culturale rappresenti una delle più ingiuste forme di discriminazione.
È vero che negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una scolarizzazione di massa che ha coinvolto anche le classi sociali meno agiate ma è noto a tutti che moltissime famiglie sono costrette a sostenere sforzi notevoli per consentire ai loro figli di esercitare quello che sulla carta è un diritto riconosciuto e garantito a tutti dalla Costituzione. Infatti, l'articolo 34, terzo comma, così recita testualmente: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». Per rendere effettivo tale diritto, è però necessario che lo Stato fornisca i mezzi concreti.
La proposta di legge in esame, a mio parere, interpreta in modo ottimale l'esigenza... (Applausi).
È iscritta a parlare la studentessa Sara Milani dell'istituto magistrale e liceo classico statale «Dante Alighieri» di Ravenna. Ne ha facoltà.
Siamo giunti alla decisione di votare contro la proposta di legge sui libri in comodato sulla base di tre osservazioni.
In primo luogo, il libro di testo non viene quasi mai esaurito nell'arco di un anno, ma viene utilizzato anche l'anno successivo; perciò si creerebbero dei problemi nel passaggio da alunno ad alunno.
In secondo luogo, il libro, è un qualcosa di personale; non è soltanto un oggetto, ma uno strumento di lavoro, dove ciascun alunno opera con note, appunti e sottolineature.
In terzo luogo, riteniamo questa proposta di legge soltanto un palliativo rispetto ad un problema che coinvolge più parti: il Governo, che dovrebbe attuare e promuovere una politica di sgravi fiscali a favore delle famiglie; le case editrici, che dovrebbero attuare una politica di diminuzione dei costi dei libri; gli insegnanti, che dovrebbero adottare solo dei testi che vengono veramente utilizzati. Grazie.
La proposta, infatti, realizza il diritto all'istruzione, sancito dall'articolo 34 della Costituzione e tende a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto l'uguaglianza dei cittadini ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Riteniamo che lo Stato debba intervenire per rimuovere tali ostacoli e questa proposta potrebbe finalmente rendere sostanziale l'uguaglianza tra i cittadini. Essa potrebbe inoltre contrastare la dispersione scolastica, che si verifica soprattutto laddove sono presenti famiglie a basso reddito e non in grado di far fronte alle spese necessarie al mantenimento scolastico.
Consideriamo positiva la nota contenuta al punto 4, riguardante il prelievo finanziario delle vincite nazionali. Ciò, infatti, oltre ad assicurare continue risorse, non inciderebbe sulle finanze dello Stato.
Per quanto riguarda infine la commissione presieduta dal ministro della pubblica istruzione... (Applausi).
È iscritto a parlare lo studente Francesco Cornaggia dell'istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Romegialli» di Morbegno (Sondrio). Ne ha facoltà.
La sola affermazione che la scuola è aperta a tutti non basta; è evidente, infatti, che l'effettiva possibilità di accedere all'istruzione dipenda poi in sostanza dalle condizioni sociali ed economiche delle famiglie e che l'istruzione non debba essere privilegio di pochi e, cioè, dei ceti più elevati o economicamente benestanti.
Non va inoltre dimenticato che soltanto la persona che è preparata culturalmente può partecipare con consapevolezza alla vita politica ed evitare di essere relegata ai margini della vita sociale.
La situazione della scuola superiore è senz'altro particolare, dato che non è obbligatoria e quindi non gratuita. Occorre pertanto renderla non eccessivamente onerosa. Al contrario, è incontestabile che la spesa per i libri scolastici incide pesantemente sul bilancio delle famiglie.
Consentire l'uso in comodato dei libri scolastici, secondo i criteri illustrati nella proposta di legge, consente a nostro avviso di ridurre le differenze nelle condizioni... (Applausi).
In secondo luogo, il ruolo della commissione, previsto dal comma 5, non dovrebbe essere quello di selezionare le domande, ma di individuare le cosiddette scuole a rischio frequentate da alunni meno abbienti, affidando al preside e agli altri organi della scuola, nel rispetto dello spirito dell'autonomia scolastica, il compito di scegliere i beneficiari del comodato perché meglio conoscono la realtà locale. Infine, perché limitare il comodato solo ai libri e non estenderlo ad altro materiale didattico (Applausi)?
Ritengo che sia più equo istituire una tabella per fasce di reddito che tenga conto non solo dei redditi conseguiti ma anche del numero dei componenti il nucleo familiare. Più numerosa sarà la famiglia, più alta sarà la tolleranza del reddito conseguito e viceversa. Mi auguro che questa proposta di legge raccolga il favore della maggioranza di noi perché sarebbe un degno accoglimento del principio nel diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Grazie per la cortese attenzione (Applausi).
Per le ragioni suesposte ci dichiariamo favorevoli e quindi sosterremo la proposta di iniziativa dei ragazzi dell'Istituto magistrale «Guglielmo Marconi» di Pescara che rende effettivo e sostanziale il diritto allo studio dei giovani d'oggi (Applausi).
Ha facoltà di parlare il ministro della pubblica istruzione, onorevole Luigi Berlinguer, per esprimere il parere sulla proposta.
Da questa norma deriva il compito per lo Stato di emanare un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che è in via di pubblicazione, nel quale si dà disposizione affinché le prescrizioni normative diventino realtà. È la prima volta nella storia del nostro paese.
Tuttavia, vorrei aggiungere che molte considerazioni critiche qui svolte hanno un fondamento e, del resto, lo stesso ordinamento dello Stato, in questo momento, ne tiene conto.
Quindi, si tratta di una ispirazione giusta e infatti anche in altri ordini scolastici, per esempio all'università, spesso vengono forniti i libri di testo nelle biblioteche a coloro che vi possono accedere ma non hanno la possibilità di acquistarli direttamente.
D'altro canto, una iniziativa del genere deve essere svolta insieme all'altra iniziativa, anch'essa prevista dalla legge finanziaria, di fornire libri di testo per gli ordini scolastici inferiori (cioè per tutta la scuola dell'obbligo) direttamente agli studenti e agli scolari che non siano in grado di acquistarli e quindi che diventino di proprietà di quegli studenti e di quelle famiglie.
Si tratta di diversi modi di intervenire per alleggerire il costo dello studio, anche attraverso il prezzo dei libri di testo.
Però, è giusto anche apportare alcuni cambiamenti, alcuni emendamenti al testo, perché alcuni princìpi e alcune norme in esso contenuti effettivamente possono non essere condivisibili. Per esempio, lo stesso ordinamento italiano estende a tutti gli studenti, di qualunque scuola, pubblica o privata, il sostegno per l'acquisto dei libri di testo; lo prevede già la legge italiana. Per esempio, è un po' macchinoso il meccanismo che attribuisce ad una commissione, presieduta dai Ministri della pubblica istruzione e da quello per la solidarietà sociale, il compito di selezionare le domande, perché questa attività è di competenza delle regioni e dei comuni e quindi la fase attuativa deve essere decentrata, affinché possa avere una certa rapidità ed efficacia. Poi, è giusto anche prevedere sanzioni - il Governo è molto sensibile a ciò che è stato affermato in quest'aula oggi - per coloro che ne abusano, che non hanno il senso di responsabilità di custodire un libro con quell'amore, con quella serietà con cui esso deve essere custodito, particolarmente quando deve essere utilizzato l'anno dopo da un altro studente.
Sono state quindi formulate una serie di osservazioni in base alle quali si può concludere che la giusta ispirazione del provvedimento può essere resa in qualche misura più efficace apportando alcuni cambiamenti nel testo (Applausi).
Passiamo ora al voto.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 3, testé esaminata.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione:
«Uso in comodato di libri scolastici» (3):
Votanti 461
Astenuti 39
Maggioranza 231
Hanno votato sì 275
Hanno votato no 186
(È approvata - Applausi).