CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 25 gennaio 2001


Sulla pubblicità dei lavori ... 126

Audizione di Willer Bordon, ministro dell'ambiente ... 126

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 25 gennaio 2001


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Giovedì 25 gennaio 2001. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Willer Bordon, ministro dell'ambiente.

Massimo SCALIA, presidente, domanda innanzitutto al ministro di fornire un quadro complessivo dello stato di attuazione del decreto legislativo n. 22 del 1997; chiede anche di avere informazioni aggiornate sulle caratteristiche connesse ai sistemi di certificazione ambientale, nonché sul ruolo che si intende assegnare all'ANPA nel prossimo futuro, anche in rapporto alla riforma del Ministero dell'ambiente.

Willer BORDON, ministro dell'ambiente, reputa necessario un collegamento costante con il Parlamento ed in particolare con la Commissione, che nella sua attività, in questa e nella passata legislatura, ha affrontato con competenza diverse tematiche inerenti al settore ambientale: se sarà ritenuto opportuno, si dichiara disponibile a completare le problematiche affrontate nell'odierna seduta in un'audizione da tenersi nelle prossime settimane.
Osserva che il «decreto Ronchi» costituisce una vera e propria legge di settore che supera, abrogandole, le precedenti disposizioni e quindi impone l'emanazione di nuove norme attuative; la risistemazione organica dell'intera materia attinente alla gestione dei rifiuti è un'operazione complessa, che ha talvolta creato lacune e discontinuità di comportamenti.
Cita dettagliatamente i decreti ministeriali finora emanati in attuazione del decreto legislativo n. 22 del 1997, nonché le norme complementari finora predisposte; si sofferma in seguito sul decreto


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ministeriale n. 471 del 1999, che ha reso operativa la disciplina sulla bonifica dei siti inquinati, con i successivi decreti di perimetrazione dei quattordici siti di interesse nazionale inclusi nel provvedimento.
Rileva che è stata avviata l'istruttoria di tutti gli interventi di interesse nazionale previsti nella legge n. 426 del 1998, ad eccezione di quelli relativi alle due aree della Campania, Napoli orientale e litorale domizio-flegreo, per le quali non sono stati ancora presentati i piani di caratterizzazione.
Elenca poi dettagliatamente i piani ed i progetti di bonifica e ripristino ambientale relativi ai siti di Venezia-Porto Marghera, Gela e Priolo, Manfredonia, Cengio-Saliceto, Balangero, Pitelli e Casale Monferrato; in relazione all'articolo 30 del decreto legislativo n. 22 del 1997, precisa il contenuto delle delibere e delle direttive emanate dal comitato nazionale dell'albo delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti.
In ordine a quanto testè riferito, considerando la notevole complessità della materia, giudica sufficiente il contenuto delle disposizioni finora varate.
Un importante risultato positivo è rappresentato dallo sviluppo del sistema di recupero degli imballaggi, la cui raccolta nel 2000 ha raggiunto i 4,2 milioni di tonnellate: ciò consentirà la distribuzione di circa 160 miliardi ai comuni convenzionati con il CONAI, che ha attivato circa mille accordi con più di quattromila comuni, che rappresentano oltre 43 milioni di cittadini. Inoltre, il recente accordo con l'Unione delle province italiane permette di superare gli attuali ostacoli per la gestione della raccolta differenziata nelle aree con scarsa presenza abitativa.
Quanto ai rifiuti speciali, le cui politiche di gestione coinvolgono la qualità dei processi produttivi, ricorda che l'azione ministeriale si è indirizzata a favorire la predisposizione di accordi di programma e la diffusione delle procedure di certificazione ambientale: si è registrato il massimo impegno per giungere alla stipula di accordi che consentissero alle imprese di operare in campi specifici con agevolazioni procedurali ed economiche, per conseguire obiettivi significativi di tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Deve anche rilevare che non si sono conseguiti risultati proporzionali all'impegno profuso, a causa delle difficoltà incontrate nella determinazione di condizioni atte a stimolare il settore, in coerenza con gli enunciati delle direttive europee; cita gli accordi di programma già stipulati.
Sottolinea che il Ministero dell'ambiente ha operato nella convinzione che la diffusione degli strumenti di certificazione ambientale, basati sull'adesione volontaria dei produttori e degli altri soggetti interessati, possa rappresentare uno stimolo per la riduzione della quantità, pericolosità ed eterogeneità dei rifiuti speciali, con forme più accettabili di trattamento e smaltimento. Tali strumenti sono di sistema, come EMAS e ISO 14001, e di prodotto, come Ecolabel ed il futuro marchio ecologico nazionale.
Ritenuto che attualmente le conseguenze sull'ambiente dell'applicazione di tali strumenti non siano ancora prevedibili, ricorda che essi hanno registrato una crescita significativa nel 2000, grazie all'attività della sezione Ecolabel, dell'ANPA e del Ministero dell'ambiente; sta sicuramente crescendo la sensibilità del settore industriale alle tematiche della sostenibilità ambientale, nonché l'attenzione degli organismi locali e delle autorità di controllo. Nei prossimi mesi, il Ministero dell'ambiente si adopererà per favorire l'interesse delle imprese, in particolare circa la qualità dei prodotti, che riguarda naturalmente anche i cittadini nella loro veste di consumatori.
Fa presente che, allo scopo di accelerare ulteriormente la completa attuazione del «decreto Ronchi», intende promuovere fra breve la costituzione di un gruppo di lavoro per elaborare uno schema di provvedimento contenente tutte le norme tecniche e regolamentari ancora mancanti: si sofferma dettagliatamente sui provvedimenti in via di predisposizione.
Consegna alla Presidenza alcuni allegati riguardanti gli accordi di programma


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in preparazione, le notizie relative allo stato di attuazione di EMAS ed Ecolabel, nonché informazioni sul programma nazionale di bonifica.
Concludendo dà conto dei recenti orientamenti governativi in merito alla riforma del Ministero dell'ambiente e dell'ANPA, precisando che la Presidenza del Consiglio ed il Ministero della funzione pubblica stanno intensificando gli sforzi per giungere in tempi ravvicinati ad un risultato concreto: è necessario che, in materia di territorio e di ambiente, si proceda urgentemente all'omogeneizzazione delle competenze, attualmente ripartite in maniera disorganica.

Giuseppe SPECCHIA (AN) ritiene certamente necessario svolgere una riflessione sullo stato di attuazione del «decreto Ronchi», a circa quattro anni dalla sua emanazione: sono infatti ancora da approvare ben diciotto decreti attuativi, con ciò facilitando l'azione di chi intende continuare ad operare eludendo la normativa in materia di rifiuti.
Facendo riferimento al documento sul commissariamento approvato dalla Commissione il 21 dicembre scorso, sottolinea la gravità della situazione in Campania ed in Puglia, nonostante che tali regioni siano commissariate ormai da molti anni: è quindi necessario procedere con la massima urgenza per sistemare le situazioni rivelatesi più allarmanti, per poi tornare alla normalità delle gestioni.
Si sofferma sulle caratteristiche della gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, nonchè su quella delle province di Brindisi e di Foggia. Per quanto riguarda l'ENEL di Brindisi, osserva che il Ministero dell'ambiente deve assicurare una presenza significativa in loco, riguardo allo smaltimento dei fanghi e dei gessi, agli scarichi a mare ed al complessivo risanamento ambientale.
Concludendo chiede notizie sui programmi dell'ENEL in relazione all'utilizzo dell'oremulsion, olio combustibile di bassa qualità, ed alla ventilata costituzione di società miste nel settore.

Massimo SCALIA, presidente, si associa alle considerazioni testè svolte sullo smaltimento dei rifiuti nell'area di Brindisi ed auspica che il Ministero dell'ambiente promuova in breve tempo un capillare monitoraggio ambientale; ritiene che l'ENEL debba far conoscere con urgenza i programmi predisposti in ordine all'utilizzo dell'oremulsion.
Ringrazia il ministro Bordon per le notizie dettagliate fornite nell'odierna seduta, che potranno essere integrate in un'audizione da tenersi nelle prossime settimane.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi giovedì prossimo, 1 febbraio 2001, alle ore 13.30, per iniziare l'esame della proposta di documento sulle tecnologie relative allo smaltimento di rifiuti ed alla bonifica dei siti contaminati, di cui è relatore il senatore Asciutti, nonché della proposta di relazione sulla Toscana e sull'Umbria, di cui è relatore il senatore Iuliano; proseguirà anche l'esame della proposta di relazione sul Veneto e sul Friuli-Venezia Giulia, di cui sono relatori i deputati Copercini e Marengo.

La seduta termina alle 15.00.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.