TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 788 di Mercoledì 11 ottobre 2000


MOZIONE
relativa alla proposta di sospensione del Partito Radicale Transnazionale
dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC)

La Camera dei deputati,
premesso che:
nello scorso mese di maggio la Federazione russa ha richiesto l'espulsione del Partito Radicale Transnazionale dal Consiglio economico e sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, accusandolo di sostegno al terrorismo, al narcotraffico e alla pedofilia;
il 23 giugno il Comitato per le organizzazioni non governative delle Nazioni Unite, con forti riserve espresse da diversi suoi membri, aveva proposto, su richiesta della Federazione russa, la sospensione per tre anni dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale;
il Governo italiano, nella persona del Sottosegretario agli Affari Esteri Rino Serri nella risposta data al Senato all'interrogazione (3-03797) del senatore Milio il 21 luglio scorso aveva sostenuto l'infondatezza e la mera strumentalità delle accuse avanzate dalla Federazione russa nei confronti del PRT affermando la necessità di ottenere un rinvio della discussione presso l'ECOSOC nella sessione autunnale in funzione «della costruzione di un consenso più ampio ad una ripulsa della proposta di sospensione» ed individuando in particolare nei paesi in via di sviluppo i destinatari di uno specifico lavoro di lobby per evitare la decisione di sospendere il Prt;
nella risposta del 26 luglio 2000 alla Camera dei Deputati all'interrogazione (3-06108) dell'onorevole Taradash, il Presidente del Consiglio dei ministri aveva affermato di poter assicurare «che è ferma intenzione del Governo italiano avvalersi del tempo in questo modo guadagnato per svolgere un'opera di informazione nei confronti dei componenti dell'organizzazione allo scopo di acquisire i consensi necessari affinché ad ottobre la decisione non sia di compromesso, ma di riconoscimento delle buone ragioni di cui lei si è fatto portatore»;
tale opera di informazione e di sensibilizzazione non sembra al momento essere stata in grado di garantire la costituzione e il consolidamento all'interno dell'Assemblea dell'ECOSOC, di un fronte maggioritario di paesi schierati a favore della non sospensione dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale e dunque del rispetto del principio della libertà di espressione per tutte le Ong alle Nazioni Unite;
nella riunione del 27 settembre il Comitato sulle Organizzazioni non governative delle Nazioni Unite ha infatti accolto la proposta della Federazione russa e ha raccomandato al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) la sospensione per tre anni dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale;
contro questa decisione si sono schierati il Cile, la Francia, la Germania, la Romania e gli Stati Uniti, pronunciandosi a favore della tutela delle libertà di manifestazione del pensiero alle Nazioni Unite, nonché a favore della tutela dei principi liberali dello stato di diritto, del giusto processo e del diritto di difesa;
tali principi vengono sistematicamente calpestati nel corso delle procedure di messa sotto accusa delle Ong da parte degli organi competenti delle Nazioni Unite;
la decisione finale spetta ora all'ECOSOC un organo dell'ONU composto da 54 Stati che il 18 ottobre sarà chiamato a confermare o a respingere la raccomandazione del Comitato sulle Organizzazioni non governative;
la conferma da parte dell'ECOSOC della sospensione dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale costituirebbe un grave e pericolosissimo precedente che metterebbe a rischio il diritto e la libertà di tutte le Organizzazioni Non Governative di esprimere liberamente il proprio pensiero alle Nazioni Unite;

impegna il Governo

ad attivarsi urgentemente sia in sede bilaterale che in sede di Nazioni Unite, nonché nelle istituzioni dell'Unione europea e in sede di Consiglio d'Europa, affinché sia respinta in sede ECOSOC la raccomandazione di sospendere per tre anni la partecipazione del Partito Radicale Transnazionale dai lavori delle Nazioni Unite e ad assumere il ruolo di leadership di uno schieramento di paesi che sia in grado di ribadire con forza, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dei diritti umani, la piena libertà di espressione delle Organizzazioni Non Governative alle Nazioni Unite.
(1-00478)
«Boato, Mussi, Pisanu, Selva, Soro, Paissan, Follini, Rogna Manassero di Costigliole, Bastianoni, Iacobellis, Brugger, Villetti, Teresio Delfino, Bicocchi, La Malfa, Manca, Di Capua, Mazzocchin».
(4 ottobre 2000)



MOZIONE
relativa alla mancata conversione del decreto-legge n. 111 del 2000
in materia di cancellazione dalle liste elettorali dei cittadini irreperibili

La Camera,
preso atto della sconcertante ed allarmante replica del Governo all'interpellanza ex articolo 138-bis, a firma Pisanu, Selva, Pagliarini, Follini, Volontè e Rebuffa, in ordine alla decadenza del decreto-legge 10 maggio 2000, n. 111

impegna il Governo

a compiere senza indugio gli atti indispensabili a ripristinare la situazione anteriore al decreto-legge e a rendere così conformi alla legislazione vigente le liste elettorali;
a comunicare alla Camera entro il 30 settembre 2000 gli atti compiuti e l'elenco degli elettori cancellati e reintegrati nelle liste elettorali indicandoli con le complete generalità.
(1-00473) «Pisanu, Selva, Pagliarini, Volontè, Follini, Rebuffa».
(20 luglio 2000)



INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

SORO, BOCCIA, DUILIO e VOGLINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere- premesso che:
si è aperto da qualche giorno un nuovo anno scolastico molto importante, soprattutto a seguito della riconosciuta autonomia alle istituzioni scolastiche;
sono in atto molteplici processi di riforma che devono essere aiutati a tradursi in processi di cambiamento;
le trasformazioni della scuola in atto richiedono una qualificata professionalità da parte di tutti gli operatori scolastici;
ad una maggiore qualificazione professionale deve corrispondere una sostanziale riqualificazione economica di tutto il personale della scuola, oggi del tutto inadeguata;
il mondo della scuola rivela segni di insofferenza e di disagio, anche in relazione all'applicazione del decreto legge 28 agosto 2000, recante «Disposizioni urgenti per l'avvio dell'anno scolastico 2000-2001»;
lo sciopero nazionale svoltosi il 9 scorso segnala un ormai incontenibile disagio degli operatori scolastici;
occorre fronteggiare la situazione con fatti concreti più che con dichiarazioni -:
quali interventi sul piano generale, il Governo intenda porre in essere per assicurare agli operatori della scuola una adeguata riqualificazione economica, che riconosca significativamente e rimotivi la loro attività indispensabile per la crescita dei giovani e per lo sviluppo complessivo del nostro Paese e quali correttivi, su un piano più specifico, pensa di assumere per salvaguardare il principio della continuità didattica e i diritti del personale docente. (3-06378)

STEFANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che -:
in data 30 settembre 2000, nella cronaca del Giornale di Vicenza è apparso un articolo nel quale il giornalista afferma: «E proprio da Vicenza, in particolare dal Caoc - Combined Air Operations Centre - che ha sede alla V Ataf [...] il servizio di intelligence Nato, ha inviato alla Casa Bianca un dossier sull'asse Bossi-Haider»;
il giornalista quindi prosegue con le seguenti affermazioni: «Nel mirino c'è soprattutto il leader della Lega. Si legge testualmente »è uno dei personaggi che più di altri può destabilizzare la politica italiana nei prossimi mesi«. Secondo il rapporto l'asse nazionalista-xenofobo sarebbe da considerare »destabilizzante per l'Italia« e preoccupante per la Stessa Nato»;
dai virgolettati dell'articolo il giornalista pare avere avuto accesso diretto al documento di informativa nei confronti dell'onorevole Bossi;
il contenuto dei virgolettati dimostrano una viva attenzione e preoccupazione da parte dell'autore del documento informativo sull'azione politica della Lega Nord e del Suo Segretario vista come danno per l'Italia e per la Nato -:
se siano a conoscenza dei fatti enunciati dal «Giornale di Vicenza», se corrispondano al vero le circostanze addotte dalla testata in oggetto, ed in caso affermativo, quali contromisure operative e quali iniziative politiche il Governo Italiano intenda adottare per tutelare la propria sovranità e il libero svolgimento della libera dialettica politica all'interno della Repubblica Italiana verso questa grave intromissione. (3-06379)

MARZANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la notizia dell'accordo tra Enel e Vodafone per l'acquisto di Infostrada, se confermata, rappresenterebbe un'ulteriore espansione del controllo pubblico su parti rilevanti del sistema produttivo; l'operazione viene condotta da una società monopolista, quindi avvantaggiata dagli extraprofitti derivanti dal suo potere di mercato, che le permette di praticare tariffe superiori del 10-15 per cento rispetto alla media europea e di reperire a condizioni di favore i necessari mezzi di finanziamento (la mancanza di una vera concorrenza energetica è stata tra l'altro recentemente denunciata dallo stesso governatore Fazio); questi extraprofitti permettono di finanziare l'operazione, mettendo di fatto gli oneri a carico degli utenti; l'espansione dell'Enel in settori quali l'acqua e la telefonia fissa, a cui si aggiunge l'acquisto di Infostrada, sembra prefigurare la costituzione di un conglomerato assai simile a una «nuova Iri», come denunciato dallo stesso ministro delle finanze Del Turco -:
quale sia la valutazione del Presidente del Consiglio e quali iniziative intenda assumere con riferimento al contrasto di orientamenti tra il Ministro delle finanze da un lato e il Ministro del tesoro, azionista Enel, nonché lo stesso Presidente dell'Enel dall'altro o continui a far finta di niente perché tanto alla fine pagano sempre i cittadini. (3-06380)

GRIMALDI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la situazione in Medio Oriente rischia di degenerare sempre più, coinvolgendo anche ambienti e popolazioni che avevano trovato coesistenza e convivenza contando sulla realizzazione di un processo di pace;
il mondo arabo esprime una partecipazione ai fatti di Palestina che va anche oltre la politica seguita dai vari governi;
l'opera di mediazione fin qui seguita dagli Stati Uniti si sta dimostrando inadeguata e da più parti si guarda all'Europa come a un interlocutore necessario per favorire la distensione e la pace;
il nostro paese ha già svolto una politica importante, accreditandosi come elemento di raccordo tra i paese del bacino del Mediterraneo e la Comunità Europea;
quali ulteriori passi il nostro governo intende intraprendere per rafforzare questo ruolo e contribuire a portare tranquillità e pace in quella zona del mondo. (3-06381)

LODDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi la stampa ha dato ampio risalto alla notizia proveniente dagli USA che due giovani ricercatori italiani, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, hanno scoperto una proteina capace di offrire interessanti prospettive di cura ai bambini affetti da neuroblastoma;
i due ricercatori svolgevano originariamente tale ricerca presso l'Università Cattolica di Roma, dove avevano ampiamente intuito la portata dei loro studi;
ad un certo punto Antonio Iavarone e Anna Lasorella abbandonarono l'Università italiana per proseguire le ricerche all'«Albert Einstein College» di New York, in quanto - secondo le loro testuali affermazioni riportate negli articoli di giornale - «in Italia non era possibile lavorare con serenità»;
nella fattispecie, la carenza di serenità si configurava con la pressante richiesta, fatta dal primario della clinica di oncologia pediatrica di quella Università, professor Renato Mastrangelo, di inserire il nome del proprio figlio quale coautore delle pubblicazioni scientifiche da essi prodotte;
sempre a detta dei due ricercatori, ad una prima fase di obbligata connivenza, che fruttò al figlio del primario la firma illegittima su ben 25 pubblicazioni, fece seguito un condivisibile rifiuto al quale il professore reagiva impedendo di fatto ai due ogni attività di ricerca;
da un atto di sindacato ispettivo risulta che già nel 1999, tale situazione era stata portata all'attenzione di alcune componenti politiche nonché di mass media;
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero,se non ritenga urgente promuovere un'idonea azione volta a scoprire i responsabili di simili illegittimi comportamenti, garantendo all'interno delle università che solo chi è veramente meritevole e capace prosegua nella propria attività accademica e quali iniziative intenda assumerei per evitare che simili fatti abbiano a ripetersi. (3-06382)

CREMA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il grave dissesto idrogeologico in cui versa una percentuale altissima del territorio nazionale è emerso e continua ad emergere drammaticamente ogniqualvolta le condizioni climatiche - peraltro non sempre particolarmente avverse - determinino un aumento delle precipitazioni con quello che ne consegue in perdite di vite umane e di beni;
tale dissesto è ascrivibile, principalmente, allo stato di abbandono dei territori montani, non solo da parte delle popolazioni, che non trovano motivazioni sufficienti al loro permanervi, ma anche da parte delle amministrazioni locali e centrali, che nel corso dei decenni non hanno cercato di arginare lo spopolamento, ma lo hanno favorito con la creazione di ulteriori disagi, quali la chiusura di scuole e uffici postali e, in un futuro non lontano, degli stessi uffici comunali, mostrando estrema disattenzione, quando non dolo, nella difesa del territorio e dell'ambiente.
se non si ritenga opportuno un ripensamento complessivo della politica nazionale nei territori montani, che passi attraverso la riappropriazione del demanio fluviale - molte volte illegalmente occupato - e la radicale pulizia idraulica degli alvei, il mantenimento e - laddove necessario - il ripristino di servizi sociali sconsideratamente ritenuti antieconomici, la messa a punto di incentivi economici e fiscali, una massiccia opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e dei giovani - attraverso la scuola - sulla salvaguardia del territorio e dell'ambiente come già attuato da alcuni Paesi europei. (3-06383)

MANTOVANO, SELVA e ARMAROLI. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri. - Per sapere - premesso che:
è imminente il varo di un provvedimento amministrativo del ministero della Sanità di autorizzazione alla distribuzione della cosiddetta «pillola del giorno dopo». In realtà, se questo tipo di farmaco fosse diffuso alla stregua di un comune contraccettivo, al più da consegnare dietro prescrizione medica, ci si troverebbe di fronte, oltre che a una ulteriore banalizzazione dell'aborto, a una evidente violazione della legge n. 194 del 22 maggio 1978. La «pillola del giorno dopo», pur essendo presentata come «contraccettivo d'emergenza», è invece potenzialmente un abortivo, perché impedisce l'annidamento dell'ovulo fecondato: assumere la pillola equivale quindi, nella gran parte dei casi a interrompere volontariamente la gravidanza. Perché ciò sia possibile la legge 194 impone che la donna si rivolga a un consultorio, a una struttura socio sanitaria, o al medico di fiducia, i quali devono svolgere i necessari accertamenti medici, tentare un'opera di dissuasione, e rilasciare il certificato che permette di eseguire l'intervento (così prescrivono gli articoli 4 e 5). Se la pillola fosse venduta in farmacia o distribuita in ambulatorio al di fuori della procedura ricordata, il medico e il farmacista sarebbero responsabili del reato previsto dall'articolo 19 della stessa legge (aborto clandestino) che prevede la reclusione fino a tre anni, né verrebbero scusati dal decreto del ministero della Sanità, perché quest'ultimo non ha il potere di derogare a una legge dello Stato -:
se il Presidente del Consiglio condivida la decisione che il Ministro della Sanità intende adottare e se invece non ritenga indispensabile un ripensamento in ordine alla distribuzione della «pillola del giorno dopo».(3-06384)

MANZIONE, APOLLONI, DE FRANCISCIS, MIRAGLIA DEL GIUDICE e RICCI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la massiccia adesione allo sciopero organizzato lunedì 9 ottobre dai maggiori sindacati confederali della scuola e dallo Snals costituisce un segnale evidente del malessere dell'intero corpo insegnante;
il riconoscimento del ruolo e del valore della funzione docente, nonché l'adeguamento delle retribuzioni degli stessi insegnanti agli standard europei, sono le rivendicazioni emerse dagli slogan dei dimostranti -:
quali provvedimenti il Governo intende prendere al fine di valorizzare la professionalità di tutti gli insegnanti e di adeguare le retribuzioni degli stessi alle medie europee. (3-06385)

CHERCHI e CHIAMPARINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere le variazioni del reddito disponibile delle famiglie in conseguenza delle misure adottate dal Governo con il decreto legge fiscale e con il disegno di legge finanziaria. (3-06386)