CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 28 marzo 2001
Sulla pubblicità dei lavori
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Esame ed approvazione della proposta di relazione finale al Parlamento (relatori: Presidente on. Scalia, Vicepresidenti on. Gerardini, per l'allegato n. 1, e sen. Specchia, per il punto 4)
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ALLEGATO A (Relazione)
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Esame ed approvazione della proposta di deliberazione sui criteri di pubblicazione degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione (relatore: Presidente on. Scalia).
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ALLEGATO B (Deliberazione)
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Mercoledì 28 marzo 2001. - Presidenza Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
La seduta comincia alle 11.
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Esame ed approvazione della proposta di relazione finale al Parlamento (relatori: Presidente on. Scalia, Vicepresidenti on. Gerardini, per l'allegato n. 1, e sen. Specchia, per il punto 4).
Massimo SCALIA, presidente, anche in qualità di relatore, illustra brevemente la proposta in titolo, ricordando che i dati in essa contenuti si riferiscono in particolare al periodo seguente l'approvazione della relazione biennale alle Camere.
l'interessamento della Commissione sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi avvenuto presumibilmente in Paesi del terzo mondo, in specie in Somalia, come è stato acclarato in apposite audizioni.
Giuseppe SPECCHIA, relatore per il punto 4, dopo aver ringraziato il Presidente per il «ritmo» conferito ai lavori della Commissione e per il buon livello dei documenti finora approvati, si sofferma sulle problematiche connesse all'utilizzo dell'amianto sotto il profilo ambientale e sotto quello medico-legale: svolge anche considerazioni sul decreto legislativo n. 277 del 1991, sui problemi connessi alla decontaminazione dei siti, sugli aspetti giuridici relativi alla risarcibilità del danno per i lavoratori e per le persone a contatto con l'amianto, nonché sulla congruità dei fondi stanziati per le bonifiche, pari a 115 miliardi per il 2000, 125 miliardi per il 2001 e 55 miliardi per il 2002, che comprendono anche i finanziamenti per l'Ispesl per la ricerca in materia di sostituti dell'amianto.
Franco GERARDINI, relatore per l'allegato n. 1, riferendosi alla regione Marche, rende noti i ritardi riscontrati nel processo di adeguamento del piano regionale dei rifiuti rispetto alle prescrizioni contenute nel «decreto Ronchi» ed esprime valutazioni sui processi di risanamento e di bonifica di alcuni siti contaminati, in primo luogo la raffineria Api di Falconara, nei pressi di Ancona.
particolare la normativa sui traffici illeciti di rifiuti, di recente varata, nonché gli incentivi alle piccole e medie imprese che destinano gli utili ad investimenti di miglioramento nei processi di smaltimento e nelle problematiche ambientali, denunciando però che ancora non sono stati emanati regolamenti di attuazione.
Massimo SCALIA, presidente, anche in qualità di relatore, illustra una sua proposta emendativa, volta ad apportare una modifica alla premessa iniziale della relazione, in merito alla rilevanza dei rifiuti speciali, provenienti da attività industriali, uno degli obiettivi prioritari della Commissione nel secondo biennio di attività.
Massimo SCALIA, presidente, anche in qualità di relatore, esprime consenso sulle proposte emendative testé illustrate.
Giovanni IULIANO (DS) ritiene che debbano essere meglio precisati alcuni termini compresi nella parte della relazione dedicata all'emergenza in Campania.
Giuseppe SPECCHIA, relatore per il punto 4, sollecita la Presidenza a tener conto compiutamente delle indagini finora svolte in merito all'effettivo comportamento delle società che si occupano del recupero e del riciclo dei materiali.
Massimo SCALIA, presidente, anche in qualità di relatore, assicura che si terrà conto delle predette osservazioni in sede di coordinamento formale del testo.
Giovanni IULIANO (DS) sottolinea l'impegno profuso dai relatori e dai collaboratori della Commissione nella predisposizione del documento.
struttura commissariale, soprattutto riguardo alla mancata definizione fino a questo momento di una valida rete di impianti per la produzione di cdr e di termovalorizzatori.
Lucio MARENGO (AN) svolge diffuse considerazioni sui risultati del convegno svoltosi alcune settimane fa in ordine alle azioni di bonifica per la ex Fibronit di Bari.
Franco ASCIUTTI (FI) si associa ai ringraziamenti nei confronti della Presidenza e dei collaboratori della Commissione; auspica che i documenti e le relazioni finora approvati siano effettivamente utilizzati dal Governo e dal Parlamento per avviare a definitiva soluzione le rilevanti e delicate problematiche sul tappeto.
Pierluigi COPERCINI (LNP) ritiene che le istituzioni non abbiano finora risposto adeguatamente alle necessità presenti in materia ambientale.
autonomia, per i controlli e le politiche in materia ambientale, anche se finora ciò non sembra essere avvenuto.
Giovanni LUBRANO di RICCO (Verdi-U) ritiene che i lavori svolti dalla Commissione abbiano permesso di acquisire una notevole esperienza in materia ambientale, anche in riferimento alla drammatica emergenza manifestatasi negli ultimi mesi per lo smaltimento dei rifiuti in Campania.
Massimo SCALIA, presidente, nessun altro chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, ricorda che, se non vi sono obiezioni, la Presidenza si ritiene autorizzata al coordinamento formale del testo.
(Il testo della proposta approvata, integrato con le proposte emendative presentate dal Presidente Scalia e dal deputato Russo, viene pubblicato nell'allegato «A» al resoconto dell'odierna seduta).
Esame ed approvazione della proposta di deliberazione sui criteri di pubblicazione degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione (relatore: Presidente on. Scalia).
Massimo SCALIA, presidente, anche in qualità di relatore, ricorda che la bozza della proposta in titolo è stata fatta conoscere all'Ufficio di Presidenza nella riunione del 7 marzo scorso; ricorda altresì che si tratta di un atto organizzativo indispensabile a conclusione dei lavori della Commissione.
(Il testo della proposta approvata viene pubblicato nell'allegato «B» al resoconto dell'odierna seduta).
La seduta termina alle 12.45.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sottolinea l'impegno della Commissione sulle problematiche connesse al trattamento dei rifiuti speciali, anche in relazione ai comportamenti illeciti rilevati nel corso degli ultimi anni in alcune regioni meridionali, in particolare in Campania; esprime considerazioni anche sulle valutazioni contenute nella relazione in merito alla strategia industriale per una nuova gestione dei rifiuti, nonché in merito al problema delle bonifiche dei siti contaminati ed alle tecnologie di trattamento e di smaltimento.
Precisa che la Commissione si è occupata a più riprese, anche con l'emanazione di specifici documenti, dei traffici illeciti e delle azioni attribuite a quelle organizzazioni criminali che hanno tratto estremo giovamento dalla gestione del ciclo dei rifiuti; in particolare, rileva
Si sofferma poi sulle tematiche relative al trattamento ed allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, in particolare nei centri di Saluggia e della Trisaia, nonché sulle relazioni regionali approvate dalla Commissione dopo i sopralluoghi e le visite svolte dai commissari e dai collaboratori.
Auspica che la relazione costituisca un valido strumento per il futuro Parlamento ed il futuro Governo per modificare sensibilmente la politica finora seguìta nei confronti delle problematiche ambientali, nonché per ridurre le distanze fra il «Palazzo» ed i cittadini.
Ringrazia sentitamente e non formalmente i commissari, gli uffici di segreteria ed i collaboratori per l'ottimo lavoro svolto, precisando che le decisioni assunte, spesso all'unanimità, sono state sempre il frutto di un dibattito serrato e rivolto ai risultati concreti.
Espresse valutazioni sui casi, ormai «storici», della ex Italsider di Bagnoli e della ex Fibronit di Bari, si sofferma brevemente sul ciclo dei rifiuti di origine sanitaria, precisando che la normativa di riferimento è indicata all'articolo 45 del «decreto Ronchi», mentre il regolamento attuativo è contenuto nel decreto ministeriale n. 219 del 2000, dopo che la Commissione aveva approvato il 12 luglio 2000 il documento XXIII n. 44.
Ricorda alcune caratteristiche delle società di raccolta e di smaltimento dei rifiuti sanitari, facendo conoscere i dati dell'indagine svolta - limitata ad alcuni grandi centri - ed in particolare soffermandosi sulla quantità dei materiali prodotti; esprime anche valutazioni sulle strategie complessive da adottare nel settore, sulle anomalie finora riscontrate e sulle più rilevanti deficienze del sistema degli appalti.
Quanto all'istituto del commissariamento, rimanda alle considerazioni più volte formulate dalla Commissione nel corso dei suoi lavori, ricordando che quello che sta avvenendo in Campania ed in Puglia, due delle regioni commissariate, dimostra l'esattezza dei suggerimenti avanzati in passato.
Dopo aver citato le relazioni sulle singole regioni approvate a partire dalla relazione biennale alle Camere, si sofferma diffusamente sui traffici transfrontalieri di rifiuti, le cui quantità effettive offrono dati diversi da quelli risultanti dai questionari inviati alla Commissione.
Conclude ringraziando sentitamente il Presidente, i commissari e tutti i collaboratori della Commissione.
Espresse ulteriori considerazioni su altre parti della relazione sulle Marche, rileva i risultati positivi ottenuti anche grazie alle proposte della Commissione: in
Altro risultato conseguito riguarda l'approvazione delle norme sulle borse telematiche dei rifiuti, da considerare uno strumento necessario per avviare un mercato effettivo dei materiali riciclati; cita anche, fra gli aspetti positivi, il sistema check-rif e la rete degli osservatòri provinciali di rifiuti.
Nonostante queste «luci», non può non ribadire la necessità di proseguire fermamente nei prossimi mesi nella ricerca dell'armonizzazione normativa in sede europea, dovendosi definire finalmente la nozione di «rifiuto».
Auspica anche l'emanazione di un testo unico in materia ambientale ed una decisa volontà di procedere per un utilizzo spinto delle nuove tecnologie e per la costruzione di nuovi impianti. Occorre poi, sia riguardo agli ambiti territoriali ottimali che alle decisioni relative all'allocazione degli impianti, rivalutare il ruolo delle province: oltre a nuovi impianti necessitano nuove strategie nell'ambito della logistica dei trasporti (ricorda, a tale proposito, l'attività svolta in queste ultime settimane dalla società Ecolog delle Ferrovie dello Stato in Campania).
Concludendo auspica la definizione di una strategia politica di alleanze tra settore pubblico e privato, nonché di investimenti rilevanti e certificazioni di qualità, anche in riferimento al sistema Anpa-Arpa finalmente in fase di decollo.
Paolo RUSSO (FI) illustra tre sue proposte emendative relative alla parte della relazione che si occupa dell'emergenza nel ciclo dei rifiuti in Campania. La prima si riferisce alla riapertura di discariche esaurite, finora non bonificate né messe in sicurezza, la seconda si riferisce alla necessità di restituire fiducia ai cittadini attraverso una seria operazione di bonifica, la terza parla della necessità di svolgere precise indagini epidemiologiche con criteri scientifici per evidenziare l'incidenza di patologie connesse al mancato stoccaggio dei rifiuti.
Nessun altro chiedendo di parlare, pone in votazione le predette quattro proposte emendative, che vengono approvate.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto finali sul complesso della relazione.
Preannunzia il suo voto favorevole, anche se deve sottolineare il rilievo dato, nella parte riguardante l'emergenza in Campania, alla responsabilità degli enti locali: ritiene che notevoli debbano essere considerate le incapacità mostrate dalla
Osserva che in Campania, accanto ad aree in cui lo smaltimento dei rifiuti ha assunto un rilievo del tutto eccezionale, esistono altre aree e comuni in cui si è svolto un buon lavoro, raggiungendo in certi casi ottime percentuali di raccolta differenziata.
Sottolinea che i vari gruppi politici presenti nella Commissione hanno operato sempre tenendo conto dell'interesse dei cittadini e delle necessità di salvaguardia dell'ambiente; se nella prossima legislatura si deciderà di ricostituire la Commissione, dovranno anche essere ampliati e meglio precisati i poteri ad essa spettanti.
Ritenuto improcrastinabile il momento di inserire il delitto ambientale nel codice penale, ritiene che sono stati evidenziati negli ultimi anni i rilevantissimi interessi economici posti dietro il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti: dovrà essere quindi possibile, per svolgere una più efficace azione di contrasto di fronte ai comportamenti illegali, definire precisi indirizzi sull'intera materia ambientale.
Concludendo giudica necessario perfezionare il sistema dei controlli, finora rivelatosi insufficiente, e ringrazia il Presidente Scalia nonché tutti i collaboratori della Commissione per l'impegno profuso, sicuramente di altissimo livello.
Ricorda che una delegazione della Commissione si è recata l'8 marzo scorso presso l'università di Messina dove ha potuto visionare una promettente tecnologia riguardante processi di ossidodistruzione: la sua applicazione può essere estesa al risanamento delle discariche e dei siti contaminati, ed auspica che essa, insieme ad altre tecnologie messe a punto in Italia, possa costituire un valido strumento per ottenere risultati concreti nello smaltimento dei rifiuti.
Facendo riferimento alla discarica di Monte Ardone, ritiene che il futuro Parlamento dovrà porre mano ad alcune attività, quale l'introduzione nel codice penale del delitto ambientale; si devono anche risolvere alcune questioni relative agli assetti delle aziende che si occupano dello smaltimento dei rifiuti, nonché ai processi di inquinamento relativi in particolare agli stabilimenti petrolchimici.
Auspica che la relazione abbia un seguito presso altri organi istituzionali, per inaugurare finalmente una nuova epoca nei rapporti tra i cittadini e l'ambiente. Dichiara il suo voto favorevole, pur ritenendo il documento non perfettamente equilibrato sotto il profilo politico, ma sicuramente positivo per l'azione di pressione e di suggerimento esercitata nei confronti di altri organi dello Stato.
Sottolinea l'incredibile inquinamento dei territori settentrionali, in particolare della pianura padana, precisando che aumentano le distanze fra nord e sud e che nelle aree meridionali si può rilevare il completo fallimento delle esperienze legate all'istituto del commissariamento, che nulla ha innovato rispetto al passato ed ha anzi concorso ad incrementare il divario fra le diverse regioni nonché i profitti delle organizzazioni criminali.
Espresse valutazioni sugli impianti di termodistruzione, ritiene che il sistema Anpa-Arpa dovrebbe costituire un valido punto di riferimento, in un ambito di
Concludendo si sofferma diffusamente sulle problematiche connesse ai traffici transfrontalieri di rifiuti e sulla necessità di risolvere definitivamente le questioni connesse all'utilizzo dell'energia nucleare.
Per evitare un intervento troppo spinto dell'autorità giudiziaria nel settore, è necessario perfezionare tutte quelle attività che si situano a monte della formazione del rifiuto, anche per evitare l'intromissione di comportamenti illegali e delle organizzazioni criminali.
Espresso il suo voto favorevole, ritiene che il futuro Parlamento dovrà indagare a fondo per individuare quei «poteri forti» che si oppongono all'introduzione del delitto ambientale nel codice penale, anche in riferimento a quanto affermato nel corso del convegno sugli illeciti ambientali e sulle ecomafie, organizzato dalla Commissione e svoltosi il 5 febbraio scorso.
Pone in votazione la proposta in titolo, che è approvata.
Nessuno chiedendo di parlare, pone in votazione la proposta in titolo, che viene approvata.