CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Giovedì 22 febbraio 2001
Sulla pubblicità dei lavori
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Audizione di Paolo Sorrenti, presidente della Esso italiana, di Pio Mirgone, responsabile relazioni esterne, e di Fausto Sini, responsabile politiche ambientali della medesima società
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159
Audizione di Biagio Tempesta, sindaco, e di Rodolfo Giacco, direttore generale del comune dell'Aquila
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Audizione di Giovanni Cialone ed Alfonso De Amicis, rappresentanti del comitato ambientalista di controinformazione del comprensorio aquilano, e di Felice Flati, rappresentante del comitato difesa territorio nord-ovest dell'Aquila
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Seguito dell'esame della proposta di documento sulle tecnologie relative allo smaltimento dei rifiuti ed alla bonifica dei siti contaminati (relatore: senatore Franco Asciutti)
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164
Comunicazioni del Presidente
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Giovedì 22 febbraio 2001. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA, indi del Vicepresidente Giuseppe SPECCHIA.
La seduta comincia alle 12.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione di Paolo Sorrenti, presidente della Esso italiana, di Pio Mirgone, responsabile relazioni esterne, e di Fausto Sini, responsabile politiche ambientali della medesima società.
Massimo SCALIA, presidente, precisa che la Commissione intende disporre di una panoramica sul livello di audit interno ed esterno alle aziende in ordine alla qualificazione in materia ambientale.
Chiede quindi informazioni in merito alle problematiche connesse all'ex sito della raffineria di Trieste, nonché delle raffinerie Esso di Augusta e Sarpom di Trecate. Facendo riferimento al documento sulle tecnologie e sulle bonifiche dei siti contaminati, attualmente all'esame della Commissione, chiede notizie sulla gestione dei rifiuti nella rete di distribuzione dei carburanti, sia depositi che stazioni di servizio.
Paolo SORRENTI, presidente della Esso italiana, risponde dettagliatamente ai quesiti formulati, ricordando che la società è proprietaria della raffineria di Augusta, nei pressi di Siracusa, mentre partecipa per il 75 per cento a quella di Trecate, nei pressi di Novara, che per il restante 25 per cento è della Erg; fornisce anche i dati su altri impianti della società di minore rilievo.
Fausto SINI, responsabile delle politiche ambientali della Esso italiana, dà conto del sistema utilizzato dalla società sotto il profilo dell'azione strategica complessiva: vi sono undici aree di attività, che incidono per gran parte sulle politiche ambientali e della sicurezza.
Paolo SORRENTI fornisce notizie dettagliate sull'attività svolta dalla raffineria di Trieste, esistente fin dal 1895 e passata nel periodo dal 1941 al 1946 sotto la gestione dell'Agip; al termine della seconda guerra mondiale si procedette a bonifiche del sito, mentre negli anni dal 1953 al 1956 intervennero le autorizzazioni per il deposito di materiali. Nel 1982 furono restituiti i terreni all'ente porto, poi acquistati nel 1988; l'anno seguente fu chiesto alla Esso di farsi carico, almeno parzialmente, della bonifica, richiesta contestata dalla società. Negli ultimi anni, dopo la caratterizzazione ambientale, è intervenuta un'ordinanza del comune di Trieste per imporre la bonifica alla società Esso.
Massimo SCALIA, presidente, svolge alcune considerazioni su quanto testé affermato, in particolare osservando che l'ente porto di Trieste lamenta la presenza sul sito di materiali che appaiono idrocarburi o catrami; del resto, uno sversamento di rifiuti, che potrebbe essere avvenuto negli anni passati, non contempla la presenza di idrocarburi come residui di una discarica non controllata.
Paolo SORRENTI precisa, per quanto riguarda il sito di Augusta, che la Esso
utilizza i servizi offerti dalla ditta Aprile e che le verifiche riguardano gli adempimenti tecnici ed amministrativi, mentre normalmente non si entra nel merito dei procedimenti.
Fausto SINI fornisce ulteriori risposte riguardo all'attività delle ditte che si occupano dello smaltimento dei rifiuti nel sito di Augusta.
Massimo SCALIA, presidente, in relazione alla rete di distribuzione dei carburanti, chiede se la società sia a conoscenza dei cali di prodotto dai serbatoi e quali siano le modalità per stabilire se l'eventuale perdita di prodotto sia riconducibile all'errata misurazione dei livelli, ai cosiddetti «cali fisiologici» oppure ad eventuali forature dei serbatoi con conseguente percolazione del carburante nel sottosuolo e nella falda acquifera.
Paolo SORRENTI risponde diffusamente alle domande formulate, precisando che fin dal 1990 sono state avviate le procedure di sostituzione dei serbatoi e che fino ad oggi ne sono stati sostituiti circa duemila, con circa sessanta miliardi di investimenti.
Massimo SCALIA, presidente, chiede se, a partire dal decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982, si siano verificate perdite di un certo rilievo di prodotti nel sottosuolo e se queste perdite siano state denunziate alle competenti autorità.
Giuseppe SPECCHIA (AN) chiede notizie sul sequestro, effettuato alcuni mesi fa dall'autorità giudiziaria di Siracusa, di un'area interna alla raffineria Esso di Augusta denominata «ex terreno Meloni».
Franco ASCIUTTI (FI), facendo riferimento al documento sulle aziende a rischio di incidente rilevante XXIII n. 41 approvato il 7 giugno 2000, chiede di conoscere quali catalizzatori delle raffinerie di Augusta e di Trecate siano stati inviati all'estero per essere rigenerati e quali per essere riciclati; chiede in seguito quali siano le modalità di controllo sull'effettiva rigenerazione o riciclo dei catalizzatori. Chiede infine di fornire la documentazione contabile relativa ai contratti con le aziende di rigenerazione e riciclo.
Massimo SCALIA, presidente, chiede che la documentazione inviata dalla società alla Commissione in passato sia aggiornata con i dati più recenti e con le copie dei contratti di smaltimento; chiede anche i dati complessivi degli incidenti finora registrati.
Paolo SORRENTI risponde dettagliatamente ed assicura che farà pervenire la documentazione richiesta.
Pio MIRGONE, responsabile delle relazioni esterne della Esso italiana, fornisce ulteriori notizie sull'attività delle stazioni
di distribuzione dei carburanti e sulle relative bonifiche, nonché sui rapporti con la ditta Aprile di Siracusa.
Fausto SINI fornisce ulteriori specificazioni sulle caratteristiche dei catalizzatori delle raffinerie di Augusta e di Trecate.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIUSEPPE SPECCHIA
Lucio MARENGO (AN) svolge diffuse valutazioni sull'area ex Esso di Trieste, in cui si registra una grave situazione dal punto di vista della contaminazione ambientale.
Giovanni IULIANO (DS), in ordine alla raffineria Sarpom di Trecate, ricorda che la soda esausta viene smaltita per incenerimento dalla ditta Ecodeco di Milano: tale incenerimento non appare tecnicamente fattibile. Chiede le ragioni della scelta effettuata dalla società.
Paolo SORRENTI e Fausto SINI rispondono diffusamente ai quesiti formulati, assicurando che invieranno al più presto la relativa documentazione: la Esso italiana intende aderire a tutte le prescrizioni previste dal «decreto Ronchi».
Audizione di Biagio Tempesta, sindaco, e di Rodolfo Giacco, direttore generale del comune dell'Aquila.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, fa presente che il comitato ambientalista di controinformazione del comprensorio aquilano ha presentato un esposto denunciando l'appalto concorso esperito per la realizzazione e la gestione di un impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nell'area comunale.
Biagio TEMPESTA, sindaco dell'Aquila, fornisce una ricostruzione dei fatti negli ultimi anni, precisando che la procedura è stata avviata nel 1996 dalla precedente amministrazione comunale; nel dicembre 1998 è stato conferito l'incarico all'ingegner Baruchello, che nel giugno 1999 ha presentato il progetto preliminare dell'impianto.
copia dell'intera documentazione in possesso dell'amministrazione comunale dell'Aquila.
Franco GERARDINI (DS-U) ringrazia il sindaco Tempesta di avere aderito all'invito della Commissione e chiede se lo statuto della società mista comprenda la costruzione di impianti contemplati nel bando di gara.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, chiede se la procura della Repubblica dell'Aquila abbia promosso un'indagine specifica.
Biagio TEMPESTA risponde diffusamente.
Rodolfo GIACCO, direttore generale del comune dell'Aquila, precisa alcuni aspetti tecnici, in particolare sulla società mista costituita per la costruzione dell'impianto, sulle caratteristiche delle due società rimaste in gara, nonché sul contenuto delle pronunzie dell'autorità di vigilanza sui lavori pubblici.
Franco GERARDINI, facendo riferimento alle affermazioni dell'autorità di vigilanza sui lavori pubblici, svolge ulteriori riflessioni sulle procedure finora seguite: chiede di acquisire la documentazione sulle caratteristiche delle imprese partecipanti alla gara, nonché sulla trattativa privata precedentemente posta in essere dall'amministrazione comunale.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, ringrazia i rappresentanti del comune dell'Aquila e li congeda, invitandoli a far pervenire le integrazioni che si renderanno disponibili.
Audizione di Giovanni Cialone ed Alfonso De Amicis, rappresentanti del comitato ambientalista di controinformazione del comprensorio aquilano, e di Felice Flati, rappresentante del comitato difesa territorio nord-ovest dell'Aquila.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, invita i rappresentanti dei comitati ambientalisti del territorio aquilano a prendere la parola.
Giovanni CIALONE, rappresentante del comitato ambientalista di controinformazione del comprensorio aquilano, fornisce dettagliate notizie sulle procedure seguite, sui costi, sulla localizzazione e sulle consulenze affidate dall'amministrazione comunale in previsione della costruzione dell'impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Felice FLATI, rappresentante del comitato difesa territorio nord-ovest dell'Aquila, esprime le diffuse preoccupazioni della popolazione per la costruzione dell'impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, ritiene che l'informazione preventiva ed il coinvolgimento delle popolazioni interessate debbano costituire elementi prioritari dell'azione delle amministrazioni comunali in un settore, quale quello dei rifiuti, che di per sé suscita diffuse reazioni.
Franco GERARDINI (DS-U) esprime considerazioni sulle procedure finora seguite dall'amministrazione comunale, anche in riferimento ai rilievi mossi dall'autorità di vigilanza sui lavori pubblici: del resto, se le due imprese presentassero delle compartecipazioni, la gara sarebbe sicuramente falsata.
Alfonso DE AMICIS, rappresentante del comitato ambientalista di controinformazione del comprensorio aquilano, fornisce ulteriori indicazioni sulle caratteristiche dell'impianto, precisando che esso non appare avanzato sotto il profilo tecnologico.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, ringrazia i rappresentanti dei comitati ambientalisti del comprensorio aquilano e li congeda.
Seguito dell'esame della proposta di documento sulle tecnologie relative allo smaltimento dei rifiuti ed alla bonifica dei siti contaminati (relatore: senatore Franco Asciutti).
Giuseppe SPECCHIA, presidente, anche in accordo con il relatore Asciutti, ritiene che l'esame della proposta in titolo possa proseguire la prossima settimana.
Comunicazioni del Presidente.
Giuseppe SPECCHIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, venerdì 23 febbraio 2001, alle ore 12.30, per ascoltare i rappresentanti dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, dell'ANPA e dell'Istituto superiore di sanità, nonché per ascoltare il sostituto procuratore della Repubblica di Ravenna.
La seduta termina alle 15.45.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Rileva che la Esso italiana, anche in seguito all'esame dei questionari pervenuti alla Commissione, presenta procedure assai stringenti per quanto riguarda la politica ambientale; nel corso dei sopralluoghi finora effettuati, la Commissione è venuta in contatto con diverse problematiche attinenti alle modalità di gestione dei rifiuti da parte delle società multinazionali.
Invita il presidente Sorrenti a prendere la parola, ricordando che i dati forniti dalla Esso alla Commissione sono stati in gran parte trasfusi nel documento relativo alle aziende a rischio di incidente rilevante XXIII n. 41, approvato il 7 giugno 2000.
Fa presente che le stazioni per la distribuzione dei carburanti sono 3200 e rappresentano in termini di vendita il 19 per cento del mercato, con un carburante erogato medio di ottimo livello e con il più alto numero di impianti self-service. Fornite notizie sulla recente fusione con la società Mobil, precisa che il personale direttamente gestito dalla Esso italiana raggiunge le 2500 unità, con la migliore statistica rispetto alle altre aziende riguardo alla frequenza degli infortuni sul lavoro; inoltre, l'ultimo dato sul fatturato parla di 16600 miliardi, con un investimento complessivo di circa 2100 miliardi, di cui circa un terzo destinato alle politiche della sicurezza e dell'ambiente.
Il sistema che presiede all'azione della Esso italiana è partito nel 1993 e negli anni seguenti è stato più volte aggiornato, con un accertamento svolto dai Lloyds di Londra, che risulta più rigoroso dell'ISO 14000 utilizzato da altre aziende; la società non dispone di una certificazione EMAS. Fa anche presente che ciascuna unità operativa della Esso italiana effettua verifiche sul proprio operato, mentre ogni due o tre anni tali verifiche sono supportate dalle consulenze svolte dai migliori esperti mondiali, che naturalmente si occupano anche delle altre società della Esso operanti in altri Paesi.
Auspica che, in tutti i siti cui è interessata, la Esso ponga in essere le necessarie attività per individuare i luoghi di conferimento dei diversi tipi di rifiuto trattati, effettuando quindi le verifiche oltre i controlli meramente cartacei.
Chiede anche notizie sulla ristrutturazione della rete e sull'attuazione della normativa che disciplina la materia dei serbatoi interrati.
Si sofferma anche sui rapporti della società con i singoli gestori delle stazioni di servizio e sugli accordi di programma definiti dalla Esso per pervenire al ripristino ambientale.
Rileva che la Commissione ha verificato la presenza di fanghi di alchilazione liquidi non sottoposti a trattamento, smaltiti tal quali dalla ditta Aprile nella discarica Andolina di contrada Bagali nel territorio di Melilli, nei pressi di Siracusa; lo stesso discorso vale per i rifiuti pericolosi, smaltiti tal quali nella stessa discarica. La Commissione ha avuto modo di studiare a fondo i contratti di smaltimento nei quali erano previsti trattamenti di inertizzazione prima della collocazione definitiva in discarica: chiede quali siano i sistemi di controllo adottati dalla Esso nonché le ragioni per cui siano stati pagati servizi non effettuati. Chiede anche notizie sui fanghi di alchilazione, sui fondami oleosi e sulle polveri dell'impianto di cracking catalitico. Invita i rappresentanti della Esso ad inviare copia dei contratti di smaltimento aggiornati ed i relativi capitolati tecnici.
Chiede di conoscere le ragioni per cui la Esso italiana non abbia bonificato le due aree demaniali concesse nel 1953 e nel 1956 per scaricare i residui catramosi di lavorazione, che ancora oggi sono ricolme di catrami per consistenti volumetrie, nella considerazione che per esse era previsto il ripristino al momento della restituzione.
Chiede poi perché, prima della vendita di tali aree, non siano state rimosse le passività ambientali e non si sia proceduto alla completa bonifica.
Rileva che dal luglio all'ottobre 2000 la raffineria di Trecate ha smaltito diverse tonnellate di fanghi stabilizzati e fanghi oleosi tal quali. Chiede di conoscere quali trattamenti siano stati effettuati sui fanghi oleosi e da quale azienda; chiede anche se durante le operazioni di smaltimento siano state effettuate verifiche o sopralluoghi sui siti di trattamento; chiede infine quale sia stata la destinazione finale del rifiuto nel periodo 1-25 ottobre 2000.
Invita i rappresentanti della società a far pervenire nei prossimi giorni il capitolato tecnico del contratto di smaltimento, nonché la relazione del fornitore del servizio, inteso sia come intermediario commerciale che come impianto di stoccaggio, trattamento e smaltimento finale.
Ricorda che il consiglio comunale dell'Aquila ha deliberato di procedere, il 30 luglio 1999, alla costituzione di una società mista per la gestione dei rifiuti solidi urbani, approvando anche il bando di gara, lo statuto della società, il capitolato speciale ed il progetto redatto dall'ingegner Baruchello; al bando di gara hanno risposto soltanto due raggruppamenti di imprese, la Slia e la Waste Management, che è risultata vincitrice.
Ricorda inoltre che l'autorità per la vigilanza sui lavori pubblici ha formulato una serie di rilievi sulla legittimità della procedura seguita, inoltrando gli atti alla Corte dei conti per un presunto danno erariale.
Invita il sindaco a prendere la parola.
Svolte ulteriori considerazioni sulle vicende richiamate, consegna alla Presidenza
Espresse diffuse considerazioni sull'affidamento dei lavori ai soci di minoranza, domanda se l'autorità di vigilanza abbia mosso rilievi per la violazione delle regole procedurali; chiede anche se le società prima citate svolgano un'attività di compartecipazione, nonché se sia stata verificata l'effettiva concorrenzialità attraverso una verifica degli assetti societari.
Conclude chiedendo notizie sui costi effettivi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti e se siano state valutate tutte le implicazioni riguardanti i riflessi sociali ed occupazionali relativi all'ubicazione dell'impianto.
Fa presente di essere stato ascoltato dalla procura della Repubblica dell'Aquila come persona informata dei fatti. Fornisce ulteriori notizie sull'ubicazione dell'impianto e sui costi dello smaltimento dei rifiuti.
Ritiene che la Commissione potrà così disporre delle informazioni adeguate al fine di esprimere una valutazione complessiva sui fatti.
Si sofferma sul progetto dell'ingegner Baruchello e sull'entità della parcella percepita, anche facendo riferimento ai rilievi mossi dall'autorità di vigilanza sui lavori pubblici; esprime considerazioni sulle caratteristiche delle imprese partecipanti alla gara, nonché sulla capacità dell'impianto, che appare non proporzionata rispetto alle esigenze dell'area comunale.
Non ritiene congrui i costi ipotizzati per la costruzione ed auspica che l'amministrazione comunale dell'Aquila fornisca al più presto indicazioni riguardo all'individuazione del sito, aspetto assai importante che deve prevedere il coinvolgimento della popolazione.
Conclude facendo riferimento al documento XXIII n. 40, approvato dalla Commissione il 29 marzo 2000, e svolgendo considerazioni sul contenuto del capitolato d'appalto.
È necessario che l'amministrazione comunale dell'Aquila fornisca dettagliate informazioni sull'intera vicenda, in particolare in ordine all'ubicazione del sito; non si capisce del resto il motivo per cui la capacità dell'impianto risulti molto superiore alle reali necessità del comprensorio aquilano.
Rileva infine che l'amministrazione provinciale ha commissionato allo stesso consulente, l'ingegner Baruchello, la definizione di un progetto preliminare per la costruzione di un impianto di incenerimento: anche questo è un aspetto che suscita timori diffusi nella popolazione.
Non comprende il motivo per cui si è resa necessaria la costituzione di una società ad hoc ed esprime preoccupazione in ordine al sovradimensionamento dell'impianto che appare contrastare il principio di economicità, visto che la capacità complessiva è superiore a quella richiesta dal territorio servito.
Si pongono anche interrogativi circa il rapporto fra i costi che saranno a carico degli abitanti e gli introiti della società mista: si dovrà in ogni caso tener conto, nella scelta del sito, delle preoccupazioni e delle opinioni espresse dalla cittadinanza.
Auspica che la Commissione possa disporre al più presto dell'intera documentazione sulla materia.
Consegna alla Presidenza una documentazione sui fatti testè illustrati.