TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 765 di Mercoledì 19 luglio 2000


MOZIONI RELATIVE ALL'UTILIZZO DEL RICAVATO DELLA VENDITA DELLE CONCESSIONI UMTS

La Camera,
premesso che:
il Presidente del Consiglio ha dichiarato alla Camera nel discorso programmatico del 27 aprile 2000 che «il Governo si accinge ad avviare in fase operativa la gara per il cosiddetto Umts, il telefono mobile di ulteriore generazione»; e che «non sia ipotizzabile che una gara per cinque licenze Umts possa portare allo Stato meno di 25 mila miliardi»; e infine che «è giusto che tali risorse vengano utilizzate per finalità prioritarie a cui potremmo provvedere solo in parte con i nostri risparmi di bilancio»;
tali affermazioni del Presidente del Consiglio lasciano nel dubbio cosa il Governo intenda per «finalità prioritarie», su quali elementi di valutazione abbia calcolato la cifra di 25 mila miliardi d'incasso per lo Stato, come intenda svolgere la gara per le concessioni;
è indispensabile contemperare l'interesse dell'erario ad incamerare il maggior volume di entrate straordinarie con l'interesse economico generale, e quindi indirettamente anche erariale, allo sviluppo di un settore produttivo altamente competitivo;
il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, grande economista liberale, scrisse al Governo dell'epoca che «qualsiasi entrata straordinaria o imprevista deve, nell'interpretazione corretta dell'articolo 81 della Costituzione, essere destinata a ridurre l'ammontare del debito pubblico»;
la legge n. 432 del 1993, istitutiva del Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, prescrive di conferire a tale fondo il gettito derivante da entrate straordinarie dello Stato;

impegna il Governo:

a destinare tutti i proventi delle concessioni per la telefonia mobile cosiddetta Umts al riacquisto per ammortamento di titoli del debito pubblico;
ad inserire nel disciplinare di gara per le licenze ogni opportuna disposizione a tutela dell'estensione del mercato, dell'ambiente e della salute.
(1-00461)
«Pisanu, Selva, Pagliarini, Follini, Volontè, Sanza, Martino».
(7 giugno 2000)

La Camera,
premesso che:
l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la deliberazione del 21 giugno 2000, ha definito le procedure per il rilascio delle licenze individuali per i sistemi di comunicazioni mobili di terza generazione, Umts (Universal mobile telecommunications systems), e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza;
la licitazione per l'aggiudicazione delle licenze relative ai sistemi mobili di terza generazione prevede una fase di accertamento dei requisiti di idoneità all'installazione e all'esercizio di una rete di terza generazione ed una fase di aggiudicazione sulla base della somma più elevata offerta dai partecipanti alla gara, con miglioramenti competitivi, ai fini dell'utilizzo, per la durata della licenza, di una risorsa frequenziale nella banda riservata ai sistemi mobili di terza generazione;
il Comitato dei Ministri, istituito con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 2000 per l'aggiudicazione di tali licenze, ha stabilito il valore base della licitazione per ciascuna licenza, anche tenendo conto degli esiti delle gare Umts già esperite o in corso in Europa a partire dal quale si potranno effettuare miglioramenti competitivi; entro fine luglio saranno disponibili il bando ed il disciplinare di gara, le manifestazioni di interesse dovranno giungere entro il prossimo 30 agosto e le offerte entro il 20 settembre, mentre si prevede la graduatoria dei vincitori entro il 15 novembre dell'anno in corso;
in diverse occasioni membri del Governo, a partire dal Presidente del Consiglio dei ministri, hanno ribadito che l'aggiudicazione delle licenze Umts dovrà garantire comunque un'entrata minima per le casse dello Stato compresa tra i 20mila e i 30mila miliardi di lire;
la legge 27 ottobre 1993, n. 432, Istituzione del Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, prescrive di conferire a tale Fondo il gettito derivante da entrate straordinarie dello Stato, nei limiti stabiliti dai rispettivi provvedimenti legislativi;
il Governo italiano, in seguito al Consiglio europeo straordinario, tenutosi a Lisbona il 23 e 24 marzo 2000, che aveva individuato nuovi obiettivi strategici al fine di sostenere l'occupazione e lo sviluppo nel contesto di una «nuova economia», obiettivi ribaditi e precisati nel corso del Consiglio europeo di Feira del 19 e 20 giugno scorso, ha adottato un Piano d'azione per la Società dell'informazione che prevede tre aree di intervento: il capitale umano (formazione, istruzione e ricerca), l'innovazione nei servizi della pubblica amministrazione, la definizione di regole e procedure per lo sviluppo del commercio elettronico;
il Ministro dell'ambiente, con proprio decreto del 10 settembre 1998, n. 381, ha emanato un regolamento recante le norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana;
è in corso di emanazione un decreto interministeriale attuativo dei principi della legge quadro sull'elettromagnetismo recante i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per tutte le frequenze elettromagnetiche;

impegna il Governo:

a destinare in via prioritaria gli incassi derivanti dalla concessione delle licenze per i sistemi di comunicazioni mobili di terza generazione (Umts) alla riduzione dello stock del debito pubblico, conferendo la maggior parte delle somme relative al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e, in ogni caso, a non finanziare spese di parte corrente;
a destinare una quota significativa di tali introiti alla copertura finanziaria di un programma straordinario di interventi secondo quanto previsto dal «Piano d'azione per la Società dell'informazione» con particolare attenzione al Mezzogiorno, ed al finanziamento della ricerca sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico sulla salute umana, degli interventi per ridurre lo stesso inquinamento, e dei piani di risanamento previsti dal disegno di legge in materia già approvato dalla Camera.
(1-00467)
«Mussi, Monaco, Paissan, Soro, Brugger, Villetti, Cherchi, Bastianoni, Mazzocchin».
(5 luglio 2000)



MOZIONI RELATIVE AL RICONOSCIMENTO DEL GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO

La Camera,
premesso che:
lo sterminio di oltre i due terzi del popolo armeno avvenuto all'inizio del secolo è stato riconosciuto come «genocidio» dalla sottocommissione per i diritti umani dell'Onu, dal Parlamento europeo e da numerosi altri Stati;
di recente, il 29 maggio 1998, anche l'Assemblée Nationale francese ha approvato all'unanimità in prima lettura la legge di un solo articolo il cui testo recita: «La Francia riconosce pubblicamente il genocidio armeno del 1915»;
la Repubblica italiana non ha ancora riconosciuto questo tragico capitolo della storia e non ha ancora espresso pubblicamente la propria solidarietà al popolo armeno ed ai suoi sforzi per ottenere il riconoscimento della verità storica

impegna il Governo:

a riconoscere pubblicamente il genocidio del popolo armeno;
ad impegnarsi perché il pubblico riconoscimento della Repubblica italiana abbia la massima risonanza internazionale e possa contribuire a stabilire una pace durevole ed un nuovo clima di rispetto tra turchi ed armeni.
(1-00303)
«Pagliarini, Apolloni, Aprea, Armaroli, Attili, Armosino, Bagliani, Balocchi, Ballaman, Bampo, Bartolich, Barral, Basso, Bergamo, Bianchi Clerici, Biasco, Bicocchi, Biondi, Biricotti, Boato, Bonato, Borghezio, Bosco, Brugger, Brunale, Brunetti, Donato Bruno, Eduardo Bruno, Cangemi, Cappella, Carboni, Nuccio Carrara, Caruso, Covre, De Cesaris, De Franciscis, De Luca, Teresio Delfino, Detomas, d'Ippolito, Di Comite, Di Capua, Di Fonzo, Di Luca, Divella, Di Rosa, Dozzo, Luciano Dussin, Faggiano, Floresta, Fongaro, Fontan, Fontanini, Chiamparino, Chiappori, Chincarini, Chiavacci, Paolo Colombo, Comino, Conti, Copercini, Formenti, Foti, Marco Fumagalli, Galli, Gastaldi, Giancarlo Giorgetti, Giovanardi, Giovine, Gerardini, Alberto Giorgetti, Giuliano, Gnaga, Gramazio, Grimaldi, Grugnetti, Guidi, Lenti, Leone, Lo Surdo, Lucchese, Maiolo, Malentacchi, Mammola, Mantovani, Mantovano, Marotta, Martinelli, Martino, Masi, Massidda, Mazzocchin, Michelini, Molgora, Mussi, Napoli, Nardini, Niedda, Ozza, Paissan, Palumbo, Parenti, Paroli, Pezzoli, Pezzoni, Piscitello, Pittino, Porcu, Possa, Pozza Tasca, Radice, Rivolta, Rizzi, Roscia, Oreste Rossi, Rosso, Santandrea, Saraceni, Schmid, Scozzari, Selva, Signorini, Stefani, Stucchi, Strambi, Taborelli, Taradash, Tremaglia, Terzi, Tremonti, Valducci, Valpiana, Vendola, Viale, Volontè, Calzavara, Scarpa Bonazza Buora.»
(14 settembre 1998)



MOZIONE CONCERNENTE LA PENA DI MORTE ANCHE CON RIFERIMENTO AL CASO DELL'ESECUZIONE DI DEREK ROCCO BARNABEI

La Camera,
premesso che:
l'Italia svolge un ruolo fondamentale nella promozione a livello internazionale delle iniziative per una moratoria delle esecuzioni capitali e per l'abolizione della pena di morte nel mondo;
76 paesi mantengono ancora la pena di morte, nonostante una spinta profonda verso l'abolizione della pena capitale in tutti i continenti e malgrado la situazione sia migliorata nell'ultimo anno, essendo aumentato il numero dei paesi che hanno deciso di abolire la pena di morte o di sospendere le esecuzioni;
la questione della pena di morte, come ha affermato il 4 novembre 1999 l'Alto Commissario dell'Onu, attiene pienamente alla sfera dei diritti umani;
in seguito alla mancata sottoposizione al voto, nell'ultima assemblea generale dell'Onu, della risoluzione che auspicava l'abolizione della pena di morte e la moratoria delle esecuzioni, la Camera dei deputati approvava il 30 marzo 2000 una mozione nella quale veniva ribadita la volontà di operare in modo che l'Unione europea presentasse alla Commissione per i diritti umani una nuova risoluzione, anche inserendovi una interpretazione evolutiva della Carta delle Nazioni Unite in atto da tempo e secondo linee che nel corso dei decenni, rispettando il delicato equilibrio tra ruolo dell'Onu e sovranità nazionale, hanno consentito l'assunzione dei diritti umani come valori condivisi e cogenti della comunità internazionale;
la 56o Commissione per i diritti umani ha approvato il 26 aprile 2000 a Ginevra, con 27 voti a favore, 13 contrari e 12 astenuti, una nuova risoluzione a favore della moratoria;
anche negli Stati Uniti, come evidenziato dai principali organi di informazione e da recenti sondaggi, si è riaperta una ampia discussione sulla pena di morte, con particolare riferimento all'elevato numero di casi di errori giudiziari accertati ed alla necessità di rendere obbligatori quei test, come gli esami del Dna, che possono scongiurare o comunque ridurre tali errori; lo Stato dell'Illinois, in questo contesto, ha deciso di adottare una moratoria delle esecuzioni;
Derek Rocco Barnabei, la cui famiglia ha origini italiane, è in attesa di essere giustiziato nello Stato della Virginia, accusato di omicidio;
numerose istituzioni, tra cui il Parlamento europeo e larga parte dell'opinione pubblica del nostro paese hanno seguito con particolare attenzione il caso di Derek Barnabei, levando la propria voce per ribadire il valore supremo della vita umana e la contrarietà, sempre e comunque, alla pena di morte, ed al tempo stesso per sottolineare la necessità di scongiurare il rischio di un tragico errore giudiziario autorizzando nuovi test che, secondo i legali del condannato, potrebbero dimostrarne l'innocenza;

impegna il Governo

ad intervenire presso il Governatore della Virginia ed il Governo degli Stati Uniti affinché possano essere autorizzati nuovi test, con particolare riferimento alle analisi sul Dna, e perché in ogni caso attraverso l'eventuale commutazione della pena sia evitata l'esecuzione di Derek Rocco Barnabei;
ad adoperarsi affinché l'Unione europea, associando all'iniziativa paesi di altri continenti, rilanci con grande forza l'iniziativa per la moratoria delle esecuzioni e presenti all'assemblea generale dell'Onu una nuova risoluzione sulla pena di morte, nella consapevolezza che un pronunciamento della massima assemblea rappresentativa della comunità internazionale costituirebbe un passo straordinariamente importante per il rafforzamento della dignità umana e per il progresso dei diritti fondamentali della persona.
(1-00469)
«Veltroni, Bertinotti, Boselli, Buttiglione, Diliberto, Casini, Fini, La Malfa, Mastella, Paissan, Parisi, Petrini, Soro, Vigni, Berlusconi, Bossi».
(6 luglio 2000)



INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

CARLESI, SOSPIRI, ARMAROLI e SELVA. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno di proliferazione della mucillagine nel Mar Adriatico, ha determinato gravissimi danni alle attività della pesca che, di fatto, specie in Abruzzo, risulta essere ferma da più di un mese;
a fronte di questa vera e propria emergenza che ha penalizzato soprattutto le piccole e medie imbarcazioni, impossibilitate a pescare oltre le 20 miglia, vi è stata, nei giorni scorsi, la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte della categoria e delle autorità regionali interessate;
il Consiglio dei Ministri, in data 14 luglio 2000, pur prendendo atto dei rilevanti danni legati alla presenza della mucillagine, non ha ritenuto di adottare provvedimenti d'urgenza (decreto-legge) per far fronte alla crisi dell'economia ittica, in considerazione dell'imminente chiusura delle Camere per la pausa estiva, rinviando la soluzione del problema ad un incerto ed indefinito «apposito emendamento»;
nella giornata di ieri, 17 luglio, i pescatori delle marinerie abruzzesi hanno manifestato contro tale decisione bloccando il traffico di alcune importanti strade del centro di Pescara fino a quando sono stati rassicurati circa una nuova e diversa modalità, da parte del governo, di affrontare il problema -:
quale provvedimento intenda assumere, con urgenza, per riconoscere necessari ed urgenti indennizzi in favore dei pescatori che, dalla fine del mese di maggio, a causa della situazione ambientale del Mar Adriatico, non possono svolgere il loro lavoro.
(3-06065)
(18 luglio 2000)

MAURA COSSUTTA. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi a Parigi i Ministri dell'ambiente europei hanno bocciato la proposta della Commissione in merito all'autorizzazione di nuovi organismi geneticamente modificati e hanno accettato la posizione espressa dal nostro Paese insieme a Francia, Grecia, Danimarca e Lussemburgo sulla necessità di una moratoria, nel rispetto prioritario del principio di precauzione;
a settembre si ridiscuterà una nuova direttiva con l'aggiunta di garanzie sulla etichettatura dei prodotti e sulla responsabilità civile dei produttori;
il nostro Governo insieme all'Olanda ha fatto ricorso contro la direttiva 98/44 sulle invenzioni biotecnologiche;
esiste una recente sentenza della Corte di giustizia europea che prevede la possibilità per un Paese membro di non rispettare normative riguardanti la libera circolazione delle merci nel rispetto dell'obiettivo prioritario della tutela della salute pubblica -:
quali atti intenda assumere per la competenza del suo ministero affinché il nostro Governo continui a svolgere un ruolo positivo nel contesto europeo per la massima garanzia possibile della sicurezza alimentare e dell'equilibrio del sistema ambientale.
(3-06069)
(18 luglio 2000)

LUCIANO DUSSIN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dall'indagine Abi (Associazione bancaria italiana) sulle rapine ai danni di dipendenze bancarie relative all'anno 1999, risulta che nella regione Veneto da un totale di 279 rapine in banca del 1998 si è passati alle 428 del 1999;
in particolare in provincia di Treviso si è passati dalle 48 rapine del 1998 alle 111 del 1999;
la regione Veneto assieme alla regione Lombardia è ultima come dotazioni organiche di forze dell'ordine: la presenza media nazionale è di 5 agenti ogni mille abitanti, la Lombardia ne conta tre, il Veneto 3,3 e la provincia di Treviso si ferma 1,45 agenti per mille abitanti -:
come intenda agire per garantire livelli accettabili di sicurezza ai cittadini di queste regioni.(3-06070)
(18 luglio 2000)

FAGGIANO, CHERCHI, GUERRA, MALAGNINO, STANISCI, ABATERUSSO, ROTUNDO e PAOLO RUBINO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
venerdì 14 luglio 2000 alle ore 15,15 a Francavilla Fontana (Brindisi), nel corso di una rapina presso la locale sede della banca commerciale, veniva assassinato il maresciallo dei carabinieri Antonio Dimitri, di anni 33, impegnato in un servizio antirapina insieme al collega Cacace, che è ricoverato in stato di schock presso l'ospedale civile;
quella di venerdì, che ha visto la morte del giovane carabiniere per mano di criminali assassini, è l'ultima di una serie di rapine avvenute nella città di Francavilla Fontana nel giro di pochi giorni, creando forte allarme e tensione nella cittadinanza che legittimamente reclama sicurezza e vivibilità in tutto il territorio provinciale;
le rapine a mano armata, condotte sempre con spietata determinazione e con violenza efferata che provocano spargimento di sangue, sono da tempo una caratteristica costante che si manifesta nel triangolo Brindisi-Lecce-Taranto presso banche, uffici postali, esercizi commerciali;
la criminalità organizzata che infesta questi territori agisce su più fronti: rapine a mano armata, racket, estorsione, droga, contrabbando, immigrazione, e rischia di condizionarne pesantemente lo sviluppo economico, sociale e civile -:
quali valutazioni il Governo possa esprimere sui gravi avvenimenti richiamati e quali azioni immediate si intendano mettere in atto per contrastare in maniera efficace e definitiva il grave fenomeno criminale e per dare risposte immediate al bisogno di sicurezza dei cittadini, assicurando alla giustizia i criminali assassini.
(3-06071)
(18 luglio 2000)

IACOBELLIS e RICCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ancora una volta la regione Puglia, già duramente penalizzata dalla presenza sul territorio di una criminalità organizzata sanguinaria e in continua ascesa, è stata teatro di un efferato delitto che ha stroncato la vita di un onesto carabiniere in servizio operativo presso la caserma di Francavilla Fontana;
nel dare atto della pronta ed immediata reazione da parte dei rappresentanti del Governo avverso un atto di vera e propria sfida alle istituzioni, non si può nel contempo non sottolineare la perdurante condizione di estremo disagio in cui le forze dell'ordine sono costrette ad operare in un territorio, come quello pugliese, diventato in breve tempo terra di conquista di bande assassine;
è, infatti, notoria la mancanza di uomini e di strutture idonee a fronteggiare il triste fenomeno al punto che quei pochi uomini, impiegati in servizio di prevenzione e di controllo dell'ordine pubblico, costretti a turni massacranti, molto spesso perdono quella lucidità e quella prontezza di reazione in episodi come quello verificatosi a Francavilla;
altro aspetto non trascurabile della inadeguatezza delle strategie di intervento poste in essere dal Governo, è la assoluta mancanza di coordinamento tra le varie polizie operanti sul territorio, che determina assenze operative ovvero duplicazione di interventi;
sarebbe, infine, auspicabile, accanto alla modernizzazione delle strutture e delle tecniche investigative, l'utilizzo e la rivitalizzazione di vecchie e ben collaudate metodologie di indagini, fondate sulla conoscenza diretta delle varie realtà territoriali, metodologie che per lungo tempo hanno costituito l'argine più sicuro ed efficace al dilagare del crimine.
se non sia il caso di provvedere a colmare al più presto e in maniera consistente i vuoti di organico esistenti nelle forze di polizia, laddove, come in Puglia, la criminalità è in evidente e progressiva ascesa con preoccupante espansione nel territorio, sia quantitativa che qualitativa.
(3-06072)
(18 luglio 2000)

VITALI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
venerdì 14 luglio 2000 in Francavilla Fontana (Brindisi) si è consumata l'ennesima rapina (la quarta in due mesi), questa volta con il tragico epilogo dell'uccisione, da parte dei banditi, di un giovane maresciallo dei carabinieri;
in effetti dalla fine dell'operazione «Primavera» in provincia di Brindisi è aumentata l'escalation della criminalità che si concretizza in rapine, furti di ogni genere ed estorsioni;
la provincia tutta vive in costante allarme e le popolazioni si sentono attentare alla loro sicurezza e tranquillità;
le Forze dell'ordine, pur nella quotidiana abnegazione e nell'attaccamento al loro duro dovere, non riescono a fronteggiare con decisivi risultati la drammatica situazione -:
quali iniziative intenda adottare il Governo per intervenire in maniera strutturale e definitiva in un territorio già alle prese con una elevata disoccupazione, per qualificare sia professionalmente che quantitativamente le Forze di polizia, ridando fiducia e serenità ai cittadini.
(3-06073)
(18 luglio 2000)

CARMELO CARRARA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'esplosione di nuovi fatti di sangue in Puglia, a Napoli, e in altre città italiane ripropone ai cittadini ed ai turisti stranieri un paese in cui l'emergenza primaria è rappresentata dalla sicurezza dei cittadini, in un territorio sempre più governato dalla malavita organizzata e dalla criminalità di strada, mentre al sud sempre più forti si presentano con le loro accresciute manifestazioni delinquenziali, quali il racket dell'usura e delle estorsioni, la 'ndrangheta e cosa nostra che hanno avviato da tempo una felice e prospera fase di «pax mafiosa» -:
quali adempimenti urgenti intenda adottare il Governo in materia di sicurezza e di misure antimafia per interrompere il dilagare della criminalità comune e mafiosa e recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e delle forze dell'ordine.
(3-06068)
(18 luglio 2000)

SAONARA. - Al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che:
nel corso delle recenti audizioni presso l'VIII Commissione della Camera e la XIII Commissione del Senato il Ministro interrogato si è soffermato più volte sulla complessa questione del trasferimento delle competenze - e delle relative risorse - sulla viabilità dall'Anas alle amministrazioni regionali entro il quadro già definito dal decreto legislativo n. 112 del 1998 e dagli atti successivi che hanno già delineato gli assi viari di interesse nazionale e quelli di competenza regionali;
contestualmente si è andato delineando il piano triennale Anas 2000-2002 -:
quali sino i tempi effettivi di proposta ed emanazione del piano e quali siano le procedure per il recepimento delle indicazioni di priorità e/o integrazione proposte dalle amministrazioni regionali rispetto al piano stesso.
(3-06066)
(18 luglio 2000)

PRESTAMBURGO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
si discute da tempo di biotecnologie con due diversi «approcci». Da una parte, vi sono coloro, in genere i ricercatori, che mostrano grandi entusiasmi ed altrettante sicure certezze scientifiche, spesso basate più su convincimenti personali che su dati di valore oggettivo; dall'altra parte, coloro che manifestano reazioni più conservatrici, inclini alla precauzione, stante il fatto che, a loro dire, ben poco si conosce sugli effetti che gli alimenti ottenuti da prodotti transgenici possono determinare sulla salute umana;
ad enfatizzare questa condizione di incertezza non ha certo giovato il recente comportamento «disinvolto» della Commissaria europea all'ambiente, la quale, in merito alle biotecnologie, appare fermamente convinta che «l'Europa non possa restare dietro agli Usa», quasi si trattasse di una corsa ciclistica a squadre. Infatti, come noto, la commissaria, signora Margot Wallstrom, ha proposto, tout court, la cessazione della cosiddetta moratoria sulle biotecnologie, ancor prima che venisse resa operativa «l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare» e che fossero superate le profonde contraddizioni contenute nell'attuale legislazione europea sull'emissione nell'ambiente di organismi geneticamente modificati;
nell'attualità il Consiglio dei Ministri dell'ambiente, tenutosi a Parigi il 15 luglio 2000, ha rinviato a settembre ogni decisione sull'immissione nei mercati europei dei prodotti transgenici -:
quale politica il Governo intenda proporre per avviare a soluzione questo importante problema della tutela della salute dei cittadini, considerati i notevoli interessi economici in gioco.
(3-06067)
(18 luglio 2000)