CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 17 gennaio 2001


Sulla pubblicità dei lavori ... 226

Audizione di Giancarlo Trevisone, prefetto di Massa Carrara ... 226

Esame della proposta di relazione sul Veneto e Friuli-Venezia Giulia (relatori: on. Copercini ed on. Marengo) ... 229

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 17 gennaio 2001


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Mercoledì 17 gennaio 2001. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Giancarlo Trevisone, prefetto di Massa Carrara.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che l'odierna audizione concerne l'attività svolta dal dottor Trevisone in quanto commissario straordinario di Governo per la gestione delle aree del territorio del comune di Castelvolturno, in provincia di Caserta.
Lo invita a prendere la parola, in particolare sugli ultimi sviluppi delle vicende riguardanti il «villaggio Coppola» in cui è previsto l'abbattimento di alcuni edifici, secondo una procedura di recente predisposta dall'ufficio del commissario; chiede anche di conoscere quale sia la metodologia dell'intervento finora delineato, quale la previsione sui tempi necessari ad ottenere i risultati auspicati e quale la situazione attuale relativa allo smaltimento dei materiali inerti risultanti dalle auspicate demolizioni.

Giancarlo TREVISONE, prefetto di Massa Carrara, fa presente innanzitutto che è stato nominato commissario straordinario di Governo nel settembre scorso e che l'attività istruttoria a lui affidata si è conclusa: il 19 gennaio prossimo è convocata una riunione con tutti gli organismi


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interessati, di cui darà conto alla Commissione nei prossimi giorni.
L'insediamento edilizio abusivo su aree demaniali nel comune di Castelvolturno risale ai primi anni sessanta; successivamente, fino agli anni ottanta, si è assistito alla progressiva edificazione, il più delle volte in assenza di idonei titoli giuridici, di una vera e propria città abusiva, il cosiddetto «villaggio Coppola-Pinetamare», su un'area complessiva di 863 mila metri quadri. Tale villaggio ha ricompreso, oltre ad aree private, anche e soprattutto aree del demanio marittimo ed idrico, nonché aree della riserva naturale forestale facenti parte del patrimonio indisponibile dello Stato.
Precisa che sono stati occupati abusivamente 485 mila metri quadri di aree demaniali, compreso uno specchio d'acqua di circa 50 mila metri quadri: le occupazioni ed edificazioni abusive si sono estese alla realizzazione di un porto turistico e di una darsena retrostante, con l'illegittimo sfruttamento del relativo specchio d'acqua, nonché alla realizzazione di dodici frangiflutti che hanno in parte contribuito all'erosione della linea costiera.
Rileva che le edificazioni abusive su aree demaniali risalgono all'opera di due imprenditori-costruttori, i fratelli Vincenzo e Cristoforo Coppola, ai quali in origine il comune di Castelvolturno aveva dato incarico di bonificare la fascia di terreno paludoso formatasi ai primi del novecento tra il mare ed il canale dei Regi Lagni, il quale aveva allagato i terreni circostanti: vi sono circa 2600 unità abitative, 200 esercizi commerciali e 5 alberghi. Quindi, molti degli immobili costruiti abusivamente e successivamente acquisiti da terzi sono abitati da centinaia di nuclei familiari o costituiscono il luogo di esercizio di attività commerciali e artigianali; altri edifici sono di uso pubblico, come le scuole e la caserma dei carabinieri.
Ritiene che sulla situazione di incertezza in ordine alla titolarità delle aree ha pesato l'assoluta mancanza, o comunque l'irreperibilità, di mappe del territorio e di dati catastali certi ed inoppugnabili: tali incertezze hanno dato luogo ad atti di compravendita notarili tra privati di costruzioni su terreni statali e continuano a dar luogo ad un enorme contenzioso, nei confronti delle amministrazioni pubbliche, in tutte le sedi giudiziarie ed in tutti i gradi procedimentali.
Fornite notizie dettagliate sui riferimenti normativi relativi alla nomina del commissario straordinario di Governo, fa presente che lo schema di transazione è stato da lui predisposto e portato all'attenzione degli interessati il 7 dicembre scorso: esso prevede la sdemanializzazione dei terreni e non prevede sanatorie di alcun genere.
Per quanto riguarda le «torri» situate nella zona nord-ovest del «villaggio Coppola», esse si estendono su un'area di circa 46 mila metri quadri: vi sono otto fabbricati principali alti circa 45 metri, con 13 piani, collegati tra loro da altri corpi di fabbrica alti circa 10,50 metri. L'intero complesso è costituito da 421 appartamenti, 219 box e 3 manufatti adibiti a guardiola.
Fatte conoscere le società proprietarie degli immobili nel corso degli anni, precisa che attualmente solo 13 unità abitative risultano occupate, mentre le restanti versano in uno stato di abbandono; la superficie utile complessiva dell'intera struttura è di circa 83 mila metri quadri, con una volumetria totale di circa 288 mila metri cubi.
Fa presente che, insieme al presidente della giunta regionale campana nella sua qualità di commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, sta esaminando le diverse possibilità di utilizzo dei materiali derivanti dal futuro abbattimento delle «torri».
Si sofferma poi sulle complesse vicende relative al rilascio delle autorizzazioni e delle licenze prescritte per legge, osservando in particolare che esistono concrete difficoltà per la pubblica amministrazione di adottare autoritativamente la determinazione di abbattere il complesso edilizio in questione: ciò a causa della proprietà privata delle aree su cui insistono i


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fabbricati, del contenzioso giurisdizionale sulla legittimità delle edificazioni, nonché dell'acquisizione da parte di terzi, in presumibile buona fede, di diritti di proprietà o di locazione di alcune unità abitative.
Ritiene quindi che l'obiettivo della demolizione delle «torri» possa raggiungersi con lo strumento legislativo oppure con un accordo in via transattiva con le società del gruppo Coppola responsabili dell'edificazione e tuttora proprietarie del complesso immobiliare, con il conferimento delle aree di pertinenza, una volta liberate dagli edifici, alla proprietà pubblica.
Conclude esprimendo ulteriori valutazioni sul ritiro, il trasporto e lo smaltimento dei materiali inerti risultanti dai futuri abbattimenti ed affermando che si arriverà alla transazione soltanto se la controparte consentirà sulle procedure prima ricordate.

Lucio MARENGO (AN) esprime totale sconcerto per lo scempio che, nel corso degli anni, è stato compiuto sul litorale domizio-flegreo.
Preannunzia che chiederà al Governo, in tutte le sedi possibili, di fornire precise risposte sulla questione: la responsabilità degli organi istituzionali, che nulla hanno fatto per decenni di fronte all'evidente manomissione dell'ambiente ed a costruzioni in totale spregio di ogni principio giuridico, è evidente e va denunziata con forza.
I soggetti responsabili sono molti e devono essere perseguiti al più presto, con tutti gli strumenti disponibili.

Giovanni IULIANO (DS) ritiene che l'azione finora svolta dal commissario straordinario di Governo dottor Trevisone sia positiva, pur tenendo conto della complessità delle questioni sul tappeto e delle presenti difficoltà operative.
Dichiarato di essere favorevole al sollecito abbattimento delle «torri», valuta opportuno un approfondimento delle problematiche connesse allo smaltimento degli inerti con i responsabili della struttura di supporto al commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella regione Campania.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che già nella scorsa legislatura la Commissione monocamerale d'inchiesta ha svolto un'azione continua per favorire la soluzione delle questioni relative al «villaggio Coppola»; anche in questa legislatura la Commissione si è occupata più volte del problema, effettuando sopralluoghi e favorendo ogni possibile intesa per raggiungere risultati concreti.
Osservato che la transazione di cui ha testé parlato il dottor Trevisone appare la soluzione attualmente più praticabile, ritiene che lo smaltimento dei materiali inerti risultanti dal futuro abbattimento delle «torri» dovrà avvenire nell'assoluto rispetto delle normative vigenti.

Pierluigi COPERCINI (LNP) esprime innanzitutto una critica all'intero sistema statuale, che in quest'occasione si è rivelato incapace di tutelare gli interessi dei cittadini: i rappresentanti degli organismi pubblici non hanno svolto il compito loro affidato, con il risultato che dopo alcuni decenni permane un enorme contenzioso e non si intravvede un termine per porre fine allo scandalo finora verificatosi.

Giancarlo TREVISONE risponde dettagliatamente ai quesiti ed alle osservazioni testé formulati, soffermandosi in particolare sulle problematiche connesse allo smaltimento dei materiali inerti che risulteranno dal futuro abbattimento degli edifici del «villaggio Coppola».
Consegna alla Presidenza una documentazione in materia, riferita alle vicende passate e a quanto verificatosi dal settembre scorso ad oggi.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il dottor Trevisone e lo congeda, invitandolo a far pervenire alla Commissione ogni aggiornamento che si renderà disponibile.


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Essendo prevista nella seduta di domani l'audizione del ministro dell'ambiente, potranno essere richieste ulteriori precisazioni sulle questioni in precedenza sollevate.

Esame della proposta di relazione sul Veneto e Friuli-Venezia Giulia (relatori: on. Copercini ed on. Marengo).

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che l'illustrazione della proposta in titolo è stata svolta nella seduta del 10 gennaio scorso da uno dei relatori, il deputato Marengo. Dà la parola al senatore Cazzaro, che intende intervenire sul complesso della relazione.

Bruno CAZZARO, (DS) condivide innanzitutto la struttura generale della relazione.
Ritiene però che debbano essere apportate alcune integrazioni, soprattutto riguardo alle questioni attinenti all'inquinamento ed all'azione delle organizzazioni criminali denominate «ecomafie».
È certo che appare enorme il danno ambientale prodotto dalle lavorazioni, protrattesi per decenni, nell'insediamento petrolchimico di Porto Marghera: rispetto al passato è oggi sicuramente avvertibile una maggiore sensibilità della popolazione sulle problematiche dell'ambiente e della salute pubblica.
Valuta opportuno porre in risalto nella relazione i contenuti dell'accordo di programma per il risanamento delle aree industriali da bonificare, facendo cenno agli impegni già definiti ed alle date già fissate. Svolge poi diffuse considerazioni sulle caratteristiche produttive e sui problemi di smaltimento dei rifiuti delle vetrerie di Murano, nonché sul trattamento delle acque in laguna e nell'intero territorio veneto.
Conclude affermando che la logica del «tutto e subito» non produce risultati apprezzabili e che la concertazione è la via maestra per raggiungere obiettivi condivisibili da tutti i soggetti interessati.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che la proposta in esame sia equilibrata riguardo alle valutazioni sulle problematiche connesse all'insediamento industriale di Porto Marghera: giudica positivo l'accordo di programma, diretto a rendere concreta un'ipotesi di risanamento compatibile con l'evoluzione connessa all'utilizzo futuro delle aree interessate.
Ritiene che la relazione in esame debba specificare il contenuto delle indagini svolte sull'attività complessiva delle organizzazioni criminali operanti nel nord, facendo anche riferimento al documento XXIII n. 47 sui traffici illeciti e sulle ecomafie, approvato dalla Commissione il 25 ottobre 2000; ritiene anche che le valutazioni sulle problematiche relative a Porto Marghera possano tener conto di quanto affermato nel documento XXIII n. 41 sulle aree a rischio di incidente rilevante, approvato dalla Commissione il 7 giugno 2000.

Pierluigi COPERCINI (LNP), relatore, chiede al Presidente di poter acquisire ulteriori elementi informativi da inserire nella relazione, che saranno forniti nei prossimi giorni da alcuni rappresentanti della regione Friuli-Venezia Giulia.

Massimo SCALIA, presidente, consente su tale richiesta.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Massimo SCALIA, presidente, facendo riferimento alla riunione dell'Ufficio di Presidenza del 10 gennaio scorso, dà conto del calendario dei lavori per le prossime settimane, ricordando in particolare che il 30 e 31 gennaio prossimi sarà effettuata la missione in Sardegna, con le audizioni presso la prefettura di Cagliari, e che l'1 febbraio sarà illustrata la bozza di relazione sulla Toscana e sull'Umbria, di cui è relatore il senatore Iuliano, nonché la bozza di documento sulle tecnologie, di cui è


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relatore il senatore Asciutti. Ricorda anche che il 5 febbraio prossimo si svolgerà a Roma il Forum organizzato dalla Commissione sugli illeciti ambientali e sulle ecomafie e che il successivo 19 febbraio si svolgerà il seminario, sempre organizzato dalla Commissione, sui sistemi di controllo e di rilevazione, nella sala del Refettorio a palazzo San Macuto, con la partecipazione di rappresentanti del CNR, Corpo forestale dello Stato, Guardia di finanza, Istituto nazionale di geofisica, Arma dei carabinieri, ANPA ed ENEA.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, giovedì 18 gennaio 2001,
alle ore 13.30, per ascoltare il ministro dell'ambiente.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 17 gennaio 2001.

L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.15.