CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 8 febbraio 2001


Sulla pubblicità dei lavori ... 157

Esame della proposta di documento sulle tecnologie relative allo smaltimento dei rifiuti ed alla bonifica dei siti contaminati (relatore: senatore Franco Asciutti) ... 157

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla Toscana ed Umbria (relatore: senatore Giovanni Iuliano) ... 159

Comunicazioni del presidente ... 159


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 8 febbraio 2001


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Giovedì 8 febbraio 2001. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Esame della proposta di documento sulle tecnologie relative allo smaltimento dei rifiuti ed alla bonifica dei siti contaminati (relatore: senatore Franco Asciutti).

Massimo SCALIA, presidente, invita il relatore a prendere la parola per l'illustrazione della proposta in titolo.

Franco ASCIUTTI, relatore, dopo aver riferito sui sopralluoghi e sugli incontri avuti dalla Commissione nelle varie realtà locali, precisa che il documento in esame tiene conto anche delle notizie contenute in altri documenti approvati dalla Commissione in materia di amianto, di rifiuti solidi urbani, ospedalieri ed industriali, nonché di gestione dei rifiuti radioattivi e di incentivi alle aziende.
Ritiene che i rifiuti speciali industriali, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, costituiscano il vero problema emergenziale nazionale, senza con ciò minimizzare l'importanza delle realtà connesse ai rifiuti solidi urbani, che riguardano in particolare alcune regioni meridionali ed insulari.
Fatto riferimento al convegno organizzato a Milano dalla Commissione nel giugno 2000 in ordine al sistema industriale per la gestione dei rifiuti, osserva che deve essere percorsa la strada delle 5 R, cioè riduzione all'origine della quantità dei rifiuti, riuso degli oggetti, recupero dei materiali, loro riciclo, nonché recupero


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dell'energia: deve sottolineare che, a circa quattro anni dall'emanazione del «decreto Ronchi», i risultati finora prodotti non sono incoraggianti e mostrano un «sistema Italia» che stenta a decollare e corre a diverse velocità nel nord, nel centro e nel sud, con un deficit impiantistico, per lo smaltimento e per le bonifiche, assai preoccupante.
Rileva in seguito che sono numerose e gravi le deviazioni da un sistema corretto di gestione, che producono gravi danni ambientali, a volte irreversibili; la Commissione ha potuto prendere coscienza di tale situazione, anche facendo un raffronto con alcuni Paesi del nord Europa, visitati nel settembre scorso.
Nel documento in esame vengono forniti dati, informazioni e confronti tra la realtà italiana e quella di altri Paesi: le ragioni del gap tecnologico possono essere rinvenute nel fatto che è stato privilegiato lo smaltimento a perdere, piuttosto che il riciclo, il recupero e le innovazioni tecnologiche. Deve poi ricordarsi che la ritardata emanazione delle norme tecniche attuative del «decreto Ronchi» ha aggravato la situazione.
A partire dagli anni ottanta, il sistema di smaltimento in Italia ha mostrato forti carenze e lacune, alimentando le attività ed i traffici illegali - assai lucrosi -della malavita organizzata: oltre il trenta per cento dei rifiuti speciali industriali è fuori controllo e non si conosce il destino finale di almeno 35 milioni di tonnellate. Inoltre, a fronte di 15 mila miliardi di "fatturato in nero", si riscontra un'evasione fiscale di almeno 2 mila miliardi da parte della criminalità organizzata.
Osserva che, nel periodo 1980-1990, vi è stato un forte rallentamento nel settore della termodistruzione: la paura per gli inceneritori di prima generazione, non più giustificata, ha fatto perdere all'Italia la possibilità di innovare nel campo tecnologico della ricerca e dello sviluppo, con una perdita di competitività nel momento in cui in altri Paesi si sviluppavano tecnologie di combustione e di abbattimento delle emissioni in grado di garantire i limiti imposti dalle direttive comunitarie, e nel contempo si percorreva la strada del recupero e del riciclo, a partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e dal recupero dei rifiuti industriali. Quindi, in Italia, il ricorso alla discarica rimane, per circa l'87 per cento, la via di smaltimento preferita, e la termodistruzione è ferma al 6,6 per cento, mentre negli altri Paesi europei si raggiunge il 30 per cento.
Svolte alcune osservazioni critiche sui controlli effettuati dalle agenzie regionali di prevenzione dell'ambiente, rileva che il sistema delle filiere non è ancora decollato, non essendosi attivato un mercato del recupero dei materiali e non avendo avuto successo il ricorso alle procedure semplificate; in verità alcune filiere, come la plastica, non sembrano economicamente appetibili per il riciclo.
Al fine di superare le diffidenze e gli ostacoli posti dalle popolazioni, occorre tarare nuovamente il sistema delle informazioni e le tecniche della comunicazione, nonché spingere verso una sensibilizzazione ed un'educazione ecologica nelle scuole.
Dopo essersi soffermato sulle caratteristiche tecniche dell'impianto di trattamento della Ekokem presso Helsinky e della miniera esaurita di Teuthschenthal presso Lipsia, segnala le iniziative rivelatesi finora positive riguardo al trattamento dei rifiuti ed alla termodistruzione; si sofferma altresì sul ruolo degli enti di ricerca, come ENEA e CNR, nonché sulle tecnologie di bonifica.
Precisa poi le caratteristiche dei grandi siti contaminati, quali Porto Marghera, Priolo, Gela, Brindisi ed Acna di Cengio, cui devono aggiungersi quelli derivanti dai censimenti regionali, ancora incompleti, e quelli, assai diffusi sul territorio, derivanti dalla dismissione dei serbatoi interrati per la distribuzione e la vendita di carburanti.
Deve quindi sottolineare che il «sistema Italia» è in forte ritardo nello smaltimento e nell'impiantistica, con forti dipendenze dalle tecnologie straniere, anche se cominciano ad intravedersi iniziative di privati e di enti di ricerca: è però necessario nel settore un forte incentivo da


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parte dello Stato, se non altro per accelerare i tempi di crescita delle aziende e per rendere il sistema autosufficiente. È poi necessario promuovere la ricerca nel settore della bioremediation.
Dovrà essere anche promossa la formazione di operatori e professionisti in materia, sia nel settore pubblico che in quello privato; si nota infatti, soprattutto negli uffici tecnici regionali e comunali, una notevole carenza di professionalità. Devono quindi essere incrementate le conoscenze di base di idrogeologia e geologia del territorio, chimismo delle inertizzazioni e chimismo dei contaminanti nel suolo e nelle falde, valutazione dei rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente, migliori tecnologie disponibili a costi praticabili, valutazioni di impatto ambientale delle aree di stoccaggio e degli impianti di smaltimento. È anche opportuno promuovere corsi di laurea specifici, mirati alla problematica delle bonifiche e della messa in sicurezza, incentivando il ricorso alla certificazione ambientale ed alla dichiarazione di ultimata bonifica per i siti destinati ad usi alternativi, specie nelle periferie urbane.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il relatore ed avverte che la bozza del documento sarà disponibile nei prossimi giorni.

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla Toscana ed Umbria (relatore: senatore Giovanni Iuliano).

Massimo SCALIA, presidente, invita il relatore a prendere la parola.

Giovanni IULIANO, relatore, essendo necessario tener conto di dati pervenuti nei giorni scorsi, ritiene che la bozza del documento potrà essere disponibile all'inizio della prossima settimana, per dar modo ai commissari di poter svolgere gli interventi di carattere generale.

Comunicazioni del presidente.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 14 febbraio 2001, alle ore 13,30, per proseguire l'esame della proposta di documento sulle tecnologie, di cui è relatore il senatore Asciutti, e della proposta di relazione sulla Toscana ed Umbria, di cui è relatore il senatore Iuliano; nella stessa seduta inizierà anche l'esame della proposta di relazione sulla Sardegna, di cui è relatore il deputato Gerardini.

La seduta termina alle 14,30.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.